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Autore: soldierofmymind    17/08/2015    0 recensioni
Sette semidei risponderanno alla chiamata.
Tre dei figli dei Sette sotto un unico sigillo faranno adunata.
La morte dei figli del freddo vendetta troverà per mano del semidio nato nel segno di chi ruggisce.
Il caldo sarà sfidato e una delle pedine in quel luogo perisce.
Il freddo sarà l'arma della vittoria o figlio della neve e del fulmine.
Di sette che partiranno due ritorno non faranno così come mai avrà fine l'eterna lite.
È questa la nuova profezia dei sette, questa è la sua nuova vita.
Simon Grace, un ragazzo che non doveva nascere, una brutta storia alle spalle. E che dire? Un ragazzo normale, almeno lui crede sia così.
No, okay, raccontiamo le cose come stanno: Simon sa di essere diverso, sa di odiare in qualche modo la sua vita, quando si sente incompreso. Ma il fato ha una piega diversa per lui.
Il figlio illegittimo di Jason Grace è arrivato al campo e l'ira degli dei venti si riverserà sui semidei.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Chione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~13 ANNI PRIMA

Madre e figlio erano in spiaggia, con la brezza che accarezzava il volto di entrambi. Il sole splendeva alto nel cielo... Ma chi vogliamo prendere in giro? Certo, era una bella giornata, ma la Ice non era dell'umore adatto per le smancerie mattutine; si limitava soltanto a stringere la mano del figloletto, come se ne andasse della sua stessa vita.

- Mamma, poi lo prendiamo il gelato? -

La voce del bambino era così dolce, che la ragazza ebbe una fitta al cuore. Socchiuse gli occhi, per evitare che le lacrime le inondassero il volto. Suo figlio era così simile a lui... così simile da far male.

- Certo, piccolo mio. -

Disse, senza che la sua voce fosse fredda. Gli strinse la mano, per poi prenderlo in braccio: suo figlio era così leggero, così delicato. No, quel bambino non era così. Maria lo sapeva benissimo, ne era consapevole. Lo strinse forte a sè, bagnando leggeremente la maglietta del bambino con le sue lacrime.Il bambino si allontanò leggermente da lei, guardandola.

- Perchè piangi mamma? -

La ragazza si perse negli occhioni grigi del figlio, grigi come i suoi, con la mano pallida gli accarezzò i riccioli biondi, poi sfregò il naso con il suo.

- Perchè piangi, Fiocco? -

Fiocco. La ragazza digrignò i denti: non sentiva quel soprannome da quasi cinque anni, il soprannome che aveva inventato lui. Quasi come se fosse uno scherzo del destino, le sue lacrime presero a scorrere più velocemente sulle sue guance. Mise il bambino a terra, asciugandosi le lacrime. Si era promessa, molti anni addietro, di non piangere mai più, eppure le capitava di versare qualche lacrima solo per suo figlio, il suo piccolo Ghiacciolino. Sorrise al bambino.

- Vai a giocare, amore -

- Mamma... - il bambino indicò col ditino il ragazzo dietro di lei - chi è? -

- Sono un amico di mamma, piccolo. - rispose il ragazzo per lei, sorridendo al bambino - non hai sentito quello che ti ha detto la mamma? Dai, sei al mare, il sole splende... Perchè non raccogli un paio di conchiglie per la mamma? -

Maria chiuse gli occhi. Sentiva la sua presenza dietro di lei, appena dietro le sue spalle. La mano di lui le afferrò il polso, ma dato che lei non regiva pensò bene di stringerla in un abbraccio. Quel gesto mandò la figlia di Chione nell' Elisio, ma fu anche abbastanza per mandarla nei Campi della Pena. Le bruciavano le braccia quando lui la strinse. Appena il bambino fu sul bagnasciuga, la ragazza scoppiò a piangere.

- Perchè sei qui? Non sei tornato per restare vero, Jason? Quanto ancora mi farai soffrire? -

- Qualcuno mi ha detto che ho un figlio. Perchè non me ne hai mai parlato? -Disse, come suo solito in tono forse distaccato in contrasto con il suo abbraccio, stringendola forte. Mille piccoli brividi di piacere colpirono la ragazza.

- Avevo paura che tu me lo portassi via.. Non sai niente di lui, non metterti a fare il padre proprio ora! - sbottò lei, allontanandosi.

- Maria... - Jason fece una pausa,con il sole che picchiava sui capelli biondi - non me lo voglio portar via - disse stancamente - ho già due figlie...

Fu interrotto bruscamente da Maria che si voltò repentinamente: i suoi capelli biondi, chiarissimi, le ricadevano in ciocche scomposte sulle guance; gli occhi grigi come la neve sporca che sembravano mandar lampi - Piper? - chiese digrgnando i denti. Ma la sua più che una domanda, era una semplice costatazione e Jason non potè far altro che annuire.

- Vattene. - sibilò lei - esci dalla mia vita! -

- Simon è la mia copia.. - sussurrò lui

- Può darsi. - disse la ragazza rivolgendo uno sguardo al figlio che stava giocando con le conchiglie e canticchiava una canzoncina - ma non lo saprai mai con certezza.. Ti prego, non portarmelo via... - la ragazza scoppiò in un pianto disperato.

- Non te lo porterò via - Jason si passò una mano frai capelli - ma quando sarà più grande, voglio che... Deve andare al campo mezzosangue, deve conoscermi... Deve. lo capisci? -

Maria annuì in risposta; poi andò dal suo bambino. Il piccolo Simon le corse incontro e dalla sua altezza dei cinque anni le mostrò le mani piene di conchiglie bianche.

- Sono bellissime, amore! - disse lei sorridendo dolcemente.

- La mamma ha ragione - annuì Jason - però... - e qui sorrise con curiosità, inginocchiandosi alla sua altezza - come ti chiami?

Il bambino sorrise, mostrando la finestralla tra gli incisivi.- Mi chiamo Simon, Simon Grace. -

Jason si voltò verso Maria, guardandola scovolto: mai immaginava che quella ragazza potesse amare entrambi così tanto da dare il suo cognome al loro bambino.Poi, però, si chinò sul piccolo Simon dandogli un bacio sulla fronte e mettendogli tra le mani la collana con l'aquila e la scritta SPQR. Si voltò verso la ragazza, dandole un leggero bacio sulla guancia, prima di andarsene dalla loro vita...Simon guardò la madre, che era sempre più triste, ed infine la collana.

- Mamma però non mi hai comprato il gelato. -

 

   
 
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