31/01/2009
2 recensioni
7 - ShikaSaku
8 - NejiSaku
9 - SasuSaku
Tra ciò che è semplice e ciò che è giusto. (ShikaSaku, 343 parole)
Shiho si alzò, dicendo che aveva da finire qualcosa, e alzandosi guardò verso Shikamaru, arrossendo.
Sakura sorrise e mentre si chiudeva la porta guardò il ragazzo.
Shikamaru sbuffò e tirò fuori una sigaretta.
Era la copia fedele di Asuma, in quel momento.
Il cuore cascò per un attimo dalle parti dello stomaco,
poi tornò dolorosamente al suo posto.
“So già cosa mi stai per dire, la mia risposta è no.”
Sakura alzò un sopracciglio.
“E, di grazia, cosa stavo per dire?”
Accese la sigaretta e tirò.
La voce con cui rispose era atona.
“ Oh come sareste carini insieme; Shiho è una bella e brava ragazza; non vedi come arrossisce quando ti vede; potresti darle una chanche; e bla bla bla. Tutte uguali voi donne. Tu, Ino, Tsunade, Kurenai e mia madre.”
“E perché, scusa? Non abbiamo forse ragione?”
Lo sguardo di Shikamaru si posò su di lei, grave.
“Eppure tu dovresti saperlo meglio di me.”
“Cosa?”
Un sospiro.
“Se una persona vuole vivere felice, prima o poi deve scegliere tra ciò che è semplice e ciò che è giusto. E’ semplice scegliere Shiho e vivere una vita tranquilla e senza problemi, anche se piena di rimorsi.”
Voltò la testa verso ovest, guardando oltre la finestra, lo sguardo perso in cerca del deserto.
“Ma ritengo che sia giusto seguire ciò che amo, senza rimpianti. Solo così posso essere felice.”
Sakura abbassò lo sguardo, e per un attimo il silenzio cadde nella stanza.
“Ti fa male fumare.”
Sentì la mano di Shikamaru posarsi sul suo capo.
Era sicura che stesse ancora guardando verso Suna, ghignando.
“Se vuoi un consiglio, la tua situazione è l’opposto della mia, Sakura. E’ semplice struggersi e fare la vittima. E’ giusto cercare di essere felici. E io non voglio che la mia ex sia triste.”
Sakura rise.
“Son passati quasi due anni…”
“E non voglio che tu soffra, visto che ti voglio bene.”
Sakura sorrise.
Shiho rientrò.
Shikamaru spense la sigaretta.
E un’esplosione echeggiò fuori dal palazzo, nei quartieri esterni di Konoha.
Libera (NejiSaku, 268)
Macerie consumate di vite distrutte.
Questo era quello che Sakura vedeva mentre, dopo la grande battaglia, cercavano di ritirare su le macerie e di ricostruire nel grande cratere.
“Tutto ciò che possiamo fare è prendere
e rimettere a posto i cocci di ciò che ci resta.”,
neh, Asuma-san?
Poi, un giorno, posò gli occhi sulle spalle di Neji.
E continuò, giorno per giorno, a fissare il suo sguardo su di lui.
A volte lo aiutava nella ricostruzione di una casa, altre nel riempimento di una falla su un muro, altre nel portare documenti da una tenda all’altra.
E iniziava a conoscerlo, quel ragazzo che le era sempre sembrato così irraggiungibile e distante.
“Se una persona vuole vivere felice, prima o poi deve scegliere
tra ciò che è semplice e ciò che è giusto.”
Shikamaru docet.
Si sentiva finalmente felice, libera dall’ombra di Sasuke che aveva oscurato la sua vita fino ad allora.
Ma si rese conto veramente della sua felicità quando, tre anni dopo, Neji le mostrò l’anello mentre, in ginocchio, le chiedeva di sposarlo.
In quel momento si sentì davvero libera, e Sasuke era lontano migliaia di miglia dai suoi pensieri.
Una rosa tra i rami. (SasuSaku, 393 parole)
Guardava suo figlio giocare con gli altri bambini, felice.
E Sakura sorrideva, perché vedeva suo figlio e perché sentiva la sua presenza.
Il sorriso per suo figlio era dolce, materno, pieno di amore e affetto.
Quello per lui aveva un ché di dolcemente sadico, un sottile sapore di rivincita.
Disse a Hinata che si assentava un secondo e si diresse verso l’albero dietro cui era nascosto.
“So che sei lì. Cosa sei venuto a fare, Sas’ke?”
La figura scese dai rami, circospetta.
Le circondò la vita con un braccio, ma Sakura lo respinse calma e pacata, quasi gentilmente.
“Sono venuto a prenderti, Sakura.”
Sakura alzò un sopracciglio.
“E’ un po’ troppo tardi, Sasuke. Ora ho la mia vita. Ti ho amato tanto, troppo, ma non puoi venirmi a riprendere come se fossi di tua proprietà. Sei stato il filo conduttore della mia vita, ma non sei la mia felicità. Il tuo nome nella mia vita c’è ancora, ma tu te ne sei andato quel giorno di undici anni fa. Lo stesso vale per Naruto, sappilo”
Le prese il polso, le baciò le labbra come se fosse la cosa più vitale per lui.
Lei non rispose, rimase immobile, con le labbra serrate.
Sasuke si allontanò dalle labbra di Sakura, negli occhi c’era solo la sua tristezza.
“Ho sbagliato, devi darmi la possibilità di redimermi dai miei errori.”
Sakura sorrise.
“Voglio farti conoscere qualcuno, Sasuke. Poi te ne andrai. Seguimi e nasconditi.”
Si diresse fuori dagli alberi, seguita da Sasuke, che si celò dietro l’ultimo albero prima del parco-giochi.
Sakura si chinò a terra, quasi in ginocchio, aprendo le braccia.
“Sas’ke-chan, torniamo a casa? Ho fatto la torta di ciliegie. La vuoi mangiare assieme a papà?”
Un bambino si voltò verso Sakura, i grandi occhi perlacei guardavano la mamma con desiderio, i capelli scuri erano sporchi di terriccio come la pelle chiara.
“Si!”
Corse verso di lei e le salì in braccio, aggrappandosi al giubbetto da Jounin di Sakura.
“Mamma, può anche venire Kushina-chan? E anche zia Hinata e zio Naruto?”
Sakura sorrise.
“Certo, Sas’ke-chan.”
E Sakura si diresse verso casa con suo figlio.
Gettò un’ultima occhiata tra gli alberi, cercando Sasuke tra le fronde.
Ma l’unica cosa che era rimasta era una rosa impigliata tra i rami.
E Sakura sorrise, mentre una lacrima le scendeva sul volto.
Fu l’ultima che versò per Sasuke Uchiha.
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Ultima parte della raccolta, quella che a mio parere contiene le fanfiction più belle.
Ne sono proprio orgogliosa di questa raccolta, sisi!
Mi è piaciuto scriverla e, ovviamente, il fatto che sia stata premiata col primo posto mi fa solo che piacere.
Quindi vi saluto, signore.
Spero recensiate in tante, almeno nell’ultimo capitolo.
La ShikaSaku è dedicata a bambi88 e Hipatya. Si, lo so, una è ShikaTema e l’altra è ShikaIno.
Ma a bambi è dedicata, appunto, perché lo ShikaTema ci sta, sempre e dovunque (e spero che l’accenno si sia abbondantemente capito), a Tya perché…beh, l’importante è che non stia con Shiho, no? (cito parole testuali)
Secondo me apparte questa divergenza moschicida bambi e Tya andrebbero fin troppo d’accordo.
Ma tutte e due mi danno della pazza.
La NejiSaku è dedicata ancora al mio amore.
Perché mi ha aperto un mondo bellissimo insieme a lui.
La SasuSaku un po’ particolare è dedicata a mia sorella.
Che, se va tutto bene, nel periodo del mio compleanno farà a tutti un regalo speciale.
Che sia maschio o femmina, non importa.
L’importante, Ceci, è che sia sano.
Perché se va tutto bene bello lo sarà di certo.
Basta guardare la mamma e la zia^^
LalyBlackangel