"Perché quell'aria da funerale. Abbiamo vinto, no?"
La Guerra per la Supremazia a Marineford era terminata solo da poche ore con la vittoria dei Marine... ma Tashigi non riusciva a pensarla come tale.
"Come fa a dire una cosa simile... proprio lei" rispose semplicemente senza staccare gli occhi dal soffitto, era crollata su quella sedia con le
gambe stese e le braccia abbandonate lungo i fianchi, la testa gettata indietro e sul viso un'espressione di pura stanchezza e tristezza "Questo mondo fa
schifo..." sussurrò come in agonia. Persino chi credeva nel giusto si era comportato con meschinità ed egoismo... ma, alla fine, che differenza c'era fra
male e bene? Anzi, esistevano queste due fazioni?
No, era solo una questione di 'supremazia', di potere assoluto: i forti vincono e i deboli soccombono "Che tristezza..." mormorò con disprezzo.
Smoker sospirò e si staccò dalla porta per entrare nella stanza: "Non avrei dovuto farti partecipare" sentenziò infine prendendosi il ponte del naso tra
l'indice e il pollice con aria stanca. La ragazza voltò solo gli occhi socchiusi nella sua direzione, in quelle quattro ore di libertà non aveva ancora
curato le proprie ferite o si era fatta un bagno: era coperta di tagli, lividi, sporco e sangue che non credeva nemmeno suo. Non ne aveva alcuna voglia,
non aveva voglia di nulla nemmeno di mangiare, aveva solamente una gran nausea e i muscoli a pezzi così come la sua mente e la sua anima.
Quella guerra dopotutto le era servita, così com'era servita a Smoker: leggeva nei suoi occhi la delusione, la rabbia, l'angoscia e l'amarezza... forse
c'era anche del rimorso. Lo conosceva da troppo tempo per non sapere cosa voleva dire quello sguardo che le rivolgeva, lo conosceva troppo bene per non
sapere che, anche se stava parlando con lei, la sua mente lavorava frenetica verso chissà quali piani e decisioni per il futuro.
Era il suo maestro e lo conosceva troppo bene perché pensavano allo stesso modo.
"No" sussurrò "ha fatto bene a farmi venire... questa esperienza mi ha fatto capire molte cose, cose che non avrei mai neanche potuto immaginare stando
dietro gli schermi... mi ha aperto gli occhi in un certo senso" constatò.
"Quindi parteciperesti di nuovo?" chiese Smoker.
"Sapendo già quello che mi attende? No" sentenziò rivolgendo di nuovo gli occhi al soffitto mezzo distrutto "No, non parteciperei mai a questa guerra in un
passato in cui sono a conoscenza di tutto"
Scese il silenzio per qualche istante nessuno fiatò.
"Datti una sistemata, fra un paio d'ore salpiamo. Torniamo a Rogue Town" disse infine lui, prima di voltarsi e avviarsi verso la porta ma la mente della
ragazza era in tutt'altro punto, sempre ferma su quel chiodo che si era fissato nel suo inconscio e aveva avuto il sopravvento in quelle ore di solitudine.
"Non è stata una vittoria totale" mormorò sommessamente facendolo arrestare sulla soglia "Ma una disfatta totale" terminò chiudendo gli occhi e spingendo
il busto in avanti, piegata sulle ginocchia.
Smoker non rispose e lei non replicò, entrambi sapevano che era vero e questo era sufficiente.