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Autore: zurla    01/02/2009    5 recensioni
Vi siete mai chiesti cosa sarebbe successo se Leia avesse accettato di sposare il principe Isolder? Che fine avrebbe fatto il povero capitano Han Solo? E la principessa sarebbe mai riuscita a dimenticarlo veramente?... Dedicata a tutti i fans di Han e Leia !
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Han Solo, Luke Skywalker, Principessa Leia Organa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer

Disclaimer: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Gorge Lucas; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

PROLOGO

Per chi non avesse letto il libro “Un amore per la principessa” di Dave Wolverton potrebbe risultare difficile comprendere la mia fanfiction quindi riporto brevemente il riassunto del libro:
“Darth Vader e l’Imperatore sono morti, ma l’Alleanza continua a combattere l’Impero del Male, nonostante scarseggino il denaro e le risorse. La bellissima principessa Leia, isolata e indifesa nella cruda lotta per la sopravvivenza dell’Alleanza, cerca ansiosamente dei soci fidati e, in particolare, un nuovo pianeta dove possano riparare i profughi di Alderaan. Nel frattempo, la potente Regina madre, sovrana indiscussa di un gruppo di sessantatre pianeti, esprime il desiderio che la giovane sposi suo figlio Isolder, un eroe affascinante e spavaldo. Ma non appena Han Solo, da sempre innamorato della principessa, apprende la notizia delle nozze imminenti, sentendosi trattato indegnamente, decide di giocare il tutto per tutto per conquistare il suo cuore, e fugge con lei nell’incantevole e selvaggio mondo di Dathomir. Temendo la reazione dell’implacabile regina, Luke Skywalker parte insieme con il principe Isolder alla ricerca dei fuggitivi. Luke ha viaggiato da un estremo all’altro della galassia per ricostruire la storia dei cavalieri Jedi, e non sospetta minimamente che su Dathomir lo attendono una serie di avventure straordinarie con una setta di streghe dotate di poteri inquietanti, nonché un enorme tesoro e la resa dei conti con un antico, crudele nemico...”

Il libro si conclude con il tanto atteso matrimonio tra Han e Leia tuttavia le motivazioni e i sentimenti che portano a questo passo non sono molto chiari… se pensate che la principessa si accorge di essere veramente innamorata di Han solamente nelle ultime pagine del romanzo!
C’è un passaggio in particolare che proprio non riesco a mandar giù, si trova subito dopo il salvataggio di Leia da parte di Isolder e il bacio fra loro:

“Non immaginava che potesse succedere ma, in quel momento, l'affetto che provava per Han sembrò perdere consistenza come neve al sole. E quel sole, radioso, era Isolder”

…come inguaribile fan di Han e Leia ho pensato che questo non fosse proprio possibile e da qui è nata l’idea della mia fanfiction!

PS= I nomi utilizzati sono quelli della serie originale americana.

CAPITOLO 1

Leia era seduta davanti allo specchio intenta a pettinarsi delicatamente i capelli, erano un po’ meno lunghi rispetto a qualche anno prima, ma avevano mantenuto la lucentezza e la morbidezza della gioventù, magari anche il resto fosse rimasto così!
Non che la principessa Leia fosse brutta, ma il continuo confronto con le splendide donne hapane, famose in tutta la galassia per la loro bellezza, l’aveva un po’ demoralizzata, gli incessanti incarichi diplomatici l’avevano portata a trascurarsi e suo marito non aveva certo reso la cosa più facile da accettare.
Isolder era un hapano e, come tale, non portava i segni di invecchiamento tipici della razza umana, nonostante fossero ormai passati undici anni dal loro matrimonio era sempre bellissimo e per lui il tempo sembrava essersi fermato al momento del loro primo incontro.
«Dannati hapani!» sbottò Leia mentre continuava a lisciarsi i capelli con la spazzola, «Se solo anche Isolder cominciasse ad invecchiare un po’!»
Il suo commento era carico di gelosia, sicuramente questa era una cosa che non aveva considerato al momento del matrimonio, ma ora era un boccone amaro da mandar giù e non c’era occasione in cui non le venisse alla mente.
Certo non le sfuggivano gli sguardi ammirati che si posavano su di lui, sembrava che tutto l’universo femminile fosse attratto da suo marito… e non le sfuggivano neppure gli sguardi che lui indirizzava altrove!
All’inizio non era così, all’inizio c’era solo lei nei suoi occhi ed erano le altre ad essere gelose della principessa Leia Organa… poi lentamente, ma inesorabilmente qualcosa era cambiato, entrambi si erano allontanati l’uno dall’altra e, probabilmente anche per la mancanza di figli, la distanza fra loro era aumentata sempre di più.
Non sapeva dire il momento esatto in cui era cominciata questa fase, probabilmente era successo tutto così gradualmente che nessuno dei due se n’era accorto ed ora era troppo tardi per porvi rimedio.
Dall’esterno Leia e Isolder sembravano una coppia felice, apparivano alle grandi cerimonie sempre insieme, avevano spesso le stesse opinioni, condividevano gli stessi interessi, avevano gli stessi gusti e ognuno aveva un totale rispetto dell’altro. Questa era la loro immagine pubblica, ed entrambi erano molto attenti a non rovinare tale illusione agli occhi del resto dell’universo: un piccolo sospetto, una piccola crepa, una piccola debolezza avrebbe potuto trasformarsi di nuovo in una guerra.
Gli anni con Isolder avevano portato la pace, l’Alleanza e il regno di Hapes si erano fusi ed in poco tempo l’Impero era stato spazzato via, almeno quella parte formata da soldati e basi militari. Purtroppo la parte più forte e più pericolosa dell’Impero, quella latente, quella nascosta nell’ombra, quella in grado di corrompere politici e di comprare il silenzio, non era ancora morta ed era pronta ad approfittare della prima occasione per sopraffare il nemico.

«Eppure quando mi sistemo a dovere non sono poi così male», Leia si guardò ancora allo specchio cercando consolazione, dopotutto anche con lei il tempo era stato benevolo e, a parte qualche ruga di espressione e il viso più allungato, restava sempre una bella donna.
«Ma dove ho messo quei fermagli con le perle bianche», Leia cominciò a rovistare fra i vari cassetti finché qualcosa di inaspettato le finì tra le dita e colpì la sua attenzione: erano dei pettinini di argento e opale estratti su Alderaan. Non sapeva perché erano finiti lì, eppure era certa di averli messi al sicuro, lontano dalla sua portata e racchiusi dove nessuno potesse arrivarci se non lei, per sua volontà.
Stringerli fra le mani le dava una strana sensazione, non era solo perché le pietre provenivano da Alderaan, era il ricordo che le portavano alla mente ad essere particolarmente doloroso: quei pettinini le erano stati regalati da Han.
Ricordava la curiosità provata nello scartare il regalo, l’emozione nel riconoscere le pietre provenienti dal suo pianeta natale, brutalmente distrutto dal Grand Moff Tarkin, le lacrime di felicità versate e il lungo bacio appassionato che ne era seguito, era stato il dono più bello che avesse mai ricevuto.
«Ora basta, non ci devi più pensare» e con questo Leia prese i pettinini e tornò a metterli in fondo al cassetto dove li aveva trovati. Nonostante fossero passati molti anni certe memorie le facevano ancora male, anzi, più il tempo passava e più certi pensieri si insinuavano nella sua testa, a volte temeva che fosse una sorta di maledizione lanciata dal pirata spaziale prima di sparire nel nulla.
Han se n’era andato poco prima del suo matrimonio con Isolder senza dire una parola a nessuno, nemmeno a Luke, aveva raccolto tutte le sue cose ed era partito con Chewbacca a bordo del Falcon, da allora non l’aveva più rivisto.
Da lei non aveva mai voluto sentire spiegazioni, non le aveva mai chiesto perché, se solo l’avesse lasciata parlare… forse avrebbe capito l’obbligatorietà delle sue scelte.
Dopo averle regalato un anello, se non prezioso quanto a materiale comunque importante come simbolo dei sentimenti provati per lei, le aveva chiesto a bruciapelo: «O me o Isolder».
Questa era l’ultima immagine che Leia aveva di Han mentre si aggirava in preda all’ira nella sua stanza, lei non aveva mai risposto con un nome, gli aveva semplicemente detto: «Han, cerca di capire…» e lui aveva capito, alla sua maniera.
Anche ora Leia cercava di ripetersi le ragioni di tale scelta, cercava di convincersi che per una persona nella sua posizione sociale sarebbe stato impensabile portare avanti una relazione con un ex-contrabbandiere, squattrinato, di dubbia provenienza, dalle pessime doti diplomatiche e dal carattere incontrollabile. Da un lato c’era Han con tutti i suoi difetti, dall’altro c’era Isolder, principe del regno di Hapes, ricco, bellissimo, di nobili origini e con un futuro certo, il risultato di tale confronto era scontato.
E lei aveva fatto il calcolo da perfetta diplomatica, da donna di politica e di potere, e tale scelta era stata premiata attraverso la pace raggiunta e la sconfitta dell’Impero, ma quanto le era costata?
Escludendo la sfera professionale, Leia come persona quanto aveva pagato per questa scelta?
Sì… doveva ammettere che sull’altro piatto della bilancia c’era molto di più che Han Solo e tutti i suoi difetti, di questo Leia se n’era resa conto molto presto, ma non si pentiva di aver buttato all’aria la propria felicità a discapito delle vittorie politiche che aveva raggiunto, delle vite che aveva salvato ponendo fine alla guerra, della speranza di un futuro migliore che era riuscita ad inculcare nei suoi seguaci. Ciò che non riusciva a perdonarsi era il fatto di essere stata causa di profonda infelicità per un uomo che l’amava veramente, non avrebbe mai dovuto ricambiarlo e lasciarsi andare, dargli speranza e alimentare i suoi sentimenti per poi farlo tornare così brutalmente alla realtà. Non poteva pretendere che lui capisse, non dopo tutto quello che c’era stato.
Lo odiava perché non le aveva dato la possibilità di dargli delle spiegazioni e, in un certo senso, di scaricare la propria coscienza, ora il pensiero di lui era come un tarlo, quando meno se lo aspettava tornava a punzecchiarle la mente, a volte vedeva addirittura l’immagine di Han mentre le diceva: «Te l’avevo detto!» con l’indice puntato a pochi centimetri dalla sua faccia.
Sapeva per certo che era vivo in una qualche parte dell’universo, lo sentiva attraverso la Forza sebbene non fosse potente come Luke, la sua presenza le dava conforto, però nessuna delle spie, inviate di nascosto con l’incarico di scoprire dove si celasse il contrabbandiere, era riuscita a scovarlo.
Era a conoscenza del fatto che ultimamente Han aveva sofferto molto, ne ignorava il motivo, ma comunque era vivo e questa era la cosa più importante, forse era meglio non sapere il resto.
«Principessa Leia, la Regina Madre chiede se siete pronta per la cena di rappresentanza con gli ambasciatori del sistema di Roche, ho potuto constatare dal suo tono una certa impazienza…» la voce di D-3BO fece tornare bruscamente Leia alla realtà, i troppi pensieri le avevano fatto perdere la nozione del tempo e la cosa accadeva sempre più spesso ultimamente.
«Sto arrivando D-3BO, più passano gli anni e più impiego tempo per farmi bella, la Regina Madre capirà!», sperava in una frase di consolazione, la gentilezza era una delle doti migliori del droide anche se a volte eccedeva nelle chiacchiere.
«Vostra altezza, permettetemi di dirvi che il vostro processo di invecchiamento segue gli standard della razza umana, tuttavia la vostra bellezza è al di sopra di tutti i canoni previsti dalle mie innumerevoli schede di calcolo e inoltre volevo dirvi che…»
«Grazie D-3BO» disse Leia mentre usciva dalla sua stanza.
Ora doveva affrontare delle trattative importanti e non c’era più spazio per le emozioni, per quelle avrebbe dovuto aspettare ancora di trovarsi immersa nella solitudine delle sue stanze, adesso doveva tornare ad indossare la sua maschera di donna forte e impenetrabile, ma almeno per un momento il droide era riuscito a farla sorridere.

  
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