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Autore: TooSixy    01/02/2009    2 recensioni
E così la fragile umana Bella e l'affascinante vampiro Edward ebbero una deliziosa figlioletta... giusto? Sbagliato! Altro che UNA deliziosa figlioletta, ne ebbero ben TRE! In questa commedia pseudo-tenebrosa vediamo l'impulsiva Nessie che le prova tutte per nascondere la sua illecita relazione col licantropo Jacob, mentre Dawn, dolce mezza-hippy, fa del suo meglio per aiutare il suo migliore amico, Seth Clearwater, nella conquista della sorella Melanie. Ma Melanie, divenuta una fredda ragazza gothic, non ha occhi che per la musica e si allena duramente per vincere l'ambita Battaglia delle Band di Washington insieme al suo gruppo metal. E nessuno sospetta che dietro l'apparente distacco la ragazza nasconda un segreto, un segreto potente e altamente distruttivo...
Genere: Romantico, Dark, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: Incompiuta, Spoiler!
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III. One More Day

 
.:: Melanie ::..

Nella mia camera io e Nessie parlammo di tutto, ma proprio di tutto, fuorché di ‘Jackson’, alias Jacob Black. Dovevamo stare molto attente, quando venivano tirati in ballo i Quileute: per i Cullen erano argomento tabù, e noi osavamo discuterne apertamente solo quando eravamo lontane dai muri di casa.

Buffo, no? Di solito gli ambienti domestici offrono rifugio e protezione; a noi, invece, villa Cullen non offriva altro che caos.

Il punto era che nessun Cullen era umano; nemmeno io, Nes e Dawn. Eravamo frutto di un bizzarro scherzo della natura, mezzosangue più forti di qualsiasi umano e più deboli di qualsiasi vampiro. Mostri, per farla breve; mostri che, come tutti gli altri Cullen, dovevano portare la maschera di brave persone per celare la propria crudele identità. Lupi selvaggi camuffati da timide pecorelle.

Nessie, inginocchiata davanti alle mensole dei miei CD, scartabellava i miei album con aria attonita.

«“Reign in Blood”? “Love Metal”? “Masters of Reality”? “Kill the Sun”?» Si girò a guardarmi con aria perplessa. «Mel, non ho niente contro il tuo metal, però potrebbero anche sceglierli meglio, questi nomi!»

«Be’, ti aspettavi che i Black Sabbath chiamassero un album “My little ponies”?»

«Sarebbe stata un’idea originale» ridacchiò Nessie, riprendendo a frugare tra i CD. «Perché no? Anziché parlare sempre di morte, dolore e violenza…»

«…»

«… dare un tocco di vitalità in più sarebbe stata un’idea a dir poco vulcanica.»

«…»

«Potresti provare tu con la tua band, no? Gli Hell Shakers, i rivoluzionari del metal!»

«Gothic e power metal» precisai. «L’idea è interessante, ma mi rifiuto di metterla in atto.»

Nessie rimise a posto i CD e si sedette sul mio letto in posa stranamente rigida, come un severo ufficiale militare di fronte a una recluta riottosa.

«Okay, abbiamo scherzato fin troppo» disse in tono inflessibile. «Adesso parliamo di cose serie.»

La guardai con aria perplessa, e la sua espressione severa si sciolse in un sorriso malizioso.

«Allora, tu con chi vai al Ballo?»

Sbuffai, infastidita.

«Renesmee, il Ballo è roba da ragazzine» dissi seccamente. «Solo una come te potrebbe essere eccitata per una cosa così stupida. Be’, fai come preferisci, ma io non ho intenzione di vestirmi come un pagliaccio per un’idiozia simile.»

«Dai, Mel, non fare la guastafeste» insistette Nessie. «Non puoi passare tutta la serata chiusa in casa! E poi verranno anche Daniel, Steven e Jay, gliel’ho già chiesto!»

Maledetti traditori!

«Potresti andarci con uno di loro» disse allegramente Nessie, soddisfatta di aver segnato un punto a suo favore. «Tanto tra compagni di band ci s’intende, no?»

Daniel, Steven e Jay erano rispettivamente il cantante, il bassista e il batterista del nostro gruppo. Non eravamo davvero amici, ma erano senz’altro le persone con cui avevo legato di più, alla Forks High School. Avevo pensato di trascorrere la serata con loro suonando all’Air Guitar Cafè, ma quella piccola strega di Nessie mi aveva anticipato.

«Te l’ho detto, io-a-quel-ridicolo-Ballo-non-ci-vado» scandii. «Piuttosto mi incateno al letto e ingoio la chiave.»

«Non farla tanto drammatica, nessuno ti obbliga a venire» replicò Nessie. «Però sarebbe carino, non trovi? Sono certa che ci divertiremmo!»

La ascoltai distrattamente mentre dipingeva a parole lo ‘splendido’ quadro della ‘meravigliosa’ serata che avremmo trascorso insieme io, lei e Dawn. Ci saremmo pavoneggiate nei nostri abiti freschi di shopping, avremmo fatto diventare verdi di invidia le nostre compagne e frantumato il cuore di tutti i ragazzi della scuola.

Dio, quanta melensaggine. Avrei voluto rinchiudere Nessie in una cassa e piazzarla su un volo di sola andata per il Burkina Faso.

«Piantala, Renesmee» sbottai dopo un po’. «Non me ne frega niente di far ingelosire la Fawcett o affascinare Todd o Grant o chicchessia. Io non vengo.»

«Ma…»

«È la mia ultima parola.»

Nessie chinò il capo, lasciandosi piovere sul viso i lucenti riccioli ramati. Immaginai che fosse delusa, e per un attimo fui tentata di abbracciarla gentilmente o perlomeno di avviare un discorso meno spinoso. Ma non feci né l’una né l’altra cosa: conoscevo Nessie, e sapevo che mi avrebbe frainteso, magari pensando che avevo rimandato l’argomento ma che la battaglia era ancora aperta. Nessie, sciocca, testarda Nessie.

E se fosse successo qualcosa, al Ballo? Se avessi perso il controllo proprio nell’istante in cui la Fiamma si fosse liberata? Quanti giovani innocenti sarebbero potuti rimanere uccisi in un’esplosione anomala?

Chiusi gli occhi, angosciata. Nessie non capiva un accidente, e nemmeno Dawn. Erano convinte che la Fiamma in sé fosse come una graziosa lampadina soprannaturale, un qualcosa di piccolo e modesto che potevo controllare a mio piacimento. Be’, le cose non andavano proprio così. L’unico a comprendere la piena portata del mio potere era mio padre, ma a non osavo confidargli apertamente il mio intimo terrore: i miei pensieri erano come grandi, lente farfalle, che il suo retino di percezione catturava con fin troppa facilità, ma lui non sapeva avvertire altrettanto abilmente il mio stato. No, neppure lui poteva capirmi.

Attesi pazientemente che Nessie uscisse dalla mia stanza, poi scelsi il CD “Dark Passion Play” e lo sparai a tutto volume. La musica, nella sua dolce complessità, era uno dei pochi rimedi al mio tormento.

 

..:: Dawn ::..

Quando arrivai a casa, ero ancora preoccupata per Seth. Melanie detestava le danze e le feste, e non vedevo perché mai avrebbe dovuto fare un’eccezione per il patetico Ballo della Forks High School. Oh, perché Seth si era dovuto prendere una sbandata proprio per lei? A lei non importava niente di una serata al cinema o di una romantica cenetta a lume di candela, le interessava solo la sua benedetta musica. Probabilmente, se anche fosse venuta al Ballo, avrebbe scelto come accompagnatore uno dei suoi compagni di gruppo, Daniel Simmons, Steven Raeburn o Jim Johnson, e alla fine avrebbero passato la serata a discutere delle band più in voga negli anni ’80. Difficilmente avrebbe accettato l’offerta di qualcun altro, e meno che mai di Seth Clearwater.

Nell’atrio c’era uno strano odore, un misto di pesce secco e gomma bruciata che mi fece venire i brividi. Papà era tradizionalista, ma zia Alice amava tuffarsi in ricche portate straniere… come quando aveva preparato il sushi, o ci aveva deliziato con un baklava ripieno di mandorle tritate. Ovviamente era una cuoca fenomenale, ma il problema non era come cucinava, ma cosa cucinava. Comunque, quelle messe peggio erano Melanie e Nessie. Io preferivo mangiare vegetariano (vegetariano ‘vero’, non nel senso attribuitogli dai vampiri), quindi Alice mi lasciava sempre qualcosa da parte, un pugno di riso ben cotto o un po’ di verdura sapientemente ripulita e affettata. Non dovevo mai sorbirmi il suo pesce crudo o le bistecche al sangue.

Strano, eh? Per essere una mezza-vampira, detestavo la carne e soprattutto il sapore del sangue. Nessie li adorava, a Melanie non dispiacevano, io li odiavo.

Comunque, arrivata in salotto gridai un saluto a zia Alice, che mi rispose materializzandosi di fronte a me, dandomi un bacio in fronte e dicendo che doveva finire di bollire il pesce (… ehm ehm…), poi scomparve di nuovo. Io salii al primo piano e attraversai l’ala riservata a noi ‘giovani’ – dalla stanza di Melanie proveniva una musica infernale, da quella di Nessie delle melodie più gentili – e spalancai la porta di mogano della mia camera.

La confusione e le preoccupazioni che mi attanagliavano la mente si smorzarono di colpo, attenuate da una familiare sensazione di pace interiore. Era luminosa e semplice, la mia camera: arredata nell’essenziale stile zen, non conteneva che un pratico futon, una sottile lampada di trasparente carta washi e un armadio basso e modesto, sul quale era appoggiato un grazioso bonsai moyogi, dono di Seth. Le pareti erano color mela acerba, una morbida tonalità verde pallido che simboleggiava il risveglio e la rinascita; ad esse non era appeso niente, cosa che suscitava lo scandalo di Nessie.

Chiusi la porta e mi distesi sul futon, inspirando a pieni polmoni l’aria intrisa del mio profumo preferito, la delicata fragranza del narciso selvatico. Vista dal mio basso giaciglio, ogni cosa sembrava aureolata di un soffice velo di luce. Era vero che il Feng Shui attirava energia positiva, me la sentivo scorrere attraverso le vene come la più limpida delle acque. Chissà se Melanie avrebbe mai potuto provare una sensazione simile…

Per un attimo immaginai la mia sorellona con la faccia acqua e sapone e vestita con una sobria tuta da ginnastica, intenta a meditare a gambe incrociate o a fare tai chi in giardino; la visione era talmente assurda che mi strappò un risolino. Melanie mi avrebbe uccisa, se mi avesse potuto leggere il pensiero come papà.

Avrete intuito che a Forks si pensava che io, Nessie e Mel fossimo strambe. I Cullen avevano sparso la voce che eravamo le giovanissime cugine di Carlisle, giunte a Forks da Portland in seguito a un tragico incidente d’auto che aveva coinvolto i nostri genitori, ma non tutti avevano abboccato, primi fra tutti gli abitanti di La Push (a cui non era stato possibile nascondere la verità dietro la nostra esistenza). Per quanto riguarda la gente di Forks… be’, forse ci credeva, forse no, però nessuno osava investigare e questo era sufficiente: desideravamo la discrezione, nulla di più. L’unica persona che pareva seriamente intenzionata a infrangere la nostra privacy era una giovane donna, una vecchia compagna di scuola di nostra madre: Lauren Mallory. Avevano trascorso insieme gli ultimi anni di scuola superiore, e per tutto quel lasso di tempo Mallory aveva nutrito un’acerba gelosia nei suoi confronti. Quella stessa gelosia era stata trasmessa anche a noi, come un morbo di cui solo lei soffriva. Che donna sciocca… solo una stupida potrebbe affliggersi tanto per un rancore così idiota.

Ma torniamo a noi: allora, io ero sdraiata sul mio futon a pensare a Melanie. Cominciai a credere che avrei dovuto consultarmi con Nessie prima di osarle proporre Seth come candidato, e l’unico modo per parlare con Nessie senza essere udita da orecchie soprannaturali era agganciarla a Forks in pieno giorno.

Domani… domani avrei trovato un modo per risolvere la questione, o almeno così speravo. Mi stiracchiai le membra indolenzite e socchiusi gli occhi, pensierosa. Un giorno, un giorno soltanto, promisi mentalmente a Seth.

 

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Scusate, so di averci messo secoli a postare e di avere fatto pure un capitolo corto, ma la scuola mi uccide @,@ spero che il prossimo cap possa essere più veloce…

Ed ecco qualche dettaglio in più sulla psicologia dei personaggi :) forse ho dato a Mel un taglio troppo melodrammatico e a Dawn troppo zen, ma le due mezzevampire nella mia idea dovevano essere agli antipodi ^^” ah e ho anche dovuto ricorreggere un paio di dettagli perché ho notato di aver fatto un errore piuttosto ingenuo in campo temporale… comunque ora è tutto a posto :)

Grazie sia dei commenti sia della lettura ^^

..:: Eryp92: un super grazie per il commento ^^ dipende dal tipo di metal… il black non lo sopporto, quello sì che sembra davvero solo rumore (a mio parere, ovviamente), ma il gothic e il symphonic non sono male (e qui devo ringraziare la mia sorellona metallara per i preziosi consigli tecnici). Tra Melanie e Seth in tutta sincerità non ho idea di cosa salterà fuori… si vedrà :) ahah e per quanto riguarda Nessie chissà… di questo passo, fra qualche capitolo si iscriverà a un corso di sumo XD

 
E per non infrangere nessuna regola… I dischi nominati da Nessie appartengono (in ordine di citazione) a Slayer, HIM, Black Sabbath, Xandria e Nightwish.

Aloha ^^

  
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