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Autore: wolfata2000    21/08/2015    0 recensioni
Omicidi. Durante le cinque feste in maschera annuali più famose di Londra le famiglie più importanti vengono decimate. É così che i componenti più giovani di queste famiglie incominciano a indagare sulle misteriose morti. Mentre indagano senza trovare alcuna risposta scoprono che i genitori nascondono un segreto che li riguarda. Scopriranno il segreto e questo li porterà a conoscenza del loro destino. Broke , Grayson, Jackson, Kathrine, Silvia e Samuel scopriranno di appartenere ad un'antichissima stirpe di guardiani il cui compito è mantenere l'equilibrio tra il mondo nascosto, che comprende molta varietà di specie soprannaturali e il mondo degli umani. Ma la loro generazione non è destinata solo a mantenere l'equilibrio. No, loro sono la generazione che combatterà una guerra mai combattuta prima.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                    1- Hamilton
IL BALLO
-" no, assolutamente no!"
Dissi.
-" ma come? Ti sta benissimo!"
Rispose Kat.
-" ma se sembro un immensa caramella ripiena alla fragola!"
-" hahah, all'ora prova questo!"
Mi porse un abito nero e lungo con inserti in pizzo. Rimasi incantata a guardarlo. Kat mi diede uno scossone e io mi infilai nel camerino. Mentre mi infilavo il vestito lei parlò:
-" sai, il ballo di domani non sarà come gli altri. Sarà il primo ballo in cui avremo sedici anni! Dobbiamo essere stupefacenti!"
Ogni anno le cinque famiglie più antiche e ricche di Londra organizzano una festa in maschera ciascuno, per ricordare qualcosa che nessuno ricorda più. Io sono una Hamilton e quell'anno la prima festa fu quella della mia famiglia. Solo che, per i miei genitori e per la mia migliore amica, quella non doveva essere una delle solite feste in maschera, no quella era la prima festa a cui io e Kat avremmo partecipato come sedicenni. La mia migliore amica é Katherine Smith la figlia più giovane della famiglia Smith un altra delle cinque famiglie più ricche di Londra. Effettivamente, quella non fu una delle solite feste in maschera...
Quando uscii dal camerino vidi la mia amica e la stilista a bocca aperta.
-"tesoro credo di averti sognata prima di disegnare quest'abito. É come se bianca neve si fosse vestita da vampira sexy."
Le gote cominciarono a bruciarmi, così cominciai ad indietreggiare.
-"Hey che fai non vuoi nemmeno vederti?"
Disse Kat prendendomi per un braccio e portandomi di fronte all'immenso specchio a muro che rifletteva la luce del crepuscolo proveniente dalla vetrata sulla parete opposta. Era un abito in raso nero. Lungo con un po' di strascico. Le maniche e il bordo della gonna erano ricoperte di pizzi di una tonalità leggermente più color canna di fucile. Le maniche erano lunghe e arrivavano fin sulla mano terminando a punta. Mi guardai. Sembravo una stracciona con gli abiti di una regina. I capelli spettinati, il viso grigiastro e struccato. Girai su me stessa e mi tirai su i capelli. Una profonda scollatura a v bordata di merletti lasciava la schiena scoperta.
-"non sarà un po' troppo? Insomma ho solo sedici anni!"
Dissi voltandomi verso il mio piccolo pubblico.
-"oh falla finita. Tu e il tuo senso di responsabilità!"
-"che dite sto bene? Non mi fa sembrare più pallida?"
-"stai scherzando? Come a detto madam, sembri bianca neve vestita da vampira sexy."
-" ok, lo prendo."
-"siiii"
Gridarono insieme Katherine e la stilista.
-" tu lo hai già l'abito?"
Le chiesi.
-"ovvio. Io non sono come te che vado a comprarlo il giorno prima!"
Katherine era totalmente diversa da me. Era alta snella con lunghi capelli rosso fragola. La avevano già ingaggiata per diversi servizi fotografici. Io invece? Con un fisico retoricamente perfetto, troppo pigra per truccarmi o farmi i capelli tutti i giorni. Con un aspetto anonimo e noioso. Capelli lunghi e marroni, pelle cadaverica e occhi talmente tanto marroni da sembrare neri. Aggiungendo pure un filo di occhiaie bluastre per colpa delle notti passate senza dormire per l'ansia. Proprio come quella sera, quella prima del ballo. Mi addormentai circa all'una e mezza di notte e la truccatrice il giorno dopo mi brontolò perché non avevo fatto un sonno di bellezza come ordinato. Quella mattina mi svegliai alle otto. Una cascata di capelli rosso fragola mi si piazzarono sul viso provando ogni modo possibile per tirarmi giù dal letto. Alla fine Kat ce la fece e passammo tutta la mattina in palestra, e il pomeriggio sotto le mani delle estetiste. Odiavo essere tocchicciata da altra gente.
-"lo sai chi ci sarà stasera vero?"
Mi chiese mentre l'estetista ci smaltava le unghie.
-"tanta gente?"
Risposi io.
-" Si gente tipo quel figo di Jackson. O Grayson con quella sua aria misteriosa."
-"e Sammy?"
-" e Sammy, ma lui é come se fosse mio fratello."
-" e all'ora? almeno é simpatico. con Jackson e Grayson non parlo più da quando avevo quanto? Dodici anni?"
-"andiamo Broke. É il momento di riallacciare i rapporti visto che probabilmente io e lui presto staremo ufficialmente insieme."
-" Jackson o Grayson?"
-" Jack ovviamente, Grayson é...       ' occupato' "
-" cioè, ha la ragazza?"
-"no é che... Non si impegna in nessuna relazione, diciamo."
Le unghie di Kat erano già di un oro brillante, mentre con le mie che  avevo appena smesso di mangiare l'estetista dovette impiegare molto tempo a ricostruire, ma alla fine divennero color dell'argento.
La festa si sarebbe svolta nella villa della mia famiglia. I miei erano stati su di giri per tutto il mese precedente. Mia madre continuava ad aggirarsi per le sale ordinando a camerieri, maggiordomo e fattorini vari dove posizionare esattamente ogni minimo addobbo. L'immenso atrio si sarebbe trasformato in una lussuosissima sala da ballo dorata illuminata da lampadari e candelieri preziosissimi.
-"ok tesoro, tu entrerai per ultima. Per prima verrà presentata l'ultima famiglia che quest'anno organizzerà la festa, cioè gli Smith, poi gli Hale, i Bennet, gli Whitney e infine noi. Tu come il componente più giovane della famiglia entrerai per ultima e ti posizionerai accanto al giovane Grayson."
Disse mia madre mentre spostava me e Kat per la stanza.
-" per il ballo di apertura Katherine tu ballerai con Jackson giusto?"
-" esatto signora Hamilton"
-"e tu angelo?"
Disse riferendosi a me. Io non sapevo cosa rispondere. Mi imbarazzava fare quello stupido ballo e tutte quelle stupide cerimonie. Anche se avevo partecipato un sacco di volte a quelle feste era la prima volta sia per me che per Kat che in quanto sedicenni dovevamo fare il ballo di apertura.
-"io...io, non dovrebbero essere d'accordo anche loro, nel senso non dovrebbe scegliere anche lui con chi ballare?"
Balbettai.
-" chi sarebbe lui, hai già scelto il tuo accompagnatore ?"
-"no."
Risposi io secca.
-"credo che Grayson possa andare bene."
Ecco. Proprio lui con cui non parlo da quasi cinque anni.
-"non ti preoccupare, B. Vedrai che sarà un ottimo ballerino."
Mi bisbigliò nell'orecchio Katherine tirandomi una gomitata nelle costole e io la fulminai con lo sguardo, ma non mi vide perché lei e mia madre mi avevano già superata.
-"ok, é tutto pronto tranne noi, coraggio andiamo a prepararci. Gli invitati arriveranno tra un paio di ore."
Solitamente i balli iniziavano alle otto e finivano la mattina del giorno dopo.
Io e Katherine ci infilammo i vestiti. Il suo era bianco e molto scollato. Era in una stoffa leggera quasi trasparente che le aderiva perfettamente al corpo. Al collo mise la collana con uno smeraldo di un verde intenso. Mentre la truccatrice finiva di mettermi il rossetto rosso Kat cominciò a frugare in una borsa. Ne tirò fuori una scatola nera con un grosso fiocco bianco.
-"ti avevo detto che per scarpe e maschera ci avrei pensato io."
-"Kat non dovevi!"
-"andiamo apri!"
Sciolsi il fiocco e tolsi il coperchio. All'interno della scatola, adagiate su del velluto rosso erano riposte due decolté nere con la punta tempestata di Swarovski dello stesso colore, accanto alle scarpe c'era una maschera, di quelle che prende tutta la parte superiore del viso. Completamente ricoperta da gli stessi Swarovski neri delle scarpe.
-" o mio Dio Katherine, non hai paura che ti rubi la scena?"
-"tu me la ruberesti comunque."
-" si certo, continua a dire cavolate. E la tua maschera com'è?"
Chiesi, e lei si rimise a frugare nella busta da dove aveva trovato la scatole con le cose per me. Tirò fuori una scatola identica alla mia. La aprì, e all'interno su del velluto nero erano riposte delle decolté bianche in raso col platò placcato in oro, accanto era riposta un opera d'arte fatta di piume e pizzi bianchi, con delle decorazioni in oro.
-" sono convinta che saremo entrambe bellissime."
Disse e mi sporsi per abbracciarla ma lei mi fermò mettendo le mani avanti.
-" non mi sembra il caso di rischiare di rovinare due opere d'arte."
Ci interruppe il bussare sulla porta di qualcuno.
-"avanti."
Dissi, e la porta si schiuse, dalla fessura comparve una testa brizzolata. Era mio padre.
-"all'ora come vanno i preparativi mie belle principesse?"
Chiese.
-"tutto bene signor Hamilton."
Rispose Katherine ritoccandosi il rossetto color corallo. Io mi alzai in piedi e tirai dentro la stanza mio padre prendendolo per un braccio.
-"volevo dirvi che gli invitati sono già tutti qui. Dobbiamo aprire le danze."
Disse stringendomi la mano.
-" Hey papà, stai piangendo?"
Gli chiesi sogghignando.
-" vorrei poter usare una scusa insostenibile, ma sono troppo orgoglioso di mia figlia e anche della piccola Katy."
-"ti voglio bene papà. Vorrei abbracciarti ma se lo faccio la piccola Katy mi ammazza. Sai non possiamo rovinare l'opera d'arte!"
-"ok. Mi raccomando, mancate solo voi."
-"arriviamo subito."
Dissi e lui scomparve dietro alla porta di legno scuro.
-"sei nervosa?"
Mi chiese Katherine.
-" no, l'ho già fatto."
Mentii.
-" ma non così."
-"no. Non così."
-"io sto morendo."
-" anch'io."
Uscimmo dalla stanza e ci dirigemmo nell'anti atrio dove i componenti più importanti delle cinque famiglie stavano aspettando.
-" oh perfetto. Tesoro, Katherine, vieni qui. Dovrai entrare per ultima per la tua famiglia. Appena senti il tuo nome...."
-" si signora Hamilton. Esattamente come abbiamo provato cento volte."
La interruppe Kat.
-"scusa tesoro. Sono veramente nervosa. E comunque, sei uno schianto."
-"grazie mille. Anche lei é davvero sexy."
-" oh, bhe grazie."
Rispose mia madre imbarazzata. Indossava un lungo abito rosa antico drappeggiato. Era davvero bella.
-" mamma."
Dissi,attirando l'attenzione di mia madre. Dovevo parlarle. Avevo bisogno della sua sicurezza per calmarmi. Il cuore mi batteva a mille e avevo voglia di scappare.
-"o Dio tesoro non ti avevo riconosciuta."
-"come sto?"
Le chiesi.
-" sei qualcosa di stupefacente."
-"ho paura mamma."
-"lo so. Ma sta tranquilla. Abbi coraggio e fai vedere a tutti chi sei veramente, che la vera te é la tua versione più bella anche se un po' imperfetta."
-" sii orgogliosa quanto basta e coraggiosa fino alla follia."
Citai il motto di famiglia.
-"ben detto tesoro."
Mi disse e mi accarezzò una guancia.
-" che inizi lo spettacolo!"
 
Attesi circa un quarto d'ora prima che toccasse a me. Stavo li,dietro l'immensa porta di vetro colorata che raffigurava una luna crescente circondata da raggi d'orati. Strinsi l'abito e lo tirai leggermente su appena le porte si aprirono. Due uomini vestiti col frac richiusero le ante appena attraversai l'uscio. Con i guanti bianchi impugnarono le maniglie dorate da cui partivano delle diramazioni dello stesso colore. La sala era bellissima, enormi lampadari rilucevano,e le colonne in marmo erano decorate da fiori bianchi. Una luce ambrata faceva risaltare gli abiti scintillanti delle dame e gli smoking degli uomini apparivano come corvi su un prato fiorito. Un terzo uomo col frac disse il mio nome, io avanzai di due passi. Gli invitati si voltarono a guardarmi. Riconobbi le quattro famiglie schierate ai piedi delle tre scale. Su quella centrale, proprio quella dove mi trovavo io, un po' più in giù c'erano tutti: Katherine, Jackson, Grayson e Samuel. Eravamo cresciuti insieme noi cinque ma da quando era cominciata l'adolescenza Grayson e Jackson avevano cominciato a snobbarmi, fino ad ignorarmi. Sono quattro anni che io Jackson e Grayson ci parliamo occasionalmente per balli,cene o riunioni. Forse perché erano più grandi di me, e io non riuscivo a sembrare più grandi di due anni come Katherine che invece con loro ci parlava eccome.
Scesi lentamente le scale con una terribile insicurezza. Mi tremavano le caviglie. Teoricamente non avrei dovuto guardare dove mettevo i piedi ma guardare in alto. In realtà guardai passo per passo. Avevo troppa paura di cadere. Arrivai tre scalini sopra Grayson che mi fissava con uno sguardo strano. Rimanemmo immobili mentre i fotografi facevano partire i flash fino a quando una tromba squillò. Un suono fastidiosamente alto che si disperse rapidamente per la sala. Era il segnale per aprire le danze. Grayson si voltò nuovamente verso di me porgendomi il braccio. Esitai a prenderlo, ma poi scesi i pochi scalini che ci separavano e mi lasciai sorreggere fino alla fine della scala. Oddio e se non fossimo stati coordinati? Non avevo mai provato la danza ufficiale con lui. Mi costrinsi a dimenticare di tutto e a seguire la musica. La danza ufficiale era un valzer che prevedeva una specie di "preliminari" fatti di giravolte, sfioramenti e inchini. La musica iniziò un attimo dopo che ci sistemammo. Lui si inchinò e dopo lo imitai. Feci un passo avanti, così anche lui, poi ci allontanammo nuovamente,girammo e tornammo vicini. Questa volta alzammo le mani ed esse si sfiorarono appena. Girammo insieme, poi mi prese la mano e facemmo due passi avanti e uno indietro l'uno accanto all'altro. Poi la musica cambiò e Grayson mi strattonò appena portandomi difronte a lui. Mi fece scivolare una mano in vita e io sussultai. Le nostre dita si intrecciarono. Cominciammo a danzare. Sentivo il mio corpo rigido,esitava a farsi portare da lui. Probabilmente se ne accorse anche lui perché in quel momento accostò il suo viso al mio. Guancia contro guancia, le sue labbra sfioravano il lobo del mio orecchio e un brivido un po' di piacere un po' di timore mi scosse la spina dorsale.
-"chiudi gli occhi."
Mi sussurrò all'orecchio e il suo respiro caldo mi accarezzò la guancia. Non volevo farlo, sarei inciampata se avessi chiuso gli occhi, ma alla fine lo feci. Mi fidai anche se ormai non lo conoscevo più. Chiusi gli occhi e mi lasciai guidare. E i miei movimenti non mi erano mai sembrati così eleganti. Quando la musica finì riaprii gli occhi. La sala si era riempita di altre coppie ancora abbracciate. Mi guardai di fronte e la prima cosa che vidi furono due occhi grigi con qualche pagliuzza ambrata circondati da una maschera nera lucida. Grayson mi stava fissando con un sorrisetto soddisfatto. Si inchinò, io feci lo stesso. Poi si avvicinò al mio orecchio come poco prima e mi sussurrò parole che non mi sarei mai aspettata di sentire dalle sue labbra:
-"sei bellissima stasera."
 E mentre le persone intorno a me compreso Grayson cominciavano a defluire io rimasi li, immobile a fissare il niente.
Una ragazza dai capelli rossi mi smosse un braccio. Era Katherine.
-" Hey B. Andiamo é il momento di divertirsi."
Io ero ancora sotto shock per le parole di Grayson, ma mi lasciai condurre ovunque sarebbe stato il "divertimento ".
 
La festa era già iniziata da due o tre ore. Io mi ero rintanata come al solito su un palchetto invisibile dal basso. Me ne stavo li, ad osservare le persone divertirsi. Quando vidi una testa rosso fragola per mano con un biondo scomparire in un corridoio.
- veloci- pensai tra me e me. Me lo aspettavo che entro la fine della festa sarebbero finiti da soli in una camera a fare " chissà che". Pochi minuti dopo vidi una ragazza. Non l'avevo mai vista prima. Lunghi boccoli biondo platino quasi bianco. Un viso nascosto da una maschera turchese con una lunga piuma su un lato e un abito bianco, che sembrava più l'abito di una sposa. Era strano, ormai conoscevo a memoria gli invitati, e lei ero convinta di non averla mai vista. Poi lo vidi, Grayson che la seguiva come sotto incantesimo, e lei che si fermava ogni tanto a guardarlo con un sorrisetto malizioso. Probabilmente la aveva invitata lui.
Passò circa mezz'ora e ormai mi ero quasi addormentata. Non feci in tempo che sentii gridare il mio nome dal corridoio dietro di me. Era una ragazza, era Katherine e aveva un tono preoccupato e spaventato.
-"o Dio, tesoro sei qui, stai bene?"
Disse e si inginocchiò accanto a me e mi prese il viso con le mani. Io mi stavo quasi per strusciare gli occhi quando mi ricordai di essere super truccata.
-" che é successo Kat?"
Solo in quel momento mi accorsi che era spettinata e il rossetto era scomparso. Accanto a lei c'erano le scarpe immacolate. Tornai sul suo sguardo era preoccupato, spaventato e...triste. Mi guardai intorno, Jackson,Samuel e Grayson erano in piedi e mi guardavano. Erano rossi in viso e imperlati di sudore. I farfallini erano sfilati dal colletto e le camicie erano sbottonate con le maniche arrotolate a metà braccio.
-"cosa succede ?"
Chiesi senza riferirmi ad una persona in particolare.
-"tesoro devi venire con me, é importante. Si...si tratta di tuo padre."
Stava piangendo?- si, stava decisamente piangendo.
Mi alzai in piedi e praticamente gridai.
-" che cosa é successo a mio padre, dov'è?"
-"tesoro ti ci porto. Jack, controlla se qualcuno entra o esce. Manda un messaggio se succede qualcosa."
Disse Kat tra un singhiozzo e l'altro.
-"perché dovrebbe succedere qualcosa, io non capisco."
Dissi guardandomi intorno in cerca di risposte.
-" andiamo e basta."
Disse Katherine prendendomi per un braccio e correndo per il corridoio. Mi fermai per togliermi le scarpe e le lasciai nel corridoio. Di fianco a me vidi Grayson con un espressione dura. Girammo e svoltammo molte volte ma Kat si fermò solo prima di un incrocio.
-"ok,é qui. "
Disse mettendomi le mani sulle spalle.
-"Cos.."
Incominciai a dire, ma mi fermai appena vidi una pozza di un liquido denso e rosso comparire da sotto una porta in legno intarsiata. Spostai Katherine con forza e mi diressi di corsa verso la pozza rilucente. Era sangue, molto sangue. Aprii la porta. Li, disteso per terra, con una linea rossa lungo il collo c'era mio padre. Mi avvicinai prima lentamente. Mentre  avanzavo sentii bagnato dotto i piedi nudi e mi resi conto che stavo camminando nel suo sangue. L'orlo dell'abito era già impregnato di rosso. Scoppiai a piangere. Uno di quei pianti isterici che non riesci a fermare. Mi cedettero le ginocchia e batterono sul pavimento. Sentivo il liquido denso e ancora caldo bagnarmi il corpo. Mi buttai su mio padre cercando un segno di vita.
-"papà!"
Urlai senza risposta.
-"papà ti prego, rispondi."
Insistei appoggiando la testa sul suo torace.
Gridai. E in quell'istante sentii due braccia forti stringermi le spalle e tirarmi verso un corpo caldo e muscoloso. Era Grayson. Mi passò una mano sulla nuca e mi fece voltare. Mi stringeva come se avesse avuto paura che gli sarei potuta scappare. Accanto a noi si inginocchiò anche Kat che allungò una mano verso il viso di mio padre e gli chiuse gli occhi. Samuel stava in piedi sull'uscio.
-"dobbiamo chiamare qualcuno."
Disse.
-"mia madre, devi chiamare mia madre."
Dissi singhiozzando con la testa appoggiata sulla spalla di Grayson.
-"vado."
Disse Sammy appena prima di girarsi e andarsene correndo per i corridoi.
Rimanemmo in silenzio per qualche minuto. Sembrarono eternità.
-"perché? Chi é stato?"
Bisbigliai. Non mi aspettavo che Katherine o Grayson mi rispondessero.
-" non lo so tesoro."
Disse Kat, poi allungò una mano verso la mia e io la presi. Eravamo sporchi di sangue. Tutti e tre. Io stavo malissimo, ma anche Kat piangeva, lui era come uno zio per lei. Restammo ancora in silenzio e quasi mi riaddormentai tra le braccia di Grayson che era rimasto in silenzio.
Sentii dei passi, qualcuno correva. Improvvisamente comparve mia madre e dietro Sammy.
Urlò. Fu un grido isterico di pianto. Mi liberai dalle braccia di Grayson e mi alzai in piedi, mi girai verso mia madre e l'abbracciai.
-" mamma"
Sussurrai.
-"perché!?"
Gridò lei ricambiando il mio abbraccio.
   
 
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