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Autore: Fae    01/02/2009    4 recensioni
"Scoprire cos'è un OTP è una tappa fondamentale nella vita di ogni musicista. E devi scoprirlo per conto tuo." [Andy/Joe]
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Andrew Hurley, Joe Trohman, Patrick Stump, Peter Wentz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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One True Problem Genere: comico, romantico
Rating: verde (PG)
Avvertimenti: crack, slash
Prompt/Challenge: "…cosa sarebbe un OTP, scusa?" (Bandom Secret Santa @ BandomItalia)
Parole: 2920
Personaggi: Andy Hurley, Joe Trohman, Pete Wentz, Patrick Stump, Brendon Urie, Gabe Saporta, Bob Bryar
Pairing: Andy/Joe
Disclaimer: tutti i personaggi sono realmente esistenti e quindi sono © di loro stessi, questa fic non intende dare rappresentazione veritiera di un bel niente.

Dedicata a: a chi me l'ha chiesta, al mio fandom, a tutti coloro che sanno cos'è un OTP e a tutti i miei OTP presenti, passati e futuri <3



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"Wow." Pete alzò lo sguardo dal suo portatile. "Andy e Joe sono ufficialmente un OTP."

Tre paia di occhi si voltarono verso di lui.

"Davvero?" chiese Patrick, non particolarmente interessato.
"Davvero" confermò Pete annuendo. "Insomma, diventano sempre più popolari. Un sacco di gente li ha tra gli interessi. Tra poco" concluse, con un tono da papà orgoglioso "avranno anche una community."
Patrick sospirò, borbottando sottovoce qualcosa riguardo gli effetti devastanti di Livejournal sulle menti più fragili della media. Joe si limitò a continuare ad accordare la sua chitarra in silenzio. Andy, che aveva seguito tutto lo scambio con aria perplessa, si grattò la testa. "…Cosa sarebbe un OTP, scusa?"

Pete emise un inquietante verso stridulo, a metà tra un rapace e una ragazzina alla prima mestruazione.

"Cosa sarebbe un OTP?" ripetè scandalizzato.
Andy continuò a grattarsi la testa. "…sì. Cosa sarebbe?"
Pete continuò a emettere il suo verso stridulo. "Non è possibile!" strillò. "Non posso lavorare con gente che non sa cos'è un OTP!"

Aprì la bocca per dire qualcos'altro, ma in quel momento il suo cellulare cominciò a trillare. Pete guardò il display, poi guardò Andy, poi guardò di nuovo il display e con un ultimo verso stridulo si allontanò a grandi passi.

"E' grave che non lo sappia?" chiese Andy, che cominciava a preoccuparsi.
"No" esalò Patrick, prendendosi il viso tra le mani. "Non lo è. A dire il vero, non saperlo è un segno di grande sanità mentale."
"D'accordo" annuì Andy. "Ma che cos'è?" aggiunse dopo un secondo.
Patrick scosse fermamente la testa. "Non vuoi saperlo. Non vuoi saperlo e io non voglio spiegartelo. Ho già fatto questo discorso con Pete e mi è bastato per farmi venire il mal di testa del secolo." E con questo uscì anche lui dalla stanza.

Andy guardò Joe, leggermente smarrito. Joe alzò le spalle. "Uhm" disse Andy.


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Visto che la sua band gli voltava le spalle - tornare sull'argomento con Pete non gli era sembrata una buona idea - Andy decise che avrebbe cercato aiuto altrove. Appena rimasto da solo, si chiuse nella sua cuccetta e scartabellò nella rubrica del cellulare fino a trovare il numero di Spencer Smith. Spencer era una persona relativamente seria, quindi non avrebbe riso di lui; ma era anche amico di Brendon Urie, il che gli garantiva una certa competenza in materia di cose che una persona sana di mente non avrebbe dovuto conoscere; e poi era un batterista, e la Solidarietà Tra Batteristi era una delle leggi non scritte della FBR.

Quello che Andy non aveva previsto era che al cellulare di Spencer potesse rispondere qualcun'altro.

"Andyyyyy!" lo salutò un'inconfondibile voce squillante, che da sola bastò a terrorizzarlo. "Spencer non c'è, mi dispiace. Ma ci sono io, che è la stessa cosa. Forse anche meglio."
"…Brendon" pigolò, a mo' di saluto. "Ecco, in realtà dovrei parlare con lui e…"
"Qualunque cosa devi dire a Spencer, puoi dirla a me" proclamò Brendon solennemente.

Andy riflettè che il tanto lo verrei a sapere lo stesso doveva essere sottinteso. Con un sospiro, raccolse tutto il suo coraggio e decise di rischiare.

"Beh, uhm" iniziò "ecco, Pete ha detto qualcosa a proposito del fatto che io e Joe saremmo un OTP…"
"E' assolutamente vero!" esclamò Brendon, e Andy avrebbe potuto giurare di averlo sentito battere le mani. "Siete anche il mio OTP."
"…davvero?"
Seguì un istante di silenzio, e Andy suppose che Brendon stesse annuendo freneticamente dimenticandosi che lui non poteva vederlo. "Beh, ovviamente siete uno dei miei OTP, perchè io ne ho tanti - il che è un controsenso, ma" si udì una risatina "chi ha un solo OTP al giorno d'oggi? C'è così tanta scelta che non si può proprio evitare di averne una quantità" concluse Brendon deliziato.

Andy cercò di guardare come un indizio quello che alle sue orecchie suonava più come un delirio. Era una cosa che la gente tipo Pete e Brendon trovava carina, a quanto pareva. Di norma se ne aveva uno, ma andava di moda averne tanti. E aveva a che fare con delle persone. Tra cui lui e Joe.

"Ma" provò, incerto, senza la minima idea di cosa stesse dicendo "ce ne sarà uno che è il tuo preferito?"
"Beh" riflettè Brendon "ovviamente i miei preferiti sono i nostri. Anzi, i miei preferiti sono i miei."
Andy sentì i suoi neuroni girare a vuoto nella scatola cranica tipo un criceto sulla ruota. "…Certo."
"Io e Ryan siamo un classico, ovviamente, ma anche io e Jon andiamo forte, e io e Spencer abbiamo un certo fascino, devo dire. Quindi, beh, la conclusione è ovvia."
Andy si mise la mano libera nei capelli. "…Dimmela lo stesso?"
"Beh, il mio OTP è la mia band, è chiaro!" esclamò Brendon, giulivo. "Le GSF sono sempre, sempre la soluzione."

Andy chiuse gli occhi, realizzando tre cose. Uno, il suo istinto gli diceva di non voler sapere cosa fossero le GSF. Due, dire a Brendon che lui non sapeva nemmeno cosa fosse un OTP sarebbe probabilmente stato crudele almeno quanto dire a un bambino che Babbo Natale non esiste. Tre, cominciava a sentire le avvisaglie del mal di testa del secolo di cui aveva parlato Patrick.

"Sono assolutamente d'accordo, Brendon" disse, con la voce che gli tremava un po' per le implicazioni di quello che stava facendo (aveva appena detto di essere d'accordo con le GSF . Magari equivaleva a essere un terrorista internazionale.). "E mi ha fatto piacere avere la tua opinione, ma ora devo proprio andare."
"Quando vuoi" replicò Brendon affettuosamente. "E se ti interessa, ho un paio di link che sono davvero-"

Andy riattaccò con un gemito.


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"…sì, chi parla?" disse una voce assonnata.

Andy sentì l'impulso di mandare qualcuno a cagare. Perchè quel giorno tutti rispondevano ai dannati cellulari eccetto i loro proprietari?

"Ehi, Nate, ciao" sospirò, ricordandosi in che stato versava normalmente il bus dei Cobra e realizzando che sarebbe stato più strano se avesse risposto la persona giusta. "Sono Andy."
"Oh. Andy." Silenzio. "Andy chi?"
Andy si passò una mano sul viso. "Andy. Il batterista del tuo datore di lavoro, hai presente?"
"Oh. Andy." Silenzio. "Oh, Andy! Ciao amico, come ti va?"
"…una favola" mentì, massaggiandosi una tempia. "Uh, avrei bisogno di parlare con Gabe."
"Oh. Certo, è qui." Silenzio. "Ma perchè hai chiamato me, allora?"
"…Nate, sei tu che hai risposto al…"

Si udì un tramestio. Poi un tonfo. Poi una serie di commenti sulle attività notturne delle madri di varia gente. Poi qualcuno tornò al cellulare.

"Andy!" salutò una voce, e Andy ringraziò tutte le divinità che conosceva e qualcuna inventata per l'occasione per il fatto che stavolta fosse la voce giusta.
"Gabe" salutò a sua volta, interrompendolo prima che potesse dire qualcosa. "Senti, ho poco tempo e so già che mi pentirò di averlo fatto, ma sei l'unica persona che conosco in grado di pensare come Pete, quindi ho bisogno di te."
"Credevo che quello fosse Patrick" obiettò Gabe.
"…intendo l'unica persona che non sia Pete. O che non sia in simbiosi con lui. Qualche volta ho problemi a scinderli."
"Tutti ne abbiamo" commentò Gabe, comprensivo. "Dimmi pure. Confidati con lo zio Gabe. Mi casa es tu casa."
"…che c'entra?"
"Niente, è un modo di dire. Dunque?"
Andy decise di affrontare il problema alla radice, questa volta. "Non so cos'è un OTP" disse, leggermente sulla difensiva. "So che è una cosa che le persone normali non dovrebbero sapere, quindi dato l'ambiente in cui vivo sono uno dei pochi che non lo sa. Patrick è la persona più normale che conosca e persino lui lo sa, ma questo non conta granché, è un effetto della simbiosi che dicevo prima. Ora, io vivrei benissimo nella mia ignoranza, se non fosse che Pete ha detto che io e Joe siamo un OTP, e sono quantomeno curioso di capire se mi ha insultato o cosa." Riprese fiato. "Questo è tutto."

Seguì un silenzio prolungato.

"…Gabe?"
"Ci sono. Sto pensando."
"Nemmeno tu sai cos'è?" chiese Andy speranzoso.
Gabe rise. "…sai già la risposta, vero?"
"Suppongo di sì" sospirò Andy. "Ma dato che tu casa es mi casa e tutto il resto, illumina anche me." Fece una pausa. "Per favore."
"Il tuo problema, Andy, non è sapere cos'è un OTP" cominciò Gabe in tono esperto. "Tu sai cos'è un OTP. Tu vivi con l'OTP degli OTP, e lo sai perchè me lo hai appena detto."
Andy sentì di nuovo i suoi neuroni - no, il suo unico neurone rimasto, probabilmente - girare a vuoto. "Io ho detto cosa?"
"Andy. Andy, Andy, Andy. Io non posso dirti di più, capisci? Non posso davvero."
"Perchè no?" gracchiò Andy, ridotto alla disperazione. "Se me lo dici Pete ti licenzia? E' questa la regola?"
"No. Se te lo dico, ti impedisco di crescere " disse Gabe, con una voce drammaticamente seria che ricordò a Andy il giorno in cui sua madre si era rifiutata per la prima volta di rifargli il letto dicendogli che era ora che imparasse a cambiarsi le lenzuola da solo. "Scoprire cos'è un OTP è una tappa fondamentale nella vita di ogni musicista. Beh, di ogni celebrità, in effetti. E devi scoprirlo per conto tuo."

Andy nascose il viso contro il cuscino.

"Non puoi darmi degli indizi o qualcosa del genere?" gemette.
"Beh." Gabe fece una pausa. "Posso dirti che secondo me gli OTP sono totalmente passati di moda."
"…credevo che andasse di moda averne tanti."
"Oh sì, se sei un tradizionalista sì. Ma vedi, io sono più per gli OT3."
Andy aggrottò un sopracciglio. Okay, dato tutto quello che aveva imparato finora, a capire la differenza ci arrivava anche lui. "E qual è il tuo OT3?" chiese, leggermente impaurito dalla possibile risposta. "Oppure hai, non so, tanti OT3?"
"Ce ne sono molti" confermò Gabe. "Ma" proseguì, in tono vagamente sognante "il primo non si scorda mai, quindi indubbiamente William e Travis hanno una parte del mio cuore."
Andy tacque per un lungo istante. "…l'unica cosa che credevo di aver capito è che un OT3, qualunque cosa sia, riguardasse tre persone?" sussurrò, sentendo le sue certezze che crollavano.
"Giusto. Il terzo sono io, si capisce." Gabe ridacchiò sottovoce. "Dimenticavo che sei un novellino."

Andy decise di ignorare l'ultima frase e concentrarsi sul riepilogo mentale delle informazioni.

"Allora" rifletté dopo qualche istante "Brendon non sa contare."
"La cosa non mi stupisce" commentò Gabe "anche se non capisco bene cosa c'entri."
"Brendon mi ha detto che la sua band è il suo OTP" spiegò "ma la sua band non può essere un OTP, al massimo sarà un OT4. Giusto?" chiese, incerto.
"Impari in fretta" lo lodò Gabe, orgoglioso. "Sei sulla buona strada. Vedrai che presto arriverai alla verità. E magari sarà anche piacevole."
"…scusa?"
"Devo andare. Pregherò il Cobra perchè ti illumini."
"Gabe, che vuo-"

Andy rimase ad ascoltare l'eco del click, sentendosi per nulla tranquillo.


--


Quando il suo cellulare squillò Andy si era semiaddormentato, la sua mente immersa in un confuso miscuglio di pensieri, deduzioni e OT-numero-a-caso. Aprì gli occhi, controllò il display e si accigliò nel notare che il numero era sconosciuto.

"Pronto?"
"Patrick?"
Andy richiuse gli occhi. Evidentemente telefonare alla persona giusta era passato di moda e nessuno lo aveva avvertito. "No" sospirò. "Sono Andy."
"Oh. Devo essermi confuso. Sono Bob, comunque."
"Bob?" Andy si accigliò nuovamente. "Hai cambiato numero?"
"Probabile. Come va?"
"Uh, tutto okay, più o meno. Patrick è fuori, tornerà tra un po'. Gli dirò che hai chiamato, se vuoi."
"Sei sicuro di stare bene?"

Andy rimase interdetto. Non gli sembrava di avere una voce così terribile, ma del resto i Misteriosi Poteri di Bob Bryar erano qualcosa di universalmente riconosciuto e su cui nessuno faceva domande.

"Ecco, ho un problema a dire il vero" ammise. "Ma non credo tu possa aiutarmi, quindi…"
"Spara."
Andy ci pensò su per un istante. Dopotutto non aveva niente da perdere. "Ecco, uhm. Io. Non so cos'è un OTP."
"Mh." Seguirono attimi di devastante silenzio. Andy sperò in cuor suo che Bob gli dicesse che non ne aveva la minima idea ma che sicuramente non era importante saperlo. "Ti hanno già detto che devi scoprirlo da solo eccetera?"
"…sì" sospirò, abbattuto. "Mi hanno detto che devo scoprirlo da solo. Mi hanno detto che parlarne fa venire il mal di testa. Mi hanno detto che vivo con l'OTP degli OTP. Ma non ho ancora -"
"Palle."
"- capito che… eh?"
"Mi spiace, amico" disse Bob, con una traccia di sincero rammarico nella voce. "Ti hanno detto una palla. Io vivo con l'OTP degli OTP. Non che ne vada particolarmente fiero o niente, ma non c'è storia."
Andy sentì una sorta di irrazionale, primitivo - e completamente idiota, lo informò il suo cervello - moto di orgoglio. Insomma, avere l'OTP degli OTP nella sua band, per quanto non avesse idea di cosa signficava, doveva essere una cosa notevole. Non gli andava di rinunciarci così. "Come puoi esserne sicuro?" chiese, polemico.
"Hurley. Voi siete sulla buona strada, non dico di no. Ma noi abbiamo il concetto stesso di OTP. Chiedi a chi vuoi."
Andy si trattenne dallo sbattere volontariamente la testa contro il soffitto della cuccetta. "Bob" disse con molta calma "non ho nessuno a cui chiedere. Perché nessuno vuole dirmelo."
"Hai chiesto a Joe?"

Andy sbatté le palpebre.

"…uh" disse. In effetti, a parte guardarlo smarrito, no, non aveva chiesto a Joe.
"Appunto" replicò Bob. "Vai. Chiedi. Fatti una cultura. E salutami Patrick."

Andy rimase a fissare il vuoto davanti a sé. Se non altro, pensò, la Solidarietà Tra Batteristi esisteva ancora.


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"Joe" cominciò Andy il giorno seguente, non appena fu ragionevolmente sicuro che Pete e Patrick fossero fuori dai piedi. "Tu lo sai, non è vero?"

Joe alzò gli occhi dal suo fumetto e si grattò la testa.

"No, Andy, non sono certo di saperlo" disse lentamente.
"Tu lo sai. Sono sicuro che lo sai. Perciò" intimò Andy, piantando le mani sul tavolo e sporgendosi verso di lui "ora me lo dirai."
Joe piegò la testa di lato guardandolo in silenzio. Poi strinse un poco le labbra e annuì. "D'accordo."
"…D'accordo?"
"Sicuro. Se mi fai capire di cosa esattamente stai parlando, ed è qualcosa che so, te lo dirò senz'altro."

Andy si mise le mani nei capelli - per la settantottesima volta in due giorni, più o meno.

"Sto parlando" disse, con tutta la calma possibile "di noi due. Della faccenda del - uhm. Del coso."
"Del coso" ripeté Joe, annuendo di nuovo con convinzione.
Andy sospirò. Ormai aveva paura anche solo a pensare la dannata parola. E per qualche ragione la presenza di Joe non aiutava. "Dell'OT-coso" chiarì.
Joe lo guardò confuso ancora per un attimo, poi cambiò improvvisamente espressione. "…Fammi capire, tu ci stai ancora pensando?" chiese, spalancando gli occhi.
"Vorrei soltanto" disse Andy, in tono sostenuto "capire di cosa tutto il mondo parla alle mie spalle tenendomi all'oscuro. Non chiedo troppo, no?"

Joe chiuse gli occhi e se li stropicciò con le dita, sospirando. Li riaprì. Guardò Andy.

"Okay" disse alla fine. "Risolviamo questa cosa una volta per tutte."

Andy sentì un moto di sincera, profonda gratitudine. Joe era il migliore. Lo adorava e avrebbe potuto sposarlo, al momento. Joe era il migliore tra i migliori amici nell'intero universo, e gli sarebbe stato per sempre riconoscente e avrebbe chiamato il suo primo figlio come lui, e - e non capiva esattamente perché si fosse alzato e avesse fatto il giro del tavolo e gli si fosse avvicinato - avvicinato parecchio - e lo stesse guardando in quel modo strano, ma andava bene lo stesso.

"Sarà un po' traumatico" disse Joe, guardandolo negli occhi "ma almeno così dovrebbe passarti qualunque voglia di discutere dell'argomento. Okay?"

Andy annuì, leggermente inquietato. Scoprì di essere decisamente inquietato quando Joe gli prese il viso con entrambe le mani e cominciò a voltarglielo prima a destra e poi a sinistra, come se lo stesse mettendo in posa o gli stesse controllando la vista o qualcosa del genere. Scoprì di poter essere ancora più inquietato quando - una volta trovata un'angolazione di suo gradimento - lo guardò di nuovo e poi, senza preavviso, incollò le labbra alle sue. Durò qualche secondo e non fu né romantico, né memorabile. Non fu neanche del tutto spiacevole.

"Ora" disse Joe dopo essersi allontanato "se qualcuno che ci considera un OTP ci avesse visto, sarebbe molto felice."

La comprensione - o qualcosa di perlomeno simile - si fece finalmente strada nella mente di Andy.

"…è una diavoleria delle fan, vero?" chiese con lentezza.
"Precisamente" confermò Joe. "Delle fan e, beh. Del resto della nostra etichetta, suppongo. Almeno, quasi tutta."
"Ovvio" sospirò Andy. Qualunque cosa di minimamente poco normale esistesse nel loro ambiente, si poteva essere certi che ci fosse invischiato anche Pete. E la follia di Pete aveva la pessima, pessima caratteristica di essere molto contagiosa.

Joe tornò a sedersi e riprese a leggere il suo fumetto come se nulla fosse. Andy si lasciò cadere sul divano e rimase lì, pensieroso.

"…Joe?" chiese dopo un poco.
"Mh?"
"Tu ce l'hai un OTP?"
Joe continuò a leggere, apparentemente ignorando la domanda. "Io faccio parte della minoranza non inclusa in quel quasi tutta" spiegò dopo qualche istante.
"Oh" disse Andy.
"…almeno, uhm." Joe sollevò appena lo sguardo verso di lui. "Quasi sempre."

Andy lo guardò a sua volta per un attimo. Poi, con molta calma, si alzò e gli voltò le spalle per cercarsi qualcosa da mangiare.

Era piuttosto sicuro che anche Joe, nascosto dietro la pagina, stesse facendo di tutto per trattenere un sorriso.



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Note: …OH POVERA ME NON HO LA MINIMA IDEA di come sia uscito fuori tutto ciò ''XD io per il BSS volevo cavarmela con le icone, al massimo con una traduzione, invece mentre ero al bagno (no, niente commenti) è uscita fuori questa roba, e credo che il fatto che è Trohley sia colpa di Will che scrive quel pairing in modo divino e il fatto che c'è Bob sia colpa di Zephyrina e dei suoi Misteriosi Poteri, perché io non ho questa passione enorme per il Trohley e BOB WTF QUANDO MAI HO SCRITTO DI BOB, e *riprende fiato* insomma, non lo so XD Harl, so che non è Jonden ma è venuta fuori così, sorry :P Di buono c'è che ho riso come un'idiota a scriverla e spero che voi abbiate riso almeno un po' nel leggerla :D

Risposte alle recensioni: rispondo sempre, qui in fondo alla storia: quindi se recensite poi ripassate a leggere la risposta, se vi va :P

tinebrella: oh, ma salve :D sono lieta che tu sia inciampata nel mio account e ancora di più che la fic ti sia piaciuta nonostante tutto <3 e sì, OTP = One True Pairing :P Grazie per le belle parole, un bacio :*
blaise_sl_tr07: bwahahahah, ti ringrazio, cara ♥ Bob è l'unico con un po' (anche se non troppo) di senno lì dentro *annuisce* Un bacio, grazie ancora :*
Sophie__: Ma wow, sono onorata ^///^ Gabe doveva necessariamente essere il maestro in certe porcate cose :D Grazie mille :*
  
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