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Autore: M4RT1    22/08/2015    1 recensioni
Quando avevo undici anni, Sirius si divertiva molto a spintonarmi in giro e farmi lo sgambetto. Poi cominciò a imparare alcuni incantesimi e decise che dovevamo assolutamente allenarci a combattere. Ecco, nel primissimo scontro con il mio migliore amico io caddi svenuto a causa di un suo movimento brusco - non un incantesimo, un movimento brusco che terminò con il suo pugno sotto la mia mascella.
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Albus Silente, I Malandrini, Lily Evans, Mangiamorte, Ordine della Fenice | Coppie: James/Lily
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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DAUNTLESS
PART I - HOGWARTS

CHAPTER III
"Voi non mi credete" constata però il mio amico e mi sento tremendamente in colpa mentre il mio viso si contorce in una smorfia. "Ve lo farò vedere" dice quindi Sirius, puntandoci un dito contro. "A tutti e due. Stasera James prende il suo fottuto Mantello e facciamo una gita al Settimo Piano."
Stasera è esattamente il momento in cui uscirò e il pensiero di farlo in grande stile mi rincuora, Armadio o non Armadio, quindi annuisco. I Malandrini sono di nuovo in azione.


 
 
5 Novembre 1971

"James! Jaaaaaames! Ehi, ehi, ehi! James!"

Un brontolio, i piedi che si muovono sotto le lenzuola. "Che cacchio vuoi, Black?"

Il silenzio.

"Scusa, non volevo chiamarti Black."

Di nuovo quei colpi fastidiosi, le mani appiccicose di Sirius contro la sua schiena e il cuscino.

"Jaaaaaaames! Dobbiamo alzarci, è ora!"

Il volto scarmigliato e miope di James che emerge dal baldacchino, confuso e assonnato.

"Mi hai urlato nelle orecchie solo per questo?"

Il sorriso di Sirius, a trentadue denti, uno di quelli che ha imparato a fare solo per i suoi amici.

"E' la mia sveglia."

"Beh, usala solo se sta cadendo il mondo o cose simili."





"Ramoso! Ramosoooo!"

Credo di essermi avvolto nelle coperte in modo strano, perché ho i piedi e le gambe come bloccati da un peso. Provo a scalciare, ma non ci riesco. Maledetto sonno agitato!

"Jaaaames!"

Dalla nebbiolina di vuoto che mi circonda, sento distintamente che qualcuno mi chiama - il che sarebbe anche normale, se non fossi stato legato come un salame nel mio stesso letto. Okay, mi sono autolegato, ma non cambia proprio nulla.

"James, cornuto di un cervo, svegliati!"

Oh, non è una voce qualunque: è il mio migliore amico, Sirius Black. 

Sirius.

"Sirius!"

All'improvviso sono seduto al centro del letto, sostenuto dalle braccia e dai troppo cuscini con cui ho dormito. Sono cieco, mi gira la testa e la fasciatura è sempre più stretta e fastidiosa, ma sono piuttosto sicuro che effettivamente colui che mi siede sulle gambe, bloccandomele, sia proprio il mio migliore amico.

Se fossimo entrambi in condizioni normali gli salterei addosso, ma uno, non posso saltare senza l'uso delle gambe e due, Sirius sembra sudato e sporco da fare schifo ed è già un miracolo che Madama Chips non l'abbia placcato all'ingresso. Ma forse è solo che vuole dargli una controllata prima di cacciarlo via a lavarsi.

"Allora, Ramoso, come te la passi?" mi sta dicendo Sirius. Usa il suo miglior tono da chiacchierio di sottofondo, ma riesco comunque a sentire sollievo e gioia - o almeno credo, insomma.  "Sempre a letto come una femminuccia" aggiunge, prendendomi allegramente in giro.

Evito di fargli notare che maschi e femmine hanno la stessa necessità di dormire e anche lo stesso diritto di avere un risveglio dignitoso e privo di amici che li afferrano per le ginocchia come fosse una cosa normale, perché in fondo è appena tornato da chissà dove e non vorrei che si intristisca. O forse ho una paura tremenda che possa arrabbiarsi con me e pentirsi di non aver seguito il fratello.

In ogni caso non posso lasciare una presa in giro irrisolta, per cui mi tocca comunque contrattaccare. "Beh, anche se fossi una ragazza sarei senza dubbio più svelta, forte e scattante di te. Ricordami quand'è stata l'ultima volta che ti sei alzato per primo."

Sirius apre la bocca e sta per controbattere quando, con un urlo, la nostra infermiera esce di corsa dal suo ufficio e quasi schianta il ragazzo che le sta di fronte, presa com'è da una furia omicida mai vista. Posso quasi vedere le sue vene (tutte le sue vene) pulsare minacciosamente mentre, con voce infuriata, esclama: "Signor Black! Che diamine fa buttato a quel modo sul letto di Potter? E guardi i suoi vestiti!"

Sull'ultima parte si è anche esibita in un acuto non indifferente. Poi passa ai fatti: si avvicina al mio letto, strattona Sirius per un braccio finché non riesce a farlo scendere dalle mie gambe - che credo siano ormai andate - e lo spinge fino al letto accanto, dove lo obbliga a sdraiarsi ed esegue una sorta di screening con la bacchetta.

Per tutto il tempo, Sirius non smette di parlare. Mi racconta che, dopo che sono svenuto - come una femminuccia, ci tiene a precisare - è corso dietro al fratello per fargliela pagare e l'ha seguito fino al Settimo Piano. Sono entrati nella Stanza delle Nevessità e lì il suo amorevole consanguineo lo ha chiuso brutalmente in un armadio ed è fuggito. 

"E tu" chiedo, inarcando le sopracciglia. "Sei rimasto in un armadio per un giorno intero? Doveva essere grande!"

Sirius imita la mia risata in modo sarcastico. "Non era un armadio normale, Ramoso!" esclama con urgenza. "Era... strano."

"Intendi dire che i vestiti non erano buttati in un angolo e, magari, le camicie erano stirate e appese in ordine?"

La voce di Remus ci coglie di sorpresa: il nostro Prefetto preferito ha l'aria un po' stanca, ma è messo sicuramente meglio di noi mentre avanza fino a sedersi tra i nostri letti. "Peter è a fare colazione" aggiunge, stirandosi le gambe. "Allora, Felpato. Cosa dicevi?"

Sirius sembra deliberatamente ignorare il fatto che perfino il pacato, dolce e remissivo Lunastorta abbia scelto un tono fortemente derisorio per incitarlo a continuare. O forse è solo troppo impegnato a puntare la bacchetta contro le boccette sul ripiano accanto al letto e scambiare i liquidi di posto in quello che sembra una sorta di scherzo dell'orrore - immagino già il prossimo malcapitato che necessiterà di Ossofast e berrà invece un lassativo. Lo fermerei quasi, se non fosse così divertente il pensiero che Madama Chips potrebbe costringere proprio lui a bere una di quelle pozioni e lui non potrebbe opporsi.

"Sirius?"

Remus non sembra dello stesso avviso. Sto per esporgli la mia idea quando l'infermiera torna in sala e ci fissa. "Siete sempre di più ogni volta che vengo" nota stancamente, poi posa lo sguardo su Remus. "Oh, signor Lupin, è un piacere vederla!" pigola, come se noi non esistessimo o fossimo una sorta di schifosa protuberanza del suddetto signor Lupin che, tra l'altro, le sorride pure.

"Bene, Madama, grazie" le risponde, prima di voltarsi di nuovo verso Sirius. "Allora, stavi parlando di un armadio?"

Mentre l'infermiera si occupa di cambiarmi la benda e controllare cose come la temperatura e il battito, ascolto il mio migliore amico ricominciare con la storia dell'armadio strano. Racconta di essere stato chiuso lì senza trovare l'uscita e, soprattutto, di aver ascoltato per metà tempo Gazza che cercava Solvente di Nonna Acetonella nella Stanza e per metà mormorii indistinti provenienti probabilmente da un negozio. 

"Un negozio?" indaga Remus, pensoso. Sposta le gambe per permettere a Sirius di alzarsi e stiracchiarsi, poi torna a parlare. "Intendi dire che se avessi aperto in quel momento ti saresti ritrovato che so, a Hogsmeade?"

Il pensiero di rapire Lily, infilarla nell'Armadio e obbligarla ad uscire con me a Hogsmeade si fa strada nel mio cervello. 

"Non pensarci, Ramoso" mi ammonisce Lunastorta, anche se non ho parlato. Ma credo che la mia faccia quando penso a Lily sia particolarmente riconoscibile. 

Sirius intanto continua a cianciare di essersi trovato in due luoghi nello stesso momento, che non trovava la maniglia e cose simili che stento a credere. Non perché non mi fidi del mio migliore amico, attenzione, semplicemente credo che raccontare di un misterioso Armadio al posto che di essere stato battuto e legato in un angolo buio dal proprio fratello minore sia leggermente imbarazzante, ecco, e inventare storie è il suo forte.

"Voi non mi credete" constata però il mio amico e mi sento tremendamente in colpa mentre il mio viso si contorce in una smorfia. "Ve lo farò vedere" dice quindi Sirius, puntandoci un dito contro. "A tutti e due. Stasera James prende il suo fottuto Mantello e facciamo una gita al Settimo Piano."

Stasera è esattamente il momento in cui uscirò e il pensiero di farlo in grande stile mi rincuora, Armadio o non Armadio, quindi annuisco. I Malandrini sono di nuovo in azione.

 
***

Qualcosa di strano è appena accaduto. E no, non mi riferisco al fatto che il mio migliore amico è rispuntato fuori dopo un giorno d'assenza sostenendo di essere stato chiuso in un armadio: intendo che il mio migliore amico, dopo essere rispuntato fuori dopo un giorno d'assenza sostenendo di essere stato chiuso in un armadio, si è accovacciato di fronte al suo maleodorante baule e ne ha tirato fuori una camicia perfettamente lavata e stirata.

Sono appena uscito dal bagno, è vero, e potrei avere ancora gli occhiali appannati o la vista che mi gioca strani scherzi per lo Schiantesimo, ma mi sembra di averci visto giusto: Sirius sta indossando una camicia bianca, profumata e, soprattutto, non mia.

"Da dove l'hai presa quella?" domando, asciugandomi la condenza dalle lenti.

Il mio migliore amico si volta ghignando. Dal suo letto, Remus sembra percepire aria di guerra perché alza un sopracciglio e stacca gli occhi da Pozioni Avanzate per qualche secondo: nonostante la miopia, riesco a vedere perfettamente il suo sguardo vagare da me a Sirius con una punta di preoccupazione prima di scrollare le spalle e tornare a leggere.

In ogni caso, Felpato non mi ha ancora risposto e la cosa non mi piace, così ripeto la domanda. Lui intanto ha finito di abbottonarsi la camicia e si sta infilando i pantaloni su un paio di mutande rosso-oro.

"Cosa intendi per quella?" mi domanda, curioso. Come se non lo sapesse. Come se non lo vedesse, dato che i vestiti che ho pronti sul letto sono una maglietta rossa e un paio di jeans - e non, come vuole il regolamento, la divisa. 

Finisce che io lascio perdere con la questione camicia, aspetto che anche Peter finisca di prepararsi e poi avvolgo me e i miei amici nel Mantello fino al Settimo Piano. Il problema è che, quando ho avuto in regalo il Mantello da mio padre, avevo undici anni ed ero alto un metro e un Boccino. E ovviamente anche i miei amici lo erano (tranne Remus, che è sempre stato allampanato) il che voleva dire che un pezzo di stoffa di questa grandezza ci avvolgeva benissimo tutti. Ora la situazione si è fatta un po' più complicata: io e Sirius siamo decisamente più alti, Remus pure - il che è tutto dire - e Peter, beh, lui è più largo. Così a metà della rampa di scale del quinto piano decidiamo che nessuno noterà i Malandrini a zonzo nei corridoi a mezzanotte e possiamo anche smetterla di girare con il Mantello.

Ovviamente ci sbagliamo. Stiamo svoltando per il sesto piano quando un rumore di passi ci spinge a fermarci, schiacciati tutti in una nicchia - e ovviamente il problema è sempre lo stesso, perché la larghezza di Peter non è in grado di schiacciarci e naturalmente quello che resta mezzo fuori sono io. 

Sto pregando mentalmente che non sia Gazza quando, con una specie di sibilo, la voce della Evans mi riscuote.

"Potter!" strepita. E' incredibile come perda la calma in mia presenza anche quando non ci sarebbe nessun motivo per farlo. E il fatto che ora abbia un validissimo motivo per farlo non fa che peggiorare la situazione. 

"Evans!" esclamo, uscendo totalmente allo scoperto. "Hai pensato alla mia proposta?" 

Sul serio, prima o poi dovrei chiamare la McGranitt per farle notare l'interessante capacità di mutamento della pelle di Lily, perché è impossibile che un essere umano raggiunga quella tonalità di rosso. In effetti, credo stia per esplodere. Sto per fuggire via coprendomi la testa per evitare i pezzi di cervello che potrebbero bersagliarmi quando, all'improvviso, è come se la ragazza che mi sta di fronte si sgonfiasse e tornasse beh- ragazza.

"Ci ho pensato, Potter" mi dice solo. "Uscirò con te se per un mese intero ti comporterai da studente modello."

Questo cambia tutta la prospettiva. Mi sta dando una possibilità, seppur credo sia convinta di aver semplicemente preso due piccioni con una fava: evitare di dovermi dare la caccia per un mese e, beh, non uscire con me perché è risaputo che non riuscirei a resistere un mese nei panni di Remus.

Mi ha messo in trappola.

 
***

"James?"

"Mmh?"

"Che ne dici di andare a fare due tiri al campo da Quidditch?"

"Tra dieci minuti c'è il coprifuoco, Peter."

"James?"

"Dimmi."

"Ti andrebbe di accompagnarmi nelle Cucine?"

"E' proibito entrare nelle Cucine, Felpato."

Sono passati solo tre giorni e già la voglia di sbattere la testa del muro si è impossessata di me, tanto che Remus ha scagliato un Incantesimo imbottito alla parete. Il fatto è che ci ho pensato e sono giunto alla conclusione che, se c'è una cosa che desidero più di conquistare la Evans, è quella di farle perdere entrambe le scommesse: mi comporterò bene per un mese e uscirò con lei, costringendola a comprendere che sono cambiato, sono maturo e-

"Felpato?"

"Dimmi, James!"

"La proposta delle Cucine è sempre valida?"

D'altronde, non è come se dovesse per forza vedermi, no?





 
N.d.A.: Ed eccomi qui, tornata!
Questo capitolo è un po' più breve, ma mi rifarò con il prossimo, non temete. 
Intanto voglio ringraziare Alatro, A_Lily, Cloe2, Everlark_31, M a i, roberta_potter, RoryPotter, BridgetV, Erin_Hallow, Taylor Phoenix, psycofanvgirl e sljmrefa (spero di aver scritto bene xD) per aver inserito la storia tra le Preferite/Seguite/Ricordate.
Grazie a tutte voi e a chi legge semplicemente, magari facendosi due risate u.u
A presto <3
 
  
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