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Autore: shes_not_afraid1_D    24/08/2015    1 recensioni
Luna non aveva mai pensato che la vita potesse caderle addosso quando zayn malik lasciò gli one direction, né avrebbe potuto anticipare le cose incredibili che le sarebbero successe mentre lo cercava
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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RISVEGLIO PARTICOLARMENTE FUORI DAL NORMALE
 7.
 
“Dorme?”
“Respira?”
“Lou rilassati, era solo stanca.”
“Mi rilasserei di più se mi rispondessi…”
“Sarebbe meglio se si svegliasse: è ora di colazione”
“NIALL!”
“Che c’è?!”
“Mhh” mi lamentai da sotto le coperte: ma perché i ragazzi non mi lasciavano dormire?
-un attimo…i ragazzi non mi lasciavano dormire??-
Aprii gli occhi di colpo mettendomi a sedere, trovandoli seduti sul pavimento di fronte al letto.
“Buongiorno Luna” mi salutò Liam
“Hei amore! Visto che respira, Lou?”
“Harry, taci.” disse Louis con sguardo assassino.
“Scusi…”
“Dove siamo?” chiesi reggendomi la testa con la mano.
“All’ hotel, ovviamente. Sei carina, ma un po’ tonta tesoro” disse Harry scarmigliandomi i capelli.
“Fuori! Tutti quanti!” dissi allora colpendoli uno per uno con il cuscino del mio letto.
“Ma amore…”
“Ho detto fuori!” continuai cercando di rimanere seria. Una volta usciti dalla mia stanza controllai dal cellulare se la demo che avevamo visto la sera prima fosse stata effettivamente pubblicata e, mio malgrado, era ancora là. Mi vestii e uscii anche io raggiungendoli.
 Li trovai a discutere su quale glassa fosse migliore sulle ciambelle.
“Ti dico che alla fragola è più buona Niall.” Stava per l’appunto dicendo Louis.
“Bah…”
“Io dico che ala vaniglia è migliore” disse Liam.
Mi sedetti al tavolo ( si, perché nella loro camera d’albergo c’era un tavolo, e una cucina. Era una casa quella camera) e alzai umilmente una mano : “Per me, il cioccolato vince.”
Si voltarono tutti verso di me. “Io lo avevo proposto il cioccolato, ma Hazza non vuole mettere grasso attorno alle cosce.” Disse Niall
“Niall ti ho sentito sai?” urlò Harry dal bagno.
“Zitto riccio!” furono le parole di rimando da Lou.
“Niall mai sentito parlare di ciambelle fragola e cioccolato?” dissi io
Il suo viso si illuminò e saltò su indicandomi : “ Questa ragazza mi piace! Liam, chiama il ristorante!”
Risi. Non potevo farne a meno. Era un modo per allontanare la tristezza che mi attanagliava lo stomaco. Forse avrei dovuto chiamare Giulia.
Il vibrare del mio telefono nella tasca arrivò come se quella ragazza avesse qualche misterioso potere psichico.
“Giulia? Si ciao. In Giappone.” Cercai di parlare il più piano possibile alzandomi e allontanandomi dal tavolo. “CHECCAZZOFAIINGIAPPONE?” gli ultrasuoni nella sua voce mi stesero un timpano e tutti nella camera-casa si voltarono verso di me. –Grazie Giulia-
“Giu abbassa la voce.” Sibilai.
“Perché? C’è qualcuno con te? Qualche giapponesino carino?”
“Giapponesi?? Pft. Io sono meglio di un giapponese.” Aveva sentito pure Harry dal bagno.
“Chi era?” mi chiese lei senza smettere di urlare.
“Giulia in Italia sono le due di notte. Cosa ci fai sveglia?”
“Non ignorare le mie domande Luna!”
“Non sono con nessuno.” Dissi tra i denti.
“Bimba sei con Harry Styles, sono molto meglio di nessuno.”
“Styles quando esci da quella stracazzo di doccia io ti lancio dalla finestra!” dissi io spazientita.
“Aggressiva la ragazza” commentò Liam.
“Luna dimmi che ho capito male. Dimmi che non sei davvero con Harry senza avermelo detto se no giuro che a volare dalla finestra sarai tu.”
Sbuffai esasperata iniziando a camminare avanti e indietro sotto lo sguardo preoccupato di Louis che mi aveva seguito nella mia parte di camera.
“Si Giulia. Ho trovato i ragazzi e ho passato la notte nel loro hotel perché era troppo tardi. E si ho sentito della demo non me lo chiedere. Giuro che ti chiamo dopo, magari quando lì sarà giorno.” Buttai fuori le frasi tutto d’un fiato. La sentii sospirare dall’altra parte della cornetta.
“Va bene, ma se non mi fai parlare almeno una volta con Niall ti spenno.”
Mi lasciai cadere sul letto.
“Stai bene?” Louis si sedette di fianco a me. Era carino a preoccuparsi, come era stato carino a portarmi con se.
“Sinceramente? Non lo so. Louis forse dovrei tornare indietro, a casa. So che ne abbiamo parlato ieri, ma non ho più bisogno di risposte: Zayn è solo un idiota.”
“Quindi, vuoi mollare?”
“Lou…non si sa dove sia, coma farei io a trovarlo? E poi…non ha più bisogno di noi.”
“Vuoi mollare.” Ripeté lui.
“Non è mollare Louis, ma come farei a viaggiare per stargli dietro? Non ho abbastanza soldi per girare tutto il mondo, una parte forse, ma non tutto.”
“Potresti stare con noi…”
Sentii una fitta al cuore. “Lou non posso…”
“Ma perché no?” lo avevo sconvolto davvero.
“Perché non mi conoscete e…non vi voglio imporre la mia presenza. Insomma, io sono innamorata di ognuno di  voi. Sarei pesante ed essere un peso per le persone che ami è orrendo.” Lou fece per aprire la bocca, ma il ripetuto bussare alla porta lo zittì.
“Vado io!” urlò Harry dal bagno. Lou alzò gli occhi al cielo “Credo sia meglio controllarlo, spero che non sia la cameriera carina.”
Io annuii e lui mi guardò preoccupato “Luna, facciamo così, ne parliamo dopo quando non ci sarà il rischio di avere due ragazze con noi.” mi sorrise debolmente e io feci lo stesso. “Inizia ad andare, io arrivo.”
Si alzò dal letto e mi lasciò sola. Mi presi il viso tra le mani. Avevo una tale confusione in testa che avevo paura che scoppiasse.
Sentii il profumo di ciambelle calde invadere l’aria quindi feci per andare ad unirmi agli altri, solo che mi trovai davanti Harry, con solo l’asciugamano attorno alla vita, di nuovo.
“Beh? Sono venuto a farmi buttare dalla finestra.” Io deglutii cercando di valutare le vie di fuga da quella situazione che sarebbe sfociata nella mia completa perdita di dignità. E ci provai a cercarla, la via di fuga, solo che i suoi tatuaggi mi stavano chiamando, giuro.
“Non parli più?” okay, erano passati trenta secondi e lui mi guardava divertito. Indovinate cosa feci? Niente, assolutamente niente! Fatto sta che il signorino pensò bene di avvicinarsi di più a me, così, tanto per farmi morire. “Vieni a fare colazione Luna?” mi sciolsi, completamente.
Il mio nome che usciva dalle sue labbra era un qualcosa di paradisiaco. Annuii e lui si scansò per farmi passare e poi mi venne dietro. Pensai quasi di essere in un sogno quando mi risedetti al tavolo.
“Wo Luna che è successo?” mi chiese Niall che stava addentando una ciambella dalla glassa dello stesso colore della mia faccia.
“Nien…niente” risposi io senza alzare lo sguardo facendo finta di essere interessata alle ciambelle sul vassoio. Ero talmente agitata che mi misi a contarle, più volte: erano dieci.
“Riccio che hai fatto? Possibile che ti si debba tenere lontano da qualunque essere vivente femminile?” gli chiese Louis ridendo. Harry scoppiò in una risata cristallina e si sedette. Di fianco a me. Ma porca puttana Styles!
“Guarda che non l’ho toccata Lou.” Disse addentando la sua colazione.
“E’…è vero Lou, tranquillo.” Perché era vero per davvero ( Sono consapevole di quello che ho scritto) però io ero comunque a metà tra lo svenimento e la danza della felicità. Cercai di sviare il discorso : “Quindi…cosa dovete fare  oggi?”
“Niente.” Mi disse Liam.
“Come niente? Siete la band più famosa del mondo, non avete interviste o incontri o che ne so?”
“Giorno libero baby, il nostro lavoro stanca.” Mi disse Hazza scompigliandomi i capelli.
“Ma tu no? Stai sempre nudo o a volte degni le persone di poterti guardare vestito?” ribattei io scansandomi.
“Mi guarderai di più da vestito?” fece un sorriso perverso che madonna mia Styles i miei poveri ormoni.
“Tu vestiti e basta”
“Come vuoi bimba.” Si alzò e sparì da qualche parte nella casa-camera. Sbuffai.
“Lascialo perdere, fa sempre così.” Disse Liam senza alzare lo sguardo dal telefono “C’è una discoteca poco lontano da qui, ci andiamo? Tanto domani partiamo di pomeriggio.”
“Per me va bene, Louis?” chiese Niall.
“Ma si. Liam vai tu a parlare con la sorveglianza.”
“Tu non ti alzare mai, eh Tomlinson.” Disse alzandosi dalla sedia.
“L’idea è stata tua Daddy. Dai per favooooore.”
“Risparmiami quella faccia Lou, sto andando.” Uscì dalla stanza e Louis scoppiò a ridere. Poi si rivolse a me : “Tu vieni?”
“Si, perché no. Ma penso di dover recuperare un po’ di ore di sonno. Sai, il jet lag.”
“Hai ancora sonno?” mi chiese Niall.
“Ho dormito male. E se dobbiamo star fuori tutta la notte è meglio se mi riposo.”
Finii la mia ciambella e andai a sedermi di fianco a Lou. “Ti vedo giù.” Mi disse facendomi passare un braccio dietro le spalle. Mi volevano morta, lui e il coso riccio che ci guardava sottecchi da dietro una tazza di caffè.
“Stai tranquillo, ho solo un po’ di mal di testa. Magari torno di là e dormo ancora per qualche ora così sta sera sono sveglia.”
“Va bene.” Gli sorrisi e mi alzai, anche per allontanarmi da quella situazione troppo strana per i miei gusti. Tornai sul mio letto e connessi il telefono al wi-fi dell’albergo per leggere un paio di capitoli di “Dark”, ma non ricordo a che punto della storia fossi perché probabilmente pochi minuti dopo mi addormentai di nuovo.

 

 

   
 
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