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Autore: Stella_cometa_2000    24/08/2015    1 recensioni
La mia storia è concentrata su Kim e Jason ma ovviamente ci sono anche altri personaggi che li accompagneranno durante la loro storia. Io amo questa coppia e spero che vi faccia emozionare anche con i miei capitoli, preparatevi ad un amore accompagnato dall'interesse per la danza e del canto.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Jason
Me ne stavo davanti alla scuola, in attesa che Kim arrivasse, quella mattina volevo farle una sorpresa. Mentre ero appoggiato al muro vidi passarmi vicino una mia vecchia amica o meglio la mia ex ragazza, era da un anno che non ci parlavamo ed era strano trovarmela davanti.
« Ciao Jason » disse fermandosi di fronte a me.
« Ciao Hyun » risposi con un finto sorriso, io odiavo quella ragazza, letteralmente, mi aveva fatto soffrire tantissimo e non riuscivo neanche a guardarla negli occhi.
« Che bello rivederti, ti va di parlare un po’? Non lo facciamo da molto» disse lei avvicinandosi ancora di più.
« No e smettila, non voglio più avere niente a che fare con te » risposi rivolgendo il mio sguardo verso il cancello dell’entrata principale.
« Oh Jason lo vedremo » disse lei appoggiandomi una mano sul petto.
« Smettila di fare così io.. » non feci in tempo a finire la frase perché quella sfacciata mi aveva baciato, cercai di respingerla, ma lei premeva le sue labbra sulle mie con molta insistenza.
 
Kim
Attraversai la strada e quello che vidi mi fece quasi venire un malore, Jason stava baciando un’altra ragazza e io come una stupida me ne stavo lì immobile a guardarli, corsi via con le lacrime agli occhi. Non c’è problema posso aspettare. In quell’istante mi tornarono in mente le sue parole al bar, erano bugie, tutto era stato una bugia e io ci ero cascata in pieno. Entrai nella scuola e abbassai lo sguardo per non fare vedere a nessuno le mie lacrime, poi mi nascosi in bagno. Gettai lo zaino a terra e mi guardai allo specchio, avevo tutto il trucco colato e i capelli spettinati per la corsa. Così aprii il rubinetto del lavandino e mi lavai il viso cercando di rendermi il più presentabile possibile. Poi cercai nella sacca dove avevo il cambio di danza la spazzola, mi pettinai e mi feci una coda in alto. Mi diedi un’altra piccola occhiata, poi velocemente raccolsi lo zaino e uscii dal bagno come se niente fosse. Andai verso il mio armadietto e pregai con tutta me stessa che non apparisse Jason da un momento all’altro. Appena chiusi lo sportello dell’armadietto me lo ritrovai davanti, stava sorridendo, e mi guardava in modo affascinato.
« Ei piccola, come sei bella questa mattina » disse passandosi una mano tra i capelli.
« Non chiamarmi piccola sei solo uno sfacciato » risposi voltandomi e incamminandomi verso lo spogliatoio.
« Kim cosa succede? Perché mi tratti così? » chiese preoccupato.
« Sei solo uno stronzo! Prima fai sentire le persone speciali le dici delle parole mozza fiato e o poi ….  poi vai a baciare una qualsiasi davanti alla scuola! » risposi con le lacrime agli occhi, appena dissi quella frase Jason impallidì.
« Cosa? Kim no hai frainteso quello non significava niente è stata … »  disse, ma io lo interruppi.
« Basta! Non voglio più sentirti parlare, mi sono stufata delle tue bugie! Per te ero solo un gioco e ora ho capito di essere stata una stupida ad affezionarmi a te! Ma ora non voglio più parlarti ne vederti! Io ti odio Jason! » gridai con tutte le forze che avevo, poi corsi via nello spogliatoio femminile lasciandolo lì da solo.
 
Jason
Io ti odio Jason. Io ti odio Jason. Io ti odio Jason. Io ti odio Jason. Io ti odio Jason. Io ti odio Jason. Io ti odio Jason. Io ti odio Jason. Io ti odio Jason. Io ti odio Jason. Io ti odio Jason. Io ti odio Jason. Quella piccola frase mi rimbombava nella testa e non voleva andarsene, non poteva averlo detto sul serio. Ora come le spiego che è stata quella maledetta a baciarmi? Io l’avevo respinta ma lei insisteva e Kim deve essere arrivata proprio in quell’istante, quando io stavo per ribellarmi, ma ovviamente lei era corsa via prima di vedere la mia scenata. Mi appoggiai al muro in preda al panico, non sapevo cosa  fare o cosa dire per farmi perdonare e in più lei non voleva sentire ragioni. Quella mattina decisi di non andare a lezione di danza, ormai i ragazzi la sapevano la coreografia e potevano provarla senza di me. Ne ero sicuro, se fossi entrato in quell’aula non sarei riuscito a muovere un minimo passo perché sapevo che Kim era lì e che anche solo la mia presenza la disgustava. Mi misi a sedere su una poltroncina e rimasi lì a fissare il pavimento per un tempo che mi sembrò infinito.
« Jason? Ma che ci fai qui? Non dovresti essere a lezione? » chiese una voce familiare, alzai lo sguardo e vidi Dylan proprio di fronte a me.
« Ei ….» risposi, ma non riuscii a dire altro.
« Ho visto tutto fuori dalla scuola, non c’è bisogno che mi spieghi, mi dispiace che quella stupida ragazza ti abbia fatto del male ancora » disse lui sedendosi accanto a me e avvolgendomi in un  abbraccio.
« Non sto male per quello ….. ma per Kim » risposi appoggiandomi le mani davanti al viso.
« Ti prego non dirmi che lei ha visto tutto » disse lui sgranando gli occhi, io annuii e Dylan si passò una mano tra i capelli « Tranquillo risolveremo questa cosa, ma prima voglio sapere cosa ti ha detto » gli raccontai tutto e anche di quella frase che mi aveva sbriciolato il cuore, era doloroso rivivere l’accaduto ma dovevo dirlo a Dylan, dovevo sfogarmi . Finalmente finii di raccontargli tutto e lui dopo una piccola pausa di riflessione mi disse che avrebbe parlato con Kim per spiegarle come era andata in realtà.
 
Kim
Avevo passato le ultime ore a deprimermi non ascoltavo i professori e i passi della coreografia mi erano venuti uno schifo. Arrivò la penultima ora, quella prima di pranzo e quando entrai nell’ aula vidi Sam e Becky, loro si voltarono e mi fecero segno di sedermi tra loro due. Appena mi guardarono in faccia capirono che qualcosa era andato storto stamattina.
« Ei Kim ma che succede? » chiesero in coro e io senza esitare raccontai tutto, anche le parole che avevo detto a Jason  loro rimasero scioccate.
« Per questo ora lo odio e provo il desiderio di vendicarmi, mi ha usata e mi ha mentito fin dall’inizio, so che non è da me, ma io ci tenevo a lui anzi ci tengo ancora, ma devo dargli una lezione, deve soffrire anche lui » dissi mentre una lacrima mi rigava il viso, la mie amiche annuirono e insieme creammo un piano che includeva anche Brian, dopo esserci organizzate ne parlammo con lui e per fortuna accettò senza problemi.  Finalmente arrivò l’ora di pranzo e quando entrai in mensa vidi Jason seduto al solito posto e Brian vicino ai panini, io gli feci un gesto con la mano e in quell’istante iniziò il piano di vendetta. Brian si avvicinò a me e mi cinse i fianchi, poi ci spostammo un po’ per farci sentire da Jason.
« Kim sei fantastica, grazie per il tuo aiuto veramente. Lo sai che ti amo vero? » disse lui sporgendosi verso di me e poi mi baciò, aprii gli occhi e vidi Jason diventare rosso in viso per la rabbia e dentro di me sentii il sapore della vittoria. Mi staccai da lui e gli diedi il cinque in segno di congratulazioni, Jason si alzò di scatto e venne da me infuriato.
« Che cazzo significa questo?! » disse stringendo i pugni per la rabbia.
« Fa male vero Jason? Come ci si sente eh? » riposi appoggiando le mani sui fianchi.
« Tu … tu lo hai fatto apposta?! Perché Kim? Non mi hai dato la possibilità di spiegarmi! E pensi che quello che hai fatto sia giusto? » gridò lui avvicinandosi a me.
« Si perché tu hai baciato quella lì e non sai come ci si sente volevo solo che tu provassi un minimo del mio dolore! » urlai ancora più forte, vidi che tutti gli studenti ci guardavano, ma non m’importava o parlavo con lui ora o mai più.
« Kim è stata lei a baciare Jason, l’ho visto con i miei occhi e l’ha anche respinta » disse Dylan affiancandosi a Jason.
« C - cosa? » balbettai, sentivo il senso di colpa farsi strada dentro di me, ero stata una idiota, dovevo lasciarlo parlare. Guardai Jason e vidi il suo sguardo, era cupo e dai suoi occhi si capiva che lo avevo ferito « Jason io … mi dispiace tanto non sapevo che ... »
« Non importa Kim tanto ormai tu mi odi no? Qual è il problema? » sbotto lui abbassando lo sguardo.
« No io non ti odio, ti prego Jason perdonami mi dispiace se solo ti avessi lasciato parlare, ti prego perdonami » dissi, gli occhi iniziarono a bruciare e sentii le lacrime rigarmi il viso, una dopo l’altra e no volevano fermarsi.
« Io … non posso ho bisogno di tempo, quello che hai fatto è stato orribile e da te non me lo sarei mai aspettato » detto ciò si girò e se ne andò lasciandomi lì .
 
Jason
 Camminavo per i corridoi della scuola senza sapere dove andare, sentivo il mio cuore che piano piano si sgretolava, ma non dovevo cedere alla tentazione di piangere. La cosa che mi aveva fatto più male era il fatto che lei abbia baciato Brian di proposito e da Kim non me lo sarei mai aspettato, non da una persona come lei. Ma cosa ne posso sapere io? Aveva ragione, ci conoscevamo da poco e solo ora mi rendo conto dello sbaglio che ho fatto a mostrare i miei sentimenti subito. All’improvviso un rumore fortissimo mi fece tornare alla realtà, andai verso la finestra e guardai il cielo, stava arrivando un temporale. La campanella suonò, ma decisi di non andare a nessuna lezione pomeridiana, così mi diressi verso l’armadietto, presi le mie cose e correndo andai a casa.
 
Kim
 Era passato un mese e mezzo da quando avevo spezzato il cuore a Jason, ogni volta che ci incrociavamo nel corridoio io cercavo disperatamente di chiedergli scusa ma lui si voltava dall’altra parte e non mi ascoltava. Mi sentivo tremendamente in colpa per quello che avevo fatto, ormai questa storia la sapeva tutta la scuola e ogni volta che gli altri mi guardavano li sentivo sussurrare brutte parole su di me. Un giorno mentre mi annoiavo per i corridoi decisi di cercare Jason e di parlargli, non potevo più andare avanti così, finalmente lo trovai e senza dire niente mi piazzai di fronte a lui.
« Kim levati, non ho voglia di parlare » disse cercando di spostarsi ma io rimasi ferma immobile e lo guardai dritto negli occhi.
« Jason ti prego, questa situazione è degenerata, non ce la faccio più a starti lontano, ti prego parliamone, cerchiamo un compromesso o qualcosa ch … » risposi, ma lui non mi fece finire la frase.
« Stammi a sentire bene, quello che hai fatto è stato orribile e non puoi pretendere che io lo dimentichi da un momento all’altro, quindi lasciami passare » disse incrociando le braccia al petto, senza replicare mi spostai per farlo passare e lo vidi andare via davanti ai miei occhi consapevole che non mi avrebbe mai perdonata. I giorni continuavano a passare e stavo sempre più male, andavo male a scuola, le mie amiche dopo aver sentito l’altra versione della storia mi parlavano malapena e io mi sentivo più sola che mai.
Una mattina mi svegliai e una idea mi balenò nella mente, così mi vestii feci colazione e andai a scuola con passo veloce. Oltrepassai il cancello ed entrai, ma invece di andare in classe, mi diressi verso la segreteria, volevo porre fine ai pettegolezzi e alle false dicerie che si erano create sul mio conto. Arrivai dalla segretarie e le chiesi un modulo di annullamento, per ritirarmi dalla Kirin art school, mi rendevo conto che era un gesto estremo sia per la mia carriera sia per me stessa, ma gli insulti la tristezza e la malinconia avevano preso il sopravvento. La segretaria mi guardò con uno sguardo sconvolto e in silenzio mi diede il modulo, lo compilai molto velocemente e con le lacrime agli occhi lo riconsegnai. Feci un sospiro, poi molto lentamente mi allontanai, ad un certo punto sentii una voce chiamarmi e così mi voltai e vidi Jason correre verso di me.
« Kim cosa significa tutto questo? Perché te ne vai dalla scuola? Non puoi farlo » disse tutto di un fiato, lo guardai per un attimo dritto negli occhi ma poi abbassai lo sguardo.
« Jason … dovresti saperlo il perché … dopo tutto quello che è successo tutti quanti mi guardano male e sussurrano brutte parole su di me e sul mio conto. Poi qualche giorno fa ti ho implorato di perdonarmi e ti ho anche detto che non riesco a starti lontano ed è tutto vero perciò io non sopporto più questa situazione, mi dispiace ma non ce la faccio proprio » risposi con le lacrime che mi rigavano il viso, feci per voltarmi ma Jason mi prese il polso e mi tirò verso di lui.
« Kim … io non voglio che te ne vai, ho bisogno di te, anche dopo quel brutto gesto, mi sei mancata così tanto e neanche io sopporto più questa situazione » disse avvicinandosi ancora di più a me.
« Questo cosa significa? » balbettai con la voce tremante.
« Che ti perdono, piccola ti perdono » disse avvolgendomi in un abbraccio, mi aggrappai a lui e iniziai a singhiozzare più di prima, non ci potevo credere che l’incubo peggiore della mia vita era finito. Mi staccai da lui e insieme andammo in segreteria per strappare quel maledetto modulo, ora capivo, io dovevo rimanere e sapevo che da adesso avrei avuto Jason accanto a me.
Dopo quella brusca mattinata tutto sembrava andare per il meglio, stavo recuperando il rapporto con Jason, Sam e Becky poi le voci che si erano sparse per la scuola piano piano si stavano mettendo a tacere.
Una mattina me ne stavo molto tranquillamente su  davanti alla scuola, quando arrivò Jason e senza dire niente mi prese la mano, poi mi guardò negli occhi, il suo sguardo era intenso.
« Kim ti va di uscire con me oggi? » mi chiese di punto in bianco, io rimasi li a guardarlo stupita dal suo gesto.
« Certo ne sarei molto onorata » risposi facendo un sorriso, lui mi diede un bacio sulla guancia e poi entrò a scuola. Le lezioni passarono molto velocemente, ogni volta che incrociavo Jason nel corridoio lui mi sorrideva e io arrossivo come un pomodoro. Durante la lezione del corso avanzato di canto Jason continuava a fissarmi e io cercavo di non farmi distrarre dal suo sguardo, ma per me era impossibile resistergli. Quando finalmente la scuola finì io e Jason ci fermammo all’entrata della scuola per parlare dell’appuntamento.
« Allora, dove mi porti? » chiesi curiosa.
« Sarà una sorpresa mia cara » disse ridendo.
« Uffa! Okay va bene a che ora mi passi a prendere? » chiesi con il cuore che mi batteva a mille per l’emozione.
« Ti passo a prendere verso le 17:10, così hai tempo per preparati » disse dandomi un bacio sulla guancia « Ora devo andare ci vediamo dopo ciao » mi salutò con la mano e io ricambiai il gesto.
Con passo veloce andai a casa, avevo solo un’ora e mezza per prepararmi, corsi in camera mia e mi feci una doccia, poi mi avvolsi in un asciugamano e mi misi davanti all’armadio indecisa su cosa indossare. Alla fine optai per una gonna di jeans ne troppo corta ne troppo lunga con un paio di calze e una maglia rosa con delle note musicali sopra. Dopo essermi asciugata i capelli indossai i miei vestiti e poi andai davanti allo specchio per truccarmi, mi misi un po’ di mascara e un rossetto color pesca, poi guardai l’orologio e vidi che mancavano soltanto venti minuti all’appuntamento, così presi le mie care All Star e le infilai ai piedi poi mi sedetti sul letto ad aspettare. Me ne stavo lì seduta a fissare la sveglia, i minuti sembrarono non passare mai, poi ad un certo punto sentii il campanello suonare e corsi al piano inferiore con il cuore a mille. Aprii la porta e mi ritrovai di fronte un Jason molto diverso dal solito, indossava una camicia bianca e un paio di jeans blu, capelli erano ribelli, le ciocche rossicce erano sparse qua e là. Era davvero bellissimo.
« Wow Kim, sei bellissima » disse sorridendo.
« Anche tu Jason » risposi arrossendo, uscii di casa e mentre camminavamo per la strada lui mi prese la mano, e io ricambiai quel gesto, il contatto della sua pelle contro la mia mi trasmise i brividi lungo la schiena, proprio come la prima volta che ci siamo visti e ci siamo presentati. Ad un certo punto arrivammo davanti ad un parco, Jason mi disse di seguirlo e ci avvicinammo ad un albero. Quando guardai a terra, vidi una tovaglia, con un cesto e dei fiori tutti attorno, aveva preparato tutto questo per me e ne ero felicissima.
« Jason è bellissimo! » dissi con un sorriso a trenta due denti.
« Grazie Kim, siediti pure » rispose inginocchiandosi sulla tovaglia, per poi mettersi a sedere, io feci lo stesso e Jason tirò fuori dal cestino dei panini e delle bibite, mangiammo e bevemmo tutto, era stato magnifico. Avevamo parlato tanto e mi piaceva ascoltare la sua voce, a volte mi perdevo nei suoi occhi  e nella sua risata, era tremendamente perfetto. Vero le 18:30 ci alzammo e Jason raccolse tutta la sua roba e la mise nel cestino, poi lo prese con la mano destra, e con l’altra mano libera impugnò la mia mano. Jason mi accompagnò a casa  felice, si era divertito anche lui e questo mi rendeva molto gioiosa , quando arrivammo davanti al mio cancello lui appoggiò il cestino a terra e mi guardò dritto negli occhi.
« Sono stato benissimo oggi Kim » disse lui avvicinandosi a me.
« Anche io, tutto era perfetto e tu eri … fantastico » risposi arrossendo, Jason avanzò ancora, eravamo ad un millimetro di distanza, chiusi gli occhi e aspettai di sentire il calore delle sue labbra sulle mie.
«KIM! VIENI SUBITO IN CASA! » gridò mia madre e io mi allontanai da Jason facendo una smorfia, desideravo tanto quel bacio, e ora la mia casa mammina lo aveva interrotto.
« Continueremo la prossima volta » mi sussurrò Jason all’orecchio, io arrossii e gli diedi un bacio sulla guancia per ringraziarlo, poi ci salutammo e io entrai in casa con ancora le guance arrossate, il cuore a mille e un sorriso stampato in faccia.


ECCOCI CON UN ALTRO CAPITOLO, SCUSATE PER L'ATTESA, BUONA LETTURA E BACI!!
   
 
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