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Autore: YukiWhite97    25/08/2015    2 recensioni
Il percorso dell'esistenza può essere diverso per ognuno, ed ogni persona che viene al mondo ha le sue esperienze, la sua storia, il suo posto nella storia di un libro infinito chiamato Vita.
William, tramite svariati racconti, riuscirà a spiegare allo shinigami Grell, esperienze elementari ma anche fondamentali come la nascita, la crescita e la morte.
Racconti che, insieme ai loro personaggi, riusciranno a prendere vita....
Brevissima storiella basata sul film "L'apetta Giulia e la Signora Vita".
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Alois Trancy, Ciel Phantomhive, Claude Faustas, Grell Sutcliff, Sebastian Michaelis
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Quella mattina si alzò, e la prima cosa che vide fu il sole, alto e splendente, posizionato al centro della volta azzurra.
I suoi occhi verdi non erano ancora abituati a tanta luce, ma fu comunque felice di sentire quel leggero bruciore che lo faceva sentire veramente vivo.
Quello era il giorno in cui era nato. Era uno shinigami bambino, o almeno ne aveva l'aspetto, non sapeva precisamente quanti anni avesse, ma nonostante ciò, nel momento in cui aveva aperto gli occhi, aveva visto il mondo per la prima volta, come qualsiasi creatura neonata.
Sorridendo, si tirò su, beandosi della piacevole sensazione di saper volare.
"Oh, oggi è davvero una bella giornata per fare una svolazzatina sotto il sole!" - dichiarò scuotendo leggermente i suoi capelli rossi e tirandosi su, non riuscendo sin da subito a tenersi sospeso in aria. Dopo aver però trovato l'equilibrio, sorrise, prendendo a volare sotto la luce del giorno che finalmente sfiorava la sua pelle.
I grandi occhi, da dietro i vetri degli occhiali, scorgevano con curiosità i colori vivaci dei fiori che tutti insieme formavano un tappeto simile all'arcobaleno.
"Wow - sussurrò entusiasta - ma che bella giornata! E che bei fiori! Che bella la vita, voglio stare tuuuuutto il giorno a svolazzare qui in giro!". Dicendo ciò fece per stendersi, godendo di un pò di calore.
Arrivato in quel mondo da solo pochi minuti, egli si convinse che se la sua vita fosse stata sempre così, allora sarebbe stato davvero divertente e piacevole... questo finché non udì la voce di un suo "fratello", lì erano tutti fratelli praticamente.
"Hey, che aspetti a muoverti! - disse qualcuno - appena nato vuoi già beccarti un rimprovero dal sovraintendente?". Il rosso si tirò su, scorgendo la figura di un ragazzo biondo, il quale lo guardava imbronciato.
"Eh? - chiese piegando la testa di lato - non capisco, devo sbrigarmi a fare cosa?
"A fare quello per cui sei venuto in questo mondo! - sbuffò - mietere anime! Cosa vorresti fare, giocare?"
"Cosa? - domandò contrariato - ma io non voglio lavorare, avanti sono qui solo da alcuni minuti, perché non fai qualcosa con me!"
"Oh no, non se ne parla - sospirò - se il sovraintendente ci scopre si arrabbierà"
"Si arrabbierà? - fece tirandosi su - chi diamine si crede di essere questo tipo?!"
"Soltanto colui che sta al di sopra di tutti noi - spiegò con fare annoiato - lui ci ordina cosa fare e noi lo facciamo, com'è giusto che sia"
"Oh, d'accordo va bene - rispose stiracchiandosi - lavorerò, ma poi potremmo fare qualcos'altro, vero? Mi piacerebbe visitare questo mondo!"
"Ma allora sei sordo - dosse alzando gli occhi al cielo - te lo spiegherò senza troppi giri di parole: noi shinigami lavoriamo e basta, non perdiamo tempo ne a giocare ne ad andare in giro... intesi?". Il rosso lo guardò, strabuzzando gli occhi. Che senso aveva nascere se poi bisognava vivere una vita fatta solo di lavoro?
Non era quello che voleva, e sicuramente non era una cosa che avrebbe accettato.
"Assurdo! - esclamò strizzando gli occhi - non è affatto giusto! Anzi, sai che ti dico, andrò io a parlare con il sovraintendente, e dovrà ascoltarmi, oh, e vedrai come le cose cambieranno"
"Sì certo - sospirò - le cose sono sempre state così, non sarai tu a cambiarle". Il biondo alzò lo sguardo, ma dovette rendersi conto che il rosso non era più lì.

William T. Spears, sovraintendente del mondo degli shinigami, si trovava nel suo ufficio, mentre di tanto in tanto lanciava occhiate fugaci dalla finestra per osservare i suoi dipendenti al lavoro.
Il rosso arrivò pian piano, un pò intimorito, osservandolo senza far rumore.
"Wow - sussurrò con gli occhi sognanti - com'è bello, è lo shinigami più bello che abbia mai visto". Non che conoscesse molte altre creature, oltre lui e il tizio di poco prima.
Il corvino alzò lo sguardo in quel momento, lanciando un'occhiata severa al nuovo arrivato.
"Dimmi pure 33-21-22" - disse freddamente.
"Mh? - domandò - cos'è, il mio numero di cellulare?"
"Assolutamente no, è il tuo nome" - dichiarò.
"Eh? - chiese sorpreso - ma non posso avere un nome normale come tutti gli altri?"
"Non ne vedo motivo, hai un bellissimo numero" - tagliò corto.
"No invece - sbuffò - io... sì, mi chiamerò Grell, ho deciso! Se vuoi puoi darmi un soprannome" - disse battendo ripetutamente le ciglia con fare molto dolce.
"Farò finta di non averti sentito - sospirò William portandosi una mano sul viso - comunque sia, cosa posso fare per te?"
"Ecco... io - rispose un pò incerto - io sono qui per lamentarmi della nostra organizzazione. Insomma... sono venuto al mondo solo per mietere anime? E dopo ciò cosa esiste? Nient'altro forse? Perché se è è così non mi va bene!"
"Incredibile, non ho mai visto uno shinigami che si ribella - disse guardandolo - gli shinigami nascono per questo, così come la natura vuole"
"E.... e tu che ci stai a fare qui?" - domandò un pò attonito, catturato dal verde magnetico dai suoi occhi.
"Io sovraintendo" - rispose freddamente, facendolo leggermente trasalire.
"Emh... scusa William..." - provò a dire.
"Se non ci fossi io... voi sareste persi...."
"William...?"
"E il nostro mondo andrebbe sull'orlo della disperazione!" - esclamò alzando le braccia al cielo.
"E... non posso sovra... sovra... sovraabusare anche io io?" - chiese innocentemente.
"Ah, quante chiacchiere - sospirò - mi piacerebbe sapere cosa ti gira per la testa. Comunque sia non sono io che ho creato il mondo e neanche le leggi. So solo che tutti gli shinigami sono nati per lavorare"
"E non potresti fare un'eccezione per me?" - domandò tristemente, avvicinandosi a lui. Alla vista di quelle lunghe ciglia e di quello sguardo bambinesco, William si ritrovò costretto a far fuoriuscire il lato più tenero e sempre ben nascosto di lui.
"Facciamo così allora - dichiarò - ora ti racconterò delle favole che ti aiuteranno a capire cos'è la Signora Vita. Protagonisti gli umani, coprotagonisti, animali e cose, che del mondo umano fanno parte. Dopotutto molto spesso gli umani utilizzano noi per raccontare le loro storie, ed è giusto che gli ricambi il favore.... mi stai ascoltando?"
"Sì, scusa - rispose stropicciandosi gli occhi - è che mi sento un pò stanco... non è stato un viaggio molto facile..."
"Si chiama jet lag, mio caro - sospirò - capita a tutti quelli che attraversano il cielo. Ed è proprio lassù in cielo che tutto ha inizio - dicendo ciò iniziò a raccontare - C'era una volta... anzi... ci sono... anzi, ci saranno sempre, due bambini"
"Si chiamano con due nomi a numeri come me?" - domandò entusiasta.
"No sciocco, si chiamano Alois e Ciel - rispose - e adesso stanno aspettando di nascere, sorvegliati dalla dolce figura di un Angelo Custode dalle ali bianche..."

In Paradiso tutto era bianco, candido, soffice e puro. Un tappeto di nuvole faceva da pavimento, e su alcune nuvolette viandanti, uccellini altrettanto soffici si divertivano a cinguettare. La casa dove le anime si trovavano pareva un enorme castello, ed era del color dell'oro, alto imponente, contornato da finestre che davano sul cielo nero e infinito, pieno di stelle.
Ben impiedi su quel piacevole manto, vi era Ash, l'Angelo Custode, responsabile di tutte le anime, un compito di certo non facile.
"Mmh - disse portandosi una mano sul mento - credo sia arrivato il momento di far nascere Ciel... voi che ne dite?" - domandò rivolgendosi a tre passerotti, rispettivamente di colore giallo, azzurro e rosa, i quali risposero con un cinguettio.
Ash sorrise, e spiegando le ali, si diresse lì dove le anime "in attesa", si trovavano. Quest'ultima non era altro che un enorme stanza circolare, dove vi stavano dei letti, rosa per le femmine e blu per i maschi, disposti a colori alterni. 
Egli si fece avanti, rivolgendo poi lo sguardo ad una testa che scorgeva da sotto un lenzuolo blu, come se stesse cercando di nascondersi.
"Non serve che io ti dica nulla, non è vero?" - domando l'Angelo. In quel momento, la figura di un ragazzino dai capelli antracite e dai grandi occhi blu, comparve del tutto, mostrando il suo viso leggermente corrugato.
"Che diamine - sbuffò - perché devo andare io? Prima o poi nascerò, ma adesso non mi va proprio!"
"Sì infatti! - si lamentò un altro ragazzino biondo nel letto accanto - perché deve andare lui? Scegli me!"
"Sì, infatti scegli lui!" - protestò l'altro.
"Devi andare" - insistette l'Angelo.
"Ma non è giusto - si lamentò ancora - non so neanche come si arriva in quel mondo"
"Vedrai, ti piacerà - sussurrò Ash facendolo leggermente lievitare - conoscerai la Vita, e incontrerai delle persone che ti ameranno. Tutto ciò che devi fare è imparare a volare anche là" - concluse facendolo malamente atterrare sul letto.
"Non lo so - rispose alzando gli occhi al cielo - come faccio se..."
"Oh, sei davvero una lagna" - sbuffò il biondo.
"Va bene, va bene, ho capito - si rassegnò il ragazzo dai capelli antracite - è arrivato il mio momento, quindi devo andare immagino"
"Tsk, beato tu!" - sbuffò ancora, rifugiandosi sotto le coperte.
"Sì - costatò - magari hai ragione Ash, forse la Vita mi piacerà. Magari potrei davvero conoscere gente che mi vorrà bene - accennò un sorriso - sì... l'idea sta iniziando a piacermi...  sarà divertente.... vivere...".
"Sono ben contento di vedere che hai cambiato idea" - sorrise l'Angelo, lanciando poi un occhiata al biondo, il quale si era furtivamente allontanato verso il cancello dorato che l'avrebbe condotto fuori, ma comunque sia fece finta di non vederlo.
"D'accordo allora! - dichiarò alzandosi in piedi - ci sto! Fammi nascere, su!"
"Come vuoi - sorrise, avvicinandosi al suo viso - Ti chiamerai Ciel"

Ciel sorrise nel sentirsi per la prima volta nominare. Quel nome gli piaceva davvero tanto.

Angolo dell'autrice
Vi posso spiegare.. non in realtà no. Amo questo cartone animato, e in effetti ero indecisa se farci una FF, ma ahimè ho ceduto TWT
Il mondo degli shinigami è concepito qui in modo diverso, ricordiamo che nel film Grell e Wiru dovrebbero essere api  [?] e quindi ho pensato di rifarmi a questo, Grell e gli altri sono shinigami, ma come gli essere umani nascono e invecchiano, anche se in maniera diversa e più lenta...
Per una volta mi concederò ad una storia dai toni dolci e delicati, anche se non è proprio da me XD
Ci vediamo al prossimo capitolo dove parleremo della nascita :DD
 
   
 
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