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Autore: Indelible93    26/08/2015    5 recensioni
Per un istante, l'idea di domandare a Inuyasha di fingere di essere realmente una coppia non le sembrò una cattiva idea. Di reale, infondo, non sarebbe accaduto proprio nulla. Sconcertata dai suoi stessi pensieri, Kagome scosse la testa, rattristandosi. Inuyasha non avrebbe mai accettato di partecipare ad una simile recita.
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Si divincolò con estrema naturalezza, pregando che i suoi sviluppati istinti predatori non gli avessero trasmesso le stesse sensazioni che quel contatto aveva suscitato in lei. Aveva percepito qualcosa di diverso nello sguardo di Inuyasha. Soddisfazione, forse?
Il modo in cui continuava a fissarla le provocò un nodo alla gola. Quando arretrando toccò la porta con le spalle, si ritrovarono così vicini da percepire il respiro reciproco. Per un istante ebbe la sensazione di essere in trappola. Kagome lo guardò dritto negli occhi. Il suo sguardo era ancora fiammeggiante. L'ardore con cui l'aveva stretta e accarezzata quella mattina era una sensazione così reale.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                  6° Capitolo

Quando aprì la porta sgranò gli occhi per la sorpresa.
Il vento autunnale penetrò in casa, facendola rabbrividire e stringere in un caldo abbraccio.
Un profumo familiare la riportò indietro nel tempo, quando le stuzzicò le narici.
Una donna piuttosto anziana, sui 70 anni, le sorrise commossa, portandosi una mano alla bocca emozionata.
L'abbracciò teneramente, accarezzandole i lunghi capelli corvini, poi tornò a specchiarsi nei suoi occhi cioccolato, sfiorandole dolcemente il viso.
I suoi capelli, corti e bianchi come la neve, erano trattenuti da un bellissimo fermaglio e le rughe, che le solcavano il volto, segnavano il viso pieno di cicatrici. Era sempre stata minuta, ma adesso le sue ossa sembravano vuote e i polsi e le articolazioni erano coperte di ombre livide.

Gli occhi di lei, neri come la notte, le ricordarono tremendamente quelli di suo padre, morto quando era solo una bambina.
- Sei diventata una bellissima donna, nipote. Sei una meraviglia!- esclamò la donna, guardandola affettuosamente.
Kagome non credeva ai suoi occhi.
La nonna parterna, che tanto aveva amato sin da piccola, era davanti a lei.
Motivi oscuri l'avevano tenuta lontana da Tokyo per lunghi anni e Kagome dovette trattenere le lacrime di commozione, che minacciarono di sgorgarle dal bel viso, quando la riconobbe. 

- Che gioia rivederti, obaasan. La mamma non mi ha avvisata del tuo arrivo. - esclamò Kagome, invitandola gentilemente ad entrare.
La donna annuì tristemente. -Vorrei avere più tempo, Kagome.-
Esclamò quelle parole tutte d'un fiato.
Ora la sua voce appariva più stanca, come se l'energia di pochi istanti prima fosse stata solo una messinscena per confortarla.
Le strinse le mani, come per incoraggiarla, senza però alzare gli occhi contriti su quelli cupi di Kagome, che si posarono invece tristemente sulla sua figura fragile e scarna.
Era così esile, pallida, avvizzita.

- La mamma mi ha accennato qualcosa riguardo la tua malattia, ma non credevo fosse così grave.-
La sua voce divenne un flebile sussurro.
Kagome ricacciò prontamente indietro le lacrime.
Sentì un nodo doloroso alla gola e una tremenda voglia di urlare.
Rimasero per un pò in silenzio, specchiandosi l'una negli occhi dell'altra, senza proferir parola.

La donna rise amaramente, poi le sorrise, scuotendo la testa nel tentativo di scacciare via i cattivi pensieri che l'avevano condotta in quel luogo. - Io e tua madre ci siamo scambiate diverse lettere in questi ultimi anni. Mi ha raccontato tutto di te e tuo fratello. Mi ha anche detto che ti sei innamorata di un bel giovane di nome Inuyasha. Non desidero altro che vederti felice. Vorrei tanto conoscerlo, questo tuo futuro marito.-
Kagome sbiancò visibilmente, barcollando.
Futuro marito?
Ricordò solo in quel momento che la madre aveva comunicato alla nonna del suo "finto fidanzamento" con Inuyasha, ormai esasperata dalle lettere il cui la donna si mostrava impaziente di sapere quando avrebbe potuto vedere la nipotina felicemente accasata. 

Aprì la bocca per rispondere, ma le parole le morirono in gola.
Fortunatamente furono interrotte dal ritorno della madre e di suo fratello Sota, cosicchè l'attenzione della donna si concentrò su di loro.  
Inuyasha doveva essere rimasto nella sua camera.
Non poteva assolutamente permettere che la nonna scoprisse la sua natura di mezzodemone. La madre di Kagome aveva accuratamente evitato di raccontarle "certi particolari" riguardo l'epoca dalla quale proveniva.

Kagome cercò di immaginarsi come sarebbe stato essere la compagna di Inuyasha.
Per un istante, l'idea di domandare a Inuyasha di fingere per un pò di essere realmente una coppia non le sembrò una cattiva idea.
Di reale, infondo, non sarebbe accaduto proprio nulla. Non aveva nulla a che fare con la realtà.

Sconcertata dai suoi stessi pensieri, Kagome scosse la testa. rattristandosi. Inuyasha non avrebbe mai accettato di partecipare ad una simile recita.
Mentire è in aperto contrasto con i miei principi, ma non posso dare un dispiacere del genere alla nonna, riflettè poi, prendendo maggior coraggio.
Kagome si allontanò quasi subito, farfugliando delle parole di scuse, e corse in camera sua. Si fermò sulla soglia della porta, tremendamente imbarazzata.
Tentò di formulare mentalmente l'incontro che sarebbe avvenuto da lì a poco. 

Il cuore le tamburellava pericolosamente in petto.
Ripensò al modo in cui era fuggita, alle mani di Inuyasha strette sul suo corpo e al modo in cui l'aveva guardata.
Arrossì vistosamente, portando una mano al petto nel vano tentativo di placare il suo animo.
Provò a chiudere gli occhi, tentando di trovare il coraggio di alzare lo sguardo sui suoi occhi magnetici, senza provare di nuovo il desiderio di sprofondare tra le sue braccia.

Inuyasha l'aveva sentita arrivare, ne era certa.
Le sue orecchie si mossero impercettibilmente ma, nell'istante in cui i loro sguardi si incontrarono, rimase paralizzata, come se il cuore avesse smesso di battere.
Le ginocchia minacciavano di cederle e lei cercò disperatamente di mantenere una certa compostezza.

Quando la finestra della sua camera si aprì, un brivido di freddo la percorse interamente.
Tremò, strofinandosi energicamente le braccia, ma una mano forte e armoniosa le sfiorò la schiena, nel tentativo di scaldarla.
Quel contatto inaspettato la fece sobbalzare. In preda alla vergogna per il fascino che Inuyasha suscitava in lei e, consapevole del fatto che le sue guance fossero in fiamme, voltò la testa da una lato, mentre un fremito le scosse sfacciatamente il corpo.

Kagome si divincolò con estrema naturalezza, pregando che i suoi sviluppati istinti predatori non gli avessero trasmesso le stesse sensazioni che quel contatto aveva suscitato in lei. Aveva percepito qualcosa di diverso nello sguardo di Inuyasha.
Soddisfazione, forse?

Il modo in cui continuava a fissarla le provocò un nodo alla gola.
Quando, arretrando, toccò la porta con le spalle si ritrovarono così vcini da percepire il respiro reciproco.
Per un istante ebbe la sensazione di essere in trappola. 

Kagome lo guardò dritto negli occhi.
I suoi occhi erano ancora fiammeggianti.
L'ardore con cui l'aveva stretta e accarezzata quella mattina era una sensazione così reale.

Schiarendosi la voce, come se niente fosse accaduto, disse la prima cosa che le passò per la testa, tentando di mantenere un tono di voce neutrale.
- Non indovinerai mai chi è venuto a trovarmi.- La sua voce si trasformò in un fievole sussurro. Kagome rise dentro di sè per la banalità di quelle parole.
Inuyasha, invece, sogghignò inaspettatamente, allontanandosi improvvisamente da lei, come scottato.
- Tsk! A volte dimentichi che nelle mie vene scorre anche sangue demoniaco.- replicò il mezzodemone, scrutandola con interesse. - Dunque io.. sarei il tuo futuro marito? -
La guardava con una tale intensità da impedirle di distogliere lo sguardo per nascondere le proprie emozioni.
Kagome si rese conto solo in quel momento che il mezzodemone aveva ascoltato tutta la loro conversazione, e arrossì violentemente per la vergogna.
- Tu.. tu hai sentito tutto, non è vero?- balbettò Kagome, temendo che Inuyasha potesse fraintendere la situazione.
Kagome sentì di dover agire, e subito. Doveva assolutamente dirglielo, altrimenti non avrebbe più trovato il coraggio.
 


  
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