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Autore: sajin_the_beast    26/08/2015    1 recensioni
Izzy: simpatica, divertente, eccentrica o pazzia allo stato puro?
Chi o cosa potrebbe turbare la serenità di una vita vissuta all'estremo?
Eppure, una volta qualcosa è successo e l'ha quasi distrutta...ma cosa?
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro personaggio, Izzy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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LA TRISTE STORIA DEL VETERINARIO DELLE AUTO(capitolo 2)

“Mi dispiace, suo figlio ha subito gravi danni alla mano destra e…siamo stati costretti ad amputarla” La madre di Izzy dopo aver sentito le parole del dottore si era accasciata a terra a causa dell’insieme di emozioni contrastanti che infuriavano in lei.
Primo fra tutti c’era il sollievo per non aver perso il suo cucciolo, poi toccava alla tristezza, seguita dalla paura della reazione del ragazzo ed infine quello che più la faceva star male: la rabbia per non essere sempre stata presente per il suo piccolo, quella rabbia contro il destino che la faceva pensare:” Perché proprio lui? Ci sono tante persone al mondo, perché doveva accadere proprio al mio povero figlioletto?"
Al vedere la madre svenire Izzy, preoccupata, corse verso il dottore e aggrappandosi al suo camice chiese:” Come sta mio fratello? La prego mi dica che guarirà!”
Il padre la staccò gentilmente dal camice che stava tirando forse troppo energicamente e le sussurrò:” Starà bene, ora lascia stare il signore, sono sicuro che ha altri pazienti di cui occuparsi!”
Il dottore intenerito dalla scena si inginocchiò davanti alla bambina e accarezzandole i capelli le confidò:” tuo fratello guarirà presto, te lo giuro! E se tu gli starai vicino ci riuscirà in ancora meno tempo. Tu hai un coraggio da leone, te lo vedo negli occhi, e ti assicuro che non c’è medicina più potente della felicità. Se lo riuscirai a far sorridere spesso si rimetterà in un batter d’occhio e so che ci riuscirai”

Ci volle moltissimo tempo prima che Izzy potesse incontrare suo fratello: la mano amputata, una costola rotta e una distorsione al ginocchio non lo lasciavano dormire la notte e lo avevano portato sull’orlo della disperazione.
La piccola aveva smesso di giocare al parchetto con i suoi amici e quando li incontrava per la strada evitava i loro sguardi.
Non aveva tempo per giocare poiché doveva portare a termine il suo progetto speciale, cioè dipingere sulle pareti della stanza del fratello paesaggi felici, colline, spiagge o casette abitate da animaletti sorridenti.
L’idea era perfetta, avrebbe risollevato il morale del ragazzo ogni volta che avrebbe guardato le pareti della stanza anche se l’esecuzione era quella che era dato il “talento” artistico di una bambina di otto anni unito alla difficoltà di dipingere in punta di piedi per l’esigua altezza della pittrice.
Però se non si badava troppo ai dettagli non era male, i colori erano quelli giusti e l’insieme dava un bell’effetto.
Un giorno la madre di Izzy tornò a casa più sorridente del solito: il giorno seguente il figlio sarebbe potuto tornare a casa.
Si fiondò subito ai fornelli e sfornò una gigantesca torta che in seguito guarnì con tonnellate di panna montata e decorazioni commestibili.
Organizzarono una festa per il suo ritorno: appesero festoni e palloncini nel piccolo giardino antistante la casa, fecero incetta di stuzzichini e bibite ed invitarono tutti gli amici del ragazzo.

Quando il giorno dopo padre e figlio fecero ritorno dall’ospedale la piccola folla che si era radunata nel giardinetto iniziò a fare una confusione infernale: c’era chi gridava saluti, chi batteva le mani e chi cercava di vedere il ragazzo più da vicino cercando di avvicinarsi a spintoni.
L’amputato con le occhiaie nere sotto gli occhi, il braccio menomato appeso al collo e uno sguardo sfinito si guardava attorno, disorientato dal rumore e la paura dipinta in volto.
Un grido fece gelare il sangue nelle vene a tutti “Basta, smettetela! Io non vi ho mai chiesto niente di tutto ciò!” sbraitò il ragazzo sull’orlo delle lacrime.
Si fece largo spintonando e zoppicando verso la casa, si richiuse la porta d’entrata dietro con un sonoro tonfo e corse in camera sua.
Lo stupore si manifestò sul suo viso lentigginoso, contornato da corti riccioli rossi con la bocca spalancata e gli occhi sbarrati “Ma…cosa è successo alla mia stanza?” ________________________________________________________________________________________________________________________ Eccomi qua di nuovo…mi scuso se forse ci ho messo tanto maaa…ero al mare e non avevo alcun modo di caricare questo capitolo. Sta di fatto che preferisco molto di più stare nel buio della mia stanza come una cappasanta (paragone di mia mamma). Però ho scritto più di una rotativa: tanto e continuamente e ho già una storia che…vi dico solo che io la adoro da morireeeee!!!!!!! alla prossima!
Sajin_the_beast
   
 
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