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Autore: Meer    02/02/2009    1 recensioni
Anni ed anni di vita. Tu, ferma davanti a quella finestra, guardando fuori, aspettavi che qualcosa cambiasse, mentre tutti ti giudicavano sbagliata, stupida. Ti deridevano. Inutile sognare…, dicevano. E tu, a quelle parole, non potevi che abbassare la testa e restare in silenzio. Incapace di rispondere, ti attaccavi maggiormente a ciò che sognavi. Se non sogni, quale sogno, potrà mai avverarsi?!?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Laß mich träumen

Quattro o cinque metri di distanza.

Non danno molte chance di movimento, in un luogo deserto ma, invece, in un luogo affollato, possono essere la salvezza.

 

Laß mich träumenzehn

 

Un brivido mi attraversa la schiena.

Immobile, scosso dai brividi, la osservo, fuggire rapidamente, seguita a breve distanza dalle mie fans.

Continuo ad osservare quella massa di persone, a lungo, incapace di fare un passo, poi all’improvviso, mi riscuoto.

 

Devo muovermi, se voglio che non le capiti nulla.

 

Ricordando la promessa che le ho fatto, getto un’altra occhiata alla strada.

Via libera.

A mia volta, inizio a correre, un solo pensiero in mente.

                                                             

Prima trovo le chiavi, prima, io e lei, di nuovo insieme.

 

 

Come prevedevo, sono davvero stanca.

 

Sospirando, deglutisco, cercando ancora di non sprecare le mie energie.

Un secondo, poi mi volto, gettando una veloce occhiata alle mie spalle.

 

Accidenti! Complimenti alle fans per la loro resistenza! E’ proprio vero, che quando desideriamo qualcosa ardentemente, scopriamo di avere energie inimmaginabili…

 

Sbuffo, cercando di concentrarmi di nuovo sulla corsa.

Alle mie spalle, le ragazze, oltre a continuare a correre, urlano il nome di Bill ed altre mille cose che, nella confusione generale, non riesco a cogliere.

Mi volto un altro secondo, per controllare nuovamente il distacco.

Un attimo.

Le ragazze ricominciano ad urlare.

Sospiro.

 

Finirà tutto questo, prima o poi?!? Bill! Accidenti! Chiamami! Non ce la faccio più…

 

Un secondo.

Giro l’angolo, continuando a girare intorno al quartiere dove si trovano gli studi. Non conoscendo bene la zona, allontanarsi troppo significherebbe rischiare di cacciarmi in un vicolo cieco.

Deglutisco.

 

Se le fans dovessero capire, allora, si, che dovrei iniziare a pregare…

 

Continuo a correre, le gambe che si fanno ogni secondo più pesanti, mentre, alle mie spalle, sento i passi farsi sempre più vicini.

 

Un aiutino dalla provvidenza?!? Aiutoooooooo!!!!

 

Finalmente, quando non osavo più sperarlo, ecco che il cellulare nella tasca dei mie jeans, inizia a vibrare.

In un secondo, un enorme sorriso appare sul mio volto mentre, nuove energie, venute da chissà dove, mi riempiono il corpo.

 

Un ultimo sforzo…, penso, mentre, il mio cervello, lavora velocemente, cercando un modo di liberarmi dalle sue fans.

 

Continuo a correre finché, all’improvviso, una consapevolezza, si fa strada in me.

 

Basterebbe avere il tempo di levare il cappello, gli occhiali, e la giacca, senza farmi vedere e, penserebbero che Bill sia svanito, lasciandomi in pace.

 

Il mio sguardo inizia a correre veloce, per i vari negozi che si trovano sulla via. Subito, noto un centro commerciale, che fa proprio al caso mio.

Prima di accelerare, aumentando la distanza, involontariamente, mi ritrovo nuovamente a sorridere.

 

Mi getto, praticamente a peso morto, contro la porta di vetro dell’ingresso, pregando mentalmente di non beccare l’unica bloccata, perché schiantarmi contro qualcosa a quella velocità, di sicuro non mi farebbe troppo bene.

 

Come non ti faranno sicuramente bene, le fans di Bill, quando dopo lo schianto, avranno modo di metterti le mani addosso…

 

Le mani in avanti, socchiudo gli occhi, pronta all’impatto.

Un secondo.

La porta si apre, io sospiro, sollevata, riaprendo gli occhi mentre, alle mie spalle, sento le voci delle ragazze che continuano a seguirmi.

Nel centro commerciale, corro, finché non trovo ciò che cerco, un negozio con la doppia entrata.

 

Perfetto!

 

Con le ultime energie, scatto, veloce, iniziando a correre nel negozio, tra le file di scaffali dove, in perfetto ordine sono allineati diversi vestiti, alla ricerca di un luogo dove acquattarmi un attimo, per levarmi gli indumenti riconoscibili.

 

Corro e corro, guardando a destra e sinistra, mantenendo invariata la distanza con le fan.

Ehy! Qui non puoi correre!!!” mi urla all’improvviso una voce femminile.

Inconsciamente mi volto, vedendo una commessa, che, alle mie spalle, mi fa gesti abbastanza irritati “Fermati! Ho detto che non puoi correre! Rischi di fare male a qualcuno!”

Alle sue spalle, all’improvviso, appaiono le fans, in massa. Vedendole, deglutisco, impallidendo immediatamente.

La commessa, mi getta un’occhiata interrogativa poi, finalmente, sentendo delle voci alle sue spalle, si volta.

Un secondo.

Urla, per poi rituffarsi nel vano tra due scaffali.

La vedo, un istante, gambe all’aria, poi alle mie spalle, solo le fans.

 

Accidenti!..., impreco mentalmente, ricominciando a guardarmi intorno, sperando contemporaneamente che la povera commessa non si sia fatta troppo male.

 

Un attimo.

“Corri! Non ti fermare!!! Corriiiii!!!” urla la voce della commessa, sempre più lontana.

Sorrido, poi, espiro finché sulla mia destra, finalmente, vedo la seconda uscita. Mi getto veloce nella corsia. Arrivata alla porta, la spingo, poi mi tuffo dietro un divanetto, sul quale sta seduto il manichino di una donna. Mi acquatto il più possibile, pregando con tutto il cuore che ci caschino.

 

Pochi secondi, che a me appaiono ore.

Le fans, si avvicinano alla porta. Si fermano, iniziando a guardarsi attorno.

Io, acquattata dietro il divano, inizio a fare voti che vanno da “giuro che non toccherò mai più una sigaretta” fino al più estremo “Non tenterò mai più di fuggire dalla mia manager, anzi, d’ora in poi, farò qualsiasi cosa mi dirà!”

Le fans si guardano ancora intorno un paio di volte, poi, notano, la porta che sbatte, ora praticamente ferma.

Dev’essere uscito!” esclama una.

In un secondo, tutte le fan si slanciano verso l’uscita.

I loro passi, veloci, si allontanano.

Io, ancora acquattata dietro al divano, finalmente, ricomincio a respirare.

Aspetto ancora un paio di secondi, poi mi sporgo, per osservare attraverso il vetro dell’uscita.

In fondo alla via, vedo le ragazze che corrono di nuovo verso gli studi.

Esausta, espiro, poi mi siedo sul divanetto, di fianco al manichino, cercando di recuperare un po’ di fiato.

 

“Tutto bene?” domanda una voce femminile all’improvviso.

Voltandomi di scatto, a dirla tutta ancora un po’ terrorizzata, all’idea che possa trattarsi di una fan, impiego un paio di secondi a riconoscere la commessa. Lei, mi fissa, il volto preoccupato.

Sorrido. “Adesso si…” rispondo, il fiatone che scuote ancora il mio petto.

La commessa, sposta il manichino, per sedersi accanto a me. I suoi occhi, fissi su di me.

Infastidita dal suo sguardo, mi alzo, avvicinandomi alla porta. Getto un’altra occhiata alle fans, un punto nell’orizzonte.

 

Me la sono vista davvero brutta, questa volta…

 

Appoggio la fronte contro il vetro, per far scendere un po’ la temperatura. “Davvero va tutto bene?” domanda ancora la commessa.

“Si…” rispondo subito, gli occhi chiusi “Ho solo corso troppo…”.

Espiro.

 

Bill!

 

Spalanco gli occhi, di colpo, afferrando il cellulare, pronta a mandargli un sms, per fargli sapere dove sono, di modo che lui, possa passare a prendermi.

Osservo lo schermo.

Il mio corpo, scosso da brividi di puro terrore per via del nome che compare sul display.

Bushido.

 

Continua…

 

Hallooooo!

Scusate il ritardo^^!!! A presto e grazie di tutto!

  
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