Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: LuciferWings    28/08/2015    3 recensioni
Raccolta di one shot con lo stesso filo conduttore: i Winchester devono occuparsi di un Castiel di tre anni.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bobby, Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Titolo: Baby in a trenchcoat      
Titolo capitolo: Zio Bobby e la pipì
Fandom: Supernatural
Rating: Verde
Genere: Fluff, Slice of Life
Avvertenze: Nessuna
Trama: Raccolta di one shot con lo stesso filo conduttore: i Winchester devono occuparsi di un Castiel di tre anni.
Note: Si ringrazia vaneae per il betaggio e il supporto/sopporto (si dice? A boh) a questa storia (e a me). Sono felice che la shot precedente vi sia piaciuta e spero che anche questa possa essere di vostro gradimento. Enjoy!
 
 
 
 
 
Quella giornata era iniziata come tutte le altre da quando Cas era stato trasformato in un bambino: svegliare la pulce, fargli il bagno, dargli da mangiare.
Eravamo in cucina, io stavo bevendo una tazza di caffè, mentre il piccoletto si abbuffava di pancakes.

“Mangia piano.” Lo ripresi senza cattiveria. Il moro annuì e si mise a mangiare più lentamente.
 
“Fono buoniffimi.” Disse con la bocca piena. Sorrisi e scossi la testa.
 
“Lo so, li ho fatti io.” Risposi vantandomi e finendo il caffè. Presi il giornale e andai direttamente alla pagina di cronaca nera cercando qualche caso. Nulla, tutto sembrava nella norma. Dopo poco Sam entrò nella stanza annunciando un caso. Mi alzai curioso e lo seguì nello studio.
 
***
Bobby (POV)
 
“Dean?” Sussurrò mini Cas. Era adorabile da piccolo ma no, non l’avrei mai ammesso. Mi ricordava molto quando i due Winchester erano dei lattanti e John li lasciava da me. Scossi la testa a quel ricordo. John Winchester, un altro uomo rotto dalla morte della moglie. Lo capivo, lo capivo benissimo, ma lasciare due bambini soli per settimane, senza il padre, quello no, non potevo capirlo per nulla.
Mi passai una mano sul viso per cercare di scacciare i brutti ricordi e tornai ad osservare i ragazzi.
 
“State attenti, mh? Non ho bisogno che qualcuno di voi due si faccia male.” Dissi cercando di non far trapelare la mia preoccupazione, come ogni volta.
 
“Tranquillo Bobby, ce la caveremo. È solo un fantasma.” Sorrisi Dean.
 
“Un fantasma?” Chiese Cas preoccupato e si attaccò alla gamba di Dean impaurito. Il maggiore lo prese in braccio e lo strinse.
 
“Che succede?” Domandò al piccolo. Sorrisi internamente. Quel ragazzo pensava di non darlo a vedere, ma si era affezionato al bambino. Penso che gli ricordasse il fratello. Mentre parlavano andai a prendermi una birra e quando tornai, Dean mi passò Castiel. Lo presi in braccio e sorrisi.
 
“Ci si vede presto.”
 
“Certo Bobby. Ciao pulce.” Salutò ed uscì seguito dal fratello.
 
“Zio Bobby?” Sussurrò Castiel mentre andavo nella zona relax. Mugugnai qualcosa aspettando una risposta e lo misi giù sul tappeto accanto ai suoi giochi.
 
“Perché Dean va dai mostri?” Domandò innocentemente. Mi sedetti sulla poltrona e stappai la birra bevendone un sorso.

“Li caccia, Castiel. Così che non ce ne siano più sulla terra e così che non possano più fare del male a nessuno.” Risposi francamente. E poi dai, un bambino aveva bisogno di essere rassicurato ogni tanto.
 
“Quindi è un supereroe?” Sorrise e si sedette accanto ai miei piedi.
 
“Se vuoi metterla così... Però non ha né il mantello, né la calzamaglia. E soprattutto porta le mutande sotto i pantaloni e non sopra come quel depravato di Superman.” Sbuffai.
 
“Zio Bobby, cos’è un de... un depra-vato?” Mi guardò confuso.
 
“Lascia stare e gioca, Castiel.” Affermai  bevendo un altro sorso di birra ed accesi la tv. Stavano passando le repliche di una telenovela che guardavo ogni tanto a casa e lasciai lì, godendomi il suicidio di Eduardo.
Mi addormentai senza accorgermene.
 
***
 
 “Zio Bobby?” Aprii piano gli occhi e vidi Castiel in piedi sul bracciolo della poltrona mentre mi scrutava a due centimetri dal viso. Sbuffai e mi passai una mano sugli occhi.

“Che c’è?” Domandai con voce roca.

“Ho fame, zio Bobby...” Si lamentò il piccolo. “E ho bisogno del bagno...” Sussurrò l’ultima parte saltellando pericolosamente sul bracciolo della poltrona. Con un gesto repentino lo presi in braccio e mi affrettai a raggiungere il bagno prima che succedesse la catastrofe. Di cambiare bambini non se ne parla, io ho già dato.
lo feci sedere sul water e lo tenni su mentre faceva pipì, lo rivestii e gli feci lavare le mani. “Che vuoi per cena?”

“Hamburger!” Disse sorridendo felicissimo.

“Non posso farti mangiare hamburger tutte le sere, piccoletto.” Lo misi giù e mi incamminai verso la cucina. Cas mi zampettava dietro cercando di stare al mio passo.

“Ma io voglio l’hamburger zio Bobby...” Sussurrò con una vocina piccola piccola. Mi girai ad osservarlo e aveva messo su un broncetto tenero insieme ai collaudatissimi occhi da cucciolo di Sam. Maledetto ragazzo, doveva proprio insegnarglieli? Osservai ancora Cas e mi si strinse il cuore. Lo presi in braccio e gli accarezzai i capelli.

“E va bene. Ma domani niente hamburger, intesi?” Dissi cercando di essere un po’ severo. Il piccolo si aprì in un sorrisone ed annui felice, mi abbraccio stretto stretto e mi ringraziò. Sorrisi e lo strinsi a mia volta. Avevo il cuore tenero, problemi?
Posai il piccoletto sul tavolo della cucina ed inizia a preparare la cena.

***


Finito il bagno tirai fuori Cas dall’acqua. Lo avvolsi in un asciugamano e gli dissi di tenerlo un attimo sulle spalle mentre andavo a prendere il pigiama per cambiarlo.
Non l’avessi mai fatto. Appena uscii dalla stanza di Cas, un tornado mi passò accanto ridendo. Era il piccoletto che correva per i corridoi del bunker, nudo. Guardai indietro e vidi l’asciugamano mollemente abbandonato a terra. Risi e osservai il bambino girare e girare.

“Castiel, adesso basta.” Dissi dopo un po’ con un tono abbastanza da rimprovero, ma sempre con il sorriso sulle labbra. Il moro si fermò davanti a me con un po’ di fiatone ed io lo ripresi in braccio. Lo portai in camera e lo feci sdraiare sul letto.

“Almeno ti sei asciugato.” Risi e lui rise con me. Erano decenni che non sentivo la risata di un bambino, erano anni che non sentivo qualcuno ridere così spensierato.
Gli misi il pigiama e lui se ne andò sotto le coperte.

“Zio Bobby, mi racconti una storia?” Chiese innocentemente mentre si metteva meglio sul cuscino. Sospirai, che storia gli potevo raccontare? Io non ne conoscevo!

“Ragazzo...” iniziai.

“Sam mi ha comprato i libri delle storie, me ne leggi uno?” Mi guardò, credo avesse capito cosa stessi per dirgli. Sorrisi e presi un libro che parlava di draghi e principesse. Mi sedetti sul bordo del letto e cominciai a leggere.

Verso metà della quarta pagina del libro il piccolo si addormentò. Misi via il libro e gli rimboccai le coperte poi uscii e tornai alla biblioteca. Ricominciai a cercare qualche incantesimo per far tornare Cas normale.

Verso mezzanotte e mezza vidi una massa di capelli neri spuntare dalla porta che dava sul corridoio. Osservai Castiel confuso e lui avanzò verso di me con gli occhi lucidi e il labbro inferiore tremolante, le mani strette fra loro che venivano tormentate dal piccolo.

“Castiel, che succede?” Domandai osservandolo. Vidi una macchia scura sui suoi pantaloni e capii.

“Ho... Ho bagnato il letto...” Bisbigliò con una vocina tremula. Mi alzai, lo presi per mano e lo accompagnai al bagno. Lo lasciai lì e andai a cambiargli le lenzuola per poi tornare da lui.

“Tranquillo piccolo, è normale okay?” Dissi mentre lo cambiavo con un pigiama pulito. Appena finito il bambino si attaccò tremante al mio collo. Iniziò a singhiozzare ed io lo strinsi maggiormente.

“Ehi, shh...” Sussurrai cercando di calmarlo. Ma pensa te cosa mi tocca fare. Quella strega me l’avrebbe fatta pagare. Continuai a cullare il piccoletto finché non si addormentò fra le mie braccia. Entrai nella sua stanza, ma quando provai a metterlo sul letto, questi non si staccò. Provai un altro paio di volte ma sempre con lo stesso risultato. Sospirai sconfitto e cercai di capire come poterlo mettere a letto senza portarlo a dormire con me. Sorrisi all’illuminazione e lo portai in camera di Dean. Lo posai sul letto e Castiel si rigirò subito aggrappandosi alle lenzuola. Il legame profondo era ancora insito in lui. Lo coprì per bene e me ne andai a dormire. Chissà perché nelle lenzuola pulite non voleva dormire. Scrollai le spalle e mi misi a letto, addormentandomi subito dopo.
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: LuciferWings