Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: Heart    29/08/2015    4 recensioni
Naraku si è ritirato dopo che la sfera si è spezzata in due. Una parte ce l'ha lui e l'altra Kagome.
Nel silenzio, una nuova presenza appare. Una giovane arrivata da molto lontano per distruggere una volta per sempre la Shikon no Tama.
Ma qual è la sua vera missione? Misteri e segreti si susseguiranno con l'andare del tempo, sentimenti sconosciuti usciranno allo scoperto e attrazioni fatali provocheranno quasi la morte.
Il mondo del sovrannaturale apre le sue porte.
Genere: Avventura, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

XIII

“Occhi rossi come il sangue”

 

 

 

 

 

Il precipizio sembrava infinito.

Inuyasha era riuscito a riprendersi Kagome e lei si aggrappava con tenacia al suo kimono rosso.

Il demone non vedeva neppure il fondo di quel burrone, sperava solo che ci fosse qualcosa che attutisse la loro caduta.

Alla fine la luce apparve e si ritrovarono fin troppo presto a combattere contro una corrente d'acqua. Il demone e la ragazza cercarono in tutte le maniere di risalire e di trovare un appiglio per arrampicarsi, ma invano. La cascata era prossima e loro si trovavano spacciati.

L'ultima cosa che Kagome vide fu un precipizio fatto d'acqua e poi il vuoto; gridò con tutto il fiato che aveva per riprendere la mano che tendeva ad Inuyasha e poi il buio.

 

Inuyasha si svegliò frastornato, aveva le orecchie piene d'acqua. S'issò con la forza dei bicipiti e si guardò in giro.

Si trovavano in una spiaggetta, l'acqua lambiva i loro vestiti. Si alzò con un poco di difficoltà, avendo una ferita sul fianco ma non era nulla di preoccupante, il suo sangue lo avrebbe guarito presto.

Prese Kagome e la condusse sotto un albero, ma c'era un problema.

La sacerdotessa era del tutto bagnata, il clima si stava rinfrescando e non aveva nessuna intenzione di vederla ammalarsi.

Così, preso coraggio, iniziò a toglierle la parte superiore del suo kimono/divisa. Il demone era super imbarazzato, non aveva nessuna intenzione di risultare maniaco, ma era troppo. Chiuse gli occhi quando le tolse la maglietta e le mise subito addosso il suo kimono superiore, così sarebbe rimasta al caldo. La maglietta era intrisa del suo buonissimo odore, l'annusò con calma, cercando di imprimersi nella mente tutti i dettagli prima di metterla al sole, sperando che si asciugasse. Perlustrò tutta la zona. Di nemici nessuna traccia.

 

Si fermò e si sedette sotto l'albero aspettando che la sua bellissima Kagome si risvegliasse. Chiuse gli occhi per un attimo che gli parve eterno.

Era stato sconfitto come un principiante, lui che aveva affrontato innumerevoli nemici ,alla fine era stato battuto, e chi che aveva avuto la peggio era Kagome. Ed era stata sempre lei ad aver ferito il nemico.

Perchè Tessaiga non lo aveva aiutato? Estrasse la spada, era assurdo. Forse era colpa sua? Totosai gli aveva spiegato che essa rappresentava la sua anima. Questo significava una cosa sola: doveva far pace prima con se stesso.

Era invidioso, questo nessuno lo aveva notato. Da quando Miroku e Sango si erano dichiarati, lui si era sentito di troppo, quell'equilibro era svanito, c'erano due cose da fare: rimanere in quello stato di stasi o dichiararsi una volta per tutti. Sentimenti che lo torturavano da quella notte.

Kikyo era svanita nel nulla, trascinata dal vento. I suoi spiriti erano spariti e il suo cuore era rimasto libero di amare chi volesse.

Kagome, la ragazza del futuro era il suo destino. Lo aveva capito con i suoi sbagli. Ci metteva tanto per comprendere, ma alla fine ci riusciva. Appoggiò la testa sul tronco e si addormentò.

Avvertì chiaramente una leggera risata e poi una dolce carezza su quelle orecchie che erano rimaste lì, sopra la testa.

Come era possibile? Era un demone completo, allora perchè quelle maledette orecchie rimanevano lì?

-Sei così tenero, Inuyasha.- Bisbigliò una voce.

Non poteva confonderla era quella di Kagome, dolce, leggera e delicata come la sua pelle. Quella donna l'aveva cambiato dal profondo della sua anima.

Cercò di non farsi scoprire e di accettare quelle carezze che lo facevano stare bene.

Kagome non si accorse del suo risveglio e continuò ad accarezzargli le orecchie pelose, prima tocchi breve e poi più lunghi, fino a giungere all'attaccatura delle stesse, che con una piccola pressione gli fece stendere un sorriso compiaciuto. La ragazza lo fissò con il cuore le batteva forte nel petto, sembrava un tamburo.

Sembrava che fossero in un'altra dimensione. Il suo corpo si muoveva solo, la sua mente aveva smesso di pensare e alla fine si ritrovò a sfiorare le calde labbra di Inuyasha che si sorprese di quel gesto. Un bacio. Un bacio a farfalla. Un accenno. Un calore. Una passione trattenuta per troppo tempo.

Kagome si risvegliò da quel sogno ad occhi aperti, ma si accorse con sgomento che non era un sogno ma la realtà. Si maledì in tutte le lingue che conosceva per poi alzarsi, ma una mano artigliata la bloccò.

Inuyasha aveva aperto gli occhi ed erano liquidi, due topazi brillanti e dolci.

Kagome scosse la testa. Ma il corpo le sussurrò di sedersi nuovamente e, per non essere smascherata, chinò il viso per non far trapelare i sentimenti che le sgorgavano dall'anima.

-Mi dispiace...io-, iniziò a dire, ma Inuyasha la zittì con un dito sulle labbra.

Lei alzò lo sguardo che si fuse col suo. Nessuno se ne accorse ma intorno a loro galleggiava un'atmosfera strana, magica, brillava di una luce tutta sua.

I loro visi si erano incontrati, labbra contro labbra, pelle contro pelle. Due anime che erano state per lungo tempo separate si erano incontrate e un sottile nastro rosso le aveva legate per sempre. L'anima gemella esiste e loro l’avevano sotto il naso. Kagome aveva viaggiato con uno spirito da ragazzina innocente e sognante e alla fine lo aveva trovato.

Inuyasha l'aveva attesa per cinquecento anni, senza capire il vero significato di essere amati.

Due distanze infinite e infine accorciatesi con un semplice bacio.

Quell'unione non aveva nulla a che fare con la passione e la lussuria, era uno scambio legittimo che i due destinatari stavano trasmettendo all'altro.

 

Inuyasha si sentì carico, pieno di sentimenti e di energia.

Kagome forte e coraggiosa, il suo cuore come il suo batteva forte come un tamburo, ma era felice.

-Inuyasha io...-

-Le parole alle volte non servono, i miei sentimenti sono sinceri verso te.- Disse, rosso, ma serio in viso.

-Anche i miei lo sono, ho il cuore in gola.- Balbettò lei.

-Lo sento. Batte forte come il mio.- Sussurrò lui senza spezzare quella magia, si abbassò e compì un gesto inaspettato. La sua testa si appoggiò sul petto di Kagome che sussultò, ma si placò nel momento in cui lo sentì rilassato.

-Non ti farò nulla. E' solo che mi piace stare con te Kagome, mi sento libero di esprimermi. Tu sei la mia salvezza.- Dette quelle parole, regnò la pace.

 

Kagome avvertiva tutte le sue sensazioni, come se ci fosse stato un canale comunicativo tra di loro. Sussurrava delle parole e lei li sentiva nella sua testa, era bello quell'approccio che si era instaurato tra di loro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le mani intrecciati, il sorriso sul viso. Erano felici.

Sembrava che il mondo girasse dalla parte opposta.

Inuyasha sembrava un'altro uomo, ma a Kagome non ne voleva uno nuovo, ma il vecchio burbero ragazzo, che le aveva fatto battere il cuore.

Stavano camminando per ritornare dai loro amici, ma sembrava che quella foresta fosse un labirinto.

 

-Mi sembra che ci siamo già passati da qui. Stiamo girando in tondo-, dichiarò Kagome.

-Hai ragione, maledizione!-urlò lui.

-Stai tranquillo. Di sicuro i nostri amici ci troveranno.- Disse fiduciosa.

Camminarono verso est fino a che qualcosa li fermò. Sul ciglio di un tronco abbattuto c'era un'ombra accovacciata.

 

-Non ti muovere, può essere una trappola.- Esclamò Inuyasha frapponendosi davanti Kagome.

La sacerdotessa percepiva una strana vibrazione da quell'ombra e senza ascoltare Inuyasha lo superò. Era una energia benevola, non aveva nulla di malvagio.

Arrivati di fronte, le tolse il cappucio e scoprì che si trattava di una ragazza. Era pallida e sudava freddo.

-Aiutami Inuyasha, sta male.- Disse istintiva.

Il demone un poco titubante la prese e l'appoggiò accanto a un albero. Con un frazzoletto in bevuto d'acqua le asciugò il sudore sulla fronte.

La ragazza portava un bellissimo kimono di un rosso vivo e con piccoli fiori bianchi, gli orli erano di un oro brillante, di sicuro apparteneva a una famiglia nobile. Attesero il suo risveglio fino a che il sole calò. La ragazza aprì un occhio e poi l'altro, si sentiva a disagio e scombussolata.

Aveva due individui strani accanto a sè.

Il ragazzo era uno spettro e l'altra una sacerdotessa, anche se non indossava le veste del periodo, forse si trattava di una viaggiatrice nel tempo? Tutto era possibile. Quando i suoi occhi color mattone si appoggiarono su quei due ragazzi, tutto le fu chiaro. Sentiva la sua essenza, la sua energia intorno a loro.

-Ciao, come va?- Chiese dolcemente Kagome.

La ragazza la osservò a lungo. Aveva dei lineamenti delicati, il collo caldo. Gli occhi nascondeva qualcosa, ma non diede molta attenzione. Il ragazzo era una fonte di potere ancora non sviluppato. Alto e virile. Era un demone, ma ancora inesperto.

-Ciao.- Rispose lei.

-Come ti chiami? -Chiese ancora Kagome.

-Juuri.-

-Juuri come sei arrivata qua?- l'espose.

Non se lo ricardava in quel momento, la testa le faceva male.

-Lascia stare Kagome, questa qua è una semplice umana, non sento nessuna energia “strana”- disse Inuyasha, ricevendo un'occhiataccia da parte della compagna.

-Sei un insensibile Inuyasha, a cuccia!-Detto questo si preoccupò della ragazza, che sembrava ancora star male.

-Posso fare qualcosa per te?-

-Sto cercando una persona.- Disse.

-Fhe ci mancava solo questo e dove si trova?-Disse scorbutico Inuyasha.

-Non lo so.-

-Di bene in meglio! io me ne vado. Non ho nessuna intenzione di accompagnarla.-

-Ma vuoi stare un momento in silenzio, baka?!-Urlò Kagome.

 

I due iniziarono a litigare fino a che non sentirono delle risate.

-Siete davvero comici, anche io e Aki litighiamo in questa maniera.- Annunciò.

-E chi sarebbe?- Domandò il demone.

-Il mio compagno. Lui non mi lascia mai decidere, ma alla fine vinco sempre io.-Gli sorrise per poi alzarsi, si sentiva meglio.

-E' rischioso sei ancora pallida.- Dichiarò Kagome, per poi alzarsi anche lei aiutata dal ragazzo.

-Sto bene, grazie. Comunque devo andare verso est, la troverò lì.- Indicò un punto verso la folta boscaglia .

-Allora andiamo, tanto ...- Iniziò a dire, ma non terminò poiché ricevette una gomitata sullo stomaco, meglio non parlare più.

 

 

 

 

 

}{

 

 

 

 

A palazzo erano pronti per partire.

Sango e Miroku erano a cavallo di Kirara. Aspettavano solo Dafne che si presentò solo dopo cinque minuti, ricevendo un'occhiataccia da parte del glaciale principe.

-Che hai da fissare, non ho mica ucciso qualcuno!-Abbaiò Dafne, sembrava di cattivo umore.

-Taci donna!-Puntualizzò Sesshomaru, ma un momento dopo si ritrovò con due mani sul bavero della sua casacca bianca. La ragazza era molto nervosa.

-Non mi chiamo donna, ma Dafne. Sono alla pari con te, vecchio stupido!-L'apostrofò.

-Vecchio?!Tu...-ringhiò Sesshomaru azionando i suoi artigli.

Dafne vide che lui si stava preparando ad attaccarla, ma qualcuno li fermò.

-Ragazzi abbiamo altro da fare, troviamo Inuyasha e Kagome e poi vi potrete uccidere.-Dichiarò Miroku serio, quei due erano delle teste calde.

-Tsk!-Dissero all'unisono.

 

Sesshomaru annusò l'aria e iniziò a percepire la puzza di suo fratello, verso il burrone.

Si affrettarono verso quella destinazione e trovarono solo il vuoto.

-Credo che siano caduti. Speriamo che stiano bene.-Disse Miroku preoccupato.

-Dafne come scenderai? Kirara non può portare oltre noi.-Dichiarò Sango.

-Potrei dargli il mio posto e seguire un'altra strada..-affermò Miroku, ma solo sentire il ringhio del demone si fece indietro.

-Ti rinagrazio Miroku ma non ho nessun bisogno di questo ghiacciolo. Riesco ad arrivare laggiù così!-Non ci pensò due secondi e saltò nel vuoto, sentì le urla di protesta dei suoi amici umani, senza sapere che lei poteva fare questo e altro.

Si sentì afferrare da Sesshomaru e fu scossa da brividi. La velocità in cui stavano precipitando sembrava oscura fino a che, con la forza del demone, atterrarono senza problemi.

-Stupida! Volevi sfracellarti?-Urlò il demone.

-Be' non era una tua preoccupazione. Sono capace di salvarmi, ma comunque grazie. -

-tsk!-

Aspettarono l'arrivo degli altri per procedere, purtroppo la traccia era sparita nel nulla.

-L'acqua ha cancellato la traccia.- Dichiarò Sesshomaru osservando in giro per trovare qualche indizio, ma i suoi occhi seguivano Dafne che rimaneva ferma in un punto. La ragazza chiuse gli occhi e si concentrò.

-Di là. Sicuramente si saranno spostati per giungere al castello.-Puntualizzò lei.

 

Senza proferire parola si avviarono verso quella direzione. La notte era scura e non si vedeva niente, solo i due che guidavano il gruppo sembravano non farci caso, ma per la sterminatrice e il monaco era un problema.

 

-Ragazzi non credete che dovremmo fermarci, non si vede nulla.-protestò Miroku.

-Ci siamo quasi.- All'improvviso Dafne si fermò- non può essere, lei è qui.- Disse per velocizzare il passo, si ritrovò molto più avanti di tutti per poi scontrarsi con due occhi conosciuti.

-Inu-chan state bene?-Chiese sorridendogli.

-Siamo ancora vivi, vedo che ci avete trovato, siamo stati rallentati.-Dichiarò sbuffando.

-Capisco. Niente di rotto?-

-Tutto a posto.-

-Dafne!-Giunse Kagome che l'abbracciò forte.

-Va tutto bene Ka-chan, andrà tutto bene.-La scostò per guardare oltre l’amica.

Era lei. Le sorrise e lei ricambiò. Ma l'atmosfera cambiò all’improvviso: un lampo bianco si scagliò contro la ragazza sconosciuta.

Sesshomaru l’aveva riconosciuta come nemico e non aveva perso tempo ad attaccarla e farla a pezzi. Ma non si aspettava che la ragazza si potesse difendere.

-Che cazzo fai Sesshomaru!-Ringhiò Dafne.

-La elimino, abbiamo già abbastanza guai!-Disse lui freddo.

-Allora rifodera la tua spada. Lei non è un nemico, forse...- si fermò.

Lo scostò e prese le mani della ragazza, una strana luce defluì tra le loro mani.

-Ma che?-urlò Inuyasha.

-Da quanto tempo che non ci vediamo Juuri, mi sei mancata.- E l'abbracciò con slancio.

 

Nessuno ci capiva più nulla, quelle due si conoscevano?

Parlavano tra di loro come si conoscessero da una vita, sguardi e gesti sembravano uguali.

-Scusate la mia maleducazione, lei è mia sorella. Juuri.- disse, presentandola.

Tutti gli occhi erano sorpresi eccetto quelli del grande principe che li fisso con indifferenza.

-Credo che dovremo fermarci...-asserì il monaco.

-Non credo che sia una buona idea, potremo essere attaccati facilmente. Meglio ritornare al palazzo, tanto manca poco.-Ritenne giusto Dafne.

Così tutti si misero a camminare,nessuno toglieva gli occhi dalle due sorelle, così diverse.

Juuri aveva i capelli di un ramato marrone, invece Dafne castano scuri. Per non parlare degli occhi, due tonalità differenti.

Si chiesero se fossero veramente sorelle o qualcos’ altro.

Quando arrivarono nelle vicinanze del castello Juuri svenne.

 

-Juuri!-Urlò Dafne preoccupata.

-Che le succede?-Domandò Sango e Kagome.

-Non lo so. E' strano...-borbottò Dafne per poi spalancare gli occhi, chissà cosa aveva scoperto.

Miroku prese Juuri e la condussero nella stanza della sorella, tutti rimasero in quella stanza e Dafne stava perdendo il controllo.

Adesso capiva un po’ di cose, doveva parlarle tu per tu.

 

Quando rivenne si toccò la fronte.

-Dafne sono svenuta di nuovo?-domandò preoccupata. Che cosa le stava succedendo?

-Stai tranquilla tesoro, è del tutto normale nelle tue condizioni.-Proferì la sorella, gli altri la guardarono chiedendosi di cosa parlasse.

-Sono felice di diventare zia.-Buttò lì, facendo spalancare gli occhi all'intero gruppo.

-Non può essere, io non sento nulla.-Disse la ragazza.

-E' normale, ancora è piccolo, ma sento la sua vita dentro di te. Juuri che ci fai in quest’epoca?-Parlò con calma.

-Volevo vederti, non potevo aspettarti, mi mancava la mia sorellina. A casa c'è un clima molto teso. Papà e mamma sono preoccupati per te e poi non c'è Aki.- Protestò, avendo le lacrime agli occhi.

-E con Ryou?-Chiese

-Si, sono in viaggio. Sai come sono fatti.-disse accigliata.

-E che ci vuoi fare, sono ragazzi, si sentono liberi di fare ciò che vogliono!-

-Ma io lo voglio accanto a me. Ci stiamo per sposare e lui a che pensa? Non lo sopporto quando fa così.- Urlò quasi isterica incrociando le braccia al petto.

-Comunque non dovevi fare una cosa del genere, ti sei esposta e sai il perchè. Ormai sei qua.- buttò fuori Dafne per appoggiarsi al muro- anche se non capisco che cosa ci fate qui, non è una riunione.- Disse per guardare gli amici.

-Be' eravamo curiosi di sapere un po' di cose.- Azzardò Miroku.- siete davvero sorelle?-Domandò.

-Siamo sorelle, monaco. -Affermò Juuri, mettendo in mostro la sua maturità.

-Juuri è la più grande di tutti noi. -Rise .

-Fhe ...quanti misteri!-Gongolò Inuyasha.

-Non ci fare caso, sorellona. Questo qua si lamenta di continuo non dargli retta-Rise.

 

Le lasciarono sole per quel poco che rimaneva della notte.

Il mattino seguente erano per lo più zombie. Nella sala grande regnava il caos, quando arrivò il principe il borbottio scemò.

Pian piano defluirono anche gli umani e si sedettero intorno al tavolo, questa volta non c'era nessuno in ritardo.

-Mio principe chi è quella fanciulla?-disse uno dei demoni indicando Juuri.

-Lei è mia sorella maggiore.-L'apostrofò Dafne sentendosi a casa.

-Ah capisco. La vostra bellezza è disarmante.-Aggiunse qualcun altro.

Il borbottio iniziò a scaturire, la signora madre era nervosa. Non ne bastava una, ora si aggiungeva anche quella lì.

-Non è di vostro gradimento?-Proferì Toshi a Juuri, la vedeva pallida.

-Io..- non finì di parlare che si alzò e scappò via. Dafne si scusò e raggiunge la sorella che stava vomitando. Non sopportava il cibo umano, come non lo avesse mangiato mai.

Il suo corpo lo rifiutava.

Dafne si accorse delle condizioni della sorella e non perse tempo a offrirle il braccio.

-Non posso Dafne io...-

-Certo che puoi. Non sarà come quello di Aki, ma alla fine siamo fratelli e sorelle. Per il momento ti devi accontentare del mio.- proferì con un sorriso.

Juuri la fissò per un lungo attimo per poi prendere ciò che le veniva offerto.

Chiuse gli occhi e avvicinò il polso della sorella alla sua bocca. Un attimo dopo il sangue iniziò a scivolare dal braccio al pavimento. Un sangue che luccicava di potere e di energia. Juuri si sentiva rinata, quel sangue le ci voleva proprio.

 

-Che state combinando?-Chiese una voce autoritaria.

-Dafne ma che...-Aggiunse Kagome impallidendo alla vista del sangue.

-Dafne!-Esclamò Inuyasha.

Nel momento in cui Juuri finì di bere il sangue della sorella aprì gli occhi.

-Che cosa significa questo?-protestò Sango.

-Non significa nulla per voi, ma per noi creature della notte è fonte di vita e di potere.- Si girò e mostrò i suoi luminosi occhi rossi.

-Sanguisughe!-Ringhiò la signora madre avvicinandosi al piccolo gruppo.

 

La scena era ambigua. Le due ragazze erano una di fronte all'altra e il braccio di Dafne era ricoperto di sangue, e quando venne richiamata la sorella estrasse due zanne lunghissime e i suoi occhi brillarono di potere.

-Demoni Vampiri?- Borbottò Miroku allarmato.

Era questo ciò che aveva visto quella volta, il potere che defluiva nei suoi occhi. Il male.

-Il sangue è la nostra condanna, la nostra vita!-Disse ripulendosi la piccola ferita.

-Ci hai mentito. Credevamo che fossi una nostra amica.- Abbaiò Inuyasha.

-Le menzogne a volte aiutano. Non eravate pronti ad affrontare la verità.-Confessò, facendo stare la sorella maggiore dietro di lei.

-Allora non sei umana!-Disse Kagome.

-Non solo. Posso azzerare la mia energia a mio piacimento, e tra breve potrò fare anche altro. Ho dato il mio aiuto, vi ho dato potere, ma voi rifiutate di darmi fiducia. Forse ho sbagliato a pensare che foste buoni amici. Non posso rinnegare le mie origini, io sono questa. Il mio destino è stato scritto prima che voi nasceste. - Puntualizzò seria.

-Ahahaha, lo sapevo che non eri umana. Sei uno schifoso demone vampiro, uno dei più deboli.- Annunciò la signora madre.

-Non ci sottovaluti signora, la nostra razza, la nostra FAMIGLIA è più pura della vostra. I nostri geni non sono mai stati contaminati- L'apostrofò Juuri facendosi avanti- non le do il permesso di insultare la mia famiglia, mio padre è un uomo potente e non ci metterebbe niente ad eliminarvi.- Rise Juuri,mostrando i suoi bellissimi canini.

-Chi siete realmente?-disse una voce alle loro spalle. Il demone orso si fece largo nel gruppo per poi fermarsi di fronte alle due sorelle. Nei suoi lunghi anni accanto a Inu no Tashio aveva viaggiato molto e una volta era successo qualcosa di strano. Uno strano tunnel li aveva trasportati in una terra lontana, strana. Lì avevano incontrato un uomo potente; i suoi occhi erano simili a quelle due ragazze.

-La nostra famiglia è una delle più importanti. - Disse Juuri, difendendo la sorella.

-Il nome.- ribatte l'orso.

-Che cosa c'è ne importa! Ci ha mentito!- Borbottò Inuyasha.

-Stai zitto, ragazzo! Potresti pentirtene. Anni fa io e tuo padre incontrammo un uomo, era un vampiro originale. Il suo sangue era puro. I suoi occhi erano simili a quelli di queste due splendide ragazze- Affermò.

-Juuri e Dafne Kuran.- Disse chiara la sorella maggiore.

- Quell'uomo era il Re dei vampiri. Un uomo coraggioso che ha dato tutto se stesso per la sopravivenza degli umani. In loro rivedo la sua tenacia e la sua lealtà.-

-Nostro padre ha ripreso il comando nel mondo vampiro, dopo anni di ritiro. Lui è il grande Re dei vampiri e nessuno osa disubbidirgli .-

 

Alla fine si erano smascherate.

-Figlie di un re. Ecco il vostro potere, avete ereditato la natura di vostro padre. Avete bisogno di sangue e del buio, anche se, Dafne...-parlò Toshi.

-Abbiamo un gene speciale che ci aiuta a rimanere sotto il sole. Noi siamo unici al mondo. Siamo le colonne portanti del mondo ultra terreno.- Dichiarò Juuri, per poi stringere la mano della sorella minore. Tremava come una foglia. Aveva bisogno di sangue.

-Adesso che le spiegazioni sono concluse non credete di poter uscire dalla stanza? Abbiamo bisogno di riposo.- Asserì tesa.

-Non ci sto capendo più nulla...- comunicò Inuyasha uscendo per primo.

- Perchè hai detto quelle cose? dovevamo stare zitte. Adesso tutto diventerà più difficile!-Protestò Dafne.

-Non c'era nessuna via di uscita, quelli lì non ci avrebbero lasciato in pace. Almeno staranno un poco al loro posto. Comunque chiama il tuo guardiano, hai bisogno di sangue fresco.- Asserì loquace.

-Vai al diavolo, Juuri. Non erano i miei piani dire loro la verità. -

-Ah no? Mi dispiace. Dannazione Dafne, ti stai esponendo al nemico e non fai nulla, sappiamo tutti che i tuoi poteri sono fuori controllo, puoi scoppiare da un momento all'altro. L'eclissi sarà tra un mese!-Puntualizzò.

-Domani ritornerai a casa, non sei al sicuro...se Aki non mette la testa a posto, gli faccio attraversare l'inferno con il guinzaglio!-Esclamò irritata.

-Provaci. Presto sarà mio marito.-

-Alla faccia del marito!-

Alla fine si misero a ridere, si stavano comportando come due bambine.

 

La giornata terminò tra piani e riserve.

Il gruppo di Inuyasha era perplesso. Sembrava che le due non dicessero tutte la verità, ma non potevano costringerle. Kagome era preoccupata. Ma per cosa?

La cena fu un silenzio di tomba e, come era prevedibile, le due sorelle non si presentarono.

 

I demoni era sparpagliati nelle diverse zone del castello, Inuyasha &co si erano divisi in coppie. Oramai tutti sapevano che Inuyasha e Kagome si era dichiarati e così si separarono, per poter stare ognuno un poco con la propria anima gemella.

Sesshomaru era nel salone grande, dove c'era il suo trono. Sua madre entrò senza essere annunciata, ma era comune, lei abitava lì.

-Ti vedo pensieroso figliolo, non sarai pensando a quella sciacquetta?!- disse dura, sedendosi.

-Non credevo che ti importasse tanto.- commentò laconico il figlio.

-Quelle due sono delle bugiarde, hanno mentito sul loro titolo. Principesse! Ma va, non ci crederei nemmeno per tutto l'oro del mondo...-aggiunse.

-Potrebbe essere la verità. L'orso non può mentire.- Protestò.

Perchè sentiva di doverla proteggerla? E da cosa?

-Comunque vedremo che faranno in questi giorni, il nemico deve essere studiato.- Rise la signora madre per poi andarsene.

 

Sesshomaru si alzò e si diresse verso il giardino ovest del palazzo. Aveva bisogno di schiarirsi le idee.

Un solo nome rimbombava impetuoso nella sua mente ed era quello di Dafne. Che cosa girava intorno a lei e alla sua famiglia? Quale gene speciale la rendeva unica?

All'improvviso si mise a correre. Uno strano odore veniva dalle fondamenta del castello. Abbassò gli occhi e vide lunghe fiamme avvolgere i pilastri del grande portone.

Il nemico stava di nuovo attaccando. Il fuoco divampò subito.

Erano circondati.

Richiamò l'attenzione dei demoni con un ululato e diede subito ordini. Una parte dei demoni cercava l'acqua per sedare le fiamme, gli altri individuavano i nemici.

 

-C'è puzza di bruciato- disse allarmata Juuri.

-Ci stanno attaccando.-

-Stai ferma sorella, loro non hanno bisogno di noi, non siamo le benvenute.- Disse fredda Dafne. Si alzarono e s'incamminarono verso le vette alte.

La battaglia si era spinta fino all'interno del cortile principale. I suoi amici, sempre se lo erano ancora, combattevano, colti alla sprovvista.

-Credi che ce la faranno?-domandò Juuri.

-Stanotte ci saranno parecchie morti, l'inferno non attende altro.-Rise glaciale la sorella.

-A volte fai paura.- commentò l’altra.

-E' un mio pregio esserlo- sghignazzò.

 

Il fuoco ormai aveva invaso il castello, si sentivano gli animali urlare. E le urla dei servi che cercavano invano di far cessare quell’inferno di fuoco.

-Facciamo una scommessa, ho bisogno di sgranchirmi le ossa.- Disse Juuri,

Dafne la guardò in tralice.

-Non se ne parla.-

-Sono abbastanza grande da decidere da sola, e poi sarà una passeggiata.-

-E va bene, di cosa si tratta?-

-Chi ucciderà più nemici avrà un premio.- Affermò Juuri, aggiustandosi il kimono.

-Sarebbe?-

-Quei famosi biglietti che tanto desideri.-

A Dafne si illuminarono gli occhi ed acconsentì senza indugiare.

-Ok ci sto. Attenta però! Se farai qualcosa di scorretto...-

-Non ti preoccupare-.

-Allora andiamo, ho bisogno di sfogarmi!-

Si buttarono quindi nella mischia.

 

Tutti si voltarono nel vederle. Sembravano due bellissime guerriere.

Juuri non indossava più il suo kimono ma un strano vestito che faceva intravedere le lunghe ed affusolate gambe. Il vestito era nero e rosso. Delle lingue di fuoco lambivano il suo corpo. Se una volta i suoi capelli erano sul ramato adesso era del tutto rossi, come il fuoco. Il suo corpo sembrava danzare. Diverse frecce furono scoccate dalle sue mani, senza avere un reale arco, ma solo fatto di fiamme.

-Lingue di fuoco!-Esclamò colpendo il nemico.

 

Dall'altro lato Dafne era del tutto assente, i suoi occhi erano azzurri. Il suo potere le defluiva intorno, la sua Phoenix lanciava bombe d'energia senza lasciar scampo al nemico, senza permettergli di capire che cosa fosse quella cosa.

In poco tempo l'esercito nemico era stato dimezzato da quelle due. Da sole.

 

-Accidenti sono fortissime.- Esclamò Toshi. Loro erano riusciti per lo più a sfiorarli, i nemici! Una forte energia magica infatti li avvolgeva come un guanto e li rendeva invulnerabili.

-Dafne! Spingi questi uomini fuori dalla muraglia, io costruirò una barriera.- urlò Juuri.

La sorella minore annuì.

-Riuscite a tenerli calmi per cinque minuti?-Domandò ai demoni che si trovavano davanti a loro.

-Che cosa credi ragazzina?-Disse uno di loro.

Sesshomaru e Inuyasha attaccarono con i loro colpi più forti, il nemico sembrava in difficoltà.

-Ce la stiamo facendo-annunciò Inuyasha.

-Non credo proprio, orecchie pelose! Stanno preparando un attacco. Hanno molti maghi nelle loro retrovie, ecco perchè non vi accorgete di loro.- Affermò Juuri.

I suoi occhi bruciavano; osservò la sorella e la vide pronta.

-Al mio tre tutti a terra, chi rimarrà in piedi sarà sbattuto fuori.- Urlò la rossa.

Qualcuno protestò, ma non riuscì a dire più nulla quando l'energia spirituale di Dafne toccò l'eccesso.

Al tre di Juuri tutti abbassarono la testa e una forte onda d'urto buttò tutti i nemici fuori dalla muraglia, per poi ergere una barriera di fuoco intorno.

-Barriera di fuoco!-Dalla sua mano si sprigionò un afflusso di potere che si condensò intorno al palazzo.

-Sono stati sballottati fuori dal palazzo, grande!-

-Grande un corno, il palazzo sta andando al fuoco.-

-Dobbiamo spegnerlo- si avviò Miroku.

-Stai al tuo posto bonzo, non vi preoccupate, del fuoco me ne occupo io.- e detto questo Juuri raccolse le fiamme del palazzo che affluirono nel suo corpo.

Era stupefacente e quasi impossibile. Come era possibile che non le facessero del male o la bruciassero?

-Ottimo Lavoro sorella. Adesso diamo una ripulita.-

Unirono le mani a forma di montagna per poi sostituire l'aria satura di fumo con quella pulita. Le pareti nere si sbiancarono e tutto ritornò alla normalità, l'unica cosa che rimaneva era la barriera.

 

-Adesso siete al sicuro.-

-Credo proprio che i Shikamani saranno felice di catturare quelle anime dannate.-Rise felice Dafne.

-Come diavolo avete fatto? siete fortissime.- Si avvicinò Kagome.

-E' solo grazie al nostro gene speciale che ci attribuisce capacità molto sviluppate.-Spiegò Dafne.

 

 

 

Un'altra vittoria per l'ovest.

Sesshomaru aveva ben capito che quelle due erano paragonabili a due dee. La loro bellezza, il potere e tutto ciò che veniva dietro.

Parlavano in un modo raffinato. Tutto stava per essere messo a nudo,ma chissà...

 

-Credo che tu adesso debba andare, lo hai promesso. Io sarò di ritorno tra trenta giorni.- Dichiarò Dafne. Juuri divenne triste ma poi le sorrise.

-E' stato un piacere incontrarvi e conoscervi. Chissà, forse un giorno ci rincontreremo. Grazie di tutto sorellina e non preoccuparti si risolverà tutto.-

L'abbracciò, mentre Eddy appariva alle loro spalle.

-Riportala a casa. - Il guardiano annui e scomparve con la ragazza.

-La barriera è ancora intatta.- specificò Sango.

-Lo sarà finche mia sorella vivrà e significa per sempre.-Aggiunse per poi andarsene.

Era stanca. Il giorno dopo avrebbe avuto parecchio lavoro.

 

Tutti la videro allontanarsi ma non le chiesero nulla.

 

Il peggio sembrava terminato. Mai supposizione fu più errata.

Il peggio non aveva un limite.

Lui era sempre dietro l'angolo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Buon Salve.

Rieccomi con un nuovo capitolo. Diciamo che è più lungo degli altri, dite grazie alla mia ispirazione che mi manda tante bellissime idee. In realtà c'è lo tutta in mente. Allora ho svelato un poco di cose, le due sorelle sono vampire, brava alla nostra #Aliak che hai risposto bene alla domanda. Puoi farmi una domanda. Sulla storia o se hai qualche curiosità.

Per altro vedremo nella prossima. Non voglio svelare molto, li vedrete negli altri capitoli.

Ah avete capito a quale altro manga è associato? Io si.

Ma va.

Buon week end!

Heart

 

 

Per chi volesse unirsi al gruppo: https://www.facebook.com/groups/411746989000957/
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Heart