Videogiochi > Final Fantasy VII
Segui la storia  |       
Autore: Applepagly    31/08/2015    2 recensioni
Sei vittima di un brutto scherzo, la pedina di un gioco più grande di te; inarrestabile e i tuoi demoni incontenibili, come i tuoi denti che si digrignano e trovano la forza per piegarsi in un sorriso di sangue.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cloud Strife, Nuovo personaggio, Tifa Lockheart, Un po' tutti, Vincent Valentine
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
Bacio rubato
 
 
  Gli attacchi che l'umanoide sferrava non erano rovinosi, ma abbastanza veloci da riuscire a disorientarla.
L'attenzione di lei era focalizzata sui getti d'acido che ogni tanto le rivolgeva. Un solo schizzo è sufficiente per ridurmi ad un brandello di carne. Il mostro le urlò qualcosa contro. E non sarà affatto piacevole.
- Allontanati da me! - inveì contro quello. Una rabbia improvvisa le montò dentro.
Cosa poteva fare? Colpirlo sarebbe equivalso a danneggiare anche Loud. E poi, chi le assicurava che dopo avrebbe ripreso i sensi?
Ha importanza? Era di nuovo la bestia. Lui non vorrebbe e dovrebbe nemmeno essere qui. Gli faresti solo un favore.
Forse aveva ragione; in fin dei conti... sì... che cosa le importava? Non erano fatti suoi se qualcuno ci rimetteva la pelle... no? Certo che... che no. Non la riguardava affatto. L'unica cosa importante, adesso, è sopravvivere per portare a termine il progetto.
  Si decise ad assestare un montante sul viso deforme della creatura; e non provò un briciolo di rimorso. E' giusto così. Forse...
E, ad ogni scarica di colpi, il mostro si faceva sempre più debole. Che cosa sto facendo?
  Si avvicinò poi al corpo disgustoso che giaceva a terra, esanime. Era... morto? Eppure aveva il sospetto che potesse saltarle addosso da un momento all'altro.
- Uugh... - sputacchiò quello. - T... Tif... aargh! - prese a contorcersi.
- Loud! - si dovette allontanare, alla vista dell'acido che iniziava a secernere da tutti i pori. Un meccanismo difensivo... - Riesci a capirmi? - tentò. - Chi ti ha fatto questo?
- Ti... fa... - esalò a fatica. Anche se lei aveva già dei forti sospetti, a riguardo. - Al... Ale... xandra... Non devi fi... darti... di lei... Sostiene di far... e tutto questo per ordi... ni del pre... sidente.
Aspettò che continuasse. - Ma la verità è... - continuò, sputando sangue. Zack... - E' lei... è lei, il presi... dente di Barbaros.
  Ora era collerica.
 
  - Sto iniziando a preoccuparmi... - sospirò Shera, anche lei visibilmente scossa dal racconto. - Cloud è fuori da un bel po', ormai.
- E' meglio lasciarlo solo, Shera. - le sorrise Feera. - Ha solo bisogno di rifugiarsi un po' nei suoi pensieri.
Ma è proprio questo, il problema di quel ragazzo... sospirò nuovamente, carezzandosi il ventre.
  - Adesso bisogna studiare una strategia, però. - fece notare Red. - Se vogliamo avere indietro sia Det che Tifa, non possiamo presentarci alla spicciolata. Che cosa suggerisci, Feera?
Lei si fece pensierosa. Era raro che si scoprisse indecisa; e, per la prima volta, forse davvero non aveva idea di che pesci prendere. - Non lo so. - ammise. - Non mi sento nemmeno di consigliare un'attesa.
- No, - annuì il felide. - Aspettare sarebbe sconveniente, in questa situazione. Andando invece a stanarli, potremmo coglierli di sorpresa. Senza contare che il tempo stringe e loro potrebbero star organizzando qualcosa di ben più pericoloso.
Ora dovevano aspettare che Cloud tornasse, per potersi organizzare meglio; ma chissà quando sarebbe rincasato... aveva bisogno di stare solo; giusto?
  Forse anche Cid avvertiva la stessa necessità; eppure, la moglie non poté far a meno di andargli dietro, quando questi si allontanò dagli altri.
- Dove vai? - gli chiese, temendo che potesse scomparire anche lui.
- A fumare.
Shera lo trattenne per un lembo della maglia. - Sta per piovere. - gli fece notare. - E avevi promesso che avresti cercato di smettere.
- Shera, - borbottò, accendendosi una sigaretta. - non rompere il cazzo.
Fermo sotto il portichetto della porta sul retro, scrutava il cielo. Lei lo guardò, seccata.
- ... Scusa. - bofonchiò poi lui.
Lei sorrise. - Torna dentro. - ma questi non le diede retta. - Hai intenzione di andare anche tu, vero?
Allontanò le labbra dalla sigaretta, pensoso. - Può essere. - la verità era che aveva paura; ma non per se stesso.
- Promettimi che farai di tutto per tornare. - sospirò lei. - Sano e salvo, Cid.
- Io non prometto un cazzo di niente. - non sapeva se ci sarebbe riuscito o meno. Temeva che sarebbe morto di crepacuore, rivedendo suo nipote.
  - Mio figlio stravede per te, Cid. - gli aveva sorriso il fratello, prima dell'incidente.
Stronzate, pensò, facendo un tiro. Erano tutte delle stronzate.
  E non poteva illudersi che ci fossero nobili motivazioni, dietro al doppiogioco di Det. Perché Cid sapeva come stessero le cose, in cuor suo; lo conosceva meglio di chiunque altro. Quel ragazzo...
Ricordava ancora il giorno in cui glielo avevano affidato. Sulle prime, gli assistenti sociali avevano avuto intenzione di lasciarlo alle cure dei parenti dalla parte della madre; ma lui aveva frignato perché voleva stare con "zio Cid".
Com'erano diverse, le cose.
  Sbuffò. - Non so cosa pensare, Shera. Voi tutti vi sforzate di trovare una spiegazione plausibile, qualcosa che vi illuda che le persone in questione siano le stesse che conoscevate. - iniziò. - Ma qual è, la verità? Se fossero radicalmente cambiate? Potrebbero essere state spinte dalla brama di denaro e fama. Potrebbero essere diventate tutte sceme. - fece una piccola pausa.
- Conosco mio nipote da che era in fasce e pisciava e piangeva come una fontana; e so che è l'esatto opposto di come appare. Solo...- buttò l'ormai mozzicone in terra. - ... mi chiedo come abbia fatto a non accorgermene.
- E allora... cosa vuoi fare? - domandò, cercando il suo sguardo. Non lo aveva mai visto così serio.
- Cazzo, Shera! - sputò. - Mi metti addosso una fottuta inquietudine. Basta, con questa lagna. Non mi farò mica impalare il culo come Barret. - lo disse con il suo solito ghigno; ma vi era preoccupazione, nei suoi occhi chiari.
  - Andrà tutto bene, Shera. - cercò di rassicurarla.
Un bacio rubato, al sapore di tabacco; e lui era già tornato in casa.
Oh, Cid... sorrise, amaramente. Me lo auguro davvero.
  Rincasò anche lei, con qualcosa di amaro in bocca. E non era il bacio alla nicotina ricevuto poco prima.
 
 
Noticine:)
Allora; premettendo che in questo capitolo non succede un granché, sono inorridita dalla sua cortezza. Perdonatemi, ma proprio non c'era modo di accorparne due.
Per farmi perdonare, oggi ne posterò anche un altro ( e anche quello, non è che detenga un primato quanto a lunghezza), che è quasi esattamente come lo avevo scritto nella prima versione, ed è uno dei passi più importanti della storia; passate a leggerlo, se vi va!
Manca poco alla fine ( beh, poco relativamente... circa, escludendo il successivo, sei o sette)!
E... che altro dire? Volevo scrivere anche un momento incentrato su Cid e la sua Shera. Certo, non poteva essere sdolcinato!
Ci vediamo dall'altra parte! Okay, suona un po' male, detto così.
TheSeventhHeaven
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy VII / Vai alla pagina dell'autore: Applepagly