Salve a tutti. Ancora un grazie a tutti i lettori e uno speciale a chi mi ha recensito >_<
Finalmente mi stò avvicinando agli ultimi capitoli, pensavo di farla un pò più lunga, ma mi sono decisa a comprimerla, soprattutto perchè stò scrivendo l'altra (fullmetal love) e devo dire che è piaciuta di più....Inoltre ne ho in mente una un pò più particolare.XD!

Vi prego ditemi se vi piace, aiutatemi a migliorare.
CAP. 6 - Il maniero -
Quella sera i fratelli Elric cercarono inutilmente di addormentarsi, ma avevano troppi pensieri, troppe domande a cui non sapevano rispondere.

"Fratellone, stai dormendo?"

"No. Pensavo."

"Secondo te, chi era  quell'uomo?"

"Non lo so, Al. Ma, a quanto pare lui sa molte cose su di noi...Comunque come ha detto, si rifarà vivo presto....Non vedo l'ora!"

"Già. Sai, forse...beh, forse può aiutarci davvero, non sembrava ostile.. forse sà dov'è la bomba, o....come farci tornare a casa"

Al continuava a pensare a come tornare a casa, non si rassagnava,  continuava a sperare. Ed era troppo preoccupato per lui, inoltre, aveva troppi problemi e (Winry, la continui a pensare)

"Dormi. Domani ci occuperemo del resto"

Il minore degli Elric, capì che suo fratello non voleva più parlare, così si zittì e fece finta di dormire. Non sapeva come, ma era convinto che l'uomo misterioso fosse davvero il loro passaporto per il portale... per Win. Si chiedeva cosa sarebbe successo se, e quando si fossero ritrovati davanti a lei. Chissà se avrebbe preferito ancora il suo fratellone...Forse se lei, se lei sapesse i suoi sentimenti...
Ora la stanchezza stava prendendo il sopravvento, ma, mentre le sue palpebre stavano per chiudersi, sentì Ed agitarsi nel sonno. No che fosse una novità, del resto quando era un armatura e non poteva dormire, passava le notti ad ascoltare i sogni agitati del fratello. La cosa che lo ferì in quel momento fù il sentire "Win...Win, ti prego...ti amo...Win...".
Al, aveva già sentito suo fratello sussurare il suo nome nel sonno, ma questa era la prima volta che gli sentiva dire che l'amava...Mentre le lacrime gli scorrevano silenziose sulle guance, si rese conto del dolore del fratello. Con la sua confessione, lo aveva spinto a soffocare i suoi sentimenti, o forse, era per questo che non si era mai dichiarato con lei. Si sentì, per la prima volta un terzo incomodo, però avrebbe rimediato. Con questa promessa si lasciò scivolare in un sonno senza sogni.


Erano passati due giorni dall'inatteso incontro con il misterioso uomo.  Era  quasi sera, e i fratelli stavano rincasando dopo un'intera giornata di  infruttuose ricerche, quando un auto si fermò all'improvviso vicino a loro. Entrambi si fermarono stupiti ad osservarne l'interno, quando un uomo, lo stesso dell vicolo, gli disse:

"Fratelli Elric! Su, presto, salite!"

"Cos...."

"Volete o no tornare a casa? O salite ora o ...arrangiatevi!"

I ragazzi non poterono far altro che seguirlo, seppur con timore, perchè quell'uomo aveva toccato un tasto per loro molto importante. Entrati in auto, si accorsero che non erano soli: oltre all'autista e al dottore, c'erano altre due persone. Nessuno parlava, mentre procedevano a velocità sostenuta, di tanto in tanto l'uomo avanti sbirciava fuori , il dottore, invece, sembrava a suo agio, perfettamente controllato e rilassato.
Solo dopo un ora, Ed, si decise a porre la domanda fondamentale.

"Dove siamo diretti?"

"Al nostro rifugio."

"Vostro? ..."

"Stai tranquillo Edward. manca poco. Una volta arrivati, saprai ogni cosa."

Detto questo, nessuno parlò più. Avevano lasciato la cittadina, e le case erano sempre più rare, mentre la vegetazione aumentava.  Ad un certo punto intravidero un vecchio maniero, sembrava abbandonato, anche se riusciva a trasmettere ancora un chè di nobile. Sul grande portone di legno, c'era un blasone che il tempo aveva reso irriconoscibile.
Scesi dall'auto, i fratelli vennero condotti all'interno dell'edificio, si sorpresero nel notare come fosse sfarzoso e grande il salone. Era tutto pulito e in ordine, il mobilio elegante e raffinato, e sul grandissimo camino acceso, un antico quadro con quello che doveva essere stato il blasone della famiglia nobile che vi aveva vissuto. La sorpresa e la confusione aumentò, quando si resero conto che il quadro raffigurava Hohnaimmen, il loro padre, che reggeva un libro con quei simboli  a loro tanto familiari: era chiaramente un libro di alchimia.

"Che cosa significa!?"

Ed, sentì un brivido gelido scorrergli lungo la schiena. Quello che si era loro presentato con il nome di dottor "X", prese la parola, sorridendogli gli spiegò ogni cosa.







Chi sarà il misterioso dottore? Come fa a conoscere il loro papà? Torneranno a casa?
....quante domande! leggete il prox cap.