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Autore: Yu Uchiha    02/09/2015    0 recensioni
"La sua casa, la tana dei traditori dell'Akatsuki. Era il covo dei peggiori criminali di livello S in circolazione ed era anche la sua casa. Quegli psicopatici erano la sua famiglia."
Tratto dal primo capitolo.
Spero di avere catturato un minimo della vostra curiosità, e, detto questo, buona lettura ai coraggiosi che si getteranno in questa mia prima storia.
Sayonara~
Genere: Erotico, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki, Itachi, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 2 - Occhi
 
Era pronta per partire. 
Preparò kunai, shuriken, carte bomba e rotoli, legò i suoi lunghi capelli biondi in una coda di cavallo, e andò.
 
Quella volta, Mina venne mandata in missione da sola. 
Raccogliere informazioni sulle difese del villaggio della Foglia: questa era la sua missione. Doveva scovare trappole, imboscate, ninja di pattuglia e a difesa del villaggio e nei dintorni. Tutto questo per far procedere senza intoppi la missione di Itachi e Kisame: catturare la forza portante della volpe a nove code. Quella era la priorità assoluta, lo aveva detto Nagato.
 
La missione di Mina non fu complicata, e, per una ninja come lei, fu semplice liberare il passaggio dai pericoli. Ma gli altri due non arrivavano. 
"Che staranno facendo?" Pensò la ragazzina preoccupata.
"Accidenti a loro, devo assolutamente tornare indietro, Itachi e Kisame ancora non si vedono. Il piano prevedeva che arrivassero mezz'ora fa."
Secondo ciò che aveva scoperto, la forza portante della volpe si trovava in un luogo termale, e alloggiava in una certa locanda. Quando arrivò sul luogo, vide un Amaterasu. 
Itachi aveva colpito. E aveva usato lo Sharingan ipnotico. "Avranno duvuto combattere." Ma avrebbero sicuramente portato a termine la missione. Improvvisamente vide i due Nukenin scappare dalla spaccatura aperta dalla fiamma nera. 
"Tornate subito indietro! Non potete scappare! Battetevi con me se ne avete il coraggio!" Si sentì gridare con voce brillante e saltò fuori un ragazzino biondo. 
Lo riconobbe, era quello del rotolo. Che fosse lui la forza portante? "No, impossibile." Sembra troppo idiota. 
Per una frazione di secondo i loro sguardi azzurri si sovrapposero. Sembra esserci come un legame invisibile. Si guardarono finché una voce familiare la riportò alla realtà.
"Mina, se ti stai chiedendo se il ragazzino è la forza portante, sì è lui." Disse Itachi comparendo davanti a lei insieme a Kisame "però non siamo stati capaci di catturarlo." 
"Allora anche tu fallisci le missioni? Eh, Itachi?" Disse Mina con ironia.
"Sta zitta nanerottola" si intromise Kisame "il problema è che c'era anche un ninja leggendario, Jiraia l'eremita dei rospi."
"Già, ma adesso torniamo alla base a fare rapporto," Aggiunse serio Itachi "sono sicuro che ha capito che stiamo dando la caccia a Naruto e quindi lo ha preso come allievo."
"Già andiamo" Kisame cominciò a saltare di albero in albero.
Naruto eh? 
 
Una volta alla base, Mina, entrò in camera sua e decise di farsi un bel bagno rilassante. Si mise l'asciugamano, dopo essersi tolta i vestiti sporchi, e si diresse verso il bagno. 
Con indosso una tuta morbida arancione, si asciugò i capelli. 
Ma l'aria era fredda, ed erano troppo lunghi per asciugarsi nella sua stanza. Decise di andare a fare una passeggiata per la base e poi uscire fuori per farsi asciugare la chioma dal vento. 
Una volta fuori, guardò verso la terrazza e vide un Itachi appoggiato di schiena a essa ma con il volto girato verso il paesaggio. Era il tramonto. 
"Strano" pensò la bionda.
Si avvicinò giusto per guardare il colore degli occhi e con sua enorme sorpresa vide che erano di un nero pece. 
Profondi. 
Scrutavano l'orizzonte al di là del piccolo balcone con aria infinitamente triste. Mina avrebbe giurato che stesse per piangere. 
Non avrebbe mai immaginato che il freddo e spietato Itachi Uchiha, potesse starsene da solo a contemplare le nuvole rosse del tramonto. 
"Che c'è?" Chiese.
"E-ehm, niente! Ero giusto v-venuta per asciugarmi i capelli." Rispose con tono sorpreso.
"Bene, altrimenti prenderai un malanno."
"Questa non me l'aspettavo proprio" la ragazzina rimase a bocca spalancata "ora è diventato anche gentile" pensò. 
"Già" continuò "e sen-sentiamo, tu cosa fai qua tutto solo?"
"Stavo pensando."
"Se posso sapere, a cosa?"
"Al mio clan." Rispose voltandosi verso di me, fissandomi coni suoi occhi di pece.
Mina non lo ascoltava, rimaneva incantata a perdersi in quei bottoni color notte. La incatenavano, anche se non avevano lo Sharingan attivo.
"Dunque, che c'è?"
"Sai, non avevo mai visto il colore naturale dei tuoi occhi" ammise guardando basso "dovresti tenere più tempo lo Sharingan disattivato."
"Sai, Mina. Quasi tutte le sere vengo qui a guardare il tramonto. È molto più bello così, senza arte oculare. Almeno il tramonto, voglio che lo vedano i miei veri occhi." Ammise a sua volta e si voltò di nuovo verso quel rosso intenso. "Non c'è nulla di più bello che guardare il cielo con gli occhi di un bambino."
 
E cominciò a soffiare un venticello fresco, che fece asciugare i fili dorati sulla testa della Nukenin.
   
 
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