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Autore: Arte Prime    02/09/2015    1 recensioni
Una ragazza dal passato misterioso fugge sempre e non conosceva ancora abbastanza il mondo finché un giorno... Non posso più raccontare altro perché non voglio rovinare le sorprese, vi auguro una buona lettura!
Genere: Avventura, Drammatico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Diez Drake, Un po' tutti, X Drake
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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CAPITOLO III
 
“Anf... anf... Chissà se sono riuscita a sfilarmi...” pensava Lady avvolta nel mantello. Aveva il fiatone e stava guardando dal muro “... Non si vedono più... Avranno smesso di cercarmi... Almeno lo spero!” e cominciò a camminare tra la folla.
 
 
Era passato circa un mese... Grazie alle rotte indicate da lei stessa il navigatore Roberto era riuscito ad entrare nel Mondo Nuovo nonostante la navigazione fosse stata molto faticosa e spaventosa e piena di ostacoli... Durante il viaggio tre dei marinai della nave di Roberto avevano tentato di infastidirla, ma lei era riuscita a difendersi anche se non aveva capito quali fossero le loro vere intenzioni. Appena approdati nel primo porto lei scappò via cambiando qualche nave per continuare la rotta...
 
 
Alla fine si era trovata su un villaggio nell’isola chiamata Sunflower, famosa per i girasoli. Camminando per le strade la ragazza cominciava ad osservare con curiosità ogni persona vestita in modo strano ed ogni oggetto come se non avesse mai visto prima di quel momento... fino a quando andò a sbattere contro qualcuno e cadde. Ma che diavolo...? Era un marine! Non era solo, c’era un altro con lui.
Ci mancavano i marines!, pensò Lady, ancora seduta per terra, cercando di coprirsi meglio con il cappuccio.
“Ehi, moccioso, dove guardavi? E perché non mi chiedi scusa?” rimproverò quel marine dai capelli biondi.
“Amico, non vedi che è una ragazza?” lo avvertì il compagno con i capelli azzurri raccolti “Non hai notato le sue bellissime gambe?”
Sotto il mantello la fanciulla era vestita con una maglietta scura troppo grande e rovinata ed un paio di pantaloncini strappati e teneva la sua sacca da viaggio sulle spalle.
“Ah, è vero!” si accorse il marine biondo che le stava offrendo la mano per aiutarla a rialzarsi, ma lei non accettò il suo aiuto e si alzò da sola e voleva riprendere il suo cammino.
“Aspetta, bellezza!” la fermò il soldato dai capelli lunghi “Volevamo essere soltanto gentili con te!”
“Già, pupa! Perché non vieni con noi a bere qualcosa?” le chiese il marine biondo.
Bellezza? Pupa? Ma che vogliono?, pensò la ragazza la quale cominciava ad essere infastidita e stava per andare da un’altra parte, però venne nuovamente trattenuta.
“Perché non ci dici niente? Non essere timida!” continuò il soldato mentre il suo compagno biondo stava muovendosi per essere alle spalle della fanciulla e le tirò il cappuccio.
Lady, spaventata, aveva una lunga coda e si rese conto di essere nei guai... E poi il marine dai capelli azzurri le prese per il mento per osservarla meglio “Wow! Sei proprio un bel bocconcino, sai?”
“Allora vogliamo andare insieme al bar?” le sorrise l’altro soldato.
No! Così la ragazza gli diede la spinta e venne abbracciata dietro dal marine biondo che le disse “Ehi! Stai buona!”
Scordatelo! Lei cercava di ribellarsi... fino a quando qualcuno gridò “Alt!”
Subito voltarono per sapere chi avesse urlato... Era una ragazza magra che aveva i corti capelli neri-blu a caschetto ed aveva una paio di occhiali con montatura di color rosso scuro ed una lunga katana ed indossava una giacca nera con pelo bianco intorno al collo ed i pantaloni lunghi scuri.
“Sergente maggiore Tashigi!” i due marines la riconobbero e si misero sull’attenti come soldati.
“Cosa è successo?” chiese la sergente con un tono severo.
“Ehm...” balbettò il soldato biondo confuso (cercando di inventare delle scuse) “... Questa ragazza era del tutto avvolta nel mantello ed... avrebbe potuto essere sospetta... Volevamo farle un paio di domande... ma lei non ha risposto... così si era ribellata...”
Sentendo ciò Lady cercava di mantenere la calma ed abbassò gli occhi per nascondere l’odio verso i marines...
Guardandoli la sergente cominciò a sospettare qualcosa perché non aveva creduto facilmente... Allora ordinò ai soldati di continuare il loro cammino e poi disse alla ragazza di seguirla.
Eh? La fanciulla alzò la testa per guardare la sergente e sembrava turbata... Forse era stata riconosciuta oppure cosa? Come poteva fuggire così facilmente? Era ormai sola e non aveva altro che un bastone come arma di difesa? Combattere contro di lei avrebbe potuto peggiorare le cose... Alla fine si arrese e seguì la sergente.
 
 
Quando erano arrivate in un ufficio Lady sentiva un forte odore di tabacco ed i suoi occhi lacrimarono per via del troppo fumo...
Ma perché qui c’è tanto fumo? Non si vede niente..., pensò la ragazza facendo fatica a respirare finché Tashigi aprì una finestra che lentamente fece sparire il fumo.... Finalmente si cominciava a vedere meglio... C’era un uomo seduto a torso nudo con i piedi sulla scrivania. Aveva i capelli corti di color grigio chiaro ed una corporatura muscolosa e non aveva le sopracciglia! La cosa più curiosa era che aveva tra i denti i due sigari di marca che usava fumare contemporaneamente.
“Capitano Smoker!” lo salutò la sergente “Ho portato questa ragazza che ha creato qualche problema ai due marines.”
Dopo aver sentito il nome del capitano la ragazza rimase impietrita come se avesse visto un fantasma...
“Ah, sì?” Smoker si rialzò dalla sua posizione e lanciò di soppiatto uno sguardo un po’ truce alla fanciulla “Ragazzina, perché hai combinato quei guai? E dimmi chi sei.”
Guardando quegli occhi feroci di color grigio Lady si sentì intimidita.
“Beh? Forse ti hanno tagliato la lingua?” il capitano si rimise a masticare i due sigari con fare spazientito e nervoso “Senti, ragazzina, non ho molto tempo libero!”
Lady si indietreggiò poco... ad un tratto una densa nuvola di fumo biancastro la avvolse e la fece avvicinare di più al capitano. Era molto incredula nel vedere quello strano fumo...
“Ragazzina, sembri tanto sbalordita... Non hai mai incontrato uno che ha mangiato un Frutto del Diavolo? Io ho il potere del frutto Fum Fum. Ti conviene rispondere a tutte le domande.”
Un Frutto del Diavolo? Ma sì, la ragazza ne aveva sentito molto parlare... I Frutti del Diavolo conferiscono a chi ne mangia delle capacità incredibili e, nella maggioranza dei casi, bizzarri. Inoltre, chi ne mangia perde per sempre la capacità di nuotare.
“Mi scusi, signor Smoker.” disse la sergente Tashigi “Da quando la ragazza è con me non ha mai aperto la bocca... Penso che lei non conosca la nostra lingua. Ha visto com’è vestita?”
Improvvisamente sentirono un forte rumore provenuto dalla pancia di Lady... Era logico, la fanciulla non aveva mangiato niente dopo essere fuggita...
“Sei tanto affamata, vero?” le chiese Smoker con un tono secco “Bah! Questo fatto non mi sembra affatto grave. Molto probabilmente avrai fatto la smorfiosa con quei marines per poter comprare qualcosa da mangiare, giusto?”
A quelle parole Lady lo guardò offesa e poi tirò fuori il ciondolo e scrisse su uno dei foglietti. E lo porse al capitano “Non ho fatto la smorfiosa con nessuno e neppure ho chiesto l’elemosina! Sono stati quegli stupidi marines a provare con me! Non è stata mica colpa mia se sono stati troppo insistenti!
“Allora è chiaro che tu conosci bene la nostra lingua e che non puoi parlare.” disse il fumatore dopo aver letto il biglietto “Dopo darò una bella lezione a quegli idioti. Tashigi, dirai loro di venire qui, ok?
“Sì, capitano Smoker!” rispose la ragazza con gli occhiali “Mi dispiace se l’ho disturbato inutilmente.”
“Puah! Le cose uniche che ho in mente è poter catturare quel piratucolo di Rufy D. Monkey ed un altro pirata (che non voglio nominare)!” si lamentò l’uomo il quale poi si alzò ed indossò una pesante giacca di pelle bianca bordata di pelo nero. E poi tirò fuori qualcosa dalle tasche e lo mise sulla scrivania e poi si rivolse alla fanciulla con il mantello “Ecco i soldi, ragazzina. Così potrai comprare un bel pranzetto.” e poi si mise dei guanti neri.
Lady non se l’aspettava e si sentì profondamente umiliata non solo perché non voleva accettare aiuti da nessuno, specialmente da chi lavorava nella Marina e neanche da quelli che lavoravano per il Governo Mondiale, ma anche perché era molto delusa dal comportamento di Smoker anche se non si erano mai incontrati prima lo conosceva bene e lo pensava diverso!
Ad un tratto si sentì lo squillo di un lumacafono, un principale messo di comunicazione, così Smoker rispose “Qui parla Smoker, il capitano di vascello della Marina Militare.”
“Capitano Smoker, Rufy D. Monkey, detto Cappello di Paglia, e la sua ciurma si trovano in Alabasta!”
Sentendo quel lumacafono la sergente si avvicinò al capitano per poter ascoltare attentamente.
“Cosa? Si trovano proprio lì? Siete proprio sicuri?” chiese Smoker ansioso “È proprio vicino qui!” e riattaccò il lumacafono.
“Capitano, ora dobbiamo andare lì?” gli chiese Tashigi anche lei ansiosa.
“Sì, andiamo!” esclamò Smoker che stava girandosi e si accorse di qualcosa “Uh? Quella ragazzina non c’è più?”
Anche la ragazza con gli occhiali se ne accorse “Eh? È andata via?” e si avvicinò alla scrivania “Non ha toccato questi soldi… Toh, un biglietto…” lo prese e lo lesse…
“Cosa ha scritto?” le chiese il fumatore incuriosito.
“Ehm… È meglio di no… Anzi, volevo dire… Non è molto importante…” farfugliò la sergente imbarazzata e nervosa.
Ma quell’atteggiamento insospettì molto il capitano il quale le tese la mano… Tashigi sapeva benissimo che era inutile insistere o inventare delle scuse per non farlo infuriare troppo così gli porse il biglietto… Smoker iniziò a leggerlo… impallidì facendo cadere i due sigari dalla bocca ed immediatamente uscì dall’ufficio e girò la testa nervoso.
“C-capitano…” lo chiamò la sergente preoccupatissima “… c-capisco come si sente… c-cerchi di non scaldarsi troppo… per quella frase così… o-offensiva…”
“Dannazione, dove diavolo è cacciata quella ragazzina?” chiese il fumatore agitato.
“C-capitano… v-vuole che io chiami i soldati per cercare ed arrestare la ragazza che l’ha offesa?” gli domandò ancora la spadaccina alle spalle.
Smoker rimase pensieroso ad osservare il biglietto che teneva in mano e poi le rispose senza girarsi “No. Non è questo… Non sono offeso… ma si tratta di un’altra cosa…”
“Eh? Vuol dire che non andiamo ad Alabasta perché dobbiamo cercare la ragazza?”
Sentendo ciò il capitano cominciò a riflettere… “Tashigi, chiama gli uomini ed andiamo ad Alabasta!”
“Sì, capitano Smoker!” rispose la sergente che poi corse via.
Quando Smoker rimase solo riaccese i suoi due sigari e rilesse il biglietto… “Tu sei un idiota, Smokerottone”…
“Come mai quella ragazzina conosce il mio soprannome? Soltanto una persona mi chiama… o meglio dire, mi chiamava…” pensò il fumatore che digrignò i denti mordicchiando i sigari “… Chissà un giorno la incontrerò di nuovo…” e più tardi andò al porto dopo aver caricato sulle spalle la sua solita spada da combattimento.
 
 
In realtà Lady aveva osservato da dietro una casa Smoker andare via e riprese il cammino, tutto avvolta nel mantello, pensando “Spiacente , ma sono molto delusa di te… Avrei voluto tanto raccontarti dall’inizio… Forse arriverà il momento giusto…” sentì di nuovo il brontolio della pancia vuota “… Uff… Devo cercare qualcosa da mangiare altrimenti potrebbe diventare insopportabile!” E poi tirò fuori del denaro dalla sua sacca e si rese conto di essere a corto di soldi. Non le restava altro che ordinare in qualche locanda il piatto più economico come per esempio una zuppa misera con un pane. Avrebbe tanto voluto mangiare qualcosa di energetico come della carne o del pesce “Accidenti a quel pirata con i capelli di color rosso fuoco e quell’assurda pelliccia! Dopo l’ultimo viaggio non ha mai voluto pagarmi le previsioni e voleva tenermi… Non avevo nessuna intenzione di diventare di nuovo una prigioniera così sono riuscita a fuggire… Spero proprio di non incontrare mai più lui ed anche la sua ciurma!” e continuò a camminare sopportando la fame.
 
 
Dopo qualche ora di cammino vide una semplice locanda “… Chissà dentro ci sono dei piatti a basso prezzo…” il brontolio della pancia vuota cominciò ad aumentare tanto “… Uffa, non ho altra scelta…” così decise di entrare lì.
C’erano delle persone che bevevano con avidità, facevano delle discussioni vivaci e delle risate rumorose, giocavano a carte ed un barista molto grosso che stava pulendo i bicchieri ed osservava con attenzione per sapere se tutto fosse a posto… Lady capì subito che quel posto era frequentato da gente poco buona come criminali, ladri e pirati… mantenne la calma tenendo pronto il suo bastone di difesa e cominciò ad  andare a sedersi al bancone.
“Ragazzina, cosa vorresti ordinare?” le chiese l’oste con un tono brusco senza smettere di pulire il bicchiere che teneva in mano.
Così Lady scrisse su un foglietto e glielo porse.
“Mmmmh…” borbottò il barista leggendolo “… Un piatto costa non più di 20 Berry?” la sua espressione divenne delusa.
Guardandolo la fanciulla appoggiò le monete sul bancone ed impaziente incrociò le braccia.
“Vabbè…” sospirò pesantemente l’oste che andò verso la cucina dopo aver preso il misero denaro “… vado a prendere un piatto.”
Quando la ragazza rimase sola cominciò a riflettere… “Sono proprio in una brutta situazione… Devo cercare qualche modo per guadagnare o aver dei soldi e per continuare a viaggiare prima che diventi buio… Forse ho fatto un grosso errore per aver lasciato i fratelli… No! Non sono affatto pentita!” scosse la testa “Perché tutti gli uomini che ho incontrato durante i viaggi diversi mi lusingano troppo e mi danno tanti fastidi? Mi chiedo se è una cosa normale per una ragazza? La natura maschile mi sembra troppo strana… Oppure ho qualcosa di speciale?” e si accorse di vedersi riflessa in una bottiglia di alcool. Osservandolo sotto il cappuccio aveva i capelli di color nero lucido, gli occhi di color cielo azzurro chiaro ornati da lunghissime ciglia dello stesso colore dei suoi capelli, un naso bellissimo e le labbra gentilmente carnose… Era vero che gli uomini la consideravano come una ragazza proprio incantevole… fino a quando l’oste appoggiò bruscamente sul bancone un piatto di minestrone “Ragazzina, ecco questa roba!”
Subito lei si mise a mangiarlo però si accorse che il minestrone era privo di sapore… Non si sapeva se era un dispetto dell’oste quindi Lady prese una delle bottigliette… Era il pepe! Si ricordò che i gemelli le avevano spiegato che il pepe aveva un sapore forte ed avrebbe potuto provocare i violenti starnuti… La nascose sotto il mantello senza essere osservata da nessuno e poi mise del sale nel minestrone e lo mangiò tutto… Ma non era sufficiente per sfamarla! Pazienza, stava per alzarsi però rimase molto sorpresa dopo aver visto qualcuno… Era X Drake!
È proprio lui??? Non me l’aspettavo di incontrarlo dopo un mese…, si chiese Lady che sembrava turbata ma anche stranamente felice di vederlo…
Il capitano non era solo: era con alcuni della sua ciurma. Stavano andando verso il bancone proprio accanto alla ragazza ed ordinarono un bicchiere di birra. Era logico: lui non l’aveva riconosciuta per via del mantello… La fanciulla lo osservava di nascosto pensando “Allora è venuto nel Mondo Nuovo anche lui… Certo, lui è un pirata! Forse potrei “dirgli” una cosa…” così si mise a scrivere su un foglietto… sentì una voce di un uomo che disse allo stesso Drake “Ma tu sei X Drake, il capitano della Bandiera Rossa!”
Sentendo quella frase il pirata gli diede un’occhiata seria e calma mentre i clienti diventarono silenziosi e poi si bisbigliarono in modo animato fino a quando uno di loro si alzò e gli disse ridendo “Ehi, Drake, hai proprio una fortuna sfacciata perché poche ore fa quel terribile mostro di Smoker è partito!”
“Uh? Smoker è stato qui?” chiese il capitano con un tono freddo e calmo dopo aver bevuto un sorso.
“Non dirci che fai finta di non saperlo, eh?” mormorò un altro uomo che sembrava divertito “La tua testa è famosa! Da quando quel fumatore è stato qui ci chiedeva le tue informazioni o se ti abbiamo visto da qualche parte.”
“Ah, ah, ah!” rise rumorosamente un criminale “Già, da quando è arrivato quel maledetto fumoso siamo stati buoni buonini come agnelli… Lui porta ancora del rancore verso di te! Ah, ah, ah!”
Sentendo ciò la ragazza rimase sbalordita e la ciurma Bandiera Rossa cominciò a guardare male quegli uomini come se volesse difendere il loro capitano. Invece Drake era ancora tranquillo e bevve un altro sorso e poi disse “… Non mi sorprende molto che Smoker mi porta rancore e mi cerca ancora… Se cercate di prendermi in giro o farmi arrabbiare avete perso il tempo: non mi va di creare un’inutile rissa.”
Dopo quella frase Lady fu colpita da quel gesto così saggio invece i clienti sembravano increduli.
Ma ancora un uomo si alzò ed esclamò deluso “Ah, così? Forse hai paura, eh? Ammettilo!”
Quell’atmosfera cominciò ad appesantirsi… “Non avrei mai immaginato che il grande X Drake sia un codardo!” gridò un’altra persona “Sai benissimo che nessuno ha mai chiuso l’occhio su quello che hai fatto in passato! Specialmente Smoker!”
“Ehi, non sono affari vostri!” esclamò un ragazzo che aveva i capelli neri a punta ed era il più giovane ed il meno alto della ciurma “Stavolta avete esagerato trop…” fu interrotto dalla mano dello stesso capitano il quale disse alle persone “Per me va bene se Smoker e voi credete ancora che in passato io abbia ucciso Smirta…”
Smirta? Lady fu come spiazzata da quell’affermazione alzandosi di colpo e facendo cadere la sedia. Quel tonfo attirò l’attenzione di tutti senza volere… Dopo un attimo di silenzio la ragazza aveva un gran affanno come se avesse corso con tutte le forze e si mise a cancellare qualcosa sullo stesso foglietto e poi scrisse di nuovo… Poi si diresse verso il capitano Drake che, assieme alla sua ciurma ed alla gente del locale, la guardava serio e poi i suoi occhi si incontrarono quelli della fanciulla per un secondo… SLAP! Era uno schiaffo dato dalla stessa Lady a Drake! Quel gesto fece sbalordire tutti e quanti… Drake non era arrabbiato o offeso, ma molto sorpreso e senza parole e la guardava di nuovo come volesse interrogarla o chiederle il perché… Ad un tratto Lady mise con rabbia il foglietto ormai stropicciato sul bancone proprio vicino al capitano e se ne andò via uscendo dalla locanda.
“Capitano, devo seguirla e portarla qui?” domandò il ragazzo con i capelli a punta, ancora scioccato da quel ceffone.
“No, Jack, non è necessario…” rispose Drake toccandosi la guancia bollente e poi guardò quel foglietto lasciato dalla fanciulla e lo prese e lo lesse… ““Sei un bugiardo!” Eh? Come lo sa quella ragazza?” ed improvvisamente fu colpito dopo essere riuscito a leggere una frase precedente cancellata “Jack! Vai a prendere subito quella ragazza!”
“Eh?”
“Subito!” ordinò Drake con ansia.
“Sì, capitano!” rispose il giovane pirata che si mise a correre uscendo dalla locanda.
 
 
Intanto Lady, ancora avvolta nel mantello, camminava in modo veloce e nervoso e sembrava perduta fra i suoi pensieri… Grazie alla sua distrazione andò a sbattere di nuovo contro qualcuno e pensò se era un marine come l’ultima volta era meglio ignorarlo completamente e non guardarlo per sapere chi fosse perché non era di buon umore, così si postò per riprendere la camminata senza chiedergli scusa… Però venne fermata da quel “qualcuno”, lei, seccata, si girò per vederlo…. No! Con terrore lo riconobbe… Quel “qualcuno” era un uomo alto il quale aveva una maschera con molti buchi e strisce bianche ed azzurre che faceva uscire solo la lunghissima chioma bionda selvaggia ed indossava una camicia nera a pois bianche ed un colletto aperto, che mostrava il petto, ed un paio di jeans da cowboy! Era uno della ciurma dei pirati da cui era fuggita e si chiamava Killer soprannominato “Il Massacratore”… Senza aver il tempo di rimanere sorpresa cercava di scappare, però quel pirata mascherato la strattonò per il braccio e subito la fece camminare con lui dicendole “Finalmente ti ho trovata! Ora il capitano vorrebbe darti… una proposta!”
Una proposta? Che proposta? Ma lei non volle sapere né quale proposta né cosa volesse il capitano e soprattutto incontrare quel capitano assurdo! Cercava di divincolarsi dalla strettissima presa di Killer, ma senza risultati…
 
 
Dopo pochi chilometri… si trovarono in un locale lussuoso dove c’era anche un uomo alto e pallido seduto abbracciato da due donne dai facili costumi… Accanto a loro c’erano pure gli strani membri della sua ciurma… Quell’uomo seduto era il capitano chiamato Kidd Eustass e sotto la sua pelliccia marrone e rossa non indossava abiti, ma si vedevano i suoi muscoli scolpiti. Le sue cose più strane erano: i suoi capelli di color rosso fuoco e diritti e spettinati, i suoi occhi rossi truccati di nero, le sue labbra dipinte da un rosso scuro ed anche le sue unghie appuntite di colore scuro. Nonostante non avesse le sopracciglia sulla fronte aveva un paio di occhialoni gialli e neri ed il suo naso aveva una strana forma. Indossava dei pantaloni neri con macchie gialle, una sciarpa blu, che gli avvolgeva la vita, una grossa cinta nera sul busto che teneva un pugnale ed una pistola, un paio di stivali ed anche braccialetti d’oro intorno ad entrambi i polsi.
“Ah, ah, ah! Finalmente ti vedo, cara Lady! Ah, ah, ah!” rise il capitano Kidd che cacciò le donne in malo modo e si alzò dirigendosi verso la ragazza. In quel momento Killer le mollò il braccio e si allontanò lentamente.
“Allora, mia cara, sono proprio contento di vederti! Ah, ah, ah!” rise di nuovo Kidd che poi prese il suo pugnale con il quale fece tirare giù il cappuccio della ragazza “Potrei ucciderti subito perché tu sei fuggita, ma stavolta voglio essere generoso con te: ho una proposta da farti!”
Ascoltando ciò Lady rimase ancora indifferente ed immobile quindi i suoi occhi fissarono da un’altra parte per fare sapere che a lei non interessava affatto.
“Forse ti sei offesa?” continuò il capitano dai capelli rossi giocherellando con il pugnale sul viso della fanciulla senza ferirla “Hai proprio ragione ad essere arrabbiata perché non ti ho pagato la guida e le previsioni… Avevo intenzione di tenerti come una mia prigioniera, ma ora le cose cambiano! Ah, ah, ah! Senti, carina, vorresti entrare nella mia ciurma?”
Cosa? La ragazza lo guardò in modo sospettoso… In quel momento il capitano fece un orribile ghigno e le disse “Se accetti diventerai la nostra navigatrice e sarai sotto la nostra protezione, ok? Ti consiglio di accettarla subito! Ah, ah, ah!”
 
 
“Com’è bella quella ragazza!” la ammirò qualcuno dalla balconata dello stesso locale.
“Macché bella! È meravigliosa! È proprio un peccato che il suo corpo sia nascosto dal lungo mantello!” la osservava un altro.
“Ragazzi, vi conviene non essere scoperti da quell’idiota del rosso e dalla sua ridicola ciurma.” ordinò una voce tranquilla e seria di un uomo seduto ad un tavolo accanto a Bepo, un orso bianco vestito da una tuta di color arancione che teneva una lunghissima katana nera con croci bianche in mano.
“Capitano, dovresti vedere quella ragazza!” disse Shachi, un membro dai capelli castano-rossi che aveva un cappello a casco di color verde acqua con visiera rosa scuro in testa e sul naso un paio di occhiali neri da sole ed indosso una tuta bianca.
“Sì, è come se fosse proprio un angelo appena sceso dal cielo!” esclamò Penguin, un altro che aveva uno strano cappello nero con paraorecchi e visiera gialla, un pon-pon rosso ed una scritta “Penguin”. Anche lui indossava una tuta bianca.
“Sarà qualche sgualdrinella… È meglio non mettersi contro quel rosso. Oggi non sono di umore adatto e non mi va di dargli delle noie.” ordinò il capitano disinteressato. Si chiamava Law Trafalgar soprannominato “Il Chirurgo della Morte” ed era il capitano dei pirati dei Heart. Era di corporatura magra ed era alto. Aveva gli occhi grigi ed un paio di orecchini ad ogni orecchio, un pizzetto e corte basette di color pece. Indossava una felpa gialla con un cappuccio nero e sul petto il marchio della sua ciurma, un paio di jeans con diverse macchie, e le scarpe nere appuntite. Aveva anche un curioso cappello peloso bianco con macchie di color marrone scuro. Aveva molti tatuaggi, e sulle cinque dita della mano sinistra erano scritte cinque lettere D, E, A, T ed H.
“Penguin, sembra che quella ragazza sia nei guai.” bisbigliò Shachi per non fare sentire Law.
“Non possiamo impicciarci” disse Penguin a bassa voce “come ha ordinato il capitano. Non possiamo disubbidire i suoi ordini, tu lo sai.”
 
 
Mentre Kidd giocherellava ancora con il pugnale sul viso ed infine sul collo di Lady senza farle del male ed ironizzò “Allora, mia cara? Ti conviene accettarla subito la nostra proposta… Se la rifiuti il tuo bellissimo collo si sporcherà… di sangue! Ah, ah, ah!”
Ma la ragazza non si lasciava ad impressionare da quella minaccia così fece cadere di colpo il pugnale per terra.
“No? Non hai paura di essere ammazzata? Dopo aver fatto un bel viaggio insieme fino a qui?” chiese Kidd che non sembrava deluso o offeso o arrabbiato, ma divertito “Conosco il tuo potere di prevedere il tempo con una settimana di anticipo. Grazie a questo la navigazione diventa più facile e più veloce… Ti ho fatto sapere che io ho mangiato un Frutto del Diavolo, no? Ah, ah, ah!” così alzò la mano ed attirò a sé il suo pugnale come se fosse una specie di calamita. Non si conosceva ancora il nome di quel Frutto del Diavolo, ma si capiva benissimo che possedeva i poteri legati al magnetismo.
“Cominci a piacermi, sai? Ah, ah, ah!” il capitano dai capelli rossi continuò a ridere dopo aver rimesso il pugnale alla cinta “Prima di te non ho mai incontrato una bella ragazza con un fegato così grosso! Oggi sei fortunata: non diventerai solo la nostra navigatrice, ma anche… la mia compagna! Anche se non vorrai! Ah, ah, ah!”
Cosa diavolo vuol dire essere la “compagna” di Kidd?!? In che senso?, pensò Lady con il cuore in gola, ma non mi va di entrare nella sua ciurma! Stavano pure frugando nella mia sacca e non mi piacciono affatto i loro modi così crudeli e violenti… Come posso fuggire da loro? Ormai non c’è niente da fare…. Un momento!
Si ricordò di avere una bottiglietta di pepe macinato, sotto il suo mantello, che aveva preso prima nella locanda e con massima lentezza stava aprendo il tappo mentre Kidd, ignaro delle sue intenzioni, le mise il braccio sul collo e le fece un sorriso malvagio “Sono grande a letto, non ti pentirai mai! Ah, ah, ah!”
La fanciulla non ebbe nessuna idea di cosa volesse dire lui… quando si divincolò dall’abbraccio gli buttò sul viso una macinata di pepe.
“Cosa diav… Eeee… eee…” il capitano sorpreso sentì un terribile solletico nel naso… Per questo non riusciva a controllare il suo potere così quando inspirava sembrava che tutto il suo corpo fece attirare tutti gli oggetti metallici del locale come se fosse una potente calamita, e pure quelli della sua ciurma ed anche la maschera di Killer (senza togliersi)! Tutto questo faceva soffocare Kidd. Intanto Lady rimase impietrita ad assistere alla sua mossa così geniale, ma si ricordò subito di essere nei guai e, se la filò a gambe levate.
“Accipicchia! Com’è in gamba quella ragazza!” esclamò Penguin dopo aver guardato la scena dalla balconata.
“Sì! Mi fa anche ridere! Così impara quello sbruffone di Kidd!” sorrise Shachi ammirandola.
“Vi conviene, ragazzi, abbassarvi se non volete essere uccisi.” avvertì Law tranquillamente.
Entrambi nervosi, Penguin e Shachi non capirono quello che voleva dire il capitano fino a quando… ETCIù! Era uno starnuto violento tale da gettare tutti gli oggetti, coltelli, forchette, armi, con alta velocità colpendo alcune persone, i mobili, il muro ed il soffitto. Appena in tempo Penguin, Shachi e Bepo, spaventati, riuscirono ad abbassarsi evitando i colpi involontari ed anche Law, ancora calmo e seduto, riuscì ad evitarli e disse sorridendo “L’avevo sottovalutata troppo… Comincia ad essere interessante quella ragazzina…”
 
 
“Prendete… Eeee… eee…” il capitano Kidd non riuscì a finire la frase a causa del terribile solletico nel naso… ETCIùùùùùùùùù!!!!! Così fece distruggere l’intero locale ed anche gettare tutti gli oggetti metallici anche fuori. Per un momento di sfortuna un grosso coltello da cucina colpì dietro una gamba di Lady che stava scappando…
“Che male! Devo allontanarmi subito prima che loro mi trovino” pensò la ragazza stava rialzando e zoppicò con velocità sopportando il dolore così forte… sentì gridare la gente allarmata “Sono arrivati i marines! Ed anche l’Ammiraglio!”
UN AMMIRAGLIO?!? Ma quale? Ma non sarà mica… lui o l’altro??? Non voglio assolutamente incontrarlo dopo tanto tempo!, si chiese la fanciulla spaventata, che tremava tanto sia per la paura sia per il dolore alla gamba ferita mentre le persone agitate verso la direzione dove c’erano Kidd e la sua ciurma, non avranno scoperto dove sono io? No, devo stare calma… Molto probabilmente deve essere venuto per arrestare quei pirati! Devo subito nascondermi!, ma non poteva tornare indietro: potrebbe rischiare di essere catturata di nuovo da Kidd! Neppure davanti… Cominciò ad essere molto nervosa e cercava con fatica di mantenersi calma e lucida… Il suo cuore batteva così forte come se fosse impazzito totalmente… Dopo essersi coperta con il cappuccio corse zoppicando verso la direzione destra per rifugiarsi tra le strade strettissime delle case… Il tempo non passò molto: il dolore alla gamba divenne insopportabile così Lady fu costretta a sedersi su una stretta strada buia tra i muri per poter riposarsi un po’… Poco dopo sentì lontano urla e forti rumori come se fosse scoppiata una battaglia…
“Non posso restare qui per molto tempo: è troppo rischioso e devo trovare al più presto una nave da andare via da quest’isola…” si accorse che la sua gamba sanguinava ancora “… Ci vorrebbe un po’ di tempo per far guarire la gamba.” Così frugava nella sua sacca per cercare qualcosa da medicare la ferita. Ad un tratto sentì arrivare qualcuno e vide… due marines che tenevano i fucili in mano. Lady li riconobbe con orrore: erano quelli che aveva incontrato al mattino!
“Guarda chi c’è… Non avremmo mai pensato di incontrarti di nuovo così presto!” sogghignò il soldato biondo.
“Già, siamo stati puniti per due anni di pulizie per colpa tua!” l’altro con i capelli azzurri le fece un sorriso di vendetta “Oh, hai una brutta ferita… Non dirci che sei coinvolta con quei pirati, vero?”
“Amico, che ne dici di divertirci con lei prima di arrestarla?”
“Ma che…? Potremmo essere di nuovo nei guai!” gli chiese il marine  con i capelli azzurri leggermente sorpreso.
“Rilassati, amico! Non sai che lei è muta?” lo tranquillizzò il biondo che brandiva il fucile appoggiato sulla spalla “Tanto che non dirà a nessuno e non potrà né chiedere aiuto né gridare!”
“Ah, giusto!” disse il marine con un tono sollevato.
A Lady non piacquero per niente le loro intenzioni quindi si rialzò con gran fatica.
“Carina, pensi di poter fuggire così facilmente con una gamba ferita? Ah, ah, ah!” uno dei due marines ironizzò con malvagità.
“Infatti… Ormai non hai più scampo!” l’altro sogghignò e si stava avvicinando alla ragazza “Ti riempiremo di coccole, pupa…”
Ma cosa vogliono da me?, pensò Lady terrorizzata che poi prese il bastone di legno con il quale cercava di allontanarli, rischio di essere riconosciuta da uno di quegli Ammiragli! Non voglio tornare in quell’inferno in nessun modo!
“Credi di difenderti con quel bastone, eh?” il marine biondo rise, sfoderò la spada e tagliò il bastone in pezzi.
“Ora potrai assaggiare la nostra saporita vendetta…” ghignò l’altro soldato leccandosi le labbra ed avvicinandosi sempre di più alla povera Lady che sembrava come una gazzella davanti a due leoni affamati… Ormai la situazione pareva senza alcuna via di uscita… Improvvisamente lei venne messa dietro ad altri due uomini, vestiti con un mantello ed un cappello in testa ed armati di spada.
“Lasciate in pace questa giovane altrimenti farete una brutta fine!” minacciò uno di quegli uomini dai capelli lunghi ed un po’ ondulati ed un paio di baffi neri.
“Già, maledetti marines! Dovreste vergognarvi di voler fare del male alla povera ragazza ferita invece di soccorrerla!” esclamò con un tono di disprezzo un altro uomo che aveva anche lui i capelli lunghi ed i baffi, ma lisci e di color biondo.
“Ma chi diavolo siete?” domandò il marine con i capelli azzurri arrabbiato sfoderando la spada.
“Avete rovinato il nostro bel momento proprio ora!” si lagnò il soldato biondo deluso.
Con grande sorpresa Lady pensò “Ma chi sono questi uomini?... Un attimo! Li ho già visto prima! Non saranno mica… della ciurma di Drake?!?”
“Ragazza, ora ti tiriamo fuori dal pericolo!” le disse qualcuno che prese dietro la fanciulla ferita in braccio… Era Drake in compagnia di Jack!
“Ehi! Ci stanno rubando la preda!” urlò uno dei marines il quale si accorse che uno dei due pirati stava per colpirlo, ma riuscì a difendersi con la spada.
Lo stesso pirata biondo lo rimproverò “Avete dimenticato le maniere da gentiluomo, eh? E soprattutto le donne non sono mica oggetti!”
“Senti chi parla, maledetto! Voi pirati siete le creature peggiori del mondo!” esclamò il soldato offeso.
“Thomas, non è il momento di predicare! Dobbiamo batterci subito prima che l’Ammiraglio ci scopra!” esclamò il pirata dai capelli neri che stava per combattere contro l’altro soldato “Capitano Drake, Jack, potete ora andare! Vi raggiungeremo alla nave!”
“Sì, ora ce ne andiamo alla nostra nave!” rispose il capitano in modo deciso che, assieme al ragazzo, scappò portando la fanciulla verso il porto.
Durante la fuga Lady sembrava del tutto indifferente davanti agli spari ed agli altri marines, che cercavano di catturare Drake, ma senza risultati grazie all’aiuto di Jack, perché osservava da vicino il viso del corsaro… Non si era mai accorta prima che sotto la maschera nera ed il cappello aveva gli occhi di un bel colore blu… Con lui si sentiva stranamente tranquilla e protetta, invece il capitano era molto concentrato per evitare ogni pericolo quindi non aveva mai tempo per essersi accorto di essere guardato dalla ragazza.
Quando erano arrivati sulla nave gli altri uomini chiesero al loro capitano se era il momento di salpare.
“Ancora no! Dobbiamo aspettare Thomas e Vincent!” esclamò Jack mentre Lady osservava con tanta curiosità la nave… Era dipinta di nero, pure le vele.
“Capitano Drake! Stanno arrivando Vincent e Thomas!” lo avvertì un uomo che stava sul ponte e che era molto più alto ed aveva una grossa corporatura ed aveva i lunghi capelli biondo scuri, un paio di lunghi baffi neri ed un grosso naso. Anche lui indossava, come tutti, un cappello con piuma vaporosa bianca ed un mantello.
“Bene, ora dobbiamo prepararci a salpare…” disse il capitano però lo stesso uomo grosso urlò allarmato “Dannazione! Sono circondati dai marines! Alcuni di loro hanno il potere del Frutto del Diavolo!”
Sentendo ciò Jack, gli altri pirati e Drake, che teneva ancora la ragazza in braccio si avvicinarono al ponte della nave per vedere i loro due compagni.
“Maledizione! Non ce la faranno!” esclamò il ragazzo preoccupato.
“Adesso vado io a salvarli.” Drake tranquillizzò la sua ciurma.
Alle sue parole Lady rimane spaventata e stupita invece gli uomini sulla stessa nave sembravano calmissimi…
“Goliath, porta la ragazza in infermeria per curarle la ferita!” ordinò il capitano all’uomo dalla corporatura enorme che la prese in braccio e le disse “Ragazzina, ti porta subito all’infermeria.” Mentre Drake scese di fretta.
Goliath sembrava stranamente tranquillo, ma lei, afferrando con la mano il ponte, gli fece un cenno di no perché era troppo preoccupata per Drake.
“Uh? Oh, non allarmarti: il capitano è molto forte e li sconfiggerà in un attimo!” le sorrise il grosso uomo con un tono molto gentile.
Ma come si può stare tanto calmi?, pensò la ragazza sconvolta che guardava Drake correre verso i suoi due compagni in pericolo, come si può combattere così facilmente contro i nemici dotati del potere del Frutto del Diavolo???
Ad un tratto da lontano si accorse con occhi spalancati che Drake si trasformò in… un gigantesco animale completamente verde scuro con una grossa coda! Fece un fortissimo ruggito e fece sbalzare i nemici con la sua coda per salvare Thomas e Vincent.
Ma cosa…? Guardandolo Lady non credeva ai suoi occhi… non aveva mai visto un animale con tanti ed enormi denti aguzzi, non aveva l’idea di quale animale fosse… Poco dopo la bestia tornò in forma umana e corse, assieme ai compagni, verso la nave.
“È il momento di fuggire!” urlò Drake appena arrivato così la ciurma fece immediatamente salpare la nave mentre Goliath portava la ragazza in infermeria.
  
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