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Autore: YukiWhite97    02/09/2015    3 recensioni
Il percorso dell'esistenza può essere diverso per ognuno, ed ogni persona che viene al mondo ha le sue esperienze, la sua storia, il suo posto nella storia di un libro infinito chiamato Vita.
William, tramite svariati racconti, riuscirà a spiegare allo shinigami Grell, esperienze elementari ma anche fondamentali come la nascita, la crescita e la morte.
Racconti che, insieme ai loro personaggi, riusciranno a prendere vita....
Brevissima storiella basata sul film "L'apetta Giulia e la Signora Vita".
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Alois Trancy, Ciel Phantomhive, Claude Faustas, Grell Sutcliff, Sebastian Michaelis
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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William guardò Grell seduto su una sedia. Quest'ultima appariva così stanco, così fragile, che quasi rimpiangeva i tempi in cui era stato così allegro e in forze.
Il moro sapeva, che di lì a poco, per il rosso sarebbe arrivata l'ora di andare. Era nato, aveva vissuto la sua vita da shinigami, più simile a quella di una farfalla, l'unico essere che vive per un giorno e poi muore per sempre.
Quelli erano gli attimi in cui tutta la sua freddezza e la sua severità, si sgretolavano per dar posto al lato tenero che vi era in lui.
Lentamente gli si avvicinò, poggiandogli una mano sulla testa, e facendolo destare. Gli occhi verdi di Grell guizzarono immediatamente sulla figura dell'altro, e sul suo viso comparve presto un sorriso.
"Va tutti bene?" - domandò.
"Sì  - rispose lentamente - sto bene.... Will, ma dimmi una cosa, è così che finisce la storia?"
"Affatto - sussurrò - c'è dell'altro.... la vita è qualcosa di meraviglioso. E questo cerchio, che chiude la storia di Ciel e Alois, in realtà non si chiuderà mai. E' qualcosa di difficile da spiegare, come un sogno"
"Si Will, fammi sognare - rispose battendo le palpebre - Will.... te lo ricordi il mio nome?"
"Allora, ormai anche Ciel è invecchiato - sospirò lo shinigami - e la vita è pronta a cominciare un altro giro. E anche questo è un sogno. Sai, c'è chi si addormenta - sussurrò sorridendo - poi c'è chi si risveglia. Poi c'è chi si addormenta e si risveglia in un altro posto. Dallo stesso posto da cui è venuto - allungò nuovamente una mano verso i suoi capelli, accarezzandolo - le cose, mia dolce creatura, vanno osservate dall'alto"
"Io voglio vederle dall'altro, Will" - sussurrò l'altro incantato.

Un giorno, Ciel senza età vestito d'azzurro, che aveva una piccola casa su nel cielo, incontrò Alois senza età vestito di rosso, che aveva una piccola casa nelle profondità del mare.
I due ragazzini si vennero incontro, in quel pezzo di terra dove vi era solo mare e cielo.
"Alois - disse il primo - vedo che a quanto pare ci siamo rincontrati alla fine"
"Già, lo so - rispose il biondo - che compito difficile che ho. Anzi, è più difficile ciò che rappresento"
"Sarà - sospirò facendo spallucce - ma siamo davvero indispensabili l'uno per l'altro"
"Per forza - sospirò il biondo sfiorando un ragno che stava su una ragnatela, facendolo morire - io sono un altro inizio". 
Ciel guardò l'insetto, e dopo averlo sfiorato, quest'ultimo ritornò in vita.

I due ragazzini, avevano ora lasciato il pezzo di terra, e si trovavano nello spazio, nel cielo buio, tra mille stelle, sospesi in aria e intenti a parlare tra loro.
"Sai, a volte penso che la gente non sa - iniziò a dire Ciel - o anzi, non vuole accettare, il fatto che io e tu siamo amici. Pensaci. Io, porto ciò che non esiste, mentre invece tu porti via ciò che già esiste. La verità, è che per gli altri è più facile odiarti"
"Non mi meraviglia che gli altri mi odino, ma io devo esistere. devo per forza". Dicendo ciò iniziò a volare verso il basso, più precisamente verso la terra, mentre il vento li trascinava giù e mentre quest'ultimo prendeva per mano Ciel.
"Non potrebbe essere altrimenti! - urlò ancora il biondo - al mondo non può esistere solo uno di noi due. Pensa un mondo fatto solo di me!".
In quel momento, la veste azzurra dell'altro ragazzo iniziò a macchiarsi di rosso, una cosa che lo portò a portarsi le mani sulla testa.
"Ah, no! - esclamò - d'accordo, hai ragione! Sarebbe terribile! E benché io esisto, non puoi che esistere anche tu, altrimenti l'universo sarebbe una cosa davvero troppi piccola!"

Alois e Ciel si presero nuovamente per mano, scivolando dolcemente sulla terra.
Atterrarono al centro di una distesa arida, al cui terreno vi era disegnato come un immenso orologio. Ed intorno adesso, vi erano tutti i coloro che avevano incontrato nel corso della loro vita: amici, familiari, e probabilmente... anche l'amore.
Quando si resero conto di ciò, i due, senza staccarsi, si guardarono intorno.
"Non vi allontanate - disse a quel punto il secondo - è così bello stare qui con voi. Potete avvicinarvi, vogliamo solo spiegarvi che... che noi siamo amici... e ... ci vogliamo bene... - poggiò una mano sulla spalla del biondo - noi saremo qui, per sempre insieme a voi. Questo ragazzo vive insieme a me, io vivo insieme a lui"
"Non possiamo stare l'uno senza l'altro, provate a non odiarmi più!" - sospirò l'altro.
In quel momento, Ciel fece nascere dal terreno un girasole altissimo, brillante e giallo come il sole. Alois andò per accarezzarlo, ma quando lo fece, quest'ultimo appassì immediatamente. Fortunatamente, ci pensò il ragazzino vestito in azzurro, con un solo tocco, a riportarlo in vita.
"Vedete? - domandò quest'ultimo - io non ci sarei se non ci fosse lui. Guardate più in profondità, dall'alto...".
Essi alzarono lo sguardo, videro il sole oscurarsi un attimo. Riconobbero immediatamente l'Angelo che, a loro tempo, li aveva fatti nascere, spedendoli nel mondo. Ma Ash non era da solo.
Lo osservarono discendere fino a loro, seguito da altri due angeli dalle ali bianche, una visione che li portò a bloccarsi.
Ciel si portò una mano sul cuore, tremando appena alla vista dell'unica persona che mai avesse amato. Sentendo gli occhi divenire più lucidi, iniziò a corrergli incontro, con le braccia aperte.
"Sebastian! - urlò - ti ho trovato!". Dicendo ciò lo cinse in un abbraccio che fu immediatamente ricambiato.
D'altro canto, anche Alois, più incredulo rispetto all'amico, iniziò a correre verso l'altro Angelo.
"Oh mio Dio! - esclamò - Claude... tu? Sei proprio tu?"
"Sono io Alois - dichiarò avvicinandolo a se - mi sei mancato tanto". Gli occhi del biondo presero ben presto a riempirsi di lacrime, e immediatamente dopo, le sue labbra si avvicinarono senza pensarci troppo, a quelle delle altre.
"Sebastian!  esclamò ancora Ciel - perchè tu sei qui?"
"Perché ho mantenuto fede alla mia promessa - disse afferrandolo per mano - adesso non ci separeremo più"
"Più.... ma come?" - domandò voltando lo sguardo verso Ash.
"Ciel e Alois, anche dopo la vita, il destino vi sta riservando qualcosa di straordinario. Ciel, tu che sei la Vita, ho molto apprezzato il tuo tentativo di far capire agli altri quanto la Morte, ovvero Alois, sia tua amica. Molti non lo comprendono, molti credono che la Morte sia la fine, e che voi non dovreste andare d'accordo. Ma loro vi accetteranno, e anche io. Vi accettiamo tutti e due qui con noi?"
"Davvero? - domandò il ragazzino - e... e come faremo a stare insieme?"
"Unendoti a me. Hai sentito ciò che ha detto Ash. Tu sei la Vita, e lo sono anche io. Sei disposto ad unirti a me, e divenire l'entità celeste che vagherà nel tempo e nello spazio?". Il più piccolo si avvicinò alle sue labbra, accarezzandole con le dita.
"Io voglio unirmi a te. Che i nostri cuori diventino una cosa sola, così come la nostra essenza".
Sebastian sorrise a quella frase, e dopo che si fu avvicinato ad egli per baciarlo, i loro corpi furono circondati da una luce bianca e quasi accecante. Subito dopo, i loro corpi scomparvero, lasciando posto ad un'entita fluttuante, molto simile ad una stella che immediatamente si levò alta nel cielo, pronta a viaggiare nell'universo infinito. Poco dopo, anche Claude e Alois fecero lo stesse, trasformandosi però in un'entità dal colore più rossastro.
Ash sorrise, osservando i due spiriti celesti viaggiare verso la volta, verso il Paradiso, o verso chissà dove.
"Che il cerchio ricominci" - sussurrò tendendo una mano in avanti, e scomparendo assieme al vento.
Molti non lo sanno, ma così nacquero gli Angeli Custodi, protettori della vita, e gli Angeli della Morte, coloro che portavano via la vita. Ma nonostante ciò, la gente iniziò finalmente a capire che la morte viveva dentro la vita e viceversa, e fu portata a non odiarla più così tanto, ma a capire che fosse giusto così, era il cerchio della vita.
Sebastian e Ciel, Claude e Alois, uniti indissolubilmente per l'eternità, viaggiano ancora adesso, uniti in delle sfere di luce che fluttuano nell'invisibilità dell'Aldià e che a volte scendono sulla terra o per guidarci, o semplicemente per adibire ai loro doveri.
E sono quelle che noi chiamiamo stelle cadenti.

Grell ascoltò tutta la storia, stendendosi poi sulla scrivania con lo sguardo verso l'alto.
"Wow - sussurrò - vorrei  proprio sapere chi l'ha scritta 'sta storia". Dopodiché si voltò di lato, chiudendo gli occhi. William gli si avvicinò, con una dolcezza che mai gli era appartenuta, sfiorandogli il viso.
"Grell - lo chiamò - Grell?".
Nel sentirsi finalmente chiamare, lo shinigami aprì gli occhi, guardandolo.
"E' proprio vera quella cosa" - disse il moro.
"Quale Will?"
"Quella che tutti gli esseri viventi muoiono. Una volta mi chiedesti se saresti morto. Si, Grell - poggiò una mano sulla sua - e morirò anche io"
"Oh - sorrise - allora.... hai sempre saputo che mi chiamavo Grell".
Quella fu l'ultima frase che egli disse, poiché poco dopo chiuse gli occhi. William intuì immediatamente che l'Angelo della Morte stesse venendo a prenderlo, e così, si chinò sulle sue labbra, donandogli un dolcissimo bacio che fece sussultare il cuore del rosso poco prima che smettesse di battere.
Tutt'ad un tratto, lo spirito di Grell si staccò dal corpo, mettendosi seduto. Il suo viso, invisibile, così come i suoi occhi, era ora a pochi centimetri da quello di William.
Lì, capì. Non era morto, era soltanto libero.
Si alzò, saltando giù, e andando verso la finestra, ma prima di volare via, si voltò verso William, salutandolo con la mano.
E quest'ultimo avvertì qualcosa, poiché fu portato a voltarsi immediatamente. Ma Grell non era più lì.
Aveva preso a volare verso il cielo, verso il sole che ora non lo avrebbe più accecato.

E poi attraversò le nuvole, ritrovandosi in un luogo che già una volta aveva avuto l'occasione di vedere, nei meandri lontani della sua vita. Tutto intorno era fatto di nuvole, e di bellissimi fiori colorati, ma non era un luogo vuoto, poiché vi erano anche coloro che in vita erano stati i suoi fratelli.
"Oh - sussurrò il rosso - che meraviglia! Quanti fiori! E che immensa luce! E'... è bellissimo!"
"Per forza è bellissimo! - esclamò uno dei suoi fratelli, prendendolo per mano - E' IL PARADISO!"

E mentre Grell raggiungeva il Paradiso, nello stesso istante, un nuovo, piccolo shinigami, apriva gli occhi e si affacciava alla finestra, salutando la vita.

Angolo dell'autrice
Nooooo non potete capire, ho i brividi, sto piangendo TWT Amo quando scrivo queste cose! Mi sono un pochino distorta dal film questa volta, cioè, ho aggiunto cose, perché poi la fine è la stessa, non potevo cambiarla, lo ammetto dai, mi piace, mi piace, e mi piace, ma mi viene da piangere!
La storia è giunta al termine, e io spero che vi siate emozionate almeno quanto me. Queste tematiche mi piacciono molto, chi mi conosce lo sa.
Che il cerchio della vita ricominci quindi *_______*
   
 
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