Fumetti/Cartoni americani > Gravity Falls
Segui la storia  |       
Autore: ChibiNekoChan    04/09/2015    4 recensioni
"Noi siamo i temerari, noi siamo la gioventù selvaggia.
Inseguiamo visioni del nostro futuro.
Un giorno scopriremo la verità:
la gente muore prima di arrivarci."
[Tradotto dalla canzone "Youth" di Daughter]
Anche se le ombre tacciono, ciò che è stato commesso sussurra ancora.
Il male esterno è sconfitto, ma i demoni interni sono inarrestabili.
Anche se i ricordi scompaiono, i legami non si dissolvono.
L'incomprensione di momenti scomparsi lega due persone per sempre.
Ma lei non ricorda più ciò che è stato. La persona da incolpare è soggettiva.
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L’evento si ripeteva nella mente di Dipper come un disco rotto, lui intento a sistemare la sorella sul letto, a non farsi vedere da nessuno, a mantenere il controllo.

E’ colpa mia, si ripete, se le succede qualcosa, è solo colpa mia.

Sistemò ogni cosa con cura e poi stette, immobile, a vegliare sulla sorella.
Osservava con apparente calma ogni singola parte del corpo disteso, nella speranza di un minimo movimento, il sole che entrava dalla finestra le incorniciava il volto.
Improvvisamente le dita affusolate della ragazza strinsero le lenzuola su cui erano appoggiate, le palpebre stanche si sforzarono ad aprirsi

Mabel!” esclamò preoccupato Dipper “Mabel, stai bene… ?

La ragazza lo guardava, gli scrutava il volto, ma non accennava a parlare.

Mabel… ?” Dipper si tolse il cappello, si sistemò i ciuffi di capelli fuori dal suo campo visivo e si avvicinò col viso. Gli occhi della ragazza non sembravano trasparire alcuna emozione, solo confusione.
Poi alzò il braccio e con l’indice indicò suo fratello.
Non emise una singola parola, non ci provò neanche.

I-Io?” balbettò Dipper.

Mabel annuì.
Il castano però sembrava non capire, e fu a quel punto che Mabel si sistemò sulle ginocchia e si avvicinò.

Mabel… ti ricordi di me?

La ragazza scosse la testa.
Fu come se un fulmine avesse colpito Dipper in testa, sentì il petto pesargli incredibilmente.
Cercò di mantenere la calma.

Il mio nome… è Dipper. Cioè, è un soprannome più che altro ma… chiamami Dipper. S-Sono tuo fratello.” Spiegò, stringendo i pugni. Ma dalla faccia che fece, si intuì che Mabel non aveva capito.

La ragazza si portò le mani ai capelli, percorrendoli.
Dopodiché, indicò sé stessa.

Tu… ti chiami Mabel.” sospirò “Riesci a parlare?

Mabel aprì la bocca, ma non uscì alcun suono. Mosse le labbra, boccheggiò, ma fu inutile.
Alla fine, scosse la testa.

Ok, Dipper, non ricorda nulla, nemmeno come parlare, pensò, sono nei guai. Sono… è colpa mia. E’ tutta solo colpa mia, devo fare qualcosa…

O-Ok Mabel, ti ricordi come si scrive?

Lei annuì.

Bene, mh… vado a prenderti qualcosa per scrivere allora.

Durante tutto il viaggio la sua mente vagò dal Prozio Stan a Wendy, dai suoi genitori a Soos, a Prozio Ford, si chiedeva come avrebbero reagito, si chiedeva come avrebbe potuto spiegare la situazione.
Stava per rientrare nella stanza dove si trovava Mabel quando sentì un urlo provenire da lì, si affrettò ad aprire la porta e trovò la sorella rannicchiata, che si teneva la testa. Emetteva dei lamenti, forse di dolore, Dipper non riusciva bene a distinguerli poiché erano ovattati.

Mabel!” Corse verso di lei e la abbracciò, senza neppure pensarci “Stai bene?!

Lei boccheggiò, poi strinse la presa sull’abbraccio. Dipper sentì distintamente delle calde lacrime bagnargli i vestiti. Cominciò a carezzarle i capelli con delicatezza.
Lei tremava.
Il castano non aveva idea di cosa fosse successo.
Una volta sciolto l’abbraccio, Dipper le diede un taccuino e una penna, e lei iniziò a scribacchiare.
La sua calligrafia era molto più disastrosa di quella che aveva prima dell’incidente, sembrava avesse difficoltà a tenere la penna fra le mani.

Non ricordo nulla.” scrisse soltanto.

Mabel, perché hai urlato?

Lei indicò la scritta. Il ragazzo si grattò la testa.

E… ?

Ricominciò a scrivere, stavolta con più forza, calcando, con rabbia quasi.

Non penso a niente. La mia testa è bianca, statica. E’ come se fossi nata ora. Ricordo solo un triangolo. E mi tormenta.

Un… triangolo?” ...Bill? pensò.

Se provo a pensare al passato, vedo solo un triangolo nero.” scrisse, dopodiché posò il taccuino da parte e si strinse alle ginocchia. I suoi occhi erano lucidi.

Le tavole di legno scricchiolavano sotto i piedi tremanti di Dipper, che sentì i suoi occhi bruciare.

E’ colpa tua, tutta colpa tua, non lo capisci?

Tirò su col naso.

Niente di ciò che avete fatto insieme ha più importanza, sei solo un estraneo.

Il rumore attirò l’attenzione di Mabel.

Se mai si ricordasse di te, difficilmente ti perdonerebbe.

Goccioloni di lacrime decorarono le ciglia di Dipper.

Non dovevi premere quel grilletto.

Non dovevi premere quel grilletto.

Bill ha ottenuto quello che voleva.

Non dovevi premere quel grilletto.

Ora non hai più una sorella.

E’ colpa tua.

Solo colpa tua.

Tutta colpa tua.

Le gambe del ragazzo cedettero, facendolo cadere per terra, le lacrime gli offuscavano la vista, il naso ormai chiuso lo soffocava, la sua mente lo torturava.
Strinse così tanto i pugni da farsi male.
Come per punirsi.
Come per curarsi.
Lo sguardo confuso ma preoccupato della sorella era come una pugnalata.

S-Scusami..." mugugnò, cercando di asciugarsi le lacrime col dorso della mano.

  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Gravity Falls / Vai alla pagina dell'autore: ChibiNekoChan