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Autore: Lila_88    05/02/2009    2 recensioni
[Jarod, il Camaleonte] Sono passati mesi dall'avventura sull'Isola di Carthis. Jarod e Miss Parker saranno riusciti a dimenticare e andare avanti?
Genere: Romantico, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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CAP.2



Non sapeva come avesse fatto, eppure si era ritrovata, improvvisamente, sull’Isola di Carthis. Di nuovo. Davanti a lei il fantasma della bambina che l’aveva accompagnata nella sua avventura.

-    Ciao.
-    Ciao piccola. Che ci faccio io qui, di nuovo?
-    Sei qui, per una persona.
-    Quale persona?

La bambina, chiamata anche lei Miss Parker, non rispose, ma corse via. Miss Parker le corse dietro, cercando di non perderla di vista. Sapeva che tutto quello che stava vivendo, aveva un significato preciso. E immaginava, quasi sperava, che la persona di cui le avesse appena parlato la piccola, fosse il signor Parker, suo “padre”. Credeva che da lì a qualche momento, se lo sarebbe ritrovato davanti. Invece, con sua enorme sorpresa, la persona che si ritrovò davanti, fu Jarod. Era immobile, e la stava fissando.

-    Jarod!

Lui non rispose, ma continuò a fissarla, con una strana espressione vuota, stampata sul volto. Miss Parker, allora, si avvicinò a lui e, come lo toccò, Jarod divenne cenere, ai suoi piedi. E quello che vide, la terrorizzò a morte. La sagoma di Jarod, sgretolandosi, aveva lasciato agli occhi della donna, una vista ancor più terrificante: una tomba. La tomba di Jarod.
Miss Parker si svegliò, urlando, e portandosi seduta in mezzo letto. Un sogno? No, un incubo. Un
terribile incubo.

**

In piena notte, Jarod si svegliò, di soprassalto. Si alzò e andò in cucina. Si versò un bicchiere d’acqua e prese una pasticca. Non stava affatto bene. Era malato, ma non voleva ammetterlo. Neanche a se stesso. Sapeva benissimo che ciò che aveva era grave. Era per quel motivo che si stava curando, da solo. Andare in ospedale era troppo pericoloso. Soprattutto nel Delaware, dove si trovava. Il Centro avrebbe potuto trovarlo facilmente. Sospirando, si appoggiò ad una parete, lasciandosi scivolare, finché non si ritrovò seduto per terra, avvolto dal buio della notte.

**

La mattina dopo, Miss Parker camminava per i corridoi del Centro, quando si trovò davanti il signor Raines.

-    Miss Parker, come procede la ricerca di Jarod?
-    Bene. Siamo molto vicini, questa volta.
-    Cercate di muovervi.

Raines si dileguò, con molto piacere di Miss Parker. Odiava quell’uomo. E pensare che c’erano molte probabilità che fosse proprio lui, il suo padre biologico! Lasciandosi alle spalle quell’incontro, si diresse nell’ufficio di Sidney, dove trovò solo Broots.

-    Dov’è Sidney?
-    Non lo so. Stamattina non è ancora arrivato.
-    Che strano.

**

Sidney si era svegliato molto presto, quella mattina ma, invece di andare al Centro, era andato all’appartamento di Jarod. Quando l’uomo gli aveva aperto la porta, non sembrava tanto sorpreso di vederlo.

-    Sapevo che saresti venuto.
-    Ieri sera non mi hai convinto. Cosa mi stai nascondendo?
-    Sidney, sto bene. Cosa dovrei nascondere?

Sidney gli mostrò il flacone che si era portato il giorno precedente.

-    Questi medicinali servono per la cura dei tumori. Non le vendono nelle farmacie come gli antidolorifici normali.

Jarod voltò alle spalle al suo mentore di sempre, sapendo che non poteva mentirgli.

-    Dove?
-    Al cervello.
-    Quanto è grave?
-    Avrei bisogno di un’operazione per asportarlo, prima che sia troppo tardi. Ma non posso farlo da solo. E andare in ospedale, potrebbe essere troppo rischioso.

**

Miss Parker, nel suo ufficio, vide passare Sidney, così uscì e lo chiamò.

-    Sid!

Lui si voltò e sorrise.

-    Buongiorno, Parker.
-    Si, buongiorno! Dove sei stato, fino ad adesso?
-    In giro. Scusa il ritardo. Novità su Jarod?
-    Nessuna.

Miss Parker lo guardò per un lungo minuto negli occhi. Sidney le nascondeva sicuramente qualcosa. Ne era certa.

**

Nei giorni seguenti il ritardo di Sidney si ripeté. Lui continuava a inventare scuse, con Miss Parker e Broots, che non facevano altro che alimentare i sospetti di Miss Parker. In realtà, Sidney si recava ogni giorno da Jarod, le cui condizioni peggioravano ormai di giorno in giorno.

**

Un giorno, Miss Parker, stufa di essere tenuta all’oscuro di quello che tramava Sidney, decise di seguirlo, portandosi, naturalmente, dietro Broots. I due si erano appostati all’alba, fuori dall’abitazione dell’uomo e, in quel momento, lo stavano seguendo con la macchina.

-    A me non sembra proprio giusto, seguirlo. Mi sembra, in qualche modo, di tradirlo.
-    E’ lui che sta tradendo noi, Broots. Ci nasconde qualcosa e io intendo scoprire di che si tratta.

Sidney, ignaro di essere seguito, parcheggiò fuori dall’appartamento di Jarod. Miss Parker si fermò a qualche metro di distanza, per non farsi scoprire. Lei e Broots videro Sidney scendere dall’auto.

-    Miss Parker, ma quello è l’ultimo rifugio di Jarod!
-    Allora c’entra Jarod, in tutto questo! Avrei dovuto immaginarmelo! Scommetto che Sid sapeva fin dall’inizio che Jarod era qui!





  
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