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Autore: Altair4    05/09/2015    1 recensioni
Due personaggi di questa storia vivono nella mia mente da tempo immemorabile, forse da dieci anni. Finalmente sono riuscita a metterli nero su bianco e ne sono estremamente felice! E’ stato difficile assegnare le caratteristiche giuste a tutto il racconto perché secondo me è un mosaico, infatti dal capitolo 23 diventerà un GIALLO! l’unico filo conduttore di tutti i suoi tasselli è la ricerca da parte della protagonista principale (mezza umana e mezza aliena) di se stessa. Senza Nome (anche detta I.113) è sospesa tra due mondi e non sa a quale appartiene veramente e soprattutto non sa quale sarà il suo destino. Ho cominciato dalle sue origini ma c’è un intero mondo parallelo, il mio mondo immaginario, da scoprire…
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Alexei entrò nello studio del Dottore, era preoccupato perché temeva che gli avrebbe fatto una domanda diretta a cui
 
non sapeva bene cosa rispondere, se gli avesse chiesto se era coinvolto sentimentalmente non avrebbe dato la risposta
 
che tutti si aspettavano da lui.
 
            -Vedo che Senza Nome è molto presa da te, stai facendo un ottimo lavoro. Capisco che non puoi esserle totalmente indifferente, ma ricordati sempre che lei non è umana, non avrà mai figli normali e voi non potreste mai avere un vita normale, non fare sciocchezze e tieniti la tua bella Angelica-
 
            -Signore Senza Nome è meravigliosa ed io la tratterò come una principessa, ma so benissimo che sono in missione- lo disse con un tono come se volesse convincere se stesso, ma il Dottore non ci fece caso e disse.
            -Com’è andata la giornata con Patrick e Melissa?-
            -Molto bene, Senza Nome sembrava a suo agio, credo che aumenterà ancora di più la sua efficienza, sembra davvero una ragazza normalissima, a parte quando ci strabilia con i suoi risultati eccellenti…l’ho battuta ad un incontro di scherma ma solo perchè ha messo la sua protezione in metallo…-
            -Che cosa hai pensato quando l’hai vista nella sua versione aliena?-
            -Che è…- Alexei stava per dire stupenda, ma si trattenne- è incredibile, da cosa la protegge una tale armatura?-
            -Laser, armi bianche e proiettili di piccolo calibro…almeno al momento sembra così. Quindi non ti sei spaventato?-
            -No signore girano voci nella base, qualcuno l’aveva vista trasformarsi, lo sappiamo tutti che può…anche se vedere la trasformazione dal vivo mi ha lasciato senza parole-
            -Bene, devi ricordati com’è veramente…spero però che non avrai problemi quando avrete la vostra privacy…-
            -Signore non ha un aspetto spaventoso, ma mi ricorda che non è possibile avere una vera relazione con lei-
 
Fu inaspettatamente doloroso per lui pronunciare quella frase, più passavano i giorni, più lui non se la sentiva di prenderla in giro.
 
            -Ti vedo preoccupato c’è qualcosa che vorresti dirmi che riguarda Senza Nome?-
            -No signore…è per le voci che circolano sull’ibrido…che si ricopre di metallo…- mentì Alexei.
            -Non preoccuparti non ti chiederò chi è stato, lo sappiamo benissimo, infatti se Rook farà un altro passo falso verrà punito-
            -Credo che se lo meriti…-
            -Senza Nome ti ha raccontato cosa le ha fatto, non è vero?-
            -Sì signore, sono sicuro che non gli avete ordinato di farle del male in quel modo-
            -Infatti! Doveva solo spronarla a combattere-
 
Anche il Dottore aveva mentito, Rook aveva eseguito gli ordini, era stato ben selezionato perchè era l’unico che
 
avrebbe colpito duro senza farsi problemi di coscienza, allo stesso modo Alexei era stato scelto ad hoc per sedurre
 
l’ibrido 113 per il suo piacevole aspetto e per il suo noto senso del dovere.
 
Quando il soldato Petrov uscì, arrivò Dorotea, salutò il giovane sorridendo ma quando entrò in ufficio mostrò uno stato d’animo completamente diverso.
 
            -L’ibrido sa di noi e mi ha fatto pure la predica!-
            -Lo sapevo che avrebbe capito prima o poi, devi smetterla di chiamarmi William davanti a lei!-
            -E non è tutto, sa che Petrov ha una fidanzata…-
            -Non me lo ha detto…non dovrei sorprendermi della sua perspicacia, ma credo che non sarà un problema, domenica sono stati abbracciati come due fidanzatini per tutto il tempo ed il soldato semplice Terrace mi ha detto che sono scappati al centro della serra per baciarsi, ci sono rimasti solo pochi minuti…-
 
            -Quando le permetterai di fare il grande passo? Ti assicuro che è pronta… quella zoc…-
            -Cosa ti prende Dorotea? Credevo che tenessi a Senza Nome…ah  ho capito, è per quello che ha detto su di noi…per favore è una ragazzina, cosa vuoi che capisca…infatti rimanderò più possibile il loro incontro segreto-
 
Il Dottore liquidò così la questione ma a Dorotea non era andato giù il commento moralista proprio perché si sentiva
 
colpevole, avrebbe lasciato il marito volentieri, non riusciva a vivere la cosa come uno svago, lei era veramente
 
innamorata del suo William e sapeva che era tutto sbagliato, l’ibrido aveva ragione anche se era una ragazzina.
 
 
Aliya stava sognando, c’era il suo Alexei con i suoi occhi blu crepuscolo, le sorrideva, le tendeva le mani come per
 
invitarla a seguirlo, poi l’immagine sparì e comparve una sorta di deserto dorato poi un ectoplasma svolazzò fino a lei
 
e diventò solido assumendo un aspetto umanoide, era fatto di  metallo come lei, era la sua versione maschile, le parlò
 
dolcemente.
            -Aliya…sono Nestor…questo non è un sogno siamo connessi. Tu non ha idea delle potenzialità che hai e cosa potresti fare, la tua anima è in contatto con la mia e l’ho potuto realizzare perché ho lasciato il mio corpo, sono appena morto per i terrestri, ma non è finita per me potrò raggiungere il mio pianeta…-
 
            -Tu parli del pianeta Xiar? Come puoi andare là?-
 
            -Un giorno tutto questo ti sarà chiarito…sono tuo zio, tua madre Feidor era mia sorella…non sei nata in
 
provetta, sei l’unico ibrido sopravvissuto perché sei stata concepita in modo naturale, tua madre si è innamorata di
 
un umano, il dottor James Cooper, colui che avrebbe dovuto studiarla da vicino. Era uno scienziato brillante ma con
 
un gran cuore, non sempre queste due qualità si trovano nello stesso umano. La nostra navicella era danneggiata,
 
eravamo in tre, solo io e tua madre siamo sopravvissuti ma con gravi danni, tuo padre ha cercato di salvarci, ci ha
 
curato e soprattutto ci ha ascoltato, non ci ha trattato come mostri venuti per conquistare la Terra…ha creduto in
 
noi, non è quella la nostra missione, siamo venuti solo per studiare i terrestri, il nostro è un pianeta pacifico, lì tutto
 
è armonico, tutto è energia, questo corpo che tu vedi era solo un mezzo per arrivare qui…l’aspetto che avevamo un
 
tempo prima di evolvere-
           
            -Come è possibile che i miei si siano amati…-
            -E’ il primo mistero dell’universo l’amore, nessuno lo comprende fino in fondo, possiamo solo cercare di sfiorarlo…-
            -Come hanno potuto concepirmi? Hanno fatto esperimenti su di lei?-
 
            -No, solo tu sei nata naturalmente, tutti gli altri ibridi sono stati cresciuti in laboratorio, tua madre non
 
poteva affrontare troppe gravidanze...è successo perché erano riusciti a fuggire…si sono amati…ma tuo padre era
 
malato…furono catturati e non ci hanno permesso di curarlo…chiedi a quello che chiami il Dottore, lui sa tutto e
 
non ha fatto nulla per aiutarci per non rimetterci la carriera-
 
            -Ho sempre sperato che mi volesse bene come un padre…mai come adesso vorrei andarmene di qui...ma non
 
posso fare nulla mi hanno in pugno…soffro di attacchi epilettici devo prendere un medicinale, dicono che la causa
 
risiede nella diversità tra il DNA umano e quello Xiariano-
 
            -Ti hanno detto una mezza verità, avrebbero potuto guarirti, non lo hanno fatto per renderti dipendente da
 
loro…ma tu puoi farcela so che riuscirai a produrre quel farmaco…e nel nostro mondo non ne avresti bisogno-
 
            -C’è mia madre nel tuo mondo?-
            -Sì… presto la raggiungerò-
            -No aspetta, voglio sapere di più, non te ne andare e mio padre?-
            -Gli umani hanno un destino diverso, noi non lo conosciamo…tuo padre è morto prima che tu nascessi e tua madre è morta di parto, era troppo debole-
 
            -Io sono molto più forte degli umani, come mai non siete riusciti a scappare? Che fine ha fatto il vostro potere?-
            -Tu sei speciale e noi eravamo deboli a causa dell’incidente con la navetta…ci hanno tolto la nostra fonte di energia, anche se non l’hanno mai capito, loro hanno i nostri zirconi-
 
            -Gli zirconi esistono anche sulla Terra, cosa hanno di speciale?-
 
            -Sì lo sappiamo, ma ponendoli in contatto con  i nostri monili Xiariani è possibile  estrarre molta energia, è
 
qualcosa di simile ad una piccola fusione nucleare controllata.  Nella base c’è ancora il mio bracciale e la tiara di
 
tua madre, trovali, potrai andartene di lì. Ricordati però che prima di lasciare la Terra devi imparare dagli umani
 
come abbiamo fatto io e tua madre, è per questo che ho vissuto più che ho potuto anche se da prigioniero. Ora
 
tornerò sul mio pianeta Xiar più saggio di quando sono partito, dopo aver sofferto la sofferenza dei terrestri ed aver
 
aumentato la mia consapevolezza che il nostro è un mondo perfetto-
 
            -Voglio venire anche io, voglio conoscere mia madre…in parte sono come te!-
            -Kara ti contatterà, lei ti raggiungerà quando sarà il momento-
            -Chi è Kara?-
            -Lei è  tutto…lei è luce…un giorno capirai bambina…adesso devo andare…-
            -No aspetta devo farti tante domande non puoi andare!-
            -Vorrei ma non posso mi stanno richiamando! Ricordati! Tu non sei solo umana, sei anche Xiariana, sei parte di questa Terra ma anche parte di noi, potrai scegliere…so che sarai all’altezza…addio-
 
            -Nestor aspetta! Aspetta come saprò che questo non è un sogno!-
            -Tu lo sai che non lo è…-
 
Nestor esalò l’ultimo respiro nella sala operatoria della base mentre tentavano disperatamente di rianimarlo. La
 
dottoressa Jung disse a Spellman:
            -Dottore lo abbiamo perso, è morto…non respira più ed il suo cuore ha smesso di battere…-
            -L’aveva detto che sarebbe morto…perché ora? Perché?- Rispose Spellman.
            -Perché ha finito la sua missione…-
            -No, non ci credo la loro missione era conquistarci!-
            -Forse no, forse davvero erano solo qui per studiarci…-commentò la dottoressa Jung.
            -Ha detto che sarebbe tornato dai suoi simili, forse ora manderanno le astronavi per sottomettere la Terra!-
            -Dottor William Spellman! Se così fosse a quest’ora sarebbero già arrivati anni fa quando è morta Feidor-
            -Dottoressa Jung siete troppo sentimentale! Erano un pericolo, forse lo sono ancora, forse le loro navi sono in viaggio e arriveranno presto, ecco perché è morto adesso…-
           
            -Il suo corpo non ne poteva più, è sopravissuto fino ad ora solo grazie alla sua forza di volontà, perché voleva sapere se I.113 era sopravvissuta, è uscito dal coma solo per sapere di lei…ne sono certa!-
            -No, lui la vedeva anche durante il coma…me lo ha confessato…aspettava solo che lei fosse forte, voleva solo assicurarsi che se la sarebbe cavata…forse ha comunicato con lei, dobbiamo sapere se è successo…istruirò Alexei perché ci riveli cosa sa!-
 
Aliya aprì gli occhi, quello era stato il sogno più incredibile che avesse mai fatto, era così realistico e dettagliato,
 
aveva visto un altro essere come lei, poteva finalmente capire chi era veramente e non sentirsi così diversa da tutto il
 
resto del mondo, anzi della Terra, perché adesso la sua vita non era legata solo al terzo pianeta del sistema solare, una
 
parte di lei apparteneva anche ad un altro luogo, ammesso che quello non fosse stato solo un sogno. Decise di
 
scoprire la verità e di non parlarne ad anima viva, il suo istinto le diceva che non poteva più fidarsi di nessuno. Se era
 
tutto vero, la realtà era ancora peggiore di quello che aveva immaginato, le persone che l’avevano cresciuta erano
 
anche gli aguzzini che avevano lasciato morire i suoi genitori. Dentro di lei cominciò a nascere un odio profondo
 
verso il Dottore, sostituì tutto l’affetto ed il rispetto che aveva per lui, sentiva che quello non era un semplice sogno,
 
ma cercò di mitigare quel forte sentimento di distruzione come le aveva detto Nestor. Prima doveva imparare tutto
 
quello che poteva, nel mentre avrebbe cercato le prove che quello non era solo un sogno, cioè la tiara ed il bracciale,
 
poi una volta diventata indipendente se ne sarebbe andata. Nestor era stato chiaro, per il momento doveva vivere la
 
vita che gli umani avevano deciso per lei, doveva solo avere pazienza. Adesso aveva un luogo dove scappare proprio
 
come Alexei, perché era questo che lui avrebbe fatto, ad un certo punto sarebbe sparito e sarebbe tornato in Russia
 
con tutti gli onori, una carriera ed avrebbe sposato la sua bella Angelica.
 
Aliya si preparò, studiò come tutte le mattine e poi si recò in palestra dove l’attendevano Patrick, Melissa e Alexei,
 
quest’ultimo appena la vide si illuminò dalla felicità e lei si accorse che non sarebbe riuscita a cancellarlo come
 
credeva poche ore fa. Si sentì una sciocca ragazzina patetica, il suo lato umano la rendeva debole, ma non poteva
 
farci molto, come aveva detto Nestor l’amore era il primo mistero dell’universo, imponderabile e potente.
           
            -Senza Nome stai bene?-
            -Ho dormito male stanotte, forse non ho digerito bene la cena…-
            -Certo adesso che mangi con noi alla mensa patirai come noi comuni mortali- disse Patrick scherzoso.
            -E’ vero il cibo è peggiore e devo comunque sorbirmi quelle alghe, ma ne guadagno in compagnia…è più bello con voi, mangiare da soli è proprio da sfigati-
 
            -Non lo dire a me, quando sono arrivata tutti mi evitavano perché qualcuno aveva messo in giro la voce che portavo male…i soldati uomini possono essere molto stupidi- disse Melissa.
 
            -Esagerata, ti abbiamo evitato soltanto i primi giorni, poi non ho resistito eri troppo buffa lì da sola, dovevo assolutamente fare qualcosa- commentò Patrick.
 
            -Buffa? La tua prima versione era diversa! Com’è che agli altri la racconti sempre in maniera comica?- Melissa si avvicinò a Aliya e le disse in un orecchio: - mi ha detto che avrei avuto un viso ancora più bello se avessi
 
sorriso, che non poteva vedermi così triste e sola! Secondo me è stato lui a mettere in giro quella balla della sfiga per
 
avermi tutta per sé e battere sul tempo gli altri soldati!-
 
Aliya sorrise, quei due erano davvero carini insieme e mostravano di aver fiducia in lei ammettendo apertamente la
 
loro relazione, anche se non avrebbero dovuto. Appena finito di far colazione i tre soldati e l’ibrido tornarono alla palestra.
 
            -Finalmente posso vantarmi un po’ anche io, guarda ed impara Aliya-
 
Melissa prese un tamarillo dalla tasca lo buttò in alto, un coltello uscì dalla sua manica e lo lanciò mirando ad un
 
pannello di legno attaccato al muro con sopra un bersaglio. Colpì il centro in pieno con coltello e frutto.
 
            -Caspita sei davvero eccezionale!-
            -Mi ha insegnato mio nonno, anche lui era un soldato, pensa che i miei genitori erano insegnanti delle elementari! Non ho preso un bel nulla da loro-
 
            -Melissa non è brava solo a lanciare coltelli è anche un pilota di elicotteri, il migliore che abbia mai conosciuto- disse fiero Patrick.
           
            -Per te solo il meglio mia cara!- Disse Alexei.
            -Mi insegnerai anche a pilotare un elicottero?-
            -Può essere…non mi hanno ancora detto nulla di preciso, ma sembra che tu debba imparare  a fare un po’ di tutto-
 
            -Bene non vedo l’ora, ma Fuentes?-
            -Ha detto che domani osserverà il nostro operato mettendoti alla prova, dice che hai bisogno di stare con persone più giovani e di imparare cos’è il cameratismo, ma prossimamente sarà più presente, credo che abbia chiesto
 
un giorno di permesso…non mi hanno voluto spiegare altro- Disse Alexei, era così contento di poter vedere Aliya
 
ogni giorno, non faceva nessuno sforzo per nasconderlo anche agli altri. La mezza aliena lo guardava un po’ con
 
stupore, non sembrava che recitasse, aveva mentito su qualcosa ma i suoi sentimenti sembravano reali, decise di
 
dargli il beneficio del dubbio per il momento.
 
Melissa insegnò tutti i suoi segreti all’ibrido e poi la osservò mentre lanciava.
 
            -Bene…ma più diritto quel braccio, ok ricorda che non stati sparando, stai lanciando qualcosa, la trattoria è diversa…mmm sì così va bene-
 
Dopo poco che lanciava Aliya aveva già cominciato a centrare i bersagli in modo magistrale, poi ad un certo punto
 
Melissa lanciò un altro tamarillo e gridò:
            -Prendilo al volo e fai centro!-
 
Aliya fu rapidissima ed afferrò il frutto infilzandolo molto vicino al centro di uno dei bersagli posti più in basso.
            -Non male aliena, non male-
 
Alexei pensò che Aliya si sarebbe arrabbiata nel sentirsi chiamare così, ma non vide nessuna reazione, questo un po’
 
lo insospettì, ma non gli dette troppa importanza, non sapeva che I.113 in quel momento era fiera di essere per metà
 
aliena, gli uomini erano peggiori di lei, Nestor le aveva fatto capire tante cose.
 
            -Bene adesso dobbiamo esercitarci con la scherma…ma non so se Patrick e Melissa se la sentiranno di vederti in forma aliena-
 
            -Non c’è problema! Non aspettavo altro!- Disse Melissa e Patrick annuì, così assistettero alla più incredibile delle trasformazioni e poi ad uno splendido incontro di scherma, ora i due erano alla pari.
 
            -Non mi dire che in così poco tempo non hai più problemi con la tua armatura?-
            -Certo che li ho, altrimenti ti avrei già battuto, ma il mio corpo si sta abituando in fretta!-
 
Alexei vinse l’incontro per poco e poi ci fu una richiesta da parte di Melissa.
            -Ci fai vedere come te la cavi nella sala dei laser? Tutti dicono che potresti arrivare oltre il decimo livello con le protezioni-
            -Secondo me anche senza protezioni, ma la mia…ehm…armatura naturale riflette i laser quindi in teoria non verrei mai colpita…-
 
            -No problem Senza Nome, Patrick setterà i laser perché riconosca anche la tua pelle metallica. Certo adesso
 
sei rallentata quindi sarai quasi come un normale essere umano, dai facci vedere cosa sai fare! E’ un esercizio per
 
migliorare la tua scioltezza- commentò Alexei.
            -Fuentes non sarebbe d’accordo…-
            -Lui non è qui…- disse Melissa con un sorrisino beffardo.
            -Ok…-
            -Aspettate un attimo, il Dottore mi ha detto che Senza Nome non si deve stressare troppo altrimenti potrebbe sentirsi male…- Disse preoccupato Patrick.
 
            -Tranquillo oggi è stata una giornata piuttosto calma va bene così, conosco i miei limiti-
 
Si recarono tutti nella sala dei laser, Melissa, Patrick ed Alexei presero posto nella cabina di controllo.
 
            -Parto subito dal secondo livello, va bene?-
            -Sì grazie Patrick-
 
Aliya era rallentata dalla sua pelle in Proteallo ma non ebbe alcun problema a scansare i due raggi laser e sembrava
 
divertirsi, ad ogni segno Patrick aumentava di livello e arrivarono al quinto senza che venisse nemmeno sfiorata.
 
            -Che ne dici ci fermiamo qui?-
            -No aumenta!-
 
Ma proprio in quel momento avvertì il mal di testa e allora gridò.
 
            -Ferma tutto…devo andare!-
 
Aliya riassorbì il Proteallo e scappò rapida verso il suo alloggio, Alexei la seguì a ruota.
            -Aspettami che succede!-
 
Entrarono dentro la sua stanza lei corse verso l’armadietto dei medicinali, aveva già cominciato a tremare, ingoiò la
 
capsula, Alexei l’afferrò al volo.
 
            -Cosa posso fare? Dimmelo-
 
Lei non riusciva ad articolare nemmeno una parola, tremava tra le braccia del soldato Petrov che la guardava con
 
occhi impauriti, poi piano piano si calmò.
 
            -Non volevo che tu mi vedessi così…-
            -Ti ho già vista…ti ho spiato una sera, stavi ballando, eri meravigliosa…poi hai cominciato a tremare ed io non sapevo cosa fare…ma sono subito intervenuti gli infermieri e ti hanno portato via…-
 
            -Tu mi guardavi di nascosto?-
            -Sì, dopo che ci siamo parlati…avevo il permesso del Dottore, volevo conoscerti meglio, ma non ho avuto il
 
coraggio di entrare nella palestra eri così perfetta…mi sono sentito intimorito da te…poi ti sei sentita male ed ho
 
capito che avevi anche tu bisogno di cure come me…ho capito che forse non siamo così diversi…-
 
            -Oh Alexei…sì anche io  a volte sono un essere fragile come tutti voi…-
            -Perdonami…so che non vuoi perché ci vedono, ma credo che morirò se non ti bacio subito-
 
Lui l’avvicinò a sé e la baciò con trasporto, in quel momento si abbracciavano così stretti che Aliya si sentiva quasi
 
svenire e ripensò a Nestor e a quello che aveva detto, essere se stessa le sarebbe costato tanto, si staccò da lui.
           
            -Dobbiamo andare o si preoccuperanno…-
            -Va bene…te la senti di prendere un the con i biscotti?-
            -Sì volentieri!-
 
Il Dottore aveva assistito alla scena insieme a Dorotea.
 
            -Tu che hai un sesto senso femminile…secondo te Alexei è un bravo attore o è preso veramente da lei?-
            -Avete tutti un debole per quella macchina da guerra! Sono certa che un po’ reciti ed un po’ gli venga
 
spontaneo, ma non ti preoccupare, gli farà gola la sua ricompensa! Quando sarà tornato al suo paese ci penserà la sua
 
bella Angelica a fargli dimenticare Senza Nome, del resto siete tutti così vuoi uomini, prima di tutto il potere!-
 
            -Che cosa hai stasera? Sei più cinica del solito…vuoi che ti addolcisca un po’?-
            -No stasera, non mi va, ho promesso a mio marito che tornavo un po’ prima-
            -Ma…-
 
Dorotea non gli dette il tempo di replicare, aveva lasciato l’ufficio lasciandolo lì solo a riflettere.
 
 
P.S. Ciao a tutti! ;-)
In questo capitolo vi ho parlato un po’ degli Xiariani ed ho rammentato una certa “Kara”, bene è lei l’altro personaggio insieme a Senza Nome che mi sono inventata anni fa, purtroppo ancora non vi mostrerò molto di lei ma in futuro sarà veramente importante.
Alexei è molto confuso e non sa cosa deve fare. Si comporterà nel modo giusto? E poi qual è il modo giusto?
Spero che continuerete a seguire l’evoluzione di Aliya/Senza Nome, più lei diventa consapevole di sé, più la storia diventerà complicata.
Grazie a voi che continuate a leggere e soprattutto grazie ai coraggiosi che faranno la recensione...
La vostra
Altair
 
   
 
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