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Autore: innamoratahobbit96    05/09/2015    3 recensioni
POV CHANTAL:
Poi ci sono io, Chantal. Ho 28 anni. Ho la pelle scura, occhi castani e capelli neri, ricci e lunghi fino al collo e sono un’attrice teatrale americana. L’estate era finalmente giunta e io e i miei amici potevamo finalmente riposare, per questo, mi chiesero se volevo andare alle Hawaii con loro.
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POV RICHARD:
Mi chiamo Richard, ho 38 anni e sono un attore inglese. Finalmente erano arrivate le vacanze e non c’era meta migliore dove trascorrerle con i propri amici: alle Hawaii.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Richard Armitage
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 7

 
POV CHANTAL
 
Tom aveva iniziato a spaventarmi quando insistette a darmi un bacio. Non aveva intenzione di lasciarmi andare.
Sgranai gli occhi appena Richard mi difese e lo minacciò.
< < Tutto bene? > > mi chiese appoggiando una mano sulla spalla. Sentii una scossa su tutto il corpo e impiegai un po’ a rispondere.
Mi limitai ad annuire e non smisi di osservarlo. Il buio comunque non mi impedii di vedere i suoi grandi occhi azzurri.
< < Quando avevo conosciuto Tom mi sembrava un bravo ragazzo . . > > disse mentre tornavamo dai nostri amici.
< < Sono una stupida . . come potevo fidarmi di lui? > > me la presi con me e stessa e mi coprii il viso con le mani.
< < Tranquilla > >
Stavamo camminando sulla sabbia. Ad un certo punto, Richard si fermò, si abbassò e rovesciò le sue scarpe piene di sabbia.
< < Accidenti > > rise.
La sua risata mi contagiò.
< < I fuochi d’artificio erano bellissimi, molto più belli di quelli che fanno a New York, detto sinceramente > > dissi guardando ancora in cielo.
Richard si rialzò e mi sorrise.
 
< < Eh sì – si bloccò appena sentì il suo telefono squillare – Pronto Angelica – rispose – sì, sto arrivando . . .  ero in giro . . tranquilla . . arrivo > >
Rimise il telefono in tasca e sbuffò.
< < Tutto bene? > > chiesi timidamente.
< < Abbastanza . . la mia ragazza ultimamente non fa altro che farmi arrabbiare > > sospirò.
< < Ah . . . come l’hai conosciuta? Se posso saperlo? > >
Non mi è mai piaciuto essere una ficcanaso, ma quella domanda mi era sorta spontanea.
< < Siamo fidanzati da un anno, ma ci siamo conosciuti due anni fa. Me l’aveva presentata un mio amico . .  dopo avermi fatto la corte per molto tempo, mi ha conquistata > >
Eh sì. Come non innamorarsi di una ragazza così bella come lei?
< < Ma col tempo, è cambiata, o forse era già così: volgare e a volte presuntuosa, questa cosa non la tollero - disse incrociando le braccia – se continua a comportarsi in quel modo, la lascio > >
 
POV RICHARD
Eh sì. Avrei lasciato Angelica. Le ragazze presuntuose proprio non le tollero. È questione di rispetto.
< < Ti auguro il meglio > > mi disse Chantal.
La sua dolcezza mi fece sorridere. Aveva 28 anni, sì . . ma sembrava una ragazza matura.
Parlare con lei dei miei problemi con Angelica, mi faceva star bene.
 
Appena tornammo dai nostri amici, notai Angelica cercarmi con lo sguardo.
< < Ehm . . ci . . ci vediamo domani > > dissi a Chantal. Era meglio che la mia ragazza non mi vedesse con lei.
< < Va bene, a domani > > mi sorrise raggiungendo Jamie e Chelsea.
< < Dov’eri? Ti ho aspettato tutto il tempo! > > mi rimproverò Angelica.
< < Mi dispiace, ero . . a fare una passeggiata sulla spiaggia > > dissi.
< < Con chi? Con quella bambinetta vero? > > mi chiese alzando un sopracciglio e incrociando le braccia.
Mi bloccai e deglutii a fatica.
< < Chantal non è . . una bambinetta! > > la difesi.
< < Ha 28 anni, è ovvio che è ancora una bambinetta . . già dal fatto che di faccia e per la sua bassezza dimostra di avere appena 20 anni > >
< < Questo non conta! > >
< < Va Be . . visto che tu eri in compagnia della tua amichetta, io, nel frattempo, ho conosciuto un bell’uomo, sai? È quello laggiù > > disse indicandomelo. Era un uomo castano, dagli occhi azzurri, era alto quanto me.
< < E ti sei divertito con lui? > > chiesi con il suo stesso tono e mettendomi le mani sui fianchi, guardandola serio.
< < Oh sì . . proprio come ti sei divertito con Chantal > > disse alzandosi sulle punte e sfiorandomi la bocca. Girò i tacchi e si allontanò.
Scossi la testa e me ne tornai in albergo.
 
 
POV CHANTAL
< < Ragazzi, io sono un po’ stanca, rientro in hotel > > dissi sbadigliando a Chelsea e Jamie, i quali annuirono.
Mi diressi in hotel a passo svelto. Avevo bisogno di pensare e starmene un po’ da sola.
Appena misi piedi nell’hotel, girai l’angolo per dirigermi in ascensore, quando mi scontrai con qualcuno.
< < Richard! > > dissi sorpresa.
Richard rimase immobile a fissarmi e sorrise.
< < Ciao. Anche tu sei andata via dalla festa? > >
< < Sì, sono un po’ stanca > >
< < Anche io > > disse schiacciando il pulsante dell’ascensore.
Mi fece salire per prima. Che gentiluomo. Mentre l’ascensore saliva, nessuno dei due parlò. Era molto bello trovarsi in ascensore con Richard, ma allo stesso tempo imbarazzante.
Ad un certo punto, si spense la luce e l’ascensore si bloccò.
< < Oddio, non può essere! No no! > > iniziai ad agitarmi.
< < Siamo rimasti bloccati > > disse Richard serenamente.
< < Ah Ah – risi sarcasticamente – non mi ero accorta > >
Tentai di schiacciare ogni pulsante.
< < Se continui così rischi di romperlo > > mi disse afferrandomi i fianchi e facendomi allontanare dai pulsanti.
Sentii la mia schiena a contatto con il petto di Richard e ciò mi fece battere forte il cuore.
< < E se rimaniamo bloccati qui per sempre? > > mormorai.
< < Tranquilla, basta schiacciare l’allarme . . e poi ci aiuteranno > > disse schiacciando il bottone.
< < Ho paura > > mormorai.
Odiavo rimanere bloccata in una stanza, ma soprattutto in un ascensore.
< < Tranquilla piccola, usciremo presto > >
Appena mi chiamò in quel modo rabbrividii.
 
 
POV RICHARD
 
Trovarmi in ascensore con Chantal fu un’esperienza bellissima.
Appena si spensero le luci, Chantal iniziò ad agitarsi. Mi faceva molta tenerezza. La afferrai per i fianchi appena notai che stava schiacciando i pulsanti a vanvera e la attirai a me. Non nego che sentire la sua schiena contro il mio petto mi fece eccitare.
< < Ho paura > > mormorò.
Immagino che soffrisse di claustrofobia.
< < Tranquilla piccola, usciremo presto > > le dissi.
Chiusi gli occhi. “piccola”. Era l’unica cosa che mi era venuta in mente. La vedevo così fragile e per me lei era . . piccola, in senso buono.
Desideravo stringerla a me, come se fosse stata la mia ragazza, ma preferii evitare.
 
Più tardi, arrivarono i dipendenti dell’hotel a salvarci. Riuscirono ad aprire le porte dell’ascensore e ci fecero uscire.
< < Grazie! Vi ringrazio immensamente! > > urlò Chantal abbracciando i camerieri. Diede loro anche un bacio sulla guancia ed esultò. Era fantastica.
Ci trovavamo al quarto piano. Notai Chantal sulle scale, che mi stava aspettando.
< < Ehm . . la mia stanza è qua > > le dissi.
< < Ah ok, ci vediamo domani - mi disse – buona notte > > sorrise.
< < A domani > > mormorai.
La ammirai mentre saliva le scale. Sembrava che il tempo si fosse fermato.
< < Signore, ci spiace per l’imprevisto > > disse il cameriere distogliendomi dai miei pensieri.
< < Ricontrolleremo l’ascensore > > disse l’altro cameriere.
< < Non fa nulla. Grazie ancora > > dissi stringendogli la mano.
Quando i camerieri se ne andarono, mi decisi ad andare in camera.

 
 
  
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