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Autore: Neflehim    06/09/2015    3 recensioni
"Anche se é patetico dirlo dopo tutto questo tempo, mi dispiace Tetsu."
Il ragazzo lo fissò senza espressione, sembrava gli stesse scavando dentro, come se volesse capire se fosse sincero oppure no, stavolta.
" E' vero, é patetico Aomine-kun."
[...]
“Tu invece?”
Tetsu lo fissò “Io cosa?”
“Non fare il finto tonto! Che succede con Kagami?”
[...]
Se Taiga ci avrebbe davvero, messo un secolo prima di dichiararsi, allora era il caso che un esterno si intromettesse. E chi meglio di lui di cui Kagami era già geloso?
[AoKuro, Aokise,Kagakuro, Kurokise. Altri pairing nel corso dei capitoli.]
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Daiki Aomine, Ryouta Kise, Satsuki Momoi, Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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XI





-Non sai mai quando essere forte, fino a quando essere forte é l'unica scelta che hai.-








Correva, in quel corridoio con illuminazione soffusa.
Gli odori di medicinali che gli perforavano le narici rivoltandogli lo stomaco.
Continuò a correre, la mente vuota se non delle parole confuse che gli aveva detto quella ragazza al banco delle informazioni.
Non poteva essere.
Non ora.
Rallentò quando la sua mente registrò il fatto che era arrivato.
Si bloccò sul posto, incapace di fare i pochi passi che lo avrebbero condotto verso l'inferno.
Lei é...?”
La voce di uno dei medici lo riscosse dalle sue paure.
Io...”
Chi era?
Il suo ragazzo?
Sarebbe potuto esserlo se fosse andato tutto come avevano previsto.
Un suo amico?
Non voleva essere solo quello ma era l'unico termine con cui poteva chiamarsi in quel momento.
Un suo amico.”
L'uomo annuì “ Per ora lei é una delle poche persone con cui possiamo conferire. Era tra le persone da chiamare in caso di incidente. Non riusciamo a contattare la sua famiglia.”
Taiga scosse la testa “ Sua madre é in Inghilterra.”
Ricordava quando Kuroko gli aveva chiesto se poteva inserirlo nella lista delle persone da chiamare nelle emergenze.
Ne era stato immensamente felice e solo ora capiva il motivo e si dava dell'idiota per l'ennesima volta per non averlo fatto prima.
Potete chiamare voi la sua famiglia allora?”
Taiga annuì ma non era questo che voleva sapere.
La telefonata che aveva ricevuto non riusciva a toglierselo dalla testa.
<< Signor Kagami... Siamo dell'ospedale cittadino... chiamiamo per Kuroko Tetsuya...>>
Non gli avevano detto cosa era successo ma aveva inteso che non era una cosa semplice.
Eppure non riusciva a far uscire le parole. Non ci riusciva.
Erano bloccate in gola dal terrore.
Ma doveva sapere.
Cosa...Come...”
Non disse nulla di sensato ma il dottore parve capire.
Prese un bel respiro, l'uomo, prima di rispondergli.
Poi alzò lo sguardo su di lui. Uno sguardo grave e preoccupato “Non le mentirò signore... Il suo amico è in sala operatoria” a quelle parole Taiga sentì il suo cuore perdere un battito e le gambe tremargli “ é grave... e non sappiamo se ce la farà...”
Le gambe cedettero e Taiga non seppe più mantenersi.
Cosa diavolo era successo?
Perché?
Doveva andare finalmente tutto a posto e invece...
Non riusciva più a rialzarsi.
Che motivo aveva?
La sua ragione era in una sala operatoria con chissà cosa aperto e rischiava la vita.
Il dottore gli s'inginocchiò accanto e poggiò una mano sulla spalla.
E' molto importante per lei?”
Taiga ebbe la forza di annuire. “Più di chiunque altro...”
Il dottore gli sorrise “Allora devi essere forte, almeno per lui. Credi in lui.”
Quelle parole riuscirono a farlo rialzare. A fatica e con a mente ancora scombussolata, ma ce la fece.
Come aveva detto il medico, doveva farlo. Per lui.
Si mise seduto sulle sedie in sala d'aspetto e si permise di versare le sue lacrime per ciò che stava accadendo, cercando di sfogare la disperazione.
Non ci riuscì.
Il dolore continuava a sconquassargli il petto e non riusciva a respirare tanto era forte.
Aveva bisogno di qualcuno al suo fianco.
La prima persona che gli veniva in mente era dall'altra parte della pota, sotto i ferri.
Con la seconda, prese il telefono automaticamente e digitò il numero sul display.
Due squilli e la voce dall'altra parte rispose.
<< Taiga? >>
Non sapeva che tono la sua voce avrebbe assunto ma aveva bisogno del suo appoggio.
Tatsuya...” imprecò nella sua testa perché ne uscì fuori un lamento che avrebbe preoccupato di sicuro il fratello.
Esattamente come aveva pensato il suo tono di voce allarmò Tatsuya.
<< Taiga... stai bene? E' successo qualcosa? >>
Prese un bel respiro, ma il dolore non si placò.
Kuroko... lui è ...”
Non riuscì a dirlo.
Non ce la faceva.
<< Taiga dove sei? Ti raggiungo...>>
Ospedale ...” riuscì a sfiatare.
Silenzio.
<< Arrivo.>>

Muro-chin ho fame...”
Tatsuya sospirò mentre si asciugava le mani con lo strofinaccio.
Lui e Taiga erano stati via quasi tutta l'estate ed ora per vendetta, Atsushi gli dava il tormento chiedendogli di preparare i dolci più disparati e complicati.
Aprì il frigo per prendere ciò che aveva nascosto la sera prima alla fame vorace del compagno.
Ecco-” fu interrotto dallo squillare del cellulare e come un giocoliere,cercando di non fare danni, resse con una mano la torta mentre con l'altra tirava fuori l'apparecchio dalla tasca.
Fece un segno scocciato ad Atsushi che lo ricambiò con un alzata di spalle.
Lo sguardo che gli lanciò fu comunque abbastanza minaccioso da farlo alzare dal divano per raggiungerlo.
Lesse il nome sul display e aggrottò le sopracciglia: Taiga lo aveva informato del fatto che avrebbe finalmente chiarito con Kuroko-kun quella sera.
Che diavolo era successo stavolta?!
Attivò la chiamata e quando sentì la voce spezzata del fratello dall'altra parte si gelò, mentre consegnava la torta nelle mani di Atsushi, che gliela tolse dalle mani e lo fissò perplesso.
Taiga... stai bene? E' successo qualcosa?”
Atsushi lo fissò apprensivo. Tatsuya non si lasciava mai coinvolgere emotivamente, se non quando si trattava di Kagami.
Storse il naso al pensiero che per il moro, il fratello, era una delle persone più importanti.
Lui non ci era riuscito.
Tatsuya gli piaceva ma a parte scroccare qualche dolce ed averlo come amico... non riusciva ad avere qualcosa di più.
Non riusciva ad avere lui. E tutti lo sapevano, quanto fosse possessivo sulle cose che gli piacevano.
Lo vide sbiancare e s avvicinò preoccupato.
Arrivo.”
Attaccò e per un attimo non riuscì a dire nulla e neppure ad alzare lo sguardo su Atsushi.
Quando lo fece, Murasakibara rabbrividì.
Si tratta di Kuroko-kun, Atsushi...”
Il ragazzo si poggiò al mobile dietro di lui, le gambe che tremavano.
E' in ospedale...”
La torta finì per terra.
E' grave.”
Atsushi si volatilizzò nel ripostiglio per prendere le sue cose.


Kagamicchi!”
La voce di Mr Copia gli arrivò stridula alle orecchie. Alzò di poco la testa per fissare due figure che si avvicinavano di corsa.
Kise...” sfiatò con un fil di voce.
Il biondo rallentò, il volto pallido e spaventato dallo stato in cui versava il rosso.
Come...? Dov'é?”
Kagami prese la forza da chissà dove e riuscì a spiccicare parola “ Lo stanno operando...”
Ryouta barcollò “ Come... ma che è successo?!”
Taiga scosse la testa.
Si poggiò con la schiena al muro mentre Takao rimase immobile, gli occhi persi nel vuoto “ Tetsu-chan...”
Una piccola parte del cervello di Taiga si chiese come avessero fatto a venire a conoscenza di quello che era successo, ma la preoccupazione cacciò via quella domanda inutile, tornando a fare da padrone.
Dobbiamo contattare Chihiro...” fu la seconda cosa che riuscì a mormorare Kise e che ebbe il potere di far riscuotere gli altri due .
Takao mise immediatamente mano al telefono e dopo aver digitato velocemente il numero rimase in attesa.
Chihiro ?”
Kagami li fissò perplesso. Non riusciva a capire al loro urgenza nel voler contattare Mayuzumi.
Chi era quel ragazzo per Kuroko?
E Takao?
Cosa c'entrava in tutto questo?
Ancora tante domande ma nessuna risposta.
Come?!”
Quell'esclamazione fece saltare entrambi che volsero immediatamente il capo verso Kazunari.
Oddio.. ora controllo immediatamente! Ti aspettiamo!”
Attaccò e senza guardare in faccia nessuno si diresse a passo spedito verso un medico che si stava avvicinando dalla parte opposta.
Scusi … insieme al ragazzo lì dentro … dovrebbero essere stati portati anche tre bambini...”
A quelle parole Kise sbiancò ancora di più se possibile e corse accanto all'amico per sentire meglio la risposta.
Si ma state tranquilli hanno solo un leggero principio d'intossicazione da fumo...pare che il signor Tetsuya li abbia protetti fino all'arrivo dei soccorsi e deve essere stato davvero un miracolo visto le condizioni in cui era.”
Kise fissò confuso Takao che gli rivolse uno sguardo apprensivo,
L'orfanotrofio é bruciato... pensano sia doloso.”
Ryouta barcollò.
Cosa diamine é successo?!”
A quell'esclamazione disperata rispose solamente il vuoto del silenzio.


Akashi abbassò il telefono con mano tremante.
Il mondo iniziò a cascare in mille pezzi.
Non riusciva a guardare negli occhi Chihiro, consapevole di quanto per il suo compagno fosse importante Tetsuya anche se non conosceva i dettagli.
Atsushi lo aveva appena chiamato mentre si dirigeva in taxi verso l'ospedale con Himuro.
Cosa era accaduto?
Chi era il responsabile di quella tragedia?
Era meglio che fosse fuggito oltreoceano o se l'avesse trovato, dubitava che sarebbe tornato a camminare con le sue gambe.
Alla fine dovette alzare lo sguardo verso Chihiro che aspettava poco più in la con un sorriso appagato che faceva male. Sorriso che sfumò appena vide l'espressione grave di Akashi e strisciò tra le lenzuola verso di lui, preoccupato.
Che succede?”
Seijuro chiuse per un attimo gli occhi cercando di trovare le parole adatte “ Chihiro,si tratta di Tetsuya.”
Nel momento in cui vide il terrore negli occhi del compagno, capì che non c'erano parole adatte per dare la notizia “ Non so precisamente cosa è successo ma dobbiamo andare in ospedale.”
Non gli fece neppure finire la frase che già era uscito dal letto ed aveva iniziato a rivestirsi nel panico più completo.
Akashi gli si avvicinò cercando di placare la furia con cui stava cercando di chiudersi la camicia.
Lo afferrò per le spalle e lo scosse cercando di farlo tornare lì con sé con la testa.
Calmati... in questo modo non lo aiuterai!”
Il ragazzo lo fissò impaurito. Un terrore tale che non aveva visto mai nello sguardo di nessuno.

Tu... tu non puoi capire.”
Quel commento non piacque a Seijuro che non gli permise di sfuggire alla sua presa” Allora spiegamelo Chihiro... perché hai ragione : non capisco.”
Il compagno scosse la testa nel panico più completo “ No io...non posso!”
Non disse nulla Akashi, ma non lo lasciò, facendogli comprendere che non si sarebbe mosso fino a che non avesse ricevuto spiegazioni.
Alla fine Chihiro si arrese e aprì bocca.
Cinque minuti dopo erano entrambi sul taxi in direzione dell'ospedale.

Stavano passeggiando per le strade.
Le vacanze erano quasi finite e presto il nuovo anno scolastico sarebbe iniziato.
Il malato dell'oroscopo che Hyuuga avano dovuto ospitare in casa, appena aveva sentito che sarebbe uscito per visitare il nuovo negozio sportivo, se ne era fregato del fatto che fosse un appuntamento tra lui e Aida e lo aveva costretto ad invitarlo.
Riko fortunatamente aveva compreso i suoi problemi e non si era arrabbiata per quell'intrusione..
Dopotutto, se non si parlava di Oha Asa, la guardia tiratrice dello Shutoku era piuttosto silenzioso e di piacevole compagnia.
Ovviamente escludendo il fatto che la mattina aveva monopolizzato il televisore a casa Hyuuga.
Nonostante questo sua madre si era praticamente innamorata di lui e quindi non c'era da sorprendersi se Junpei non fosse al settimo cielo per la sua presenza.
Arrivarono davanti al negozio sportivo ma all'entrata Riko si bloccò.
Aomine-kun...” mormorò, attirando l'attenzione degli altri due che stavano fissando le vetrine, affascinati dai nuovi prodotti.
Davanti a loro vi erano l'asso della Too e la sua manager.
Oh guarda Dai-chan! Shintaro-kun e gli amici del Seirin!”
Il moro la guardò male “ Lo vedo da solo Satsuki...”
Riko sorrise “ Anche voi qui per il nuovo negozio?”
Satsuki annuì ricambiando gioiosa come sempre “ Si! Dai-chan ha bisogno di nuovo paio di scarpe ed è sempre piuttosto categorico riguardo marca e tipo!”
La coach scoppiò in una risata, ricordando che Kagami-kun aveva esattamente e stesse pretese.
Stava ancora ridendo quando sentì il cellulare nella tasca dei jeans vibrare e lei si apprestò a risponde sotto lo sguardo perplesso degli altri.
Fissò un po' sorpresa il nome sul display prima di attivare la chiamata.
Sotto minaccia, Kagami gli aveva confessato che quella sera aveva un appuntamento con Kuroko e che si sarebbe finalmente dichiarato, quindi si chiedeva come mai la stesse chiamando, quando i quel momento sarebbe dovuto essere assieme alla sua ombra a fare decisamente altro.
I ragazzi davanti a lei, la videro perdere colore ad ogni parola pronunciata dalla persona dall'altra parte e per questo Hyuuga le poggiò una mano sulla spalla preoccupato.
All'improvviso il telefono le cadde dalle mani, ma lei non parve prestargli attenzione neppure quando lo calpesto.
Come in trance corse in mezzo alla strada ed iniziò a cercare il primo taxi libero.
Hyuuga la rincorse cercando di evitare di farla investire.
La riportò sul marciapiede ma lei continuava dimenarsi cercando di liberarsi “ Dobbiamo andare Junpei! Dobbiamo andare!”
Il moro la afferrò per le spalle “Riko che diavolo succede?! Chi era al telefono?!”
Non l'aveva mai vista in quello stato. Riko non si era mai comportata in quel modo.
La ragazza lo fissò nel panico più completo “ Kagami-kun! Era Kagami-kun! Ha detto che é all'ospedale e che stanno operando d'urgenza Kuroko-kun!”
Quelle urla gelarono tutti e tre i ragazzi che impallidirono di colpo e Satsuki crollò a terra mentre calde lacrime le scorrevano sul viso.
Hyuuga la mollò inorridito mentre scuoteva la testa . Daiki non si muoveva, lo sguardo vacuo perso nel vuoto.
Midorima fu l'unico a riuscire a mantenere un minimo di controllo, nonostante il petto fosse chiuso in una morsa costrittiva che gli toglieva il fiato. So mise anche lui in mezzo alla strada ma con più accortezza della ragazza e riuscì a fermare il primo taxi che passò.

Non avevano detto altro da quando avevano scoperto dell'incendio e il silenzio regnava opprimente nel corridoio davanti alla porta della sala operatoria. Himuro e Atsushi erano arrivati pochi minuti prima ed ora Tatsuya aveva un braccio attorno alle spalle di Taiga cercando di confortarlo. Murasakibara era poggiato al muro accanto al loro e non aveva toccato dolce.
Diceva tutto sulla gravità della situazione.
Uno scalpiccio di piedi fece alzare loro la testa verso l'entrata: Akashi e Chihiro si stavano avvicinando a passo veloce.
Senza che se ne accorgesse, dopo qualche minuto, Kagami si ritrovò il volto di Chihiro a pochi centimetri dalla faccia.
Come sta?!”
Taiga cercò di distanziarsi di qualche centimetro ma il ragazzo lo teneva ancorato per le spalle impedendogli di allontanarsi.

Non lo so … mi hanno detto solo che è grave e che ...” prese un respiro tra i denti e le labbra tremarono nello sforzo di non piangere ancora“ che non sanno se ce la farà...
A quelle parole Chihiro si staccò, gli occhi sgranati e il terrore sul volto.

Sentiva le gambe tremare, così indietreggiò fino a toccare il muro con la schiena e scivolare sul pavimento, con la testa tra le mani. “ Tetsuya...”
Seijuro non riusciva a muoversi. Per la prima volta in vita sua non sapeva cosa fare.
Tetsuya era sotto i ferri e lui non poteva fare nulla per aiutarlo.
Si sentiva inutile e la sua famiglia tanto potente non poteva fare nulla .
Una cosa però poteva farla: stare accanto a Chihiro che stava adendo a pezzi con il rischio di perdere se stesso.
Riuscì a muovere qualche passo e si accasciò accanto a lui. Non lo abbracciò. Chihiro non era il tipo da accettare conforto e abbracci.
Restò al suo fianco, cercando di fargli sentire la sua presenza.
Se ne fregò di essere su un pavimento lurido.

Passò un'ora e di nuovo era sceso il silenzio.
Gli unici movimenti erano quelli delle teste che si alzavano per osservare a luce rossa che continuava a rimanere rossa.
Improvvisamente altri rumori.
Si voltarono in sincrono e cinque ragazzi li raggiunsero in fretta.
Aomine arrivò per primo ma si bloccò all'improvviso alla vista del biondo seduto su una delle sedie.
Kise?!”
Il ragazzo alzò lo sguardo vuoto su di lui e parve a malapena riconoscerlo “Aominecchi...”
Come... fai?”
Kise riabbassò lo sguardo verso il pavimento “ Vivo con Kurokocchi... mi ha messo tra le chiamate d'emergenza.” Non gli importava più di nascondersi. Niente più aveva senso se Kurokocchi non usciva sano e salvo da lì.
Quelle parole sconvolsero non poche persone: Kagami, che alzò di scatto lo sguardo stralunato sul biondo, Himuro ma era stupito in modo più lieve ed infine Aomine che invece non riusciva a credere che per tutto quel tempo Tetsu gli avesse mentito.
Si sentì tradito, ma rispetto al terrore di perderlo, era decisamente una sensazione più lieve.

Altre due ore passarono.
Il corridoio sembrava un accampamento profughi ma a nessuno importava.
Aomine alzò lo sguardo verso la porta della sala operatoria proprio nel momento in cui la luce rossa si spense.
Si alzò in piedi di scatto e Kagami seguì il suo sguardo e poi si mise in piedi anche lui.
Tutti gli altri fecero lo stesso.
Pochi minuti dopo le porte si aprirono ed un medico si avvicinò al gruppo mentre si toglieva guanti e mascherina con aria grave.
C'è un parente ?”
Kagami stava per dire che la madre era salita un ora prima su un aereo e che sarebbe arrivata il giorno seguente, quando Chihiro fece un passo avanti sotto lo sguardi interdetto di molti di loro, ma non tutti.
Io ...sono suo fratello”e si sentì sollevato dal poterlo rivelare finalmente.
Il silenzio calò tombale.
Il medico si avvicinò di qualche passo a lui ma lasciò che potessero sentire tutti.
L'operazione è andata bene ma non è ancora fuori pericolo. Lo abbiamo indotto ad un coma con farmaci in modo da fargli risanare tutte le ferite. Lo faremo uscire dal coma solo quando saremo certi che non morirà appena sveglio.”
Parole dure che di buone notizie avevano solo il fatto che l'operazione fosse andata per il meglio.
Tutto il resto non lasciava molte speranze.
Se posso essere sincero, il vostro compagno è fortunato anche solo ad essere sopravvissuto.
Un proiettile gli ha perforato un polmone ed un altro gli ha sfiorato il cuore. E' un miracolo che sia ancora vivo. Inoltre ha anche protetto quei bambini con i colpi in corpo....quel ragazzo é un eroe.”
Nessuno ribatté e il medico si fece da parte mentre le porte della sala operatoria si aprivano di nuovo e la barella usciva.
Kagami fu il primo che si avventò su di essa per vederlo.
Il cuore si fermò : il corpo della sua ombra era pallido, più del solito. Quasi etereo.
Il 70% di pelle era coperta di bende, testa compresa.
Poggiò leggermente la fronte su quella di Kuroko e chiuse gli occhi. Il solo contatto con la sua pelle anche se minimo gli diede un sollievo immenso.
Era leggermente calda.
Kuroko...”
La scena fu così commovente che quasi si commossero gli altri. Quasi.
Fu spostato di forza. Chihiro prese il suo posto ma non lo toccò.

Lo fissava con uno sguardo che mise i brividi a Taiga: c'era così tanto affetto in quegli occhi che fece tornare le lacrime.
Ora che sapeva che Chihiro era il fratello di Kuroko capiva molte cose e soprattutto molte reazione del più piccolo in presenza del ragazzo.
Signore... dobbiamo portare il paziente nella sua stanza a terapia intensiva.”
Le infermiere lo spostarono e iniziarono a spingere la barella verso l'ascensore.
Quando la stanza sarà pronta potrete visitarlo ma sempre con discrezione.”
Detto questo le porte si chiusero e loro rimasero di nuovo soli.
Il silenzio regnò per qualche secondo sovrano, poi Chihiro si riscosse e fermò il medico che aveva parlato con loro poco prima.
Ci sono sopravvissuti dell'incendio?”
L'uomo abbassò lo sguardo “ Come abbiamo detto al suo amico, i tre bambini che suo fratello ha protetto con il suo corpo.”
Il ragazzo rimase un attimo in silenzio poi gli chiese il numero della stanza.
Si può sapere che te ne frega? I bambini stanno bene... questo basta no?”
Chihiro lo fissò un attimo “ Non sappiamo come abbia fatto Tetsuya a beccarsi quei proiettili se l'edificio è bruciato.”
Esclamazioni sorpresa e di assenso.
Erano stati tutti così presi da Tetsuya che non avevano pensato con lucidità.
Akashi gli si avvicinò fino a pararglisi davanti lo fissò negli occhi “ Tu hai dei sospetti su chi é stato.”
Non c'era domanda nella sua frase e Chihiro non si sorprese.
Si... ma non ne sono sicuro. Per questo devo vedere i bambini. Potrebbero aver sentito qualcosa.”
Voltò le spalle a tutti e si diresse verso la direzione che gli aveva indicato il medico.
Kagami sostò a metà del corridoio, tra Chihiro e l'ascensore.
Non sapeva che fare.
Sentì qualcuno poggiargli una mano sulla spalla e si voltò : erano Riko e Hyuuga.
Va con lui Kagami... appena mettono a posto la stanza ti contatto.”
Taiga rimase un attimo incerto ma poi lo seguì.
Andarono in cinque : lui, Chihiro,Akashi, Aomine e Kise.
Salirono con l'altro ascensore un piano sopra e cercarono la stanza.
Fu Kise ad aprire per primo la porta.
Gli si strinse il cuore quando vide i tubicini attaccati alle piccole braccia dei bambini.
Vecchi e dolorosi ricordi gli tornarono alla mente: ricordi in cui vi era lui al loro osto e altri in cui quei bambini gli avevano ridato la gioia di vivere.
Appena Yui lo vide gli si illuminarono gli occhi “ Ryou-nii...” mormorò debolmente.
A quelle parole, anche gli altri due si voltarono verso la porta e sorrisero.
Kise e Aomine si avvicinarono subito ai loro letti “ Come state?”
Tutti e tre fecero cenni positivi poi Akio fece la domanda “ Tetsu-nii sta bene?”
Non seppero rispondere, in quanto entrambi sapevano perfettamente quanto fossero intelligenti e che non si facevano fregare facilmente nonostante la giovane età.
No... non molto.” Alla fine optarono per la verità.
Sbiancarono tutti e tre “ Ma... ma starà bene, vero?”
Non ebbero cuore di dirgli che non c'erano certezze così Kise sorrise “ Certo che starà bene...”
Dopo qualche minuto Chihiro si avvicinò e loro lo riconobbero “ Chihiro-nii!”
Ciao piccoli”.
Akashi si godette la scena. Non lo aveva mai visto in quel modo.
Ho bisogno che voi mi diciate delle cose su quello che é successo, ok?”
Yuichiro distolse lo sguardo, ma Akio lo mantenne saldo nonostante non dovesse essere facile “Servirà a Tetsu-nii?”
Chihiro annuì e gli carezzò la guancia.
Allora va bene.”
Ci pensò un attimo ma alla fine aveva bisogno di sapere tutto dall'inizio per capire.
Mi potete dire cosa é successo?”
Il bambino abbassò la testa e il bip dei macchinari aumentò leggermente.
Eravamo a giocare con Tetsu-nii nella nostra camera quando abbiamo sentito lo sparo.”
Chihiro strinse il lenzuolo, mentre Aomine e Kagami che era rimasto sulla porta, s'irrigidirono.
Tetsu-nii uscì sulle scale e nella stanza entrò del fumo...” Tossì per qualche minuto e Chihiro si allarmò “ Tetsu-nii ci disse di aspettare in camera ma.. non siamo bravi ad obbedire agli ordini.”
Sorrise amaramente, cosa strana per un bambino di quell'età.
Pochi minuti dopo Tetsu-nii.... siamo scesi anche noi.”
Chihiro cercò di non forzarlo ma aveva in assoluto bisogno di risposte.
C'era fumo dappertutto ma siamo riusciti a vedere … e a sentire.”
Cosa?”
Il bambino chiuse gli occhi e sembrò soffrire solo al ricordo “ Tetsu-nii era davanti al salone e poco più in la c'era un uomo... Tetsu-nii lo ha chiamato -Padre-...”
Tutti nella stanza s'irrigidirono e Kagami stava per scoppiare.
Chihiro invece prese un bel respiro e strinse gli occhi.
Come aveva immaginato.
Akashi lo fissò per tutto il tempo, cercando di non perdersi neppure un cambiamento d'espressione.
Continua per favore,Akio...” sfiatò a fatica Chihiro.
Hanno parlato un po' ma non abbiamo capito bene... poi l'uomo ha sparato e dopo gli è crollato addosso una parte del tetto .
Il fuoco era tutto attorno... avevamo paura, abbiamo urlato mentre Tetsu-nii stava cadendo a terra.
Lo abbiamo raggiunto e lui ci ha messo sotto di lui fino all'arrivo dei medici.”
Il bambino scoppiò a piangere e Chihiro se lo strinse al petto.
Sta tranquillo.”
Subito dopo Akio anche Yui si lasciò andare alle lacrime e ci misero un po' prima di addormentarsi.
Uscirono dalla stanza e Chihiro si appoggiò al muro perché le gambe parevano non reggerlo.
Akashi accorse da lui.
Sapeva che sarebbe potuto succedere.
Era tornato lì proprio per quel motivo.
Eppure non lo aveva previsto.
Avrebbe dovuto proteggerlo. Era il fratello maggiore e per l'ennesima volta Tetsuya era stato ferito perché lui non era stato in grado di impedirlo. Aveva fallito.
Stavolta non fu in grado di trattenere le lacrime e quelle presero a scorrergli lente e calde sul volto.
Kagami e Aomine si pararono davanti a lui. Kise rimase in disparte ancora tropo scosso. Akashi li fissò male ma non poté biasimarli.
Abbiamo bisogno di spiegazioni.”
Chihiro annuì e si strofinò il volto con un braccio. “ Dopo, andiamo da Tetsuya adesso.”
Presero l'ascensore e salirono due piani.
Fu Riko ad accoglierli e a portarli nella stanza giusta.
Chihiro non riusciva ancora ad entrare così decisero d comune accordo che Kagami sarebbe stato il primo.
La porta cigolò sommessamente e Taiga mosse titubante qualche passo all'interno chiudendosi la porta alle spalle.
Cercò immediatamente la sua figura nella stanza e quando la trovò il suo cuore perse un battito.
Kuroko aveva i capelli azzurri arruffati, il viso pallido e smunto, cosparso di lividi e graffi rossi.
Kagami sentì le gambe cedere di nuovo ma resistete e trascinò la sedia lì vicino.
Lo contemplò in silenzio.
Si beò della sua vista. Cercò di registrare ogni particolare della sua figura, nella sua mente.
Si azzardò a prendergli la mano non cosparsa da tubi trasparenti, delicatamente e poggiò la fronte sulle lenzuola candide.
Non puoi abbandonarmi Tetsuya...”




-E ho paura di perderlo, ogni ora, ogni giorno,ogni secondo, ogni fottuto istante.-












   
 
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