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Autore: Niky_94    07/09/2015    4 recensioni
[Lucky Luke]
I fratelli Dalton, in fuga dal penitenziario ed inseguiti da Lucky Luke, e accompagnati dalla sorella minore, Niky, si rifugiano nella città di Hole Gulch... Dove si imbattono in una vecchia conoscenza: Billy the Kid.
Genere: Avventura, Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Joe batté un pugno a terra con quanta forza aveva in corpo. Quando la sua mano colpì il terreno, una piccola quantità di terra venne spinta verso l'alto e gli imbrattò parte del viso. << Dobbiamo andargli dietro! >> esclamò, balzando in piedi. I pantaloni e la camicia erano impolverati a causa della caduta, ed una fitta al ginocchio gli fece pensare di essersi procurato una piccola ferita, ma il bandito non vi fece caso: sua sorella era nelle mani di Billy the Kid e niente al mondo avrebbe potuto distoglierlo da quell'orribile pensiero.

<< Ma come facciamo, Joe, Billy ha tagliato le cinghie delle selle, non possiamo prendere i cavalli! >> gli fece notare Jack, indicando gli animali legati nei pressi della banca con un cenno del capo; le selle erano abbandonate nella polvere ai loro piedi.

<< Vorrà dire che cavalcheremo senza sella! >> rispose lui di rimando. Corse verso il proprio cavallo, vi montò con un balzo ed afferrò le redini. << MUOVETEVI, RAZZA DI IDIOTI! >> abbaiò, incitando i fratelli a darsi una mossa. Ma perché non si sbrigavano? Possibile che non si rendessero conto del pericolo in cui Niky si trovava?

William, Jack e Averell montarono a loro volta a cavallo, cercando di non scivolare a causa della mancanza delle staffe.

<< Coraggio, seguitemi! >> disse il maggiore, e i quattro fratelli si lanciarono in un disperato inseguimento, cavalcando a tutta velocità verso il tramonto.

 

*** *** *** ***

 

<< FERMATI SUBITO, LASCIAMI ANDARE! >> strepitò Niky, dimenandosi a più non posso nel tentativo di sciogliere i legacci che la imprigionavano.

Perfino Stracciatella, la sua fidata cavalla, si stava ribellando contro le corde che la legavano al cavallo del bandito.

<< Ah, fa' silenzio! >> sbottò Billy in tono seccato << Non ho alcuna voglia di sentirti frignare tutta strada! >>

<< Se non mi avessi legata in questo modo, non avresti di questi problemi! >> ringhiò lei di rimando, continuando imperterrita la sua lotta contro quei nodi apparentemente indistricabili.

Una luce pericolosa si accese negli occhi del giovane bandito; fermò il cavallo, estrasse la pistola e la puntò contro la ragazza << Sto perdendo la pazienza, fa' silenzio, ho detto! >> ordinò.

Lei impallidì, ed ammutolì all'istante, fissando gli occhi sul metallo lucente dell'arma. In quel momento, notò che il ragazzo impugnava la pistola con la mano sinistra.

“Ma certo,” si disse, “questo è proprio il momento ideale per notare che è mancino!”

Sbatté le palpebre per allontanare quei pensieri, e lanciò un'occhiata preoccupata alla Colt.

Billy sogghignò << Ecco, così va meglio… >> Si avvicinò di più alla ragazza << D'ora in avanti farai meglio ad ascoltarmi, caramellina, >> le disse, in un tono che sapeva di minaccia << o le conseguenze potrebbero essere… spiacevoli… >> Per essere certo che avesse afferrato il messaggio, premette la canna della pistola contro il collo di lei.

Niky annuì, incapace di staccare gli occhi da quelli del suo rapitore. Maledizione, se era difficile cercare di essere coraggiosi, con un revolver puntato contro!

Billy le rivolse un ghigno, e avvicinò il cavallo a quello di lei. << Ora sta' ferma, caramellina, devo bendarti >>

<< B-bendarmi? >> ripeté la ragazza, che sembrava aver finalmente ritrovato la sua voce. Quando lui avvicinò una mano al suo viso, però, si ritrasse, spaventata.

<< Certo, >> rispose lui, estraendo un grande fazzoletto di stoffa dalla tasca dei pantaloni blu << non posso rischiare che tu scopra la strada per arrivare al mio nascondiglio… >> Con uno scatto, avvolse il fazzoletto attorno agli occhi della ragazza, e lo legò strettamente dietro il capo di lei. Le agitò una mano davanti al viso, per accertarsi che non riuscisse a vedere nulla; nessuna reazione. Il giovane fuorilegge sogghignò soddisfatto, scoprendo in parte gli incisivi pronunciati. << Molto bene, >> disse << si riparte >> Colpì con due leggeri calcetti i fianchi del cavallo, e l'animale riprese a trottare, accelerando progressivamente il ritmo della sua andatura, fino a trasformarla nuovamente in un galoppo.

Avvertendo l'aumento di velocità, Niky si lasciò sfuggire un urletto: con le mani dietro la schiena, non poteva in alcun modo tenere le redini, e rischiava di cadere da cavallo. Cercò di infilare i piedi nelle staffe; una volta che ci fu riuscita, strinse più che poté le gambe attorno ai fianchi di Stracciatella, e si abbassò il più possibile, per evitare che un'improvvisa sferzata di vento potesse farle perdere il già precario equilibrio. Strinse i denti, e cercò di adeguare il più possibile la propria posizione a quella della cavallo, e chiuse gli occhi. La paura di ciò che le sarebbe potuto accadere una volta arrivati a destinazione, la possibilità di non rivedere più i suoi fratelli, la consapevolezza di essere stata presa in ostaggio da uno dei banditi più ricercati di tutti gli Stati Uniti, le sembravano remoti ricordi. Non riusciva a pensare ad altro che alla terribile cavalcata che l'aspettava; strinse i denti, e pregò che quella tortura giungesse presto al termine.

 

*** *** *** ***

 

Niky non era in grado di stabilire quanto tempo fosse trascorso da quando Billy the Kid le aveva bendato gli occhi. Tutto ciò che era in grado di avvertire era il frenetico scalpiccio degli zoccoli dei loro cavalli ed il vento che le sferzava il volto, facendo svolazzare i suoi lunghi capelli castani.

Dopo quella che parve un'eternità, Stracciatella sussultò all'improvviso, fermandosi subito dopo. Evidentemente, quella folle fuga era finalmente giunta al termine.

La ragazza sobbalzò, udendo gli zoccoli del cavallo di Billy: il bandito le si stava avvicinando.

Ancora incapace di vedere, Niky prese a dimenarsi, cercando disperatamente di liberarsi delle corde; ora che non correva più il rischio di essere sbalzata dalla sella, tutta la sua attenzione era nuovamente rivolta alla fuga, e avrebbe lottato con quanta forza aveva in corpo, pur di riguadagnare la libertà.

<< Ehi, ehi, ehi! >> esclamò il ragazzo, sorpreso da quell'agitazione improvvisa << Datti una calmata, bellezza! >> Si sporse verso di lei e, con un gesto rapido, le tolse la benda dagli occhi.

Lei sussultò, colta di sorpresa, e sbatté ripetutamente le palpebre; anche se il sole era ormai quasi completamente scomparso dietro l'orizzonte, i suoi occhi faticavano ad abituarsi alla luce improvvisa. Ammiccando più volte, Niky prese a guardarsi intorno, nel tentativo di capire dove l'avesse portata il suo rapitore.

Al posto della vasta pianura che si estendeva nei dintorni di Hole Gulch, vi era un territorio montuoso. Il terreno non era secco e polveroso, ma cosparso di erba e sterpaglie. Davanti a lei si estendeva una grande foresta, i cui alberi ombrosi erano cresciuti fin sopra alle basse montagne che la circondavano, ricoprendo di verde i fianchi scoscesi e rocciosi. Alle spalle della macchia di vegetazione vi erano altre montagne, alcune delle quali si trovavano ad una tale distanza da aver ormai acquisito il colore del cielo; i loro contorni si perdevano, rendendo i monti difficili da individuare.

Niky si voltò: alle sue spalle, il sole stava ormai tramontando; la sfera incandescente splendeva con una luce arancione, infuocando il cielo. Le nuvole vaporose avevano assunto diverse sfumature, aggiungendo intense note di giallo, viola ed arancione a quel paesaggio mozzafiato.

In quel momento, una brezza leggera iniziò a soffiare; avvolse la ragazza, giocherellando con le ciocche scure dei suoi capelli e portandole l'intenso profumo di resina dei pini silvestri.

Niky inspirò profondamente e chiuse gli occhi; si sentiva come se la natura che la circondava volesse renderla parte di sé.

Andrà tutto bene, sembrava sussurrarle all'orecchio, non sei sola.

Billy rimase in silenzio; non riusciva a staccare gli occhi dal suo ostaggio. I capelli scuri della ragazza si muovevano insieme alla brezza della sera, come avvinti in una danza della quale solo lei era in grado di udire la melodia. Il viso ovale era rilassato e, dietro agli occhiali dalla grossa montatura, gli occhi erano chiusi. Le labbra rosee erano leggermente schiuse e per un attimo, solo per un attimo, il giovane bandito ebbe il desiderio di sfiorarle con le dita, certo che avrebbero avuto la stessa morbidezza di un petalo di rosa.

La ragazza inspirò profondamente ed aprì gli occhi. Abbassò lo sguardo, rendendosi conto che Billy la stava fissando.

Il giovane bandito incrociò il suo sguardo, e si calcò il cappello sugli occhi, imbarazzato. << Forza, >> borbottò, smontando da cavallo << scendi da lì. Ci fermiamo qui, per stanotte >>

Lei spostò le gambe di lato, e dopo aver ponderato accuratamente la distanza, si lasciò scivolare a terra. Per sua sfortuna, il suo equilibrio -già normalmente alquanto precario- non giovò del fatto che le sue mani fossero legate dietro la schiena.

<< Aaah! >> esclamò, barcollando pericolosamente. Stava per finire lunga e distesa a terra, quando Billy si tuffò in avanti, prendendola al volo.

<< Ehi, fa attenzione! >> la redarguì, seccato << Sono un fuorilegge, non una baby-sitter! >> e la rimise in piedi con un gesto brusco. Afferrò le redini del proprio cavallo, e con l'altra mano prese l'estremità della corda che imprigionava la ragazza. << Forza, andiamo >> disse, strattonandoli entrambi.

 

**** **** **** ****

 

Niky si lasciò cadere sull'erba, nel punto che il bandito le aveva indicato.

<< Ecco, qui ci sono delle bacche >> annunciò Billy, indicando un cespuglio davanti a loro << Spero ti piacciano, perché non abbiamo altro, per cena >>

<< Certo che mi piacciono, >> ribatté la ragazza, con aria scocciata << ma come pensi che possa mangiare, con e mani legate dietro la schiena? >>

<< Oh, insomma, devo pensare a tutto io? >> sbottò il giovane fuorilegge. Colse una bacca, e si avvicinò alla ragazza << Apri la bocca >>

Lei avvampò << C-Cosa? >>

<< Andiamo, non ho tutta la notte! >> borbottò Billy, seccato.

Niky chiuse gli occhi, e si avvicinò, dischiudendo le labbra.

Il ragazzo si avvicinò ancora; quando le sue dita sfiorarono le labbra morbide di lei, lasciò cadere il mirtillo nella sua bocca e si ritrasse di scatto. << No, >> borbottò, scuotendo la testa imbarazzato << così non può funzionare >>

La ragazza masticò la bacca, deglutì e sollevò lo sguardo su di lui << Se avessi la mani legate di fronte a me e non dietro la schiena, potrei mangiare da sola >> gli fece notare.

Billy alzò un sopracciglio con aria sospettosa, ma scivolò dietro di lei e iniziò ad armeggiare con le corde. In poco tempo sciolse i nodi, le fece spostare le braccia di fronte a sé e le legò nuovamente. << Ecco fatto, >> disse infine << ora mangia >>

Niky non se lo fece ripetere due volte: gli avvenimenti delle ultime ore l'avevano alquanto scossa, ma ora la fame iniziava davvero a farsi sentire. I due cenarono, senza dire una parola. Ad un tratto, però, il giovane ruppe il silenzio.

<< Direi che abbiamo mangiato abbastanza >> disse, alzandosi << In piedi, forza >>

La ragazza obbedì, e lui la condusse ad una piccola radura; gli alti arbusti fornivano un ottimo riparo, rendendo il piccolo spiazzo difficile da individuare.

Billy si avvicinò ad un albero, e legò saldamente la ragazza all'alto tronco marrone. << Solo una piccola assicurazione, nel caso ti venga in mente di sgattaiolare via mentre dormo… >> le spiegò con un ghigno.

Lei strattonò la corda, per saggiarne la robustezza; piccoli frammenti di corteccia caddero sull'erba ai suoi piedi, ma il nodo non si sciolse. Non vi era via di scampo.

Il bandito si sedette a terra poco distante; appoggiò la schiena ad un tronco caduto, e si abbassò il cappello sugli occhi. << Buona notte >>

 

**** **** **** ****

 

Niky aprì gli occhi e si guardò intorno, cercando di vedere nonostante il buio della notte. Il suo rapitore si era ormai addormentato profondamente, la testa reclinata all'indietro; il suo respiro era lento e regolare, e stava russando leggermente.

Una rapida occhiata alla radura: la luna splendeva nel cielo sereno, rischiarando con la sua luce argentea la prateria. Qualche animale solitario -forse uno scoiattolo- si muoveva tra le fronde degli alberi, facendo scricchiolare i ramoscelli più sottili. I cavalli riposavano in piedi, legati al tronco sottile di un albero.

La ragazza si tirò a sedere, in silenzio “E' il momento”. Avvicinò a sé la gamba destra, e la sollevò il più possibile. Qualcosa di piccolo uscì dallo stivale di cuoio, e cadde nell'erba con un tonfo leggero. Un coltellino milleusi. Era stata costretta ad aspettare fino a tarda notte un momento propizio per fuggire, ed ora che il bandito si era addormentato, era finalmente giunto il momento di agire. La ragazza afferrò il coltellino e ne estrasse la lama, per poi appoggiarla contro le corde che la tenevano legata all'albero; mosse le mani avanti ed indietro più volte finché, finalmente, le corde cedettero, cadendo sul tappeto erboso ai suoi piedi. Finalmente libera.

Billy borbottò qualcosa nel sonno, e lei sobbalzò, temendo di averlo svegliato. Rimase immobile e trattenne il fiato, in attesa della prossima mossa del bandito. Ma questi si voltò su un fianco, e riprese a dormire profondamente.

Niky si abbandonò ad un flebile sospiro di sollievo, e si affrettò a raggiungere i cavalli.

Sentendo i suoi passi, Stracciatella aprì gli occhi e batté gli zoccoli sull'erba, irrequieta.

<< Shh, bella, sono io! >> bisbigliò la ragazza, accarezzandole piano il muso liscio e morbido.

A cavalla si tranquillizzò, e la guardò con i grandi occhi scuri, nitrendo sommessamente come per esprimere il suo sollievo.

<< Vieni con me, ce ne andiamo! >> sussurrò Niky; sciolse il nodo che assicurava le redini al tronco dell'albero, e la tirò piano verso la boscaglia. Montò in sella, e afferrò le redini, incitando la cavalla a iniziare a marciare. << Piano, piano… >> mormorò.

Stracciatella iniziò a muoversi con cautela, allontanandosi piano dal bandito addormentato. Avevano quasi raggiunto il bosco, quando…

CRACK!

Niky sobbalzò: la cavalla aveva posato lo zoccolo su un grosso pezzo di legno secco, che si era spezzato sotto il suo peso. Con orrore, la ragazza vide Billy sollevare la testa, e guardare nella loro direzione.

<< EHI! >> esclamò il giovane fuorilegge, cercando di rimettersi in piedi in fretta e furia << Dove credi di andare? >>

<< Via! >> gridò lei, afferrando le redini e colpendo piano i fianchi di Stracciatella.

La giumenta impennò sulle zampe posteriori e partì al galoppo, sfrecciando nell'oscurità della notte.

<< FERMA! >> berciò Billy; si liberò in fretta della coperta, sciolse il laccio che legava il suo cavallo, montò in sella e si lanciò all'inseguimento, il ciuffo arancione piegato all'indietro dal vento.

Niky si voltò indietro, e con orrore si rese conto che il suo rapitore stava guadagnando terreno. << Più veloce, più veloce! >> strillò, incitando la cavalla a galoppare più in fretta. Diresse Stracciatella verso il bosco e, quando gli alberi si fecero più fitti, smontò per procedere a piedi. Afferrò le redini, e prese a tirare la giumenta, conducendola attraverso la fitta vegetazione. I rami bassi le sferzavano il viso e le braccia, e l'oscurità della notte le impediva di vedere chiaramente dove si stesse dirigendo; qualche animale si mosse nel buio, facendo frusciare rumorosamente le foglie secche cadute sul tappeto erboso. Ma alla ragazza non importava; il suo unico interesse era fuggire il più lontano possibile da quella radura e dal suo rapitore. Improvvisamente, scorse qualcosa. Una sagoma scura ed imponente, che si stagliava di fronte a lei; guardando con più attenzione, Niky si rese conto che si trattava del fianco roccioso di una bassa collina. << Da questa parte! >> bisbigliò, strattonando le redini per guidare la giumenta. Una volta raggiunta la collina, la ragazza si accorse di uno squarcio presente nella roccia, un'apertura nascosta da un fitto groviglio di rami ed arbusti, abbastanza larga perché sia lei che Stracciatella potessero entrarvi. Niky guidò la cavalla verso l'ingresso della caverna, e si arrampicò lungo il fianco scosceso per raggiungere l'apertura nella roccia. Stava per entrare nella caverna quando, all'improvviso, Stracciatella si bloccò. Batté ripetutamente gli zoccoli sul terreno roccioso, annusando l'aria irrequieta, le grandi narici che si dilatavano piano.

<< Ehi, ma che ti prende? >> domandò la ragazza, confusa. Afferrò le redini, e tirò l'animale verso di sé. << Forza, vieni, dobbiamo nasconderci! >>

Ma la giumenta non dette segno di volerla seguire. Al contrario, piantò saldamente gli zoccoli a terra, e prese a strattonare la padroncina, per allontanarla dall'apertura della grotta.

<< Stracciatella, questo non è il momento di mettersi a giocare! >> la rimproverò la ragazza, tirandola con più forza << Coraggio, ti ho detto di - >>

Niky non riuscì a terminare la frase. Qualcosa, alle sue spalle, si stava muovendo. Qualcosa di grosso.

<< M-ma cosa…? >> mormorò la ragazza, voltandosi di scatto.

Stracciatella nitrì, spaventata, e batté forte gli zoccoli sul terreno, indietreggiando.

Dal fondo della caverna provenne un suono basso e cupo, che Niky identificò con orrore come un ringhio e, subito dopo, il rumore di un corpo che si alzava, avvicinandosi all'apertura della grotta. Il cuore della ragazza sembrò stringersi in una morsa, man mano che i passi pesanti si facevano più vicini, rimbombando sul suolo con un rumore sordo. Niky dovette fare appello a tutte le sue forze per non urlare, quando un'enorme testa ricoperta di folto pelo bruno uscì dall'ombra.

La ragazza indietreggiò incespicando, incapace di staccare gli occhi dalla gigantesca creatura che era appena emersa dal fondo della caverna.

L'animale piantò i piccoli occhi malvagi sulla giovane; la lingua rossastra spuntò fra le labbra e passò veloce sopra le lunghe zanne affilate, mentre la bestia pregustava il suo prossimo pasto.

Stracciatella impennò sulle zampe posteriori, nitrendo ed agitandosi come impazzita.

L'aria della notte sembrò tremare, quando l'orso spalancò le gigantesche fauci in un assordante ruggito.

   
 
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