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Autore: Doomsday93    08/09/2015    0 recensioni
"Ero rimasta sola con me stessa. Ed è proprio nel silenzio della notte, nel freddo abbraccio della solitudine che i pensieri, quelli più dolorosi, tristi, iniziano a precipitare come un'enorme valanga."
Che si tratti di una biografia incosciente, di una mescolanza di esperienze sentite o vissute personalmente, su una pagina di diario è lecito parlare di tutto: del momento più noioso della giornata, a quello più inaspettato; del primo bacio, di un regalo, di una parola o un gesto inconsueto da parte del ragazzo che da anni si ama segretamente. Dall'amore fatto con gli sguardi fino ad arrivare all'atto passionale vero e proprio.
In una pagina di diario si scrive di tutto, dalle cose che leggeresti anche ad una semplice amica, a quelle cose che non menzioneresti neanche alla migliore delle amiche.
Genere: Erotico, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Incompiuta, PWP, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
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3 Luglio 2009
Caro diario, 
Un messe magari potrebbe anche non essere abbastanza, ma ora che ne sono passati ben tre, con l'estate che avanza, il caldo che mi scioglie qualsiasi pensiero e forza per reagire, non riesco a dare una spiegazione logica al perché io non riesca a togliermi dalla mente Alex. 
Mi piace così tanto, eppure non dovrebbe.
Quei suoi occhi verdi, i suoi capelli nero corvino, ricco, corti; il modo che ha di massaggiarsi le tempie. 
Mi piace e ormai sono tre mesi che non riesco a togliermelo dalla testa.
Mi piace e basta, penso, come ti piace un vestito che vedi tutti i giorni in vetrina: sta li, lo guardi, puoi ammirarlo tutti i giorni e sognare come ti starebbe addosso, ma poi abbassi lo sguardo, leggi il prezzo e passi oltre, ma ciò non toglie che è un bel vestito. 
Alex è un bel ragazzo. 
Il ragazzo che immagino al mio fianco dovrebbe essere come lui: alto, occhi verdi, nero di capelli. È il mio ideale di tipo, eppure l'ho notato solo in questo periodo, perché?
Ciò non toglie che il suo prezzo è troppo alto e per prezzo troppo alto intendo dire che ha la fidanzata, che io sono minorenne e che sono la figlia di un suo amico non che compagno di sua sorella. Sarebbe tutto alquanto imbarazzante. 
È mio zio. Uno zio indiretto e non di sangue, ma pur sempre un mio zio, giusto?
Dannazione! Fa troppo caldo per pensarci e mi sudano persino le mani per continuare a scriverci su anche solo una parola.
 
23 luglio 2009
Caro diario, 
Le giornate percorrevano a passo di lumaca. 
Lente e accaldate, monotone e quasi piatte. 
Non una vacanza, non una pausa per rilassarsi davvero. 
Allungata sul divano. No, la eco-pelle mi fa sudare troppo.
Mi siedo. No, mi fa male la schiena per restare per troppo tempo in quella posizione.
Mi allungo sul letto. La fine di un nuovo pomeriggio perso a non fare nulla. Mi addormento e mi risveglio con le urla isteriche di mia madre per avvertirmi che la cena è pronta da un pezzo. 
Tutti i giorni così. Questa è la mia estate lontano da casa di mio padre è costretta a vivere sotto lo stesso tetto di mia madre ( almeno per il momento) e non ne posso più.
Chissà Alex che sta facendo ora. 
 
Forse si trattava davvero di una dell'estati più lente e noiose nella storia dell'umanità. Vivian non era una ragazza socievole ed espansiva; se ne stava sulle sue, sempre, era simpatica, quello si, ma potevano garantirlo solo paranti e quei pochi amici che riusciva più che largamente a contare con le dita di una mano.
Se ne stava a casa, a sentirsi assillare dalla madre che nella vita mai avrebbe concluso nulla, se avesse continuato di questo passo, di come lei, alla sua età, aveva già un lavoro ed era una piccola donna di casa.
Passava i pomeriggi affacciata al balcone, a guardare la vita scorrere e la gente vivere tranquilli anche senza la sua presenza. Immaginava la sua vita come un qualcosa che mai avrebbe potuto realizzare, il più grande sogno che era certa di non riuscir a trovare. 
Aveva quindici anni, la vita l'amava, avrebbe voluto innamorarsi, stare con qualcuno con cui passare le giornate, uscire, ubriacarsi e poi tornare a casa e prendersi i peggio rimproveri. 
Nullo di tutto questo succedeva e non succedeva perché lei non faceva nulla per farlo accadere. 
Non puoi pretendere di vivere una vita se stai sempre chiusa in casa. 
   
 
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