Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Sakura Hikari    08/09/2015    0 recensioni
Raccolta di flashfiction, dedicate interamente alla Grelliam.
1)Buon Natale
2)Rabbia
3)Distrazioni
4)Ah, Parigi!
5)Niente è impossibile
6)Appuntamento
7)Al mattino
8)Basta che funzioni
9)Di fogli smarriti e gesti inaspettati
10)Mutande rosse
11)Kiss the girl
12)Sguardi insistenti
13)Prima il dovere, poi il piacere
14)With a little help from my friend
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Grell Sutcliff, William T. Spears
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Prompt di Jordan Hemingway: HP! AU, Grell decide che Will ha bisogno di un filtro d’amore.
Parole: 714


Era arrivato al punto in cui non c’era alternativa se non usare quel mezzo. A sua discolpa, c’era da dire che Grell aveva provato qualunque strategia per conquistare William, e nessuna si era rivelata efficace: quel presuntuoso quattrocchi continuava a sfuggirgli, preferendo i libri e il silenzio della Biblioteca alla sua compagnia.
E dire che all’inizio Grell trovava eccitanti i suoi continui rifiuti; altri prima di William l’avevano rifiutato in principio, ed era allora che passava alla fase che più preferiva in assoluto – seguire ovunque la sua nuova “preda” e mettere in pratica le sue tecniche di seduzione finché essa non cedeva.
Tutti alla fine cedevano, o per esasperazione o perché non reggevano alla tensione sessuale creatasi nell’aria.
Tutti tranne William. Lui no, lui aveva sempre educatamente, ma fermamente respinto ogni suo approccio con una scusa. E Grell aveva colto la sfida: adorava i tipi molto difficili, il piacere era, se possibile, doppio una volta che li faceva suoi.
Ma intanto le settimane passavano e i rifiuti si accumulavano, e ottenere il consenso di William stava diventando per Grell una questione personale. Eric e Alan gli avevano domandato in un paio di occasioni se non stesse sviluppando una strana ossessione per quel ragazzo. Grell aveva sempre negato fieramente, benché si fosse posto la stessa domanda almeno un paio di volte. Se quell’ostinazione non nascondesse qualcosa di più profondo, qualcosa che avesse a che fare con la buffa sensazione che lo coglieva alla bocca dello stomaco ogni volta che William (che ormai non sprecava più il fiato con lui) lo rifiutava con un’occhiata gelida, penetrante. Ma alla fine aveva liquidato quegli strani pensieri ed aveva dato la colpa ai suoi ormoni adolescenziali irrequieti.
E così era ricorso ad un filtro d’amore. Prepararlo era stato lungo e complicato (Grell era una frana in Pozioni), e aveva previsto che trovare il modo di farglielo bere lo sarebbe stato ancora di più. Invece, sorprendentemente, quella fu la parte più facile di tutto il piano. Evidentemente anche il fiero e ambizioso William T. Spears abbassava la guardia ogni tanto, specie dopo un allenamento di Quidditch imprevisto in cui si era ritrovato a sostituire uno dei giocatori infortunati.
Una volta compiuta la missione, Grell non aveva esattamente idea di cosa sarebbe successo. Angelina gli aveva dipinto un quadro generale, ma era anche vero che ognuno reagiva in modo diverso. La cosa migliore sarebbe stata attendere che fosse William a recarsi da lui, ma Grell ne aveva abbastanza di attendere. Così, quando finalmente William uscì dallo spogliatoio maschile, coi capelli ancora leggermente umidi e la scopa in spalla, Grell era già lì ad aspettarlo, il suo solito ghigno furbesco disegnato sulle labbra.
La sua reazione fu al tempo stesso inaspettata ed adorabile: William sgranò gli occhi sorpreso, e il secondo successivo distolse lo sguardo, focalizzando la sua attenzione su tutto tranne che su Grell. “Sutcliffe. Non mi aspettavo di trovarti qui.”, disse con difficoltà, come se avesse un nodo stretto alla gola.
Oh, era ancora meglio di quanto si fosse immaginato, pensò Grell gongolante. William era imbarazzato. Il fiero, serio, glaciale William era imbarazzato come una verginella. Eccola là, una lieve sfumatura rosea sulle sue guance, a tradire il suo stato d’animo. Nonostante ciò, sembrava che non avesse perso del tutto la sua naturale compostezza – il che era un bene, per Grell. Era una delle caratteristiche che più lo attraevano in uomo, e la sua parte preferita era fare in modo di essere lui a togliergli quella maschera priva di emozioni per poi lasciar emergere a poco a poco i sentimenti celati dietro di essa.
Grell azzerò la distanza tra i loro corpi e gli rivolse un buffetto scherzoso, per il solo capriccio di vederlo agitarsi ancora di più. William si lasciò sfuggire un respiro smozzato tra i denti, ma a parte questo non ci furono altre particolari reazioni.
“Sei adorabile così, lo sai?”, mormorò Grell, con voce calda.
“Tu trovi che io sia adorabile?”, chiese Will incontrando finalmente il suo sguardo, e Grell vide, in quei suoi occhi solitamente così inespressivi, mescolarsi speranza e stupore, come se non potesse credere alla fortuna che gli fosse capitata.
“Oh sì, mio caro”, sussurrò Grell, portando un dito a tracciare il contorno delle sue labbra, schiudendole appena.
Si prospettava una serata molto interessante.





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