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Autore: CappelloParlante    09/09/2015    3 recensioni
Dietro alle porte scorrevoli e scricchiolanti dell' autobus non si sa mai bene ciò che si può trovare. Può essere un obliteratore di biglietti rotto, l'ultimo posto a sedere libero, una vecchina che si lamenta per le mezze stagioni scomparse o un omone sudaticcio che non va molto d'accordo con il deodorante. Si può rimanere terrorizzati trovando il controllore che non si vedeva dall'anno passato proprio il giorno in cui non si è riusciti a comprare il biglietto oppure entusiasti di rivedere quel ragazzo carino seduto in fondo, un po' trasandato, che non si riusciva ad incontrare da qualche settimana. Puoi ascoltare di storie d'amore fallite, pettegolezzi succulenti sulla figlia dell'autista oppure sentire semplicemente la recensione dei banchetti migliori del mercato che proprio non ci si può perdere. Si può ridere mentre il vecchio che si regge in piedi a fatica racconta scherzi fatti durante i suoi anni da militare, o trascriversi la ricetta speciale della peperonata della signora vestita di verde che, assicura lei, non rimane sullo stomaco. Sedetevi comodi e preparatevi ad ascoltare, allora, perché da questo momento sarete testimoni silenziosi della vita dei passeggeri del 538/. E non sarà sempre una passeggiata.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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" Allora, avete capito tutto?" "non so, Sofia, non mi sembra una cosa carina da fare, Serena potrebbe restarci male davvero" "oh, Giancarlo, piantala di fare la prima donna! si, io ci sto in pieno, Sofia" " quoto Annetta, davvero, non facevo una cosa così elettrizzante da quando ero ragazza" " circa due secoli fa, allora" "Giancarlo, non osare prend-" " Gente! Fermata della Chiesa della Santissima Maria Annunaziata! Arrivano!" "oddio che ansia" "Andreino, zitto, silenzio tutti" "questo vecchio rimbambito mi ha appena dato della cariatide! Come posso stare zit-" "shhh!". Quando le porte sferraglianti dell'autobus si aprirono come tende di un sipario, non un passeggero del 538/ osò fiatare. Serena e Francesco comparvero sulla soglia, sorridenti e con le guance arrossate, e sembrava davvero stare andando tutto alla grande sino a che non si accorsero delle facce curiose e impazienti del gruppetto di gente radunata attorno a loro. "Va ehm...tutto bene?" mormorò Serena, scoccando un occhiata indagatrice a Giancarlo. L'uomo fece una risatina stridula "certo che si, Serena cara, allora, gente, non c'è nulla da guardare, sciò, via tutti...Paolo, mi stavi dicendo, l'ultima partita di calcio...". I due anziani zoppicarono più arzilli che mai sino ai fondali dell'autobus e Annetta e Mariuccia intrapresero immediatamente un discorso sulla nuova collezione estate con gran zelo. Rimasero solo Andrea e Sofia, che guardavano gli altri due ragazzi sorridendo esageratamente, come se sapessero qualcosa di incredibilmente divertente su di loro. "Andre? Mi fai paura, perché sorridi così?" chiese Francesco, passando una mano davanti agli occhi vitrei dell'amico. Il ragazzo parve risvegliarsi "eh? oh! Niente, nulla di che...in realtà volevo parlare un po' con Serena, oggi, ti va? è da secoli che ci conosciamo ma non siamo mai diventati amici" buttò lì con nonchalance. Serena agrottó le sopracciglia confusa, mentre Francesco diventò di un piacevole color pomodoro da sugo. La ragazza guardò Sofia "cosa...?" "Serena, non farti pregare, Andreino piccino è una persona sensibile, non accetta no come risposta, altrimenti piange" tre visi sbalorditi si fissarono su di lei. "Ehi!" esclamò Andrea, offeso"non è vero! io non sono un piagno-" " andate, su!" Sofia spintonò Serena e Andrea verso due sedili, ignorando gli sguardi increduli e le potreste deboli che le venivano rivolti. " Allora" mormorò poi a Francesco, che la fissava vagamente terrorizzato "ti va di fare quattro chiacchiere con me?" e, senza aspettare una risposta, trascinò il ragazzo su due sedili proprio dietro all'autista, distanti dal resto del gruppo. Intanto, sugli unici due sedili per disabili del 538/, Mariuccia stava ancora discutendo febbrilemte di una camicetta di Sangallo. "Fidati se te lo dico io, cara, quella camicia è un a-mo-re! È un must, davvero, non si può non...che c'è?" la voce della donna si spense sotto allo sguardo astioso dell'altra. Annetta, dall'alto del suo sedile color canarino, incaricò le sopracciglia con l'aria di una che la sa lunga "non credi che sarebbe meglio parlare di qualcos'altro" sussurrò cospiratrice. L'amica sgranò gli occhi "il Piano! Me ne ero dimenticata, lo shopping estivo mi fa sempre questo effetto! ". Annetta sbuffò "non è lo shopping, è la demenza senile" borbottò a bassa voce. "Cosa?" chiese stridula Mariuccia, alzando il volume dell'apparecchio acustico "nulla" sorrise melensa l'altra. " Comunque" mormorò poi Mariuccia, lasciando saggiamente perdere "io non ho ben capito perché il piano dovrebbe funzionare, cioè, ci sto, ovviamente, ma...insomma, non si può basare solo sulla gelosia che provano Francecso e Serena per l'altro, è stato dato tutto troppo per scontato!". Annetta alzò gli occhi al cielo "cara, lasciatelo dire, si vede proprio che ti sei persa le ultime trentasette puntate di Beautiful. Allora, è decisamente semplice come faccenda, Andrea dirà in segreto a Serena che Francesco è cotto di Sofia, mentre Sofia dirà a Francesco che Serena muore dietro ad Andrea, così i nostri due teneri innamora-" " lo so, ma non ha senso! Andrea e Sofia sono fidanzati! E poi a Serena non piace davvero Andrea, come a Francesco non piace Sofia " la interruppe Mariuccia. Annetta si battè una mano sulla fronte " è ovvio!" ringhiò quasi " è una balla! b-a-l-l-a! si spera solo che Serena e Francesco ci caschino...e poi, scusa eh, ma il fatto che Sofia e Andrea siano fidanzati mica impedisce alla gente di innamorarsi di loro, oh! Comunque...accecati dalla gelosia Serena e Francesco inizieranno a parlare e, ovviamente dovranno esternare i loro sentimenti! una volta che si saranno detti tutto saranno solo rose e fiori!". Mariuccia studiò a lungo il sorriso sognante di Annetta, poi corrucciò le sopracciglia "non credo che funzionerà" mormorò incerta. L'altra sbuffò "e sentiamo, genio del male, perché?". Mariuccia la guardò male "per miliardi di motivi! Prima di tutto, siamo certi che a Francesco piaccia Serena? Sarebbe imbarazzante, altrimenti...e poi, lo sai benissimo anche tu, Serena è la timidezza impersonificata, non spiaccicherà parola se mai Francesco andasse da lei per cercare di capirci qualcosa!". Annetta grugnì infastidita "sai chi mi sembri? Giancarlo! Francesco è innamorato perso di Serenella, fidati, è una cosa che si sa! non dubitare del piano, Mariuccia, andrà tutto a gonfie vele". Le vecchie stettero per qualche secondo a fissarsi negli occhi prima che Mariuccia interrompesse il silenzio, la voce strascicata e appena incerta "ma, se in questo momento Sofia sta parlando con Francesco, e Andrea sta spettegolando con Serena, allora..." "si, a momenti si svolgerà davanti ai nostri occhi la più bella telenovela della nostra vita, Mariuccia! Meglio di Cento Vetrine, di sicuro!" "Sai cosa mi fai venire in mente? Avevo un dubbio sulla scorsa puntata, quando è entrato in scen-" " Cosa?!". Mariuccia venne bruscamente interrotta dalla voce di Francesco, aspra e scossa, che si levava da qualche sedile più avanti "Sofia gliel'ha detto!" mormorò Annetta conciatata. Il ragazzo dai capelli rossi scosse appena la testa, e Mariuccia provò un moto di compassione per lui "ma io credevo...che, beh...credevo di piacerle" lo si sentì mormorare. Al suo fianco Sofia annuì e poi si chinò per sussurrargli qualcosa all'orecchio. Annetta e Mariuccia spostavano gli occhi da uno all'altro, sperando di capirci qualcosa. Ma, purtroppo, per quanto potessero alzare il volume degli apparecchi acustici, si sentirono solo borbottii indistinti. "Secondo te dovrei davvero parlarci?" fu l'ultima frase udibile che Francecso pronunciò. Poi l'autobus cadde nel silenzio. Quando, qualche secondo più tardi, Francesco si alzò e iniziò a percorrere il corridoio del 538/, le teste dI tutti i presenti volarono da lui a Serena, che stava seduta accanto ad Andrea con un espressione distrutta in volto. La ragazza, tremante, guardò Andrea, come a chiedergli una conferma, e lui le fece segno di andare, un sorriso tenue in viso. Così, titubante e rossa in viso, Serena si alzò e iniziò a barcollare verso Francesco, che le veniva incontro spedito. Si incontrarono esattamente davanti alle porte dell'autobus, e nessuno dei due si rese conto che tutti i passeggeri dell'autobus si erano radunati attorno a loro. C'erano Sofia ed Andrea, che si sorridevano, compiaciuti per la riuscita del piano, c'era Mariuccia, che trafficava nella borsetta alla ricerca di un fazzoletto e Annetta, che non l'avrebbe ammesso mai, ma aveva gli occhi lucidi, c'era Giancarlo, i pugni serrati e le labbra strette, mentre guardava mortificato il volto esausto di Serena, e Paolo, che confrontava l'amico con qualche pacca sulla spalla " è ora che la tua bambina diventi grande, Gian, non fare storie" gli aveva sussurrate poco prima. " E così stai dietro a uno" sussurrò aspro Francecso, guardando male Serena e interrompendo il silenzio denso che si era andato a formare. La ragazza arrossì sino alla radice dei capelli "cosa?" mormorò cauta. Francesco fece un sorriso senza allegria " cosa ti dice il nome Andrea? sei innamorata di lui, vero? beh, potevi anche evitare di farmi pensare che...farmi credere che...". Serena lo guardò con dolcezza "non mi piace Andrea, Francesco" sussurrò. Poi fece una smorfia "ma a te piace Sofia, lo so, non mentirmi, almeno,". Il ragazzo la guardò frustrato"Serena, ti prego, basta bugie! Ti piace Andrea, è quello che mi ha appena detto Sofia! Mi ha anche raccontato di tutti i messaggi che le hai mandato dicendo che ti piace il suo ragazzo, e che ti dispiace e tante altre cose inutili". Serena sgranò gli occhi "ma cosa dici? non mi piace Andrea!" Francesco roteò gli occhi "ah, ma davvero?" sputò velenoso. " Davvero!" rispose Serena, offesa. Per qualche secondo si guardarono fissi negli occhi, senza dire nulla. Poi Serena, all'improvviso, sgranò gli occhi, puntandoli su Sofia "non ci credo" sussurrò. "Sofia, è il vostro piano, questo? quello di cui ti ho sentito parlare al telefono con Andrea? questa è...è tutta una bugia?". Sofia fece una smorfia colpevole "oh..ehm beh...si". Serena sbuffò, mentre un colore rosso le compariva sulle guance "che dannati impiccioni". " Cosa? " chiese Francesco allibito "vuoi dire che non ti piace Andrea? che questa è tutta una farsa per farci finire assieme" sussurrò Francesco, l'ombra di un sorriso sul volto "no che non mi piace! e tu non sei cotto di...Sofia?" sussurrò Serena, imbarazzata. Il ragazzo la fissò attento "assolutamente no" rispose, mentre tutto l'autobus tratteneva il fiato. "Beh...allora...ecco" ballettò Serena, portando una ciocca di capelli dietro all'orecchio, nervosa. Proprio in quel momento, esattamente quando Francecso stava per sporgersi verso di lei, il 538/ frenò sferragliando "scuola!" tuonò l'autista, che aveva teso l'orecchio tutto il tempo per ascoltare i colpi di scena della love story. Durante tutto quel trambusto, Serena perse l'equilibrio e, per la seconda volta in davvero troppo poco tempo, finì tra le braccia di Francesco. Annetta tirò una gomitata a Mariuccia "scommetto un abbonamento mensile ad "Alta Moda" che si baciano" mormorò assorta, stringendo la mano dell'altra vecchietta. Giancarlo teneva gli occhi sgranati incollati alla scena, mentre Sofia, Andrea e Paolo sembravano essere incapaci di respirare. Ma, per Francesco e Serena, non esisteva nulla di tutto questo. Non esistevano le porte aperte dell'autobus, che presto si sarebbero richiuse, non esisteva la scuola, dove non potevano arrivare in ritardo, non esistevano quelle sei paia di occhi che li fissavano attenti. C'erano solo loro. E andava bene così. Si guardarono per un poco, persi l'uno negli occhi dell'altro, poi il ragazzo sorrise " ho un deja vù " sussurrò piano, come se volesse essere sentito solo da lei. Serena arrossì "ho la stessa impressione anche io" mormorò, sempre più a suo agio tra le braccia strette di Francesco. "Allora tu e Andrea non..." "no" Serena sorrise e poggiò una mano sulla guancia del ragazzo. "E tu e Sofia...?" "assolutamente no! mai!" ridacchiò il ragazzo. "Hei!" si indignò Sofia, ma nessuno parve prestarci attenzione. Francesco arrossì appena, mentre posava lo sguardo sulle labbra sorridenti di Serena "uh! allora noi...ecco" borbottò. "E baciala!" berciò Annetta, saltando sul sedile. Forse Francesco le avrebbe dato saggiamente retta, fatto sta che non lo sapremo mai. Perché Serena, in uno slancio di coraggio mai provato, portò anche l'altra mano sulla guancia fresca del ragazzo, e quando poso finalmente le labbra sulle sue, sembrò tutto così naturale, così giusto, che sorrise appena. Mentre Francesco la stringeva forte a se e le inclinava appena il capo indietro per approfondire il bacio, scoppiò un applauso forte e commosso. Applaudiva Annetta, che si era assicurata un abbonamento mensile alla sua rivista preferita, applaudiva Mariuccia, il naso lungo sprofondato in un fazzoletto, applaudiva a malincuore Giancarlo, che avrebbe fatto qualsiasi cosa per vedere felice Serena, e, beh, se questa cosa aveva i capelli rossi e le orecchie da elfo, se lo sarebbe fatto andare bene, applaudiva Paolo, appena commosso e con un gran sorriso sulle labbra, applaudivano Andrea e Sofia, mentre si scambiavano un tenero bacio, orgogliosi novelli cupidi del 538/, e applaudiva l'autista, che singhiozzava tra le mani, muto osservatore della vita di quella compagnia scalcagnata. E la vita non finiva li di certo, ci sarebbero stati altri gossip, altre liti, altre incomprensioni e altre fermate. Ma erano sempre loro, sempre le stesse nove persone che si conoscevano da una vita, che avevano condiviso momenti di imbarazzo, di gioia e di dolore. E decisero in quell'attimo veloce di tempo felice, che, nonostante l'enormità che gli aspettava proprio dietro l'angolo, andava bene così.

 

 

 

 

 

 

 

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E per noi, compagni di viaggio, il 538/ si ferma qui. Grazie di cuore per aver assistito alle vite di Annetta e Mariuccia, pettegole di alta classe, di Giancalrlo, divo anni 40 odierno e col bastone da passeggio, di Paolo, silenzioso e fedele amico, Serena, timida oltre l'inverosimile, Sofia, vagamente frivola appassionata di moda e di Andrea, orsacchiotto vivente e, assicura lui, per niente un piagnone. Grazie, davvero davvero tanto a chi ha inserito la storia tra le ricordate e chi tra le preferite. Alla prossima, un bacio CappelloParlante

   
 
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