Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: wingedangel    10/09/2015    1 recensioni
Zaira, principessa delle ninfe, poche settimane dopo il suo sedicesimo compleanno finalmente sogna l'uomo destinato a diventare suo marito e re al suo fianco.
Esce dal lago, pronta a soggiogarlo con un'incantesimo e portarlo via con sè... ma su Alan l'incantesimo non funziona, e Zaira è costretta a farlo innamorare 'alla maniera degli umani'.
Zaira è determinata ma il tempo è tiranno, la regina soffre di una misteriosa malattia che la sta lentamente conducendo alla morte, Zaira deve sbrigarsi se non vuole che le sirene riescano a prendere il potere e cacciare le ninfe dal lago...
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 9

Mentre andava a scuola quel Lunedì mattina, Zaira non riusciva a smettere di pensare a come avrebbe reagito quando si fosse trovata davanti Alan. Dopo le rivelazioni del giorno prima, non sapeva se sarebbe riuscita a fare finta di nulla, a ignorare il fatto che Alan era un ibrido. Voleva chiedergli se sua madre gli aveva detto che Soraya era una ninfa, se aveva qualche potere particolare, se si sentiva diverso dagli altri; voleva dirgli che conosceva la sua vera madre, che era viva e che poteva presentargliela, se voleva… no, non poteva farlo, se non sapeva nulla l'avrebbe solo spaventato, e non avrebbe più voluto saperne nulla di lei.

“ Ehi, ragazza! Sei scappata Sabato!”
Zaira si voltò e vide Iris che accelerava per raggiungerla.
“ Ops, scusa, avrei dovuto avvertirti.”
“ Alan mi ha detto che avete parlato di Chloe. Ne parla a malapena con me ed Ethan, se sei riuscita a farlo aprire con te hai fatto più o meno un mezzo miracolo, quindi ti si può perdonare tutto.” scherzò lei.
Zaira rise.
“ Quindi me lo passi lo stesso il compito di algebra?”
“ Certo, sciocchina! Ma potresti anche studiare, sai?”
“ Ma non è colpa mia… la matematica mi odia! Io ci provo ma lei non vuole saperne di farsi capire!”
Arrivarono a scuola e si diressero verso la loro aula. Mancavano ancora pochi minuti all'inizio delle lezioni. A Zaira non importava molto del suo rendimento scolastico, dopotutto non sarebbe rimasta a lungo tra gli umani. Eppure la professoressa Collins era l'unica in quella scuola a mostrarsi amichevole, ad offrirle una mano, le sarebbe dispiaciuto consegnarle il compito in bianco.
“ Dai, siediti, ti aiuto a correggere i compiti per casa.” le disse Iris.
Zaira la guardò smarrita. Con tutto quello che era successo il giorno prima si era completamente dimenticata di fare i compiti.
“ Non li hai fatti? Oggi avevamo il compito e tu non hai nemmeno fatto gli esercizi?” le chiese l'amica, incredula.
“ Ehm… ho incontrato Alan, abbiamo parlato ancora di Chloe, lui mi ha baciata, e così… me ne sono dimenticata.”
L'amica si bloccò di colpo, non riusciva a crederci, davvero Alan aveva baciato Zaira? Allora era realmente interessato a lei! Finalmente Alan stava ricominciando a vivere, per la prima volta dalla morte di Chloe aveva deciso di permettersi di essere felice. Iris sorrise, doveva assolutamente dirlo ad Ethan!
“ Ehi! Aspetta un attimo! Cosa? Alan ti ha baciata?” le chiese.
Zaira annuì, senza capire il motivo di quella reazione da parte di Iris. Come mai era così stupita? Che c'era di male nel fatto che lui l'avesse baciata? Le era sempre sembrata favorevole, persino Alan le aveva detto che Iris la stava spingendo tra le sue braccia. Allora perchè reagiva così? Aveva forse male interpretato le sue intenzioni?
“Si, perché? Cosa c'è di male?”
“ Niente, per l'amor del cielo! Ma sei o non sei la mia migliore amica?”
Zaira sorrise, felice di sapere che Iris la riteneva sua amica. Questo le riportò alla mente il fatto che tornando al suo castello con Alan non l'avrebbe più rivista, e ciò le dispiaceva tantissimo. Si rese conto che si stava affezionando troppo al mondo degli umani, di questo passo sarebbe mai riuscita a tornare al suo lago? Si riscosse da quei pensieri. Certo che sarebbe tornata, lo doveva a sua madre e alle sue sorelle. Lei era la principessa, aveva delle responsabilità. Non poteva permettersi il lusso di cedere all'egoismo.
“Certo.”
“ Allora cosa diavolo aspettavi a dirmelo? Voglio sapere tutto, TUTTO! Non risparmiarmi nemmeno un dettaglio, hai capito?”
Zaira rise. Stava per iniziare il racconto ma in quel momento la professoressa di matematica entrò in classe.
“ Bene, ragazzi, tutti seduti e iniziamo il compito.” disse.
Zaira si sedette al suo posto accanto ad Iris e le disse:
“ Mi sa che dobbiamo rimandare. In bocca al lupo!”
“ Tranquilla, cercherò di passarti la mia brutta prima di consegnare. Poi in mensa mi racconterai tutto.”

Quindici minuti prima della fine dell'ora Zaira aveva finito di risolvere gli esercizi del compito. - Beh, non è andata troppo male dai. Pensavo peggio.- pensò, orgogliosa. Forse, in fin dei conti, la matematica le stava finalmente dando un'occasione.
Alzandosi per consegnare il compito, Iris le fece scivolare la brutta sul suo banco. Zaira si affrettò a nasconderla sotto il suo foglio, poi confrontò i risultati di Iris con i suoi e il suo orgoglio andò rapidamente in frantumi. Dei sette esercizi che la professoressa aveva assegnato loro, soltanto un risultato combaciava. Iris era molto brava in matematica, quindi era improbabile che avesse sbagliato quasi tutti gli esercizi. Era molto più probabile, invece, che fosse Zaira ad aver sbagliato tutto. La sua lotta con la matematica continuava, e lei era appena stata sconfitta nuovamente. Sospirò e cominciò a copiare.

Zaira e Iris si erano appena sedute al loro solito tavolo a mensa, quando Alan ed Ethan le raggiunsero. Zaira guardò Alan, sembrava così umano, era difficile pensare che fosse un ibrido. Gli sorrise, dopotutto non le importava più di tanto, ibrido o meno era sempre il suo Alan, il suo Sogno. L'unico vero problema era se le sue sorelle lo avrebbero accettato come re, una volta scoperta la sua vera natura. Fu Iris a riscuoterla dai suoi pensieri.
" Ma non è giusto! Quando riusciremo a parlare un po' da sole io e te?" sbottò Iris, curiosa di conoscere tutti i dettagli del bacio.
Zaira ridacchiò. Alan le guardò incuriosito.
" Come, scusa?" chiese lui.
" Niente, lascia perdere." le rispose Iris, prima di voltarsi verso il suo ragazzo e dargli un rapido bacio.
"Allora? Sei pronta per la nostra nuotata clandestina?" sussurrò Alan a Zaira.
Lei sorrise.
" Sono sempre pronta a farmi una nuotata! Ma quando la facciamo? Dopo pranzo ho il corso di teatro."
" E io il corso di nuoto, ma possiamo farla durante la pausa pranzo. Quindi basta chiacchiere e muoviti a finire di mangiare!" disse lui, sorridendo.
Zaira rise poi si concentrò sul suo piatto. Dopo appena cinque minuti aveva finito. Non vedeva l'ora di tuffarsi in acqua. Era quasi una settimana che non si faceva una nuotata e per lei che solitamente non passava più di un paio d'ore fuori dall'acqua, una settimana all'asciutto era praticamente un'eternità.
Appena anche Alan ebbe finito la prese per mano e corse fuori dalla mensa.
"Ehi, amico, ti stiamo così antipatici che non vedi l'ora di scappare?" scherzò Ethan, beccandosi una gomitata dalla sua ragazza.
" Lasciali stare, ho delle news da raccontarti!" disse lei, facendo l'occhiolino all'amica.
Zaira ridacchiò. Probabilmente Iris pensava che Alan volesse portarsela da qualche parte per pomiciare un po'. Ancora non sapeva che quel bacio non significava affatto quello che credeva lei, anzi, Alan aveva subito messo in chiaro che voleva andarci piano, che quel bacio non significava che stavano insieme; ma se non altro le aveva dimostrato di essere interessato a lei. E questo a Zaira bastava, almeno per il momento.
Insieme si diressero verso la piscina, entrarono e Alan cominciò subito a spogliarsi. Appena si tolse la maglietta Zaira si ritrovò a fissarlo imbabolata. Alan non era particolarmente muscoloso, aveva un fisico asciutto, senza tartaruga o pettorali da palestra, eppure lei si ritrovò ad immaginarsi stretta tra le sue braccia mentre lo abbracciava a sua volta, accarezzandogli la schiena nuda...
"Ehi? Ci sei? Se non hai già addosso il costume gli spogliatoi delle ragazze sono di là." le disse lui, indicandole una delle porte accanto all'ingresso della piscina.
Zaira si riscosse dai suoi pensieri, sentendo le guance avvampare per l'imbarazzo. Si tolse maglietta e pantaloni, restando con addosso solo l'anonimo costume sportivo nero da piscina della scuola che le aveva dato la segretaria quando si era iscritta al corso di nuoto. Poi si voltò verso la piscina e si tuffò, seguita da Alan.
Tornare in acqua dopo così tanto tempo fu come tuffarsi in Paradiso per Zaira. Era di nuovo nel suo elemento, si sentiva piena di energia e incapace di stare ferma. Voleva nuotare, avrebbe chiacchierato con Alan più tardi. Si avvicinò al bordo della vasca.
" Beh, che dici? Facciamo una gara?" gli chiese.
" Ci sto!" rispose lui, prendendo posto al suo fianco.
" Peggio per te! Sono parecchio veloce!" lo provocò lei.
" Anche io! Facciamo due vasche a stile libero?"
" Perfetto! Pronto? Via!" disse lei.
Alan partì subito, lei decise di dargli qualche secondo di vantaggio, avrebbe vinto in ogni caso, non aveva intenzione di trattenersi, voleva nuotare più veloce che mai, godersi l'acqua ad ogni bracciata. Prese un respiro e partì anche lei. Sentiva il suo corpo fendere l'acqua, ad ogni bracciata si sentiva sempre più a casa, nonostante si trovasse solo in una piscina scolastica, le bastava chiudere gli occhi per sentire il profumo del suo lago invaderle le narici, per vedere il suo castello davanti a lei, e ritrovarsi bambina a nuotare con Soraya tra le sirene. Le sirene. Un moto di tristezza la colse, e aprì gli occhi, senza però smettere di nuotare. Vide Alan al suo fianco. Com'era possibile? Non aveva mai visto un umano nuotare così veloce! Dovette però riconoscere che gli umani che aveva visto nuotare al lago lo facevano solo per divertimento, non li aveva mai visti impegnati in una gara di velocità. Accelerò, avrebbe vinto, non si sarebbe lasciata battere da un umano. Eppure Alan le teneva testa. Alla fine della prima vasca erano ancora affiancati, Zaira accelerò ancora, cominciando però a sentire la fatica, Alan la stava mettendo alla prova. Sentiva lo spirito di competizione crescere dentro di lei, le tornarono in mente le gare che faceva ogni tanto con Soraya, lei sì che era veloce a nuotare! Zaira si avvicinava alla fine della seconda vasca, Alan solo leggermente dietro di lei, ma improvvisamente accelerò e... vinse. Zaira non riusciva a crederci. Lei, una ninfa, era stata sconfitta da un umano, anzi, da un ibrido. Evidentemente aveva preso la sua velocità nel nuoto da Soraya, e Zaira non potè evitare di chiedersi se non avesse ereditato altri poteri da sua madre.
" Però, sei veloce." gli disse lei, con il respiro affannato.
" Anche tu! Mi hai dato parecchio filo da torcere!" rispose lui.
" Ma siete tutti così bravi a nuotare in questa scuola? In caso dimmelo subito che ritiro l'iscrizione al corso." scherzò lei.
Alan ridacchiò.
" Non puoi annullare l'iscrizione ai corsi, ormai per quest'anno sei incastrata. Comunque, tranquilla, nessuno è mai riuscito a battermi qui a scuola."
Così Zaira ebbe la conferma del fatto che la sua velocità era dovuta ai suoi poteri. Ne aveva altri? Zaira cominciò a pensare che chiamarlo ibrido fosse troppo riduttivo, temeva che Alan potesse rivelarsi un 'ninfo' a tutti gli effetti. - Beh, se è così devo decisamente trovargli un nuovo nome, mi rifiuto di chiamarlo ninfo! - pensò.
" Vorrà dire che un giorno andremo al lago e ti sfiderò di nuovo. E questa volta ti assicuro che vincerò." gli disse lei.
" Allora domani, dopo scuola, andremo a nuotare. E sarò io a vincere, di nuovo." la provocò lui.
" Lo vedremo."
Zaira sorrise, finalmente avrebbe rivisto Mel, e forse anche qualcuna delle sue sorelle. Non vedeva l'ora!
" Dai, usciamo, altrimenti non facciamo in tempo ad asciugarci." disse lui, ridestandola dai suoi pensieri.
Uscirono dalla piscina e raccolsero due degli asciugamani lasciati accanto alla piscina. Zaira sarebbe volentieri tornata in acqua, dopotutto per asciugarsi le bastava semplicemente far evaporare l'acqua in eccesso, questione di pochi secondi. Ma avrebbe dovuto usare i suoi poteri di fronte ad Alan, ed era ancora troppo presto per svelargli la sua natura.
" Comunque, anche se ho perso, mi ha fatto piacere questa nuotata clandestina, grazie." gli disse lei.
Lui sorrise.
" E di che? Dopotutto sei stata tu a suggerirmi l'idea. In ogni caso, anche a me ha fatto piacere nuotare con te. Mi sono divertito."
" Ci credo, hai vinto!" scherzò lei.
" Dai, domani avrai l'occasione per rifarti. Ora andiamo ad asciugarci i capelli e vestirci, che se entra il professore e ci trova qui siamo fritti!"
Zaira si diresse nello spogliatoio femminile ed Alan in quello maschile. Appena prima di entrare la richiamò.
" Ah, Zaira..."
" Dimmi."
" Dopo scuola ti aspetto di fronte all'ingresso. Ti devo parlare."
Zaira rimase a fissarlo mentre lui entrava nello spogliatoio. Di che cosa le doveva parlare? Aveva fatto qualcosa di sbagliato? Iris le aveva raccontato che quando un ragazzo diceva 'dobbiamo parlare' c'era poco da star tranquilli. Entrò nello spogliatoio ripensando agli avvenimenti di quei giorni, aveva fatto qualcosa di male? Non le risultava. Aveva forse infranto qualcuna delle infinite regole sociali degli umani?
Ora che non c'era Alan accanto a lei, utilizzò i suoi poteri per asciugarsi e si rivestì. Attese qualche minuto poi uscì dallo spogliatoio, Alan la stava aspettando. Anche lui si era rivestito, Zaira ripensò al suo petto nudo... poi si ricompose. Non poteva lasciarsi andare a quei pensieri e fare di nuovo la figura della scema.
" Allora, che mi dovevi dire?" chiese.
" Te lo dico più tardi dai... ora dobbiamo uscire prima che arrivi qualcuno."
Uscirono dalla piscina e si diressero verso il giardino della scuola. Si sedettero su una panchina.
" Allora? Me lo dici? Mi sto preoccupando." confessò lei.
" Tranquilla, non è nulla di grave."
In quel momento Zaira vide una ragazza voltarsi e incamminarsi verso di loro. Aveva lunghi capelli neri lisci ed occhi verdi, Zaira dovette riconoscere che era molto bella, nonostante fosse truccata troppo pesantemente per un giorno di scuola. Non che Zaira se ne intendesse molto di moda umana, però quella ragazza le sembrava un pò eccessiva. La ragazza si avvicinò alla panchina su cui erano seduti, guardando Zaira negli occhi, con aria di sfida. Zaira sostenne il suo sguardo, per nulla intimidita, quella ragazza non aveva idea di con chi aveva a che fare.
" Ciao, tu devi essere la ragazza nuova di cui parlano tutti... Piacere, io sono Abigail." disse, in tono tutt'altro che amichevole.
" Permettimi di darti un consiglio. Stai lontana da Alan, è tutta fatica sprecata. Non è in grado di riconoscere il fascino femminile... se capisci cosa intendo."
Zaira le rivolse uno sguardo disinteressato. Provava solo pena per quella ragazza, non era in grado di accettare di venire rifiutata da un ragazzo e si abbassava a spargere malelingue. Decise di fargliela pagare. Sorrise ad Alan, sperando capisse cosa voleva fare e decidesse di stare al gioco.
" Sai cosa me ne faccio dei tuoi consigli?"
Zaira si voltò verso Alan,  gli prese la mano e sorrise. Avvicinò leggermente il volto al suo ed Alan capì. Passò solo un attimo prima che Alan annullasse le distanze e la baciasse. Di nuovo. Zaira era felice, aveva cercato quel bacio per zittire Abigail, ma anche perchè voleva a tutti i costi perdersi di nuovo in quelle emozioni così intense che l'avevano colta il giorno prima al cimitero. Le sembrava una cosa allo stesso tempo così naturale e così straordinaria baciare Alan, che si ritrovò a chiedersi perchè non potesse essere sempre così. Voleva poterlo baciare senza pensieri, ma lui aveva subito messo in chiaro che non voleva 'tradire' Chloe. Alan la strinse a sè mentre la baciava, come se davvero in quel momento per lui ci fosse solo lei, come se avesse finalmente lasciato andare Chloe e si fosse concesso un'opportunità per essere felice.
Dopo alcuni istanti Alan si staccò, Zaira si aspettava di vedere del turbamento nei suoi occhi, invece Alan sorrideva. - Probabilmente è solo una facciata per non darlo a vedere a quell'arpia - si disse Zaira.
" Ti sbagli - disse lui, rivolto ad Abigail - Mi piacciono le donne, non le puttane."
Abigail sbuffò e se ne andò, fingendo indifferenza.
" Finalmente se ne è andata! Tornando a noi... Allora? Cosa mi volevi dire?" riprese Zaira.
Lui sospirò.
" E va bene. Te lo dico, tanto abbiamo ancora un po' di tempo. Beh... Sai, quando ti ho conosciuta ho pensato..."
" che sono strana forte" lo interruppe lei.
Alan si mise a ridere.
" Beh, si, anche. Ma quel che voglio dire è che ho pensato subito che eri bellissima, più di qualunque ragazza io avessi mai visto... E si, devo ammetterlo, anche più di Chloe. Ti ho salutata, sentendomi subito dopo un cretino, si, insomma, non potevi certo essere interessata ad uno come me. Invece non mi hai snobbato, anzi, sembravi interessata, anche se lo ammetto, ho pensato che fossi strana. Poi ti ho rivista a scuola e ti ho conosciuto meglio. Mi aspettavo che fossi tipo Abigail..."
"Ehi! Così mi offendi!"
Alan rise di nuovo.
" Invece ho scoperto che sei molto dolce, e, ho cominciato a provare delle cose. Cose che ho sempre negato, perchè non volevo fare un torto a Chloe, non potevo provare dei sentimenti per un'altra, non era giusto. Poi ieri... beh sai com'è andata... e da ieri sera non faccio che ripensare alle tue parole. Non conoscevi Chloe, eppure mi hai detto le stesse cose che lei mi ripeteva prima di morire: 'sii felice' 'non aver paura di innamorarti di nuovo'. Mi sono reso conto che ero io ad impedirmi di essere felice, che per paura di tradirla stavo tradendo i suoi desideri. Lei mi amava, voleva che fossi felice, e io sono stato egoista, ho pensato solo a me, io volevo lei, nessun'altra, non mi importava del resto. Invece con te... nonostante tutto riesco ad essere me stesso, ad essere felice. Volevo solo ringraziarti, e... chiederti una cosa."
Zaira era rimasta colpita dalle sue parole, non sapeva cosa dire, ma era felice che lui si stesse lasciando andare. Finalmente aveva deciso di guardare avanti, di superare la morte della sua ragazza, Zaira sapeva che non l'avrebbe mai dimenticata, ma le stava dando un'opportunità. Si stava innamorando di lei.
" Ti ascolto."
"Beh... ecco... voglio ancora andarci piano, ma pensavo, ti andrebbe di stare insieme? In modo ufficiale... insomma, è inutile girarci intorno, tu mi piaci e..."
Zaira sorrise, felice. Le sembrava tutto troppo bello per essere vero.
" Ci stai già girando intorno." gli disse.
Senza lasciargli il tempo di replicare lo trasse a sè e lo baciò di nuovo.
" Si, mi va di stare insieme." gli rispose, con le labbra ad un millimetro dalle sue.
Alan la baciò di nuovo.


CANTUCCIO DELL'AUTRICE:
Lo so, ci ho messo una vita a scrivere questo capitolo. Vi chiedo scusa, ma è Settembre, l'estate è andata, e con lei il mio tempo libero.
In ogni caso, ora ce l'ho fatta! E per farmi perdonare vi ho lasciato un capitolo più lungo del solito, senza contare che Alan e Zaira finalmente stanno insieme!
Con questo capitolo chiudo la parte 'introduttiva' della storia. Insomma, abbiamo conosciuto Zaira ed Alan, conosciamo il mondo delle ninfe, è ora che la storia inizi sul serio, no?
Bene, dal prossimo capitolo ci sarà più azione, ve lo prometto. Anche se, se va come penso, poi mi odierete, ma dettagli... io vi voglio bene lo stesso.
Spero che questo capitolo vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate.
A presto,
wingedangel

P.s. A proposito, se posso permettermi di fare un pò di pubblicità. Se state cercando una bella storia da leggere qui su EFP, vi consiglio 'Elements' di Nephertiti. E' un'interattiva, senz'altro un'idea originale. (brava Nephy!)  E' ancora agli inizi ma le premesse per un bellissimo romanzo ci sono tutte. Date un'occhiata se vi va!
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: wingedangel