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Autore: Ale_LoveBS    10/09/2015    5 recensioni
Allora, ciao a tutti, questa è la prima fic a capitoli che scrivo, e anche la prima in questa sezione.
Spero che vi piaccia.
Non sono brava a nelle intro, quindi ci dico solo che è una storia un po' diversa dalla trama originale, e che qualche elemento mi ha ispirato la fic di Fede, che si trova in un'altra sezione.
Che altro dire... Bho.
Spero la leggiate e che qualcuno recensica. Ciao e spero di vedervi presto.
Genere: Dark, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi, Kukai Soma, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAP. 10 Come era potuta accadere una cosa del genere ancora non riusciva a spiegarmelo. Tutti gli ex guardiani e combattenti della Easter erano stati affidati a due agenti scelti che dovevano sorvegliarli 24 ore su 24, invece, sotto i loro occhi, era scomparsa una delle più probabili vittime, lasciando come sua unica prova della propria esistenza le borse dei regali di natale comprati quel fatidico pomeriggio. Erano due giorni che giravano la città, pattuglia nella da nord a sud, da est a ovest, senza però alcun risultato. Non aveva informato Amu per non farla preoccupare, ma aveva la brutta sensazione che presto sarebbe successo qualcosa di veramente poco piacevole. Kairi, l'unico agitatissimo dato che Yaya non rispondeva quando cercava in qualsivoglia modo contattarla, era stato messa al corrente da poche ore e già stava perlustrando a destra e a manca Tokyo. Un turbine rosa, entusiasta ed energico, con un sorriso smagliante a impreziosire quel viso delicato che lui tanto amava, aveva varcato la soglia del suo ufficio saltellando (quasi) e beccandolo stravaccato, con i piedi sulla scrivania, intento a mangiucchiare in tappo di una penna intanto che osservava la lavagna in vetro piena di scarabocchi indecifrabili che dovevano essere le informazioni del famoso caso che lo impegnava da quel poco tempo a questa parte. "Gattatico, come stai?" Chiese divertita avvicinandosi seducente. "Confettino, non provocare potresti scottarti. " ribattè malizioso. "Ma il fuoco poco sempre spegnerlo con l'acqua". Continuò imperterrita. "Certo, ma il danno sarebbe comunque già fatto." Asserì con un ghigno soddisfatto in volto mentre, alzatosi dal proprio giaciglio si dirigeva con passo felpato verso la novella fidanzata. "Allora non toccherò il fuoco e me ne andrò" rise soddisfatta la donna. "Mi spiace per te bambolina, ma ormai hai acceso la miccia." Produce lui. "E non mi chiamare con questi assurdi nomignoli, ho un nome sai, anche se tu questo lo ignori da quando ci conosciamo." Quando mancavano solo pochi centimetri di distanza a separarli, una figura spalancò l'infisso entrando indisturbato, leggendo ad alta voce i nuovi dati scoperti, interrompendo così il momento idilliaco e privato dei due piccioncini che tornarono alla realtà dopo che la loro bolla era scoppiata a causa di quell'impiastro, provocando l'ira di entrambi, che però venne subito spazzata via perché quelle sventurate notizie fecero crollare il terreno sotto i piedi della fanciulla. "Bene capo, è appena stato trovato un cadavere che corrisponde al'89% a quello di Yaya, nei pressi di un parco giochi a circa 5 chilometri da qui, più precisamente dentro una delle giostre che lo compongono. Sembra sia stata torturata come tutte le altre vittime. Il riconoscimento lo ha effettuato Sanjio, che poi è svenuto da quanto sconvolto era ed è subito stato portato in ospedale. Cosa strana per lui, non è vero I-" Quando alzò gli occhi smeraldini dal foglio, rimase di sasso vedendo la giovane nella stanza, bloccandosi preoccupato. "Yaya. .. Era lei il fulcro del caso che ti sta tanto assorbendo?" Domandò adorata ma sull'orlo di un crisi isterica. "Emm. .. Amu, fammi spiegare..." provò incerto Ikuto. "Perché non me lo hai detto, potevo aiutarvi... Cos' è non ti fidi di me?" "Ma che ti salta in mente... Ovviamente no, ti ho già dato nelle mani il mio cuore, non avrei nessun problema ad affidarti la mia vita, solo non volevo farti preoccupare." "Sì, certo, non ne dubito. Ora vado a casa per rilassarmi e riflettere." E si incamminò traballante. "Aspetta, ti accompagno. Non sei nelle condizioni ottimali di guidare." "Non si scomodi ispettore, mela so cavare anche autonomamente. " soffiò piccola. "Sarò in appartamento tra meno di 30 minuti." "Ok." Mentre la ragazza usciva dalla questura, nella sala so rischia di commettere un omicidio. "Soma, quante volte devo ancora dirti di bussare prima di entrare e di pensare e solo poi parlare?" Gracchiò furibondo il superiore con sguardo che sputava fiamme da quanto carico e profondo fosse. "Scusa Ikuto, non lo farò più, promesso." Sbraitò impaurito mettendosi in ginocchio, non appena fu liberato dalla morsa d'acciaio nella quale era stato costretto, implorandolo. "Sarà meglio per la tua incolumità. " Sbuffò l'altro. Dopo questo breve battibecco a senso unico, il lavoro continuò pacificamente così che il moro poté partire per tornare dalla propria Bella. 'Spero sia a casa.' Rimuginò sconsolato. ******* "Ottimo, eccellente... tutto va come previsto; mancano ancora poche persone e finalmente la mia vendetta sarà completa e potrò ritenermi soddisfatto." Alitò una voce, pregna di malmenato odio e risentimento repressi, proveniente da un'ombra appollaiata sul cornicione di un tetto mentre con vista aquilina scrutava attentamente la città. Tra le sue mani scorrevano, come carte da gioco magistralmente mosse da un coupier di Black Jack, le fotografie raffiguranti i propri obbiettivi. Con abile ed esperto gesto le lanciò in aria, intanto esraé da uno dei suoi alti anfibi neri e borchiati, che racchiudevano gli stretti jeans antracite, un pugnale dal manico intagliato, con inciso un solo ed unico nome: Hydo. Lo scagliò contro le immagini che leggiadre svolazzavano, colpendone una in piena fronte. Lei sarebbe stata il suo prossimo bersaglio. Con sguardo folle emise un'agghiacciante e cupa risata, di pura e maligna cattiveria. ******* Amu, uscita dalla centrale di polizia era andata a rifugiarsi in un vicolo non molto lontano, dove, nascosta da occhi indiscreti, aveva spiccato un balzo impressionante, cominciando così a sorvolare la capitale nipponica dirigendosi spedita verso quel giardino pubblico, nella speranza di trovare quale altro indizio sfuggito agli investigatori lasciato dal killer seriale, senza però ottenere risultati. 'Deve essere un assassino senza emozioni, dal cuore di ghiaccio, di spettrale bravura ed grande intelligenza purtoppo.' Rifletté. Svolazzò ancora un po' per poi decidere di intraprendere la traiettoria verso l'appartamento di Ikuto, atterrano in soggiorno qualche secondo prima che egli aprisse l'uscio emettendo un sospiro di sollievo nel vederla lì, al sicuro. Lei non lo calcolò nemmeno, dirigendosi spedita verso la camera che da qualche giorno condividevano, per arrangiare quei pochi oggetti che vi aveva immesso, ammassati malamente in fondo alla propria borsa; ora voleva solo scappare e rinchiudersi nel proprio rifugio per buttare giù quelle confuse idee che si era fatta per districare il caos che le affollata il cervello. "Hei, hei, hei... Cosa stai facendo? Cosa ha elaborato la tua mente... metti subito giù quella sacca e respira. Prima parliamo, poi potrai scomparire" affermò determinato. "Io non ho nulla da riferire" obbiettò contrita. "Allora ascolterai semplicemente." "No, voglio solo abbandonare queste 4 mura." "Siediti! Se sei arrabbiata perché ti ho omesso la scomparsa di Yaya ti chiedo scusa, volevo solo far in modo che tu non soffrissi. So come sei, conosco il tuo carattere, e potendo prevedere le tue azioni impulsivo che questa rivelazione comportava no, ho preferito stare zitto." L'apostrofò dolcemente. "No, tu non mi conosci, tu mi ritieni ancora la ragazzina che hai conosciuto tempo addietro, ma non è così... o per lo meno non più. Non puoi nemmeno immaginare ila mia metamorfosi, se ti respingo è solo per farti del bene, ti faccio un favore, la mia ingarbugliata vita è impossibile."Concluse acida ma con un retrogusto d'amare frustrazione. "Amu, guardami. Sono qui, per te... per supportati (e sopportati), per comprenderti, per amarti come non ho fatto anni or ' sono preferendo mio padre ( il mio sconnesso passato) a te (il mio splendido e rassicurante futuro) e non credermi se vuoi, ma quella è stata il mio errore peggiore. Giuro che ti confiderò ogni segreto, nella ad intralciare il nostro rapporto, noi, insieme, saremo felici... ti prego, resta." Sviolinò il giovane, sfoderando l'asso. "Ikuto, non fare promesse che non puoi mantenere- iniziò- ma rimarrò..." Cedette con occhi divisi tra sofferenza e stanchezza. "Perfetto. Ora ti accompagno a letto in modo che ti riposi, va bene amore mio?" Le sussurrò all'orecchio, morendolelo subito dopo. "Brutto Gattatico pervertito che non sei altro! Piantala immediatamente!" Non badandola di striscio la prese in braccio, schiacciandola contro il proprio petto, e baldanzoso la buttò (letteralmente) sul morbido copriletto color della notte. "Principessa, il suo principe la porterà in paradiso." Pigolò solennemente mentre si distendeva al fianco della rosa, cingendola in un protettivo e possessivo (quanto provocante) abbraccio. " Solo per sapere, cos' hai tu e il principe azzurro delle fiabe?" Esclamò divertita. "Preferisci che io sia il diavolo tentatore?" Scherzò lui (forse). "Oh, no... tu sei il mio gatto nero dal cuore di cristallo, un paladino della giustizia." "Quindi sono il tuo eroe... non un futuro re?" "No, tu sei il mio angelo delle tenebre." Concluse lei è per interrompere quel discorso che di sensato aveva ben poco, gli intrappolò le labbra in un bacio, che era talmente coinvolgente, da catapultarli nel loro mondo parallelo, quello che da sempre custodivano gelosamente infondo alle loro anime. ******** In una villa, nei paraggi del quinto distretto, un uomo con ancora la divisa addosso faceva ritorno nella propria lussuosa abitazione dove ad attenderlo c'era una donna dai luoghi capelli biondissimi (stranamente sciolti), che reggeva tremante una busta. Preoccupato percorse velocemente quei metri che li dividevano; la salutò con un buffetto affettuoso sul naso che la fece sciogliere in un microscopico sorriso. Utau chiuse la pesante porta d'ingresso in quercia dopo aver consegnato a Kukai la lettere binaria ricevuta quella stessa sera. * Dolce cantante, Sono un tuo accanito ammiratore fin dal tuo debutto, quando eri sponsorizzata dalla Easter... Molti mi fanno pubblicità con pettegolezzi e voci, e dato che io so che tu sei una ragazza coraggiosa, ti mando questo biglietto solo per avvisarti, per iniziare la tua tortura fatta di inquietante oblio e terrore. Entro questo fine settimana tu raggiungerci i tuoi amici ed insieme perirete all'inferno. A presto. Tuo Killer. P.s Kukai Soma, sarai il successivo, ma se vuoi ti faccio la proposta di ucciderti insieme alla tua sposa, così non vi separarete nemmeno nel regno dell'altra tomba... * ♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢♢ Chiedo infinitamente scusa per la formattazione e per il ritardo. Un bacio a tutti e grazie mille a chi legge e chi recensisce. ♡♡♡ 🔷🔷🔷🔷🔷🔷🔷🔷🔷🔷🔷🔷🔷🔷🔷🔷🔷🔷🔷🔷🔷🔷🔷🔷🔷🔷🔷🔷🔷🔷🔷🔷🔷🔷🔷🔷🔷😅
   
 
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