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Autore: zaynseyes_    12/09/2015    2 recensioni
"Tu--tu non assomigli ad un angelo" esclamai stupidamente. Il ragazzo aveva tatuaggi lungo le braccia e un abbigliamento poco consono all'aspetto di un angelo. Che poi, come diavolo si vestiva un angelo?
Lui fece spallucce "Che ti aspettavi? Non tutti gli Angeli sono uguali"
"E a me doveva capitare quello che assomiglia al tatuatore in fondo alla strada?"
*
Si avvicinò e mi sfiorò la guancia con il naso, accarezzandomela delicatamente e respirando pesantemente sulla mia pelle.
"Sei la persona più bella che abbia mai visto in tutta la mia vita" le parole mi uscirono dalla bocca senza il mio consenso.
La logica e il corpo di Zayn più vicino del dovuto, a quanto pare non andavano molto d'accordo.
.
.
| Dove Zayn è un Angelo Custode un pò particolare e Charlotte una ragazza molto realista e affatto sicura di se stessa |
#Accenni Larry, se non vi piace il genere evitate di leggere o in alternativa di saltare le parti inerti ad esso. Grazie dell'attenzione.
Genere: Comico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Guardai il ragazzo che mi stava davanti e tremai leggermente sotto i suoi occhi color nocciola che avrei riconosciuto tra mille e il suo sguardo incredibilmente preoccupato.

"Chi-- chi diavolo sei tu?"


"Cosa stai dicendo? Sono Zayn." chiese confuso lui, ma con un pizzico di agitazione "Ragazzo alto, moro, pieno di tatuaggi, incredibilmente sexy...sono io, Zayn" sdrammatizzò con un sorriso sghembo, che non tradiva però la sua inquietudine.

"Chi sei davvero?" chiesi, adesso duramente e senza traccia di divertimento.

Lui non mosse neanche un muscolo, tanto che pensai che a malapena respirava. Non disse nulla, semplicemente si limitò a guardarmi intensamente e aprire la bocca di tanto in tanto come a pronunciare qualcosa, ma dalla sua bocca non usciva neanche mezza parola.

"Cosa intendi, esattamente?" disse molti minuti dopo, non trovando una vera risposta alla mia domanda.

"È tua quella?" indicai con un cenno del capo la piuma sul pavimento, continuando a guardarlo negli occhi.

Lui si voltò lentamente, quasi spaventato di quello che avrebbe potuto vedere.

Osservò la piuma per terra e sospirò, chiudendo gli occhi per un istante.

"Si" sussurrò per poi voltarsi con un luccichio di consapevolezza negli occhi, aspettandosi una mia mossa.

Lo guardai impaurita e turbata, indecisa se scappare dal suo tocco leggero sulle mie spalle o obbligarlo a confessare tutto. Adesso sapevo chi era stato a regalarmi la bellissima piuma e sapevo anche da dove proveniva. Scossi la testa e feci un amaro sorriso, non volevo credere a neanche un singolo ricordo che avevo avuto. Non potevo.

"Dove-" presi un profondo respiro ed evitai di guardarlo negli occhi, preferendo piuttosto osservare il collo della sua maglietta. Il modo in cui mi guardava mi faceva sentire a disagio e in imbarazzo, come se mi conoscesse più del dovuto e sapesse quali fossero i miei punti deboli, sfruttandoli poi a suo favore "Dove hai preso quella piuma?" la voce tremò leggermente e sperai che mi desse una risposta normale, del tipo 'l'ho trovata per terra, mentre camminavo nel parco, un paio di giorni fa' oppure 'l'ho comprata in un negozio qui vicino. Sapevi che ci sono persone che vendono piume di animali? Inquietante, davvero'

Quello che ottenni fu invece un lungo silenzio che mi fece capire molte cose.

"Non ha importanza." sorrise nervoso Zayn "È solo una piuma, Charlotte"

"Dove l'hai presa" ripetei freddamente, alzando lo sguardo sul suo viso e cercando di non balbettare o tradire nessuna emozione che provavo in quel momento.

"Non posso dirtelo." scosse lentamente la testa lui "Non se tutta questa situazione ti fa questo effetto. Non voglio forzarti a credere in qualcosa che potrebbe sconvolgerti o...lascia perdere, okay?"

"No, non lascio perdere." dissi incredula "Come pensi possa lasciarmi alle spalle tutto questo, i miei ricordi, quella piuma, te, io non--" mi misi le mani in testa e mi tirai leggermente i capelli "Se non mi dici chi cazzo sei, giuro che-- che ti prendo a calci"

Nonostante tutto, a Zayn scappò una piccola risata, che subito represse dopo l'occhiataccia che gli lanciai.

"Scusa" abbassò la testa con ancora un sorriso e tolse le mani dalle mie spalle. Mi sentì esposta senza quel caldo contatto, tanto che un brivido di freddo mi attraversò velocemente il corpo.

"Potresti rispondere alla mia domanda, adesso?" chiesi con finta cortesia quando invece quello che volevo fare era solo schiaffeggiare quel suo stupido sorriso.

"Intendi la domanda che si riferisce a 'chi sono' o quella sulla piuma? Oggi mi hai fatto così tante domande...non credi sia meglio tipo dimenticarsi di tutto e prendere un bel gelato con me?" chiese speranzoso Zayn.

"Mi prendi in giro, vero?" chiesi furiosa "Ti dò un minuto per rispondermi dopodiché ti sbatterò fuori di casa mia, che tra l'altro non so neanche come tu sia entrato"

"Mi ha fatto entrare tua madre, le ho detto che volevo vederti. Non ho cattive intenzioni, te lo giuro!" mi rassicurò dopo aver visto il mio sguardo terrorizzato "Mi sei mancata, tutto qua"

"Ci siamo visti circa un'ora fa" risposi non molto convinta.

"Mi è sembrata un'eternità" fece spallucce.

Trattenni il fiato e spalancai leggermente la bocca. I suoi occhi non sembravano sinceri. Il mio sguardo cadde per un istante sulle sue labbra rosse e perfette e quando me ne resi conto arrossii e voltai lo guardo da tutt'altra parte.

Mi faceva sentire così fottutamente a disagio e potevo sentire le mie guance accaldarsi sempre di più, rendendomi improvvisamente conto di quanto fosse vicino al mio corpo. Mi sentì in imbarazzo per essere sembrata una pazza, piangente contro il muro e con le braccia ad abbracciarsi le ginocchia. E lui lì, piegato sulle sue gambe a guardarmi sorridente e meraviglioso nella sua giacca di pelle che gli dava un'aria da duro e da cattivo ragazzo, che poi cattivo ragazzo forse non era.

"Zayn, basta." pronunciai debolmente, tremando impercettibilmente "Non è uno scherzo per me, voglio delle risposte"

Zayn mi guardò intensamente e fece un profondo sospiro. Poi si sedette per terra, proprio di fronte a me--cosa che mi fece capire che la discussione sarebbe stata lunga--, e mi prese la mano nelle sue per stabilire un contatto con me, ma io mi allontanai, evitando che mi toccasse. Ancora non mi potevo fidare di lui.

"Ti dirò tutto quello che vuoi" si decise a rispondere, ed io cercai di non guardare la sua espressione ferita e colpevole. Abbassò le mani e se le mise sul grembo, non prima di passarsi una mano sui suoi morbidi capelli, adesso un pò scompigliati.

Annuì ed abbassai lo sguardo, stringendomi le ginocchia al petto.

"Chi sei?" quasi sussurrai, spaventata dalla sua risposta e da quello che sarebbe successo in seguito.

"So che è difficile crederci, e sinceramente trovo strano che non mi abbiano cancellato questo particolare ricordo, però è tutto vero. So che mi darai del pazzo idiota e probabilmente sarà difficile fidarsi di me ma per favore, fallo"

"Non capisco." risposi "Ti prego, dimmi che non è quello che penso perché non potrei sopportarlo, non è possibile una cosa del genere Zayn! Sto impazzendo, vero? Non c'è altra spiegazione" piansi e mi coprì il volto con le ginocchia.

"Te l'avevo detto che non avresti retto tutto questo." Zayn sospirò, mi accarezzò delicatamente il capo e strisciò sul pavimento, avvicinandosi di più a me. Aprì poi le gambe e mi circondò il corpo, avvolgendomi così in un qualcosa molto simile ad un abbraccio "Se vuoi che te lo dica, lo farò. Voglio essere il più sincero possibile con te, Charlotte"

"Voglio solo la verità" risposi con ancora il volto nascosto.

Zayn mi accarezzò delicatamente le gambe ed io trasalì, alzando repentinamente lo sguardo su di lui e notando il suo viso a pochi centimetri dal mio. Arrossii per la seconda volta in soli tre minuti e mi allontanai un pò, imbarazzata. Lui allungò una mano e mi accarezzò la guancia con le nocche, guardando la mia pelle come incantato. I suoi occhi poi saettarono sui miei e li vidi brillare di una luce a me sconosciuta-- o forse piuttosto familiare. Il buio, anche se nascondeva il suo volto, metteva in evidenza i suoi occhi così luminosi e più vivi che mai, questi infatti sembravano parlare più forte delle azioni.

"Sono un Angelo." affermò lui, quasi sussurrando "Voglio dire-- lo ero, adesso non più. Ero il tuo Angelo Custode, Charl"

Trattenni il respiro, un pò per il suo tocco delicato sulla mia pelle e per i suoi occhi che brillavano al buio, un pò per la rivelazione scioccante.

"Tu-- tu eri...il mio Angelo?" ripetei lentamente e letteralmente sconvolta "Perché non mi ricordo nulla, perché...perchè non mi ricordo di te, mentre tu invece sembri sapere tutto di me? Come sei ritornato umano, sempre che tu non sia qualche altra cosa che preferirei davvero non sapere"

"Innanzitutto si, sono un umano." rispose Zayn con un sorriso accennato "Per rispondere alla tua prima domanda: ho dovuto cancellarti tutti i ricordi avuti con me. Non volevo farlo, è successo anche in un momento un pò inaspettato, ma ho dovuto. Dopo un istante mi sono ritrovato in una stanza e qualcuno mi parlava della mia seconda possibilità. Te la ricordi? Quella per cui una volta avevamo litigato perché tu pensavi che ti trattavo bene solo per ricevere questa cosiddetta promozione " ridacchiò lui, roteando gli occhi.

"Non mi ricordo molto, a dire il vero.." scossi la testa confusa e mi passai una mano sulla fronte, cercando di scacciare l'imminente mal di testa "Cosa--cosa ti ha detto quella voce?"

"Mi ha detto che dovevo fare una scelta. In questo consisteva la mia seconda opportunità"

"Che scelta?"

"Potevo optare per la mia famiglia, ritornando quindi indietro nel tempo e migliorare la mia vita e quella di mia madre." spiegò lentamente "Oppure riniziarne una nuova e riconquistare la donna della mia vita"

"E tu hai scelto la seconda" cercai di indovinare.

"Esatto" sorrise abbassando lo sguardo.

"Perché?" chiesi "La famiglia è un qualcosa di insostituibile, come hai potuto-"


"I miei genitori volevano che sposassi una ragazza del mio Paese. Come avrai notato non sono Inglese, ed ero rimasto molto fedele alla mia religione. Mi rifiutavo sempre di mettere su famiglia con quella ragazza perchè ero già innamorato di un'altra, ma i miei non capivano. Allora io scappavo di nascosto e andavo dai miei amici a divertirmi e fregarmene di quello che i miei volevano impormi. Quando tornavo a casa vedevo sempre dei lividi sul viso e sul corpo di mia madre, ma lei mi dava sempre delle risposte vaghe e poco credibili. Ed io stupidamente le credevo. (..)Poi un giorno vidi mio padre farle del male e dirle che era colpa sua se non volevo sposarmi o non volevo restare fedele alla mia religione. Diceva che era colpa sua per avermi cresciuto così male, senza valori e senza amore verso di loro, che era solo una puttana e che il giorno in cui l'aveva messa incinta era stato uno dei suoi più grandi errori. Io mi gelai sul posto. Non-- non volevo credere a nessuna delle sue parole e--" prese un profondo respiro "Non sapevo cosa fare. I sensi di colpa erano troppo grandi e così...non so bene quello che mi vorticava in testa, volevo solo dimenticare tutto. (..)Da quel giorno in poi ho continuato ad ubriacarmi più spesso e sono entrato nel giro della droga. Un giorno in particolare, prima di uscire di casa, ho detto a mio padre quanto facesse schifo e quanto poco si meritasse l'amore mio e di mia madre e poi me ne andai. Quel giorno però mi andò veramente male. Non so bene cosa successe, ma mi ritrovai per terra privo di sensi. E quando mi sono svegliato mi sono ritrovato in quella stanza buia e fredda, e adesso eccomi qua"


"Tu-- mi ricordo che tenevi molto a tua madre...mi ricordo che avresti fatto di tutto per rimediare ai tuoi errori del passato." dissi con gli occhi lucidi mentre i ricordi tornavano al posto giusto, come un grande puzzle incompleto che stava man mano prendendo forma "Perché non hai scelto questo?"

"Perché l'amore rende ciechi, Charlotte." rispose ovvio lui "Non puoi rifiutare di viverlo, non puoi semplicemente scappargli via. Dicono che all'amore non si sfugge, che prima o poi ti verrà a cercare, ed io credo che ne esista solo uno nella vita di tutti noi ed io non volevo farmelo scappare. Non potevo perdere l'opportunità di vivere la mia vita, quella vera, anche se questo significava lasciarsi tutto alle spalle. Amare è tutto. A volte questo ti può alleviare i dolori, a volte ti può consumare dentro, ma in ogni caso è pur sempre qualcosa che ti cambierà"

Lo guardai ad un passo dal pianto e mi chiesi mentalmente quando ero diventata così fragile ed emotiva. La testa continuava a far male ma non potevo fermarmi dal pensare, non proprio adesso che ero ad un passo dalla verità.

"Questa ragazza per cui sei tornato dovrà essere molto fortunata" sorrisi nervosamente.

"Non ricordi proprio nulla?" chiese triste e ferito.

"Cos'altro dovrei ricordare?" chiesi confusa "Cos'altro è successo?"

"Non ricordi quando sei uscita da casa di Rachel, dopo essere scappata di casa? Ricordi il vicolo? Non-- non ricordi proprio niente di niente?" gli angoli della bocca erano rivolti verso il basso e la sua espressione era di puro dolore. Mi senti in colpa solo per vederlo in quello stato.

Scossi la testa in segno di negazione e vidi Zayn abbassare il capo sul suo grembo.

"Voglio solo dirti che...non ti avrei mai dimenticato e se non fosse stata per questa incredibile opportunità io--" alzò lo sguardo e potei vedere i suoi occhi lucidi "sarei morto dentro non potendoti vedere ogni giorno, parlare con te o semplicemente osservarti in silenzio. Dirti addio è stata la cosa più difficile che abbia mai fatto"

Spalancai gli occhi e delle lacrime scivolarono silenziose lungo la guancia. Sbattei le palpebre più volte, ma la vista rimaneva lo stesso appannata.


"Charlotte, non dipende da me. Io-- io avrei fatto di tutto per stare al tuo fianco, ma-" poggiò la fronte contro la mia e sospirò pesantemente "Non è mai stato così difficile dire addio a qualcuno come lo è adesso con te"


"Io non posso." sussurrai, guardandolo con un'espressione indecifrabile e scuotendo la testa come a convincermi "Neanche ti conosco e tu vieni a dirmi che provi qualcosa per me, ti rendi-- ti rendi conto della situazione che stai creando? Non è facile accettare il fatto che tu fossi un qualcosa di...di sovrumano, pensa al fatto di credere che tu sia innamorato di me! È-- è assurdo." sbottai arrabbiata "Ero felice con Harry, stavo bene, mi sentivo bene, e adesso tu vieni qui a sconvolgere tutto e a dirmi che-- non posso, okay?"

"V-volevo solo..." balbettò alla ricerca delle parole adatte "volevo solo dirti come stavano le cose, non volevo obbligarti a fare una scelta. Non lo farei mai"

"Come puoi venire qui, a sconvolgermi la vita, e pretendere che vada tutto bene o che tutto ritornerà come prima, cosa diavolo ti fa lontanamente pensare che io possa solo provare dell'affetto per te?"

"La prova l'ho avuta, più di una volta." fece una risata amara, evidentemente ferito "A quanto pare sei tu a non volerlo ricordarlo perchè, dannazione, tu vuoi solo vivere felice con il tuo meraviglioso principe azzurro delle fiabe! Vuoi sbaciucchiartelo e magari portartelo a letto, quando poi non sai assolutamente nulla di lui. Ma a te non ti importa perchè per la prima volta qualcuno ti degna di qualche attenzione e tu come una stupida cadi a suoi piedi. Non vuoi rimanere sola, mi sbaglio? Adesso che sai cosa significa essere amati da qualcuno preferisci stare in loro compagnia, piuttosto che sola come una volta. Te l'avevo detto di non metterti con il primo che passava, ma tu stupidamente l'hai fatto. Ma ovviamente non era lui quello che cercavi, e me lo hai chiaramente dimostrato" sbottò, scuotendo la testa divertito.

Lo guardai, stupita che avesse centrato a pieno quello che provavo, e rimasi senza parole anche perchè non sapevo esattamente cosa rispondere a quelle taglienti, ma purtroppo vere, affermazioni. E poi cosa diamine avevo fatto per fargli capire che provavo un qualche tipo di attrazione per lui?

"Cosa ho fatto? Io non-"

"Sì, non ti ricordi. Ho capito, non-- non importa" con un gesto veloce lo vidi asciugarsi la guancia con la manica del giubbotto di pelle.

"Mi dispiace davvero ma--" una fitta acuta alla testa mi costrinse a bloccarmi a metà frase e spalancare la bocca per il dolore "Zayn!" borbottai in preda al panico, aggrappandomi alle sue spalle e strizzando gli occhi e tenendoli chiusi.

"Charlotte, che succede?" chiese e la sua espressione cambiò subito in una di completa preoccupazione. Posò una mano sul mio fianco mentre con l'altra mi accarezzava i capelli e me li toglieva dalla fronte imperlata di sudore.

"Fa malissimo." gemetti di dolore "Ti-- ti prego fallo smettere" quasi urlai con le lacrime agli occhi mentre Zayn non sapeva cosa fare e si limitava semplicemente ad accarezzarmi dolcemente e un pò a disagio, a causa dello sfogo di poco prima, e mi abbracciava tenendomi stretto a sè.


 

______________

Il capitolo era eccessivamente lungo quindi ho dovuto suddividerlo in due parti. Spero non sia stato noioso, mi scuso se non è venuto fuori un granché.

Continuate commentare! Conoscere i vostri pensieri sulla storia mi rende sempre davvero felice, grazie di cuore♥

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