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Autore: Jehanne    13/09/2015    2 recensioni
Tutto quello che la giovane Elis desiderava era un'avventura. Voleva solo esplorare la regione di Johto e diventare un'allenatrice. Ma, come molti sapranno, bisogna sempre stare attenti a ciò che si desidera, perché quando l'universo decide di accontentarci il risultato potrebbe non essere quello che si immaginava. Il mondo dei Pokémon sa essere crudele con un'allenatrice alle prime armi con il dono di attirare guai, fortuna (o sfortuna?) che non sarà sola, oh no, la compagnia non le mancherà di certo nel suo viaggio verso la lega. La domanda è: ci arriverà tutta intera?
[“Se hai ancora la mappa possiamo cercare un sentiero”
“Certo che ce l'ho ancora” Rispose acidello Silver, estraendo un foglietto spiegazzato dalla tasca “Ma ovviamente non siamo vicini a nessuna strada”
“Giusto, scusami. La prossima volta che vengo aggredita da un Pokémon gli chiederò se può gentilmente scaraventarmi sul percorso principale, chissà perché non ci ho pensato” ]
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, N, Nuovo personaggio, Silver
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Cap31 da rev.
A smooth sea never made a skilled sailor


Quella mattina mi svegliai presto, impiegando tutto il mio impegno per costringermi a lasciare il mio comodo letto, nella mia fresca stanza. Combattendo tutti gli istinti che mi ordinavano di tornarmene a dormire, mi preparai più velocemente che potevo nonostante fosse mattina. Riuscii a lasciare la stanza in un tempo decoroso e mi diressi al molo con una missione ben precisa.
Benché non fosse stata una mia idea ormai avevo fatto una promessa a Jasmine e per mantenerla sarei dovuta partire di lì a poco. Il problema era che non potevo arrivare a Fiorlisopoli a nuoto, non con le mie sole forze almeno, quindi avevo elaborato una strategia.
La mia prima idea era quella di chiedere un passaggio a un pescatore di buon cuore. Idea che purtroppo era stata bocciata dopo ore di ricerche sotto il sole. Sfortunatamente sembrava che nessun pescatore, marinaio o barcaiolo che fosse, avesse la minima intenzione di accompagnarmi. Acque troppo pericolose, dicevano, e non volevano rischiare lo scafo per una ragazzina che non poteva neppure pagare i danni. Anzi, una ragazzina che non avrebbe potuto pagare e basta.
Il piano di riserva, al quale avrei preferito non ricorrere, consisteva invece nel cercarmi un Pokémon acquatico e farmi aiutare da quello ad attraversare il tratto di mare. Sembrava fattibile, almeno in teoria, sicuramente sarebbe stato faticoso e una gran rottura.
Avevo dovuto fare gli occhi da cucciolo a un pescatore per estorcergli qualche informazione su dove trovare il Pokémon giusto, perché quando ci avevo provato da sola ad avventurarmi sugli scogli con una misera canna da pesca e tanta buona volontà non avevo ottenuto molto. Solo uno stupido Krabby e un principio di disidratazione.

Quindi eccomi qui, su una barca a remi grande quanto una canoa a largo di Olivinopoli armata di retino, esche e pokéball.
Avevo avuto la buona idea di comprarmi un cappello di paglia munito di tesa, sperando che potesse salvare il mio povero cervello da una lenta cottura, e della crema solare che visto il mio abbigliamento (avevo deciso di mettermi in costume da bagno) mi sarebbe servita.
Con il mio basso livello di pazienza la carriera del pescatore non faceva proprio per me, e un po' per la noia, un po' per il caldo iniziai addirittura una discussione a voce alta con me stessa su quanto mi avrebbe fatto comodo avere le branchie. Stringevo la canna da pesca con una mano e mezzo, perché con un paio di dita tenevo una sfera vuota, pronta a lanciarla appena qualcosa di buono avesse abboccato.  
Ero a caccia da ore e avevo trovato solo un paio di Tentacol e anche troppi Magikarp.
Mi dissi che con tutta probabilità non avrei visto niente di interessante ancora per un bel po' di tempo, quindi misi la borsetta con i miei pochi averi sotto l'asse di legno su cui ero seduta, lasciando fuori solo le ball vuote di riserva e quella dell'unico mio Pokémon che avevo portato con me. Mi sdraiai a prendere il sole con un lungo sbuffo annoiato, usando il cappello per coprirmi gli occhi.
Riuscii a starmene ferma con il cappello sulla faccia solo per poco prima di stufarmi dell'immobilità, presi il pokegear, selezionai il numero che avevo ottenuto solo la sera prima e lo misi all'orecchio. Nessuno aveva ancora risposto ma io già parlottavo fra me e me “Fa caldo. Mi annoio. Fa tanto caldo. E io sono su una zattera fatta di stuzzicadenti e sogni infranti, che sta a galla per grazia divina.”
“Chi parla?” fece la voce dall'altro capo del telefono. Silver non mi avrebbe dato il suo numero nemmeno sotto tortura, quindi me lo ero preso di nascosto appena aveva lasciato il cellulare incustodito.
“Sono quasi nuda e in mezzo al mareee” e risi sguaiatamente della traumatizzante immagine che gli avevo appena regalato. Non incolpai il caldo per la stupidaggine che avevo appena detto, anche se la mia attuale temperatura corporea fosse stata sotto i quaranta gradi lo avrei detto lo stesso, perché volevo dargli fastidio e quella era la prima cosa che mi era passata per la testa.
Lo sentii sospirare e me lo immaginai che si stringeva l'attaccatura del naso fra il pollice e l'indice e chiudeva gli occhi, gesti che faceva molto spesso quando era in mia compagnia.
“Come hai avuto il mio numero” Bella mossa tralasciare l'enorme cavolata (una delle tante per la verità) che mi era uscita dalla bocca.
“L'ho rubato ieri sera, sono stata un ninja”  Ero una creatura molesta e scocciante che si intratteneva con l'irritazione degli altri “Devo dirti una cosa” tornai seria per un attimo “Ieri ho accidentalmente accettato di aiutare la capopalestra di Olivinopoli con il Pokémon ammalato”
Lui sbuffò ma a parte questo non mi interruppe.
“È stata colpa di mio cugino, mi ha praticamente incastrato. Sono stata incaricata di andare a Fiorlisopoli per prendere una medicina che vendono solo lì. Comunque non è una cosa totalmente negativa, anche a Fiorlisopoli c'è una palestra quindi credo che sarebbe stata una delle nostre tappe in ogni caso... Non so quanto ti possa interessare, te lo dico perché se vuoi venire con me ti servirà un Pokémon acquatico ben allenato” pensai al suo Croconaw e aggiunsi “E che non morda” La canna si mosse fra le mie mani e lanciai un gridolino sorpreso.
“Silver? Non so neppure se ci sei ancora, e adesso non posso controllare se hai riattaccato oppure no, comunque ti saluto” qualsiasi cosa avesse abboccato doveva essere molto grosso perché mi stava letteralmente trascinando fuori dalla barchetta.
Puntai i piedi e strinsi il pokegear fra la guancia e la spalla così da liberare la mano “Se stasera non sono ancora tornata potresti farmi il favore di chiamare una squadra di soccorso marino? Grazie” dissi in fretta e furia, prima di lasciare che l'oggetto scivolasse dalla mia presa e cadesse sul legno.
Afferrai la canna da pesca ancora più saldamente notando che adesso la mia preda stava spostando l'intera barca con la sua forza. Con uno scatto aprii la ball di Sneasel, il quale apparve accanto a me con un'espressione molto confusa.
La lenza era tirata come la corda di un violino, la vedevo muoversi velocemente dove si immergeva nell'acqua ma dalla mia posizione non riuscivo a capire cosa si fosse ingoiato la mia esca.
Cercai di tirare con tutta la forza che avevo, che non era molta, non ero una sportiva e da quando ero partita ero stata troppo impegnata a sopravvivere per mettermi ad allenare i bicipiti. Sicuramente era troppo forte per essere un Tentacol o un Krabby, sperai che non fosse un Magikarp sotto steroidi o avrei potuto mettermi a urlare dalla disperazione. Avevo già pronta la sfera vuota e cercavo di non farmela sfuggire anche se era una vera impresa.
Cercai di riavvolgere la lenza e la sentivo muoversi sempre più veloce ad ogni giro che riusciva a fare il mulinello.
“Sneasel, riesci a vederlo?” il Pokémon si avvicinò al bordo e lanciò uno sguardo curioso sotto di se, poi si aggrappò al legno e infilò la testa sott'acqua, quando riemerse si voltò verso di me annuendo soddisfatto.
“Benissimo, credi di riuscire a colpirlo?” non era facile parlare mentre cercavo di non farmi strappare l'attrezzatura da pesca dalle mani.
La risposta di Sneasel non mi fu possibile vederla perché proprio mentre stava per farmi un cenno venni sorpresa da uno strattone molto più forte degli altri. Con un urlo più acuto di quanto avessi mai fatto venni sbalzata in acqua.
Non mollai comunque la presa né sul manico della canna né sulla sfera vuota, nonostante mi facessero male i muscoli delle braccia e delle spalle. Non ero caduta molto lontana dalla barca ma sentivo il Pokémon muoversi e sapevo che era solo questione di secondi prima che decidesse di ripartire a tutta velocità. Sneasel mi guardava sorpreso e un po' spaventato allo stesso tempo, indeciso se tuffarsi o no e in attesa di un ordine.
“Puoi colpirlo?” ripetei e stavolta quello annuì all'istante “Bene, fallo e per favore cerca di non fare male a me”
Sneasel si tuffò e io non potevo più vedere quello che stava facendo, tanto meno aiutarlo, dovevo pensare al mio braccio, che era ancora attaccato alla canna e veniva agitato a destra e a sinistra dal Pokémon, e a tenere la testa fuori dall'acqua. Capii che doveva aver usato ventogelato quando dei blocchi di ghiaccio mi galleggiarono accanto.
Non so che attacco usò il mio compagno per ottenere quell'effetto, senza nessun preavviso un gigantesco Pokémon acquatico dotato di ali schizzò fuori dall'acqua, veloce come un missile e stranamente aggraziato per la sua mole. Volò, sì perché dire che saltò non rende bene l'idea, sopra la mia testa con una forza tale che i ruoli si invertirono e fu lui a pescare me. Venni tirata su e prima che potessi fare niente se non spaventarmi a morte ero immersa solo fino alle ginocchia e lo guardavo come se fosse un'aquilone. Non gli lasciai il tempo di tornare giù e nascondersi di nuovo fra le onde e gli lanciai la pokeball. Feci in tempo a vedere la sfera che lo colpiva sulla pancia e si apriva, poi cominciai a cadere, chiusi gli occhi all'istante per evitare che l'acqua salata li irritasse.
Quando riemersi ero disorientata ma trovare un punto di riferimento fu facile per fortuna.
Sneasel nuotava vicino a dove la pokéball con dentro il nuovo Pokémon galleggiava, tremava e luccicava ancora, segno che non lo avevo ancora catturato.
Non persi tempo e nuotai verso la barca per prendere un'altra sfera nel caso si fosse liberato, mi sporsi appena oltre il bordo e cercai a tentoni quello che mi serviva senza risalire sull'imbarcazione e senza farla rovesciare.
Sentii uno schiocco, in un lampo di luce la sfera si aprì e quello si liberò. Io però ero pronta.
“Sneasel, ventogelato” l'attacco colpì il Pokémon marino, che venne ricoperto da uno strato di ghiaccio di spessore variabile, impedendogli la fuga
“Bene, ora usa finta” Il mio compare eseguì e io mi tenni pronta per la seconda pokéball, tirai il braccio fuori dall'acqua e cercai di stabilizzarmi, presi la mira e lanciai. Ero abbastanza vicino e non sbagliai il colpo, mi misi in attesa ma stavolta non successe niente, la sfera galleggiava statica fra le onde, ce l'avevo fatta.
Ululai di gioia e sollevai le mani al cielo, risi soddisfatta ma fui costretta a smettere perché l'acqua salata che stava entrando in bocca era un po' troppa per essere ignorata. Andai a prendere la sfera e tornai alla barca insieme a Sneasel, lo aiutai a salire prima di arrampicarmi a mia volta facendo attenzione che non si capovolgesse. Una volta a bordo riposi tutti gli oggetti che avevo sparpagliato sul fondo nella borsa, stando attenta a non bagnarli troppo, afferrai i remi e partii in direzione della costa.

In città mi infilai in uno dei bar sulla spiaggia e pranzai (anche se l'ora di pranzo era già passata) con una granita formato famiglia, sotto gli occhi un po' disgustati di Silver che ancora mi odiava per essermi impossessata del suo numero di pokegear e per quell'imbarazzante telefonata. Adesso potevo contattarlo quando volevo, per me era un vantaggio mentre per lui era tutto il contrario.
“Faceva un caldo tremendo, credo di essermi bollita i neuroni” la cosa positiva di trovarsi in un locale vicino al mare era che potevo starmene in bikini senza che nessuno ci facesse caso, non ero neppure l'unica in déshabillé.
“Lo sospettavo” ero sollevata di vedere che anche lui si fosse tolto degli strati di vestiario, se avesse continuato ad indossare quella felpa temevo che sarebbe andato in autocombustione.
“Almeno non ho sofferto per niente, ho catturato un Pokémon nuovo, non so ancora come si chiama...” sorrisi tutta contenta, avevo il permesso di vantarmi un po' dopo tutta la fatica che avevo fatto, no? “è enorme, credo che userò quello per andare a Fiorlisopoli”
Mi appoggiai il bicchiere di granita sulla fronte “A proposito, mi stavi ascoltando stamattina o hai riattaccato a metà discorso?”
Mi guardò male “Purtroppo sono rimasto in linea fino alla fine”
Ridacchiai “Mi sorprendi. Comunque, vieni a Fiorlisopoli con me o no?” una parte di me sperava che accettasse, anche se era un compagno di viaggio molto silenzioso e un po' scorbutico preferivo viaggiare con lui che da sola.
“È davvero possibile arrivarci a nuoto?” sembrava scettico.
“Jasmine e i pescatori che ho infastidito stamattina mi hanno detto di sì. Gli allenatori usano Pokémon acquatici ma ho sentito che c'è anche qualche nuotatore molto in forma che ci arriva con la sola forza delle sue bracciate”
“D'accordo” lo disse come se avesse faticato molto per decidere, incrociò le braccia al petto “Data di partenza?”
“Domani se va bene anche per te. Credo che la scelta migliore sia partire molto presto, all'alba, non so quanto durerà il viaggio ma dobbiamo assolutamente evitare di trovarci ancora in mare quando calerà la notte”
Sbuffò “Per ovvi motivi”
“Già” mi accigliai “Non fare il saputello”
“Ma senti chi parla” e forse avevo davvero i neuroni arrostiti ma mi sembrò divertito.
Finii il mio insolito pranzo e feci per alzarmi quando mi ricordai una cosa “Hai un costume da bagno?” chiesi “Perché se la risposta è no ti consiglio di comprartene uno”
Sil sembrò scocciato e questo mi fece pensare che in effetti non lo avesse, oppure era solo infastidito dal mio mettere il naso nella sua privacy.
“Bene, io vado a fare un bagno al mare prima di tornare al centro Pokémon a prepararmi, tu fa pure quello che preferisci”
“Hn” ero abituata a questo genere di 'risposte'.
“Però incontriamoci per cena, così elaboriamo la partenza nei dettagli mentre mangiamo” dopodiché sfoderai la mia miglior faccia di culo con tanto di ghigno da furfante e dissi “Ti chiamo” e fuggii via ridendo prima che potesse lanciarmi qualcosa per abbattermi.

*     *     *

L'alba arrivò troppo presto. Era servito a poco mettersi a letto prima del solito perché non ero riuscita ad addormentarmi fino a tarda notte, tutta colpa del caldo, mi sembrava di sudare lava. Quando la sveglia suonò fu come se mi fossi appena coricata, e forse non mi sbagliavo del tutto perché ero quasi sicura di non aver dormito più di cinque ore.
Andai in bagno muovendomi come uno zombie e mi lavai la faccia con l'acqua fredda sperando che mi svegliasse e che mi facesse sgonfiare gli occhi quanto bastava per non somigliare ad una rana. Mi vestii e raccolsi tutta la mia roba in un tempo accettabile nonostante il mal di testa e mi diressi al piano inferiore. Fortuna che Silver non si fece attendere o rischiavo di addormentarmi in piedi.
Insieme raggiungemmo la spiaggia che, a seguito di lunghi studi della cartina, avevamo selezionato come la più adatta per la partenza. Sil fece uscire Murkrow dalla sua ball come da piano, il compito dell'uccellaccio era quello di svolazzare a poca distanza da noi tenendo i nostri zaini lontani dall'acqua.
Mi spogliai, tenendo solo la cintura con le pokeball a tracolla e controllai che il mio modesto bagaglio fosse ben chiuso prima di affidarlo a Murkrow. Andai sul bagnasciuga e guardai una piccola onda avvicinarsi, mi preparai mentalmente all'impatto con l'acqua gelida. Mi bastò bagnarmi le dita dei piedi per rabbrividire fino alle ossa, saltai all'asciutto all'istante.
“Ci ho ripensato, rubiamo una barca”
Mi rivolse ancora una volta lo sguardo da basta-stronzate.
“Va bene, va bene” e feci un passo avanti strozzando un lamento “Adesso spogliati ed entra anche tu grand'uomo, è facile giudicare da quella posizione!” trattenendo il fiato e muovendomi mezzo millimetro al secondo ero arrivata dove l'acqua mi superava appena le caviglie.
Mentre si toglieva la maglietta non potei proprio evitare di canticchiare una musichetta da spogliarello. Non commentò e mi lasciò fare l'idiota, rassegnato. Quando fu pronto si avvicinò al bagnasciuga e anche se lo nascose bene potei comunque vedere che la sua reazione al freddo non era stata troppo diversa dalla mia.
Io ero riuscita ad entrare fino alle ginocchia quindi mi potevo permettere di guardarlo con superiorità mentre avanzavo ulteriormente “Soffri plebeo”
“Sta. Zitta.” scandì, e io risi per niente intimidita.
“Osserva la vera forza” sorrisi, spalancai le braccia e mi lasciai cadere all'indietro, cercando di generare più schizzi possibili, ovviamente.
Quando riemersi lui era arretrato parecchio, la bocca semiaperta e puro odio nei suoi occhi. Sì, l'avevo bagnato.
“Lo giuro, oggi ti affogo”
Liberai il mio nuovo Pokémon, un Mantine diceva il pokédex, che sguazzò felice di trovarsi di nuovo in mare. Spiegai anche a lui il piano per arrivare alla città e fui molto sollevata nel vedere che era disposto ad aiutarmi. Staccai i piedi dal fondo e nuotai ancora un po' più lontano dove l'acqua era più alta di me, speravo che muovermi un po' avrebbe aiutato a scaldarmi e a distrarmi dal dolore provocato dall'acqua salata sui miei graffi.
Silver, ancora arrabbiato e molto vicino alla riva, aveva liberato Croconaw “Sbrigati, non è poi così tremendo” lo incoraggia ma non suonai molto convincente perché stavo battendo i denti.
Il suo Pokémon mi raggiunse mentre anche lui faceva qualche piccolo passo avanti “Sei freddoloso, eh?” Mi fulminò “Lo prendo per un sì”
Aspettai con pazienza che riuscisse a entrare in acqua completamente, non appena mi fu vicino sogghignai divertita e dissi “Debole”
Lui mi mise una mano sulla spalla e spinse verso il basso, non ebbi il tempo di chiudere la bocca o prendere fiato che ero con la testa completamente sommersa. Tornai su sputacchiando e tossendo, mi tolsi i capelli dalla faccia e mi stropicciai gli occhi.
“La prossima volta mi impegnerò per non farti riemergere” si aggrappò a Croconaw e insieme nuotarono via.
“Sei una pessima persona” allungai una mano verso Mantine che dovette intuire cosa volevo fare e si posizionò in modo che fossi quasi sopra di lui “E aspettami! Andiamo Mantine”

I pescatori avevano ragione: non erano acque affatto sicure per una barca, ogni poco passavamo vicino a degli scoglio più o meno appuntiti, alcuni visibili mentre altri erano sommersi. In compenso erano proprio questi scogli che ci avrebbero portato sulla via giusta, o così ci avevano detto, secondo le loro indicazioni i percorsi 40 e 41 erano disseminati di rocce e seguendoli procedendo verso sud saremo riusciti ad incontrare delle isole rocciose, una volta viste le isolette avremmo dovuto cambiare direzione e andare verso ovest.
Il sole sorse quando noi eravamo già in acqua e verso le nove era già fastidioso, soprattutto per colpa del riflesso dell'acqua, tutto quel luccichio mi stava facendo impazzire. Dovevo immergere la testa a intervalli regolari per raffreddare il cranio, a differenza del giorno precedente non avevo il cappello. Non fummo in grado di vedere le isolette fino a tarda mattinata.
“Ti prego fermiamoci” dissi implorante, sospettavo che se fosse stato da solo lui avrebbe continuato fino a Fiorlisopoli senza sosta, cosa molto masochista e possibilmente dannosa per chiunque.
Lo sentii soffiare ma annuì “Arriviamo a quella roccia” e indicò uno scoglio molto più grande degli altri, sembrava un buon posto per fermarsi, potevo vedere anche delle piccole zone d'ombra.
Lascia andare Mantine quando arrivammo vicino, proseguii a nuoto per qualche metro e successivamente a piedi. Facendo moltissima attenzione a non scivolare mi diressi verso il frammento ombreggiato e notai con piacere che non aveva l'aria troppo scomoda. Mi sedetti e Silver mi raggiunse portando gli zaini, mi lanciò il mio prima di sistemarsi vicino a me.
Presi del cibo per Pokémon e tornai da Mantine per dargli da mangiare prima di rimettermi all'ombra e chiudere gli occhi.
“Non ti addormentare, non voglio fermarmi troppo”
“Stai tranquillo. Non siamo neppure in ritardo, anzi prevedevamo di arrivare alle isole più tardi”
“Meglio così, non mi va di stare immerso tutta la giornata”
“Va bene, hai ragione” frugai nello zaino e tirai fuori quello che sarebbe dovuto essere il mio pasto “Finisco e ripartiamo” azzannai un lato del mio sandwich.
Quando deglutii l'ultimo boccone rimasi molto delusa, non era stato sufficiente a placare il mio appetito ma non avevo nient'altro da mangiare. Rimisi tutto a posto, affidai nuovamente lo zaino a Murkrow, il quale sembrava riposato dopo la pausa, e camminai verso l'acqua. Stavolta mi sembrò più facile entrare, forse perché adesso faceva caldo al contrario di stamattina.

Viaggiare in mare non era un'esperienza che apprezzavo, ormai ero arrivata a questa conclusione, trovarmi senza punti di riferimento non mi piaceva. Ovunque guardassi vedevo sempre e solo blu (distinguibile in quello del mare e quello del cielo). Mi metteva ansia, ogni volta che giravo la testa mi sentivo più angosciata da tutta quell'acqua. La cosa peggiore era rendendosi conto che se avessimo sbagliato direzione non ce ne saremmo mai accorti e ci saremmo persi finendo chissà dove come dei naufraghi.
Sentii Silver fare uno strano gemito, mi voltai di scatto e il mio cuore raddoppiò la velocità (come se non stesse già battendo abbastanza veloce per colpa dell'ansia), si era allontanato da Croconaw e guardava l'acqua sotto di se.
“Che c'è?” chiesi abbastanza allarmata. Non rispose, cosa che peggiorò il mio stato, anche lui era visibilmente agitato. Ordinò qualcosa al suo Pokémon e venne verso di me.
O almeno questa era la sua intenzione perché prima di raggiungermi si bloccò e fece lo stesso verso di poco prima. Il suo volto si contorse in una smorfia di dolore e mi guardò preoccupato, poi vene strattonato verso il basso, sparendo con qualche zampillo. Croconaw si era immerso a sua volta e io ero ancora più impaurita ma non potevo starmene senza non fare niente.
“Seguiamoli Mantine” respirai profondamente e una volta sotto la superficie dell'acqua cercai di aprire gli occhi. Non era affatto piacevole, bruciavano e non riuscivo a vedere distintamente, riconoscevo solo figure sfocate e qualche colore.
Nonostante la scarsa visuale riconobbi comunque un branco di Tentacol e Croconaw che attaccava quelli che avevano afferrato il suo allenatore, il quale si agitava per liberarsi. Lo indicai a Mantine che partì e grazie alla sua agilità raggiungemmo Sil in un attimo, appena fummo abbastanza vicini lo afferrai per un braccio. Stavo per trascinarlo su ma un'altro Tentacool me lo impedì, avvolgendosi intorno alla mia coscia. Una manciata di bollicine uscì dalla mia bocca a causa del contatto improvviso con quel corpo freddo e viscido. Iniziai ad agitare la gamba per liberarmene ma lui strinse ancora di più la presa. Lasciai Manine e il braccio di Silver e usai le mani per costringerlo a staccarsi. 
Iniziava a mancarmi l'aria, ogni sforzo che facevo era reso doppiamente faticoso. Mi feci forza e mi concentrai sui tentacoli del Pokémon, ne agguantai uno per la sua estremità, assicurandomi di stringerlo molto forte per evitare che scivolasse via. Con un paio di mosse sgraziate e un pizzico di forza bruta riuscii a slegarlo parzialmente, e adesso che avevo capito quale fosse la tecnica giusta ci misi un attimo a
liberarmi del tutto e ancor meno a mollargli un calcio per renderlo inoffensivo. 
Con le ultime reserve di ossigeno mi aggrappai nuovamente a Mantine (che non si era mosso, probabilmente non aveva nemmeno capito che cosa stavo facendo), presi la mano di Silver e tirai. Il ragazzo scivolò dalla presa del Tentacool dopo pochi strattoni, e fu un bene perchè la mancanza di aria si stava facendo insopportabile.
Feci un segno al mio Pokémon e tornammo su velocemente.
Inspirai rumorosamente, e annaspai in cerca di aria, non credevo che respirare potesse essere così piacevole, dopo essere stati in apnea forzata l'ossigeno assumeva un buon sapore. 
Mi stropicciai gli occhi e mi tolsi i capelli dalla faccia, una parte di me già stava festeggiando lo scampato pericolo ma c'era che qualcosa non andava. 
Non avevo ancora lasciato andare Rossino, e cosa molto anomala, lui non aveva protestato in alcon modo. Lo guardai ed ebbi l'impressione che a malapena riuscisse a stare a galla. Sentii il cuore saltare un battito e poi ripartire a velocità raddoppiata.

Silver ansimava e tossiva, teneva la testa leggermente piegata quindi non riuscivo a vedere la sua espressione, e lasciare tutto quello spazio alla mia immaginazione non fu un bene. Lo fissai terrorizzata, non riuscivo a capire cosa gli stava succedendo. Ovviamente stava male ed io non sapevo cosa dovevo fare per aiutarlo.
Gli passai un braccio intorno alla schiena per tenerlo fuori dall'acqua, mi importava davvero poco se eravamo molto vicini e molto scomodi, soprattutto io che dovevo sorreggere entrambi aggrappandomi a Mantine con un solo arto.
Il suo petto era ancora scosso da spasmi e sembrava combattere per tenere l'aria nei polmoni per più di qualche secondo. Volevo chiedergli qualcosa, volevo che mi parlasse e mi dicesse che era tutto a posto. Ma in quel momento non ci riuscii a farlo e continuai a guardarlo con gli occhi spalancati e le labbra che tremavano per la paura.
“Allontaniamoci” ordinai appena vidi che anche il Pokémon di Silver era riemerso. Mantine eseguì e iniziò a trascinarci. Sil non opponeva nessuna resistenza, anzi, si stava aggrappando a me che a mia volta ero attaccata alla mia manta gigante. Si stava facendo aiutare da me senza neppure provare a insultarmi, mi preoccupai ancora di più (e non credevo che fosse possibile).
Qualcosa di molliccio mi sfiorò il polpaccio e ritrassi la gamba all'istante, d'istinto strinsi Silver ancora più forte. S
apevo per esperienza che non potevo permettere che la paura mi mandasse nel pallone, dovevo restare lucida e ragionare, di solito ci riuscivo ma adesso era più complicato che mai e avevo capito il motivo. Respirai lentamente per calmarmi e chiamai Croconaw.
“Croconaw immergiti, credo che i Tentacool ci abbiano seguito”
Mi obbedì e poco dopo sentii l'acqua sotto di me che si muoveva in modo innaturale, non sapevo dire se fosse per colpa dei Tentacool o di Croconaw, tanto meno di che tipo di attacco si trattasse. Quello che ero quasi sicura fosse un tentacolo si attorcigliò debolmente alla mia caviglia
e prima che la stretta potesse farsi più salda usai l'altro piede per liberarmi dalla viscida presa.
All'improvviso Silver gemette di dolore e mi stritolò, conficcando le unghie nella mia carne, mi lamentai a mia volta. Intuii che qualcosa doveva averlo colpito ma non avevo modo di capire di cosa si trattasse, capii però che dovevamo andarcene in fretta. Non persi altro tempo.
“Mantine più veloce!” e quando tornò a a galla urlai lo stesso ordine a Croconaw. Mi guardai introno e non vidi altro che scogli, il mio compagno intanto tremava e anche se non aveva una bella cera stava cercando di aggrapparsi al mio Pokémon e tenere la testa fuori dall'acqua con le sue forze, la cosa mi rincuorò ma non lasciai la presa su di lui.
Fortuna che tutte le varie sventure e imprevisti che mi capitavano continuamente mi avevano insegnato a pensare in fretta, almeno c'era un lato positivo. Vidi uno scoglio avvicinarsi e fu quello a darmi un'idea.
“Verso quella roccia, veloce” fece come avevo detto e mi posizionai in modo da sentire la roccia con i piedi prima che con il resto del corpo, dovevamo essere svelti se non volevamo essere attaccati.
Ci avvicinavamo sempre di più “Mantine, fermati non appena te lo dico. Silver, tu stai pronto che dobbiamo tornare sulla terra ferma per un po', ok?”
Sbattei le dita contro la roccia e mi morsi il labbro per non lamentarmi, feci atterrare anche il secondo piede e mi concentrai sul trovare l'equilibrio prima di ordinare a Mantine di fermarsi. Appena ci riuscii lascia la presa sul Pokémon e mi alzai sulle mie gambe, l'acqua mi arrivava poco sopra la vita ma le onde rendevano difficile mantenermi stabile.
Afferrai il polso di Sil “Andiamo” camminammo in precario equilibrio sulla roccia, cercando di avanzare più svelti possibile ma era un lavoro duro, scivolare era anche troppo facile e avrebbe significato farsi parecchio male a giudicare dall'aspetto del fondale.
Rossino era dolorante e camminava leggermente curvo e zoppicando un po', non potevo aiutarlo, non ero abbastanza forte per prenderlo sulle spalle e il massimo che potevo fare era dargli una mano se rischiava di perdere l'equilibrio, aspettarlo e non fare l'egoista come mio solito. Mantine ci seguì finché l'acqua non fu troppo bassa per lui, a quel punto decisi di farlo rientrare nella pokéball.
Eravamo stati abbastanza veloci quindi i Tentacool ci raggiunsero solo quando ormai eravamo all'asciutto e abbastanza lontani dal mare. Erano un piccolo gruppo, forse una dozzina, e tutti ci guardavano storto, ero già stata squadrata in modo analogo da altre specie di Pokémon. L'unica differenza era che stavolta avevo un piano per uscirne illesa, circa, perché era un tantino pericoloso come piano e Silver era già stato colpito.
Mi avvicinai a loro stando attenta a tenermi a distanza dall'acqua, presi una delle mie sfere e feci uscire Mareep.
“Mareep, usa tuonoshock su uno dei Tentacool” la coda del mio Pokémon si illuminò mentre raccoglieva energia, poi lanciò una scarica elettrica che invece di colpirne uno solo si propagò sull'acqua come avevo previsto.
“Brava Mareep, di nuovo” con quest'ultima scarica molti dei nostri avversari erano andati KO, gli altri erano scappati veloci come il vento dopo aver visto chi comandava davvero. Alzai il pugno in segno di vittoria, un'esultanza modesta che non era esattamente da me, ritirai Mareep e tornai da Silver e Croconaw (e Murkrow, che ci aveva appena raggiunti).
“Non sono poi così scarsa” mi auto elogiai “Tu come stai?” mi avvicinai per controllarlo ma lui si ritrasse di scatto.
“Bene” tagliò corto. Silver di solito era un bravo bugiardo, ma stavolta non mi ci volle molto per accorgermi che mentiva. Non avevo ancora capito con esattezza cosa gli avessero fatto i Tentacool, ero solo sicura che ovunque lo avessero colpito doveva fargli male. In ogni caso però stava in piedi e riusciva a parlare quindi poteva non essere grave.
“Comunque ho una buona notizia” Sorrisi e indicai l'orizzonte, dove si vedeva chiaramente il profilo scuro e inconfondibile della terraferma.
“Meglio così” fece un cenno a Croconaw e camminarono insieme fino alla fine dello scoglio “Hai avuto buona idea, elettro batte acqua”
-È un complimento questo?-
“G-g-grazie?” ero così poco abituata a questo genere di conversazioni che non sapevo come comportarmi e cosa dire.
“Però avresti potuto fartela venire anche più in fretta.” ecco, questo genere di frasi mi erano molto più familiari.
Sbuffai “Scusa. Ero nel panico, è successo tutto così velocemente...” liberai nuovamente Mantine e li seguimmo in mare “Comunque alla fine è andata bene, no? Adesso cerchiamo di arrivare a Fiorlisopoli senza incidenti”
Annuì e in un attimo eravamo di nuovo in movimento.



Note:
Qui lo dico e qui lo nego: io questi due idioti li amo.
Alla prossima *Baci*
  
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