Quella
mattina mi svegliai presto,
impiegando tutto il mio impegno per costringermi a lasciare il mio
comodo letto, nella mia fresca stanza. Combattendo tutti gli istinti
che mi ordinavano di tornarmene a dormire, mi preparai più
velocemente che potevo nonostante fosse mattina. Riuscii a lasciare
la stanza in un tempo decoroso e mi diressi al molo con una missione
ben precisa.
Benché non fosse stata una mia idea ormai avevo
fatto una promessa a Jasmine e per mantenerla sarei dovuta partire di
lì a poco. Il problema era che non potevo arrivare a
Fiorlisopoli a
nuoto, non con le mie sole forze almeno, quindi avevo elaborato una
strategia.
La mia prima idea era quella di
chiedere un passaggio a un pescatore di buon cuore. Idea che
purtroppo era stata bocciata dopo ore di ricerche sotto il sole.
Sfortunatamente sembrava che nessun pescatore, marinaio o barcaiolo
che fosse, avesse la minima intenzione di accompagnarmi. Acque troppo
pericolose, dicevano, e non volevano rischiare lo scafo per una
ragazzina che non poteva neppure pagare i danni. Anzi, una ragazzina
che non avrebbe potuto pagare e basta.
Il piano di riserva, al
quale avrei preferito non ricorrere, consisteva invece nel cercarmi
un Pokémon acquatico e farmi aiutare da quello ad
attraversare il
tratto di mare. Sembrava fattibile, almeno in teoria, sicuramente
sarebbe stato faticoso e una gran rottura.
Avevo dovuto fare gli occhi da
cucciolo a un pescatore per estorcergli qualche informazione su dove
trovare il Pokémon giusto, perché quando ci avevo
provato da sola
ad avventurarmi sugli scogli con una misera canna da pesca e tanta
buona volontà non avevo ottenuto molto. Solo uno stupido
Krabby e un
principio di disidratazione.
Quindi
eccomi qui, su una barca a
remi grande quanto una canoa a largo di Olivinopoli armata di retino,
esche e pokéball.
Avevo avuto la buona idea di comprarmi un
cappello di paglia munito di tesa, sperando che potesse salvare il
mio povero cervello da una lenta cottura, e della crema solare che
visto il mio abbigliamento (avevo deciso di mettermi in costume da
bagno) mi sarebbe servita.
Con il mio basso livello di pazienza
la carriera del pescatore non faceva proprio per me, e un po' per la
noia, un po' per il caldo iniziai addirittura una discussione a voce
alta con me stessa su quanto mi avrebbe fatto comodo avere le
branchie. Stringevo la canna da pesca con una mano e mezzo,
perché
con un paio di dita tenevo una sfera vuota, pronta a lanciarla appena
qualcosa di buono avesse abboccato.
Ero a caccia da ore e
avevo trovato solo un paio di Tentacol e anche troppi Magikarp.
Mi
dissi che con tutta probabilità non avrei visto niente di
interessante ancora per un bel po' di tempo, quindi misi la borsetta
con i miei pochi averi sotto l'asse di legno su cui ero seduta,
lasciando fuori solo le ball vuote di riserva e quella dell'unico mio
Pokémon che avevo portato con me. Mi sdraiai a prendere il
sole con
un lungo sbuffo annoiato, usando il cappello per coprirmi gli
occhi.
Riuscii a starmene ferma con il cappello sulla faccia solo
per poco prima di stufarmi dell'immobilità, presi il
pokegear,
selezionai il numero che avevo ottenuto solo la sera prima e lo misi
all'orecchio. Nessuno aveva ancora risposto ma io già
parlottavo fra
me e me “Fa caldo. Mi annoio. Fa tanto caldo. E io sono su
una
zattera fatta di stuzzicadenti e sogni infranti, che sta a galla per
grazia divina.”
“Chi parla?” fece la voce dall'altro capo
del telefono. Silver non mi avrebbe dato il suo numero nemmeno sotto
tortura, quindi me lo ero preso di nascosto appena aveva lasciato il
cellulare incustodito.
“Sono quasi nuda e in mezzo al mareee”
e risi sguaiatamente della traumatizzante immagine che gli avevo
appena regalato. Non incolpai il caldo per la stupidaggine che avevo
appena detto, anche se la mia attuale temperatura corporea fosse
stata sotto i quaranta gradi lo avrei detto lo stesso,
perché volevo
dargli fastidio e quella era la prima cosa che mi era passata per la
testa.
Lo sentii sospirare e me lo immaginai che si stringeva
l'attaccatura del naso fra il pollice e l'indice e chiudeva gli
occhi, gesti che faceva molto spesso quando era in mia compagnia.
“Come hai avuto il mio numero” Bella mossa
tralasciare
l'enorme cavolata (una delle tante per la verità) che mi era
uscita
dalla bocca.
“L'ho rubato ieri sera, sono stata un
ninja”
Ero una creatura molesta e scocciante che si intratteneva con
l'irritazione degli altri “Devo dirti una cosa”
tornai seria per
un attimo “Ieri ho accidentalmente accettato di aiutare la
capopalestra di Olivinopoli con il Pokémon
ammalato”
Lui
sbuffò ma a parte questo non mi interruppe.
“È stata colpa di
mio cugino, mi ha praticamente incastrato. Sono stata incaricata di
andare a Fiorlisopoli per prendere una medicina che vendono solo
lì.
Comunque non è una cosa totalmente negativa, anche a
Fiorlisopoli
c'è una palestra quindi credo che sarebbe stata una delle
nostre
tappe in ogni caso... Non so quanto ti possa interessare, te lo dico
perché se vuoi venire con me ti servirà un
Pokémon acquatico ben
allenato” pensai al suo Croconaw e aggiunsi “E che
non morda”
La canna si mosse fra le mie mani e lanciai un gridolino
sorpreso.
“Silver? Non so neppure se ci sei ancora, e adesso non
posso controllare se hai riattaccato oppure no, comunque ti
saluto”
qualsiasi cosa avesse abboccato doveva essere molto grosso
perché mi
stava letteralmente trascinando fuori dalla barchetta.
Puntai i
piedi e strinsi il pokegear fra la guancia e la spalla così
da
liberare la mano “Se stasera non sono ancora tornata potresti
farmi
il favore di chiamare una squadra di soccorso marino? Grazie”
dissi
in fretta e furia, prima di lasciare che l'oggetto scivolasse dalla
mia presa e cadesse sul legno.
Afferrai la canna da pesca ancora
più saldamente notando che adesso la mia preda stava
spostando
l'intera barca con la sua forza. Con uno scatto aprii la ball di
Sneasel, il quale apparve accanto a me con un'espressione molto
confusa.
La lenza era tirata come la corda di un violino, la
vedevo muoversi velocemente dove si immergeva nell'acqua ma dalla mia
posizione non riuscivo a capire cosa si fosse ingoiato la mia esca.
Cercai di tirare con tutta la forza che avevo, che non era molta,
non ero una sportiva e da quando ero partita ero stata troppo
impegnata a sopravvivere per mettermi ad allenare i bicipiti.
Sicuramente era troppo forte per essere un Tentacol o un Krabby,
sperai che non fosse un Magikarp sotto steroidi o avrei potuto
mettermi a urlare dalla disperazione. Avevo già pronta la
sfera
vuota e cercavo di non farmela sfuggire anche se era una vera
impresa.
Cercai di riavvolgere la lenza e la sentivo muoversi
sempre più veloce ad ogni giro che riusciva a fare il
mulinello.
“Sneasel, riesci a vederlo?” il Pokémon
si avvicinò al
bordo e lanciò uno sguardo curioso sotto di se, poi si
aggrappò al
legno e infilò la testa sott'acqua, quando riemerse si
voltò verso
di me annuendo soddisfatto.
“Benissimo, credi di riuscire a
colpirlo?” non era facile parlare mentre cercavo di non farmi
strappare l'attrezzatura da pesca dalle mani.
La risposta di
Sneasel non mi fu possibile vederla perché proprio mentre
stava per
farmi un cenno venni sorpresa da uno strattone molto più
forte degli
altri. Con un urlo più acuto di quanto avessi mai fatto
venni
sbalzata in acqua.
Non mollai comunque la presa né sul manico
della canna né sulla sfera vuota, nonostante mi facessero
male i
muscoli delle braccia e delle spalle. Non ero caduta molto lontana
dalla barca ma sentivo il Pokémon muoversi e sapevo che era
solo
questione di secondi prima che decidesse di ripartire a tutta
velocità. Sneasel mi guardava sorpreso e un po' spaventato
allo
stesso tempo, indeciso se tuffarsi o no e in attesa di un
ordine.
“Puoi colpirlo?” ripetei e stavolta quello
annuì
all'istante “Bene, fallo e per favore cerca di non fare male
a me”
Sneasel si tuffò e io non potevo più vedere
quello che stava
facendo, tanto meno aiutarlo, dovevo pensare al mio braccio, che era
ancora attaccato alla canna e veniva agitato a destra e a sinistra
dal Pokémon, e a tenere la testa fuori dall'acqua. Capii che
doveva
aver usato ventogelato quando dei blocchi di ghiaccio mi
galleggiarono accanto.
Non so che attacco usò il mio compagno
per ottenere quell'effetto, senza nessun preavviso un gigantesco
Pokémon acquatico dotato di ali schizzò fuori
dall'acqua, veloce
come un missile e stranamente aggraziato per la sua mole.
Volò, sì
perché dire che saltò non rende bene l'idea,
sopra la mia testa con
una forza tale che i ruoli si invertirono e fu lui a pescare me.
Venni tirata su e prima che potessi fare niente se non spaventarmi a
morte ero immersa solo fino alle ginocchia e lo guardavo come se
fosse un'aquilone. Non gli lasciai il tempo di tornare giù e
nascondersi di nuovo fra le onde e gli lanciai la pokeball. Feci in
tempo a vedere la sfera che lo colpiva sulla pancia e si apriva, poi
cominciai a cadere, chiusi gli occhi all'istante per evitare che
l'acqua salata li irritasse.
Quando riemersi ero disorientata ma
trovare un punto di riferimento fu facile per fortuna.
Sneasel
nuotava vicino a dove la pokéball con dentro il nuovo
Pokémon
galleggiava, tremava e luccicava ancora, segno che non lo avevo
ancora catturato.
Non persi tempo e nuotai verso la barca
per prendere un'altra sfera nel caso si fosse liberato, mi sporsi
appena oltre il bordo e cercai a tentoni quello che mi serviva senza
risalire sull'imbarcazione e senza farla rovesciare.
Sentii uno schiocco, in un lampo di
luce la sfera si aprì e quello si liberò. Io
però ero
pronta.
“Sneasel, ventogelato” l'attacco colpì
il Pokémon
marino, che venne ricoperto da uno strato di ghiaccio di spessore
variabile, impedendogli la fuga
“Bene, ora usa finta” Il mio
compare eseguì e io mi tenni pronta per la seconda
pokéball, tirai
il braccio fuori dall'acqua e cercai di stabilizzarmi, presi la mira
e lanciai. Ero abbastanza vicino e non sbagliai il colpo, mi misi in
attesa ma stavolta non successe niente, la sfera galleggiava statica
fra le onde, ce l'avevo fatta.
Ululai di gioia e sollevai le mani
al cielo, risi soddisfatta ma fui costretta a smettere
perché
l'acqua salata che stava entrando in bocca era un po' troppa per
essere ignorata. Andai a prendere la sfera e tornai alla barca
insieme a Sneasel, lo aiutai a salire prima di arrampicarmi a mia
volta facendo attenzione che non si capovolgesse. Una volta a bordo
riposi tutti gli oggetti che avevo sparpagliato sul fondo nella
borsa, stando attenta a non bagnarli troppo, afferrai i remi e partii
in direzione della costa.
In
città mi infilai in uno dei
bar sulla spiaggia e pranzai (anche se l'ora di pranzo era
già
passata) con una granita formato famiglia, sotto gli occhi un po'
disgustati di Silver che ancora mi odiava per essermi impossessata
del suo numero di pokegear e per quell'imbarazzante telefonata.
Adesso potevo contattarlo quando volevo, per me era un vantaggio
mentre per lui era tutto il contrario.
“Faceva un caldo
tremendo, credo di essermi bollita i neuroni” la cosa
positiva di
trovarsi in un locale vicino al mare era che potevo starmene in
bikini senza che nessuno ci facesse caso, non ero neppure l'unica in
déshabillé.
“Lo sospettavo” ero sollevata di vedere che
anche lui si fosse tolto degli strati di vestiario, se avesse
continuato ad indossare quella felpa temevo che sarebbe andato in
autocombustione.
“Almeno non ho sofferto per niente, ho
catturato un Pokémon nuovo, non so ancora come si
chiama...”
sorrisi tutta contenta, avevo il permesso di vantarmi un po' dopo
tutta la fatica che avevo fatto, no? “è enorme,
credo che userò
quello per andare a Fiorlisopoli”
Mi appoggiai il bicchiere di
granita sulla fronte “A proposito, mi stavi ascoltando
stamattina o
hai riattaccato a metà discorso?”
Mi guardò male “Purtroppo
sono rimasto in linea fino alla fine”
Ridacchiai “Mi
sorprendi. Comunque, vieni a Fiorlisopoli con me o no?” una
parte
di me sperava che accettasse, anche se era un compagno di viaggio
molto silenzioso e un po' scorbutico preferivo viaggiare con lui che
da sola.
“È davvero possibile arrivarci a nuoto?”
sembrava
scettico.
“Jasmine e i pescatori che ho infastidito stamattina
mi hanno detto di sì. Gli allenatori usano
Pokémon acquatici ma ho
sentito che c'è anche qualche nuotatore molto in forma che
ci arriva
con la sola forza delle sue bracciate”
“D'accordo” lo disse
come se avesse faticato molto per decidere, incrociò le
braccia al
petto “Data di partenza?”
“Domani se va bene anche per te.
Credo che la scelta migliore sia partire molto presto, all'alba, non
so quanto durerà il viaggio ma dobbiamo assolutamente
evitare di
trovarci ancora in mare quando calerà la notte”
Sbuffò “Per
ovvi motivi”
“Già” mi accigliai “Non fare
il
saputello”
“Ma senti chi parla” e forse avevo davvero i
neuroni arrostiti ma mi sembrò divertito.
Finii il mio insolito
pranzo e feci per alzarmi quando mi ricordai una cosa “Hai un
costume da bagno?” chiesi “Perché se la
risposta è no ti
consiglio di comprartene uno”
Sil sembrò scocciato e questo mi
fece pensare che in effetti non lo avesse, oppure era solo
infastidito dal mio mettere il naso nella sua privacy.
“Bene,
io vado a fare un bagno al mare prima di tornare al centro
Pokémon a
prepararmi, tu fa pure quello che preferisci”
“Hn” ero
abituata a questo genere di 'risposte'.
“Però incontriamoci per
cena, così elaboriamo la partenza nei dettagli mentre
mangiamo”
dopodiché sfoderai la mia miglior faccia di culo con tanto
di ghigno
da furfante e dissi “Ti chiamo” e fuggii via
ridendo prima che
potesse lanciarmi qualcosa per abbattermi.
L'alba
arrivò
troppo presto. Era servito a poco mettersi a letto prima del solito
perché non ero riuscita ad addormentarmi fino a tarda notte,
tutta
colpa del caldo, mi sembrava di sudare lava. Quando la sveglia
suonò
fu come se mi fossi appena coricata, e forse non mi sbagliavo del
tutto perché ero quasi sicura di non aver dormito
più di cinque
ore.
Andai in bagno muovendomi come uno zombie e mi lavai la
faccia con l'acqua fredda sperando che mi svegliasse e che mi facesse
sgonfiare gli occhi quanto bastava per non somigliare ad una rana. Mi
vestii e raccolsi tutta la mia roba in un tempo accettabile
nonostante il mal di testa e mi diressi al piano inferiore. Fortuna
che Silver non si fece attendere o rischiavo di addormentarmi in
piedi.
Insieme raggiungemmo la spiaggia che, a seguito di lunghi
studi della cartina, avevamo selezionato come la più adatta
per la
partenza. Sil fece uscire Murkrow dalla sua ball come da piano, il
compito dell'uccellaccio era quello di svolazzare a poca distanza da
noi tenendo i nostri zaini lontani dall'acqua.
Mi spogliai,
tenendo solo la cintura con le pokeball a tracolla e controllai che
il mio modesto bagaglio fosse ben chiuso prima di affidarlo a
Murkrow. Andai sul bagnasciuga e guardai una piccola onda
avvicinarsi, mi preparai mentalmente all'impatto con l'acqua gelida.
Mi bastò bagnarmi le dita dei piedi per rabbrividire fino
alle ossa,
saltai all'asciutto all'istante.
“Ci ho ripensato, rubiamo una
barca”
Mi rivolse ancora una volta lo sguardo da
basta-stronzate.
“Va bene, va bene” e feci un passo
avanti strozzando un lamento “Adesso spogliati ed entra anche
tu
grand'uomo, è facile giudicare da quella
posizione!” trattenendo
il fiato e muovendomi mezzo millimetro al secondo ero arrivata dove
l'acqua mi superava appena le caviglie.
Mentre si toglieva la
maglietta non potei proprio evitare di canticchiare una musichetta da
spogliarello. Non commentò e mi lasciò fare
l'idiota, rassegnato.
Quando fu pronto si avvicinò al bagnasciuga e anche se lo
nascose
bene potei comunque vedere che la sua reazione al freddo non era
stata troppo diversa dalla mia.
Io ero riuscita ad entrare fino
alle ginocchia quindi mi potevo permettere di guardarlo con
superiorità mentre avanzavo ulteriormente “Soffri
plebeo”
“Sta.
Zitta.” scandì, e io risi per niente intimidita.
“Osserva la
vera forza” sorrisi, spalancai le braccia e mi lasciai cadere
all'indietro, cercando di generare più schizzi possibili,
ovviamente.
Quando riemersi lui era arretrato parecchio, la bocca
semiaperta e puro odio nei suoi occhi. Sì, l'avevo bagnato.
“Lo
giuro, oggi ti affogo”
Liberai il mio nuovo Pokémon, un
Mantine diceva il pokédex, che sguazzò felice di
trovarsi di nuovo
in mare. Spiegai anche a lui il piano per arrivare alla
città e fui
molto sollevata nel vedere che era disposto ad aiutarmi. Staccai i
piedi dal fondo e nuotai ancora un po' più lontano dove
l'acqua era
più alta di me, speravo che muovermi un po' avrebbe aiutato
a
scaldarmi e a distrarmi dal dolore provocato dall'acqua salata sui
miei graffi.
Silver, ancora arrabbiato e molto vicino alla riva,
aveva liberato Croconaw “Sbrigati, non è poi
così tremendo” lo
incoraggia ma non suonai molto convincente perché stavo
battendo i
denti.
Il suo Pokémon mi raggiunse mentre anche lui faceva
qualche piccolo passo avanti “Sei freddoloso, eh?”
Mi fulminò
“Lo prendo per un sì”
Aspettai con pazienza che riuscisse a
entrare in acqua completamente, non appena mi fu vicino sogghignai
divertita e dissi “Debole”
Lui mi mise una mano sulla spalla
e spinse verso il basso, non ebbi il tempo di chiudere la bocca o
prendere fiato che ero con la testa completamente sommersa. Tornai su
sputacchiando e tossendo, mi tolsi i capelli dalla faccia e mi
stropicciai gli occhi.
“La prossima volta mi impegnerò per non
farti riemergere” si aggrappò a Croconaw e insieme
nuotarono
via.
“Sei una pessima persona” allungai una mano verso
Mantine
che dovette intuire cosa volevo fare e si posizionò in modo
che
fossi quasi sopra di lui “E aspettami! Andiamo
Mantine”
I
pescatori avevano ragione: non erano acque affatto sicure per una
barca, ogni poco passavamo vicino a degli scoglio più o meno
appuntiti, alcuni visibili mentre altri erano sommersi. In compenso
erano proprio questi scogli che ci avrebbero portato sulla via
giusta, o così ci avevano detto, secondo le loro indicazioni
i
percorsi 40 e 41 erano disseminati di rocce e seguendoli procedendo
verso sud saremo riusciti ad incontrare delle isole rocciose, una
volta viste le isolette avremmo dovuto cambiare direzione e andare
verso ovest.
Il sole sorse quando noi eravamo già in acqua e
verso le nove era già fastidioso, soprattutto per colpa del
riflesso
dell'acqua, tutto quel luccichio mi stava facendo impazzire. Dovevo
immergere la testa a intervalli regolari per raffreddare il cranio, a
differenza del giorno precedente non avevo il cappello. Non fummo in
grado di vedere le isolette fino a tarda mattinata.
“Ti prego
fermiamoci” dissi implorante, sospettavo che se fosse stato
da solo
lui avrebbe continuato fino a Fiorlisopoli senza sosta, cosa molto
masochista e possibilmente dannosa per chiunque.
Lo sentii
soffiare ma annuì “Arriviamo a quella
roccia” e indicò uno
scoglio molto più grande degli altri, sembrava un buon posto
per
fermarsi, potevo vedere anche delle piccole zone d'ombra.
Lascia
andare Mantine quando arrivammo vicino, proseguii a nuoto per qualche
metro e successivamente a piedi. Facendo moltissima attenzione a non
scivolare mi diressi verso il frammento ombreggiato e notai con
piacere che non aveva l'aria troppo scomoda. Mi sedetti e Silver mi
raggiunse portando gli zaini, mi lanciò il mio prima di
sistemarsi
vicino a me.
Presi del cibo per Pokémon e tornai da Mantine per
dargli da mangiare prima di rimettermi all'ombra e chiudere gli
occhi.
“Non ti addormentare, non voglio fermarmi troppo”
“Stai
tranquillo. Non siamo neppure in ritardo, anzi prevedevamo di
arrivare alle isole più tardi”
“Meglio così, non mi va di
stare immerso tutta la giornata”
“Va bene, hai ragione”
frugai nello zaino e tirai fuori quello che sarebbe dovuto essere il
mio pasto “Finisco e ripartiamo” azzannai un lato
del mio
sandwich.
Quando deglutii l'ultimo boccone rimasi molto delusa,
non era stato sufficiente a placare il mio appetito ma non avevo
nient'altro da mangiare. Rimisi tutto a posto, affidai nuovamente lo
zaino a Murkrow, il quale sembrava riposato dopo la pausa, e camminai
verso l'acqua. Stavolta mi sembrò più facile
entrare, forse perché
adesso faceva caldo al contrario di stamattina.
Viaggiare in
mare non era un'esperienza che apprezzavo, ormai ero arrivata a
questa conclusione, trovarmi senza punti di
riferimento non mi piaceva. Ovunque guardassi vedevo sempre e solo blu
(distinguibile in quello del mare e quello del cielo). Mi metteva
ansia, ogni volta che giravo la testa mi sentivo più
angosciata da tutta quell'acqua. La cosa peggiore era rendendosi conto
che se avessimo
sbagliato direzione non ce ne saremmo mai accorti e ci saremmo persi
finendo chissà dove come dei naufraghi.
Sentii Silver fare uno
strano gemito, mi voltai di scatto e il mio cuore raddoppiò
la
velocità (come se non stesse già battendo
abbastanza veloce per
colpa dell'ansia), si era allontanato da Croconaw e guardava l'acqua
sotto di se.
“Che c'è?” chiesi abbastanza allarmata.
Non
rispose, cosa che peggiorò il mio stato, anche lui era
visibilmente
agitato. Ordinò qualcosa al suo Pokémon e venne
verso di me.
O almeno
questa era la sua intenzione perché prima di raggiungermi si
bloccò
e fece lo stesso verso di poco prima. Il suo volto si contorse in una
smorfia di dolore e mi guardò preoccupato, poi vene
strattonato
verso il basso, sparendo con qualche zampillo. Croconaw si era
immerso a sua volta e io ero ancora più impaurita ma non
potevo
starmene senza non fare niente.
“Seguiamoli Mantine” respirai
profondamente e una volta sotto la superficie dell'acqua cercai di
aprire gli occhi. Non era affatto piacevole, bruciavano e non
riuscivo a vedere distintamente, riconoscevo solo figure sfocate e
qualche colore.
Nonostante la scarsa visuale riconobbi comunque
un branco di Tentacol e Croconaw che attaccava quelli che avevano
afferrato il suo allenatore, il quale si agitava per liberarsi. Lo
indicai a Mantine che partì e grazie alla sua
agilità raggiungemmo
Sil in un attimo, appena fummo abbastanza vicini lo afferrai per un
braccio. Stavo per trascinarlo su ma un'altro Tentacool me lo
impedì, avvolgendosi intorno alla mia coscia. Una manciata
di bollicine uscì dalla mia bocca a causa del contatto
improvviso con quel corpo freddo e viscido. Iniziai ad agitare la gamba
per liberarmene ma lui strinse ancora di più la presa.
Lasciai Manine e il braccio di Silver e usai le mani per costringerlo a
staccarsi.
Iniziava a mancarmi l'aria, ogni sforzo che facevo era reso doppiamente
faticoso. Mi feci forza e mi concentrai sui tentacoli del
Pokémon, ne agguantai uno per la sua estremità,
assicurandomi di stringerlo molto forte per evitare che scivolasse via.
Con un paio di mosse sgraziate e un pizzico di forza bruta riuscii a
slegarlo parzialmente, e adesso che avevo capito quale fosse la tecnica
giusta ci misi un attimo a liberarmi del tutto
e ancor meno a mollargli un calcio per renderlo inoffensivo.
Con le ultime reserve di ossigeno mi aggrappai nuovamente a Mantine
(che non si era mosso, probabilmente non aveva nemmeno capito che cosa
stavo facendo), presi la mano di Silver e tirai. Il ragazzo
scivolò dalla presa del Tentacool dopo pochi
strattoni, e fu un bene perchè la mancanza di aria
si stava facendo insopportabile.
Feci un segno al mio Pokémon e tornammo su velocemente.
Inspirai rumorosamente, e annaspai in cerca di aria, non credevo che
respirare potesse essere così piacevole, dopo essere stati
in apnea forzata l'ossigeno assumeva un buon sapore.
Mi stropicciai gli occhi e mi tolsi i capelli dalla faccia, una parte
di me già stava festeggiando lo scampato pericolo ma c'era
che qualcosa non andava.
Non avevo ancora lasciato andare Rossino, e cosa molto anomala, lui non
aveva protestato in alcon modo. Lo guardai ed ebbi l'impressione che a
malapena riuscisse a stare a galla. Sentii il cuore saltare un battito
e poi ripartire a velocità raddoppiata.
Silver ansimava e
tossiva, teneva la testa leggermente
piegata quindi non riuscivo a vedere la sua espressione, e lasciare
tutto quello spazio alla mia immaginazione non fu un bene.
Lo fissai terrorizzata, non riuscivo a capire cosa gli stava
succedendo. Ovviamente stava male ed io non sapevo cosa dovevo fare per
aiutarlo.
Gli passai un braccio intorno alla schiena per
tenerlo
fuori dall'acqua, mi
importava davvero poco se
eravamo molto vicini e molto scomodi, soprattutto io che dovevo
sorreggere entrambi aggrappandomi a Mantine con un solo arto.
Il suo petto era ancora scosso da spasmi e
sembrava combattere per tenere l'aria nei
polmoni per più di qualche secondo.
Volevo chiedergli qualcosa, volevo che mi parlasse e mi dicesse che era
tutto a posto. Ma in
quel momento non ci
riuscii a farlo e continuai a guardarlo con gli
occhi spalancati e le labbra che tremavano per la paura.
“Allontaniamoci”
ordinai appena vidi che anche il Pokémon di Silver era
riemerso.
Mantine eseguì e iniziò a trascinarci. Sil non
opponeva nessuna
resistenza, anzi, si stava aggrappando a me che a
mia volta ero attaccata alla mia manta gigante. Si stava facendo
aiutare da me senza neppure provare
a insultarmi, mi preoccupai ancora di più (e
non credevo che fosse possibile).
Qualcosa di molliccio mi sfiorò il polpaccio e ritrassi la
gamba all'istante, d'istinto strinsi Silver ancora più
forte. Sapevo per
esperienza che non potevo permettere che la paura mi mandasse nel
pallone, dovevo restare lucida e ragionare, di solito
ci riuscivo ma adesso era più complicato che mai e avevo
capito il motivo. Respirai lentamente per calmarmi e chiamai
Croconaw.
“Croconaw immergiti, credo che i Tentacool ci abbiano
seguito”
Mi obbedì e poco dopo sentii l'acqua sotto di me che si
muoveva in modo innaturale, non
sapevo dire se fosse per colpa dei Tentacool o di Croconaw, tanto
meno di che tipo di attacco si trattasse. Quello che ero quasi
sicura fosse un tentacolo si attorcigliò debolmente alla mia
caviglia e prima
che la stretta potesse farsi più salda usai l'altro piede
per liberarmi
dalla viscida presa.
All'improvviso Silver gemette di dolore
e mi stritolò, conficcando le unghie nella mia carne, mi
lamentai a
mia volta. Intuii che qualcosa doveva averlo colpito ma non avevo modo
di capire di cosa si trattasse, capii però
che dovevamo andarcene in fretta. Non persi altro tempo.
“Mantine più
veloce!” e quando tornò a a galla urlai lo stesso
ordine a
Croconaw. Mi guardai introno e non vidi altro che scogli, il mio
compagno intanto tremava e anche se non aveva una bella cera stava
cercando di aggrapparsi al mio Pokémon e tenere la testa
fuori
dall'acqua con le sue forze, la cosa mi rincuorò ma non
lasciai la
presa su di lui.
Fortuna che tutte le varie sventure e imprevisti che mi capitavano
continuamente mi avevano insegnato a pensare in fretta, almeno c'era un
lato positivo. Vidi uno scoglio
avvicinarsi e fu quello a darmi un'idea.
“Verso quella roccia,
veloce” fece come avevo detto e mi posizionai in modo da
sentire la
roccia con i piedi prima che con il resto del corpo, dovevamo essere
svelti se non volevamo essere attaccati.
Ci avvicinavamo sempre
di più “Mantine, fermati non appena te lo dico.
Silver, tu stai
pronto che dobbiamo tornare sulla terra ferma per un po', ok?”
Sbattei
le dita contro la roccia e mi morsi il labbro per non lamentarmi,
feci atterrare anche il secondo piede e mi concentrai sul trovare
l'equilibrio prima di ordinare a Mantine di fermarsi. Appena ci
riuscii lascia la presa sul Pokémon e mi alzai sulle mie
gambe,
l'acqua mi arrivava poco sopra la vita ma le onde rendevano difficile
mantenermi stabile.
Afferrai il polso di Sil “Andiamo”
camminammo in precario equilibrio sulla roccia, cercando di avanzare
più svelti possibile ma era un lavoro duro, scivolare era
anche
troppo facile e avrebbe significato farsi parecchio male a giudicare
dall'aspetto del fondale.
Rossino era dolorante e camminava
leggermente curvo e zoppicando un po', non potevo aiutarlo, non ero
abbastanza forte per prenderlo sulle spalle e il massimo che potevo
fare era dargli una mano se rischiava di perdere l'equilibrio,
aspettarlo e non fare l'egoista come mio solito. Mantine ci
seguì
finché l'acqua non fu troppo bassa per lui, a quel punto
decisi di
farlo rientrare nella pokéball.
Eravamo stati abbastanza veloci
quindi i Tentacool ci raggiunsero solo quando ormai eravamo
all'asciutto e abbastanza lontani dal mare. Erano un piccolo gruppo,
forse una dozzina, e tutti ci guardavano storto, ero già
stata
squadrata in modo analogo da altre specie di Pokémon.
L'unica
differenza era che stavolta avevo un piano per uscirne illesa, circa,
perché era un tantino pericoloso come piano e Silver era
già stato
colpito.
Mi avvicinai a loro stando attenta a tenermi a distanza
dall'acqua, presi una delle mie sfere e feci uscire Mareep.
“Mareep,
usa tuonoshock su uno dei Tentacool” la coda del mio
Pokémon si
illuminò mentre raccoglieva energia, poi lanciò
una scarica
elettrica che invece di colpirne uno solo si propagò
sull'acqua come
avevo previsto.
“Brava Mareep, di nuovo” con quest'ultima
scarica molti dei nostri avversari erano andati KO, gli altri erano
scappati veloci come il vento dopo aver visto chi comandava davvero.
Alzai il pugno in segno di vittoria, un'esultanza modesta che non era
esattamente da me, ritirai Mareep e tornai da Silver e Croconaw (e
Murkrow, che ci aveva appena raggiunti).
“Non sono poi così
scarsa” mi auto elogiai “Tu come stai?”
mi avvicinai per
controllarlo ma lui si ritrasse di scatto.
“Bene” tagliò
corto. Silver di solito era un bravo bugiardo, ma stavolta non mi ci
volle molto per accorgermi che mentiva. Non avevo ancora capito con
esattezza cosa gli avessero fatto i Tentacool, ero solo sicura che
ovunque lo avessero colpito doveva fargli male. In ogni caso
però
stava in piedi e riusciva a parlare quindi poteva non essere grave.
“Comunque ho una buona notizia” Sorrisi e indicai
l'orizzonte, dove si vedeva chiaramente il profilo scuro e
inconfondibile della terraferma.
“Meglio così” fece un cenno
a Croconaw e camminarono insieme fino alla fine dello scoglio
“Hai
avuto buona idea, elettro batte acqua”
-È un complimento
questo?-
“G-g-grazie?” ero così poco abituata a
questo
genere di conversazioni che non sapevo come comportarmi e cosa
dire.
“Però avresti potuto fartela venire anche
più in
fretta.” ecco, questo genere di frasi mi erano molto
più
familiari.
Sbuffai “Scusa. Ero nel panico, è successo tutto
così velocemente...” liberai
nuovamente Mantine e li seguimmo in mare “Comunque alla fine
è andata bene,
no? Adesso cerchiamo di arrivare a Fiorlisopoli senza
incidenti”
Annuì e in un attimo eravamo di nuovo in movimento.
Note:
Qui lo dico e qui lo nego: io questi due idioti li amo.
Alla prossima *Baci*