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Autore: Altair4    13/09/2015    1 recensioni
Due personaggi di questa storia vivono nella mia mente da tempo immemorabile, forse da dieci anni. Finalmente sono riuscita a metterli nero su bianco e ne sono estremamente felice! E’ stato difficile assegnare le caratteristiche giuste a tutto il racconto perché secondo me è un mosaico, infatti dal capitolo 23 diventerà un GIALLO! l’unico filo conduttore di tutti i suoi tasselli è la ricerca da parte della protagonista principale (mezza umana e mezza aliena) di se stessa. Senza Nome (anche detta I.113) è sospesa tra due mondi e non sa a quale appartiene veramente e soprattutto non sa quale sarà il suo destino. Ho cominciato dalle sue origini ma c’è un intero mondo parallelo, il mio mondo immaginario, da scoprire…
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Alexei attendeva nell’ufficio del Dottore, era stato convocato per importanti istruzioni, si guardava intorno e vide la
 
foto di una donna bruna che abbracciava sorridente un bambino di circa dieci anni, la famiglia dello scienziato era lì
 
in bella mostra, ma non doveva essere un padre molto presente, poi pensò a Dorotea l’amante del Dottore, nella base
 
tutti sapevano di tutti, da fuori sembrava un’intricata soap opera per militari. Finalmente la porta si aprì.
 
            -Bene Alexei, sempre puntuale, bravo soldato-
            -Grazie signore. Cosa voleva dirmi?-
            -Ti sembra di aver notato qualche atteggiamento strano in Senza Nome? -
            -No signore, cosa è successo?
            -Nulla di allarmante, sai ogni giorno che passa cambia, è come se il suo lato alieno uscisse sempre più fuori. Ho bisogno che tu stia ancora più tempo con lei, devi scoprire se ha fatto sogni strani, se ha avuto visioni-
            -Visioni?-
            -Non posso dirti altro al momento, tu cerca di farla parlare di sé il più possibile-
            -Signore è così difficile…sa che siamo filmati costantemente…è vero non sempre potete sentire tutto quello
 
che diciamo…però se le fosse successo qualcosa di strano non me lo racconterebbe mai in pieno giorno, con il dubbio
 
che comunque qualcosa vi arrivi-
 
            -Ok ho capito… sai che porta un segnalatore al polso?-
            -Sì signore, è quell’orologio che indossa tutti i giorni-
            -Quell’orologio contiene anche un anestetico in caso dovesse impazzire e volesse terminarci tutti-
            -Non lo farebbe mai…-
            -Mai dire mai…comunque se premi dal lato dove si trova la cassa dell’orologio lo puoi sfilare senza che scatti l’allarme e dopo devi lasciarci sopra un peso fino a che lo indosserà di nuovo. Stanotte farò in modo che ci sia un guasto alle telecamere, portala in un punto cieco dove non sia possibile filmare, non si sa mai… ti darò la mappa, però avrete solo quaranta minuti di tempo poi la visione tornerà-
 
            -Signore…non credo che in così poco tempo…-
            -E’ un tentativo…-
            -Va bene…ma non garantisco…non voglio essere sospetto-
            -Se non dovesse bastare troveremo un altro sistema-
 
Alexei uscì dall’ufficio, era felice di poter stare un po’ da solo con Aliya, ma si sentiva anche una sporca spia, la
 
incrociò mentre anche lei andava dal Dottore.
 
            -Anche tu qui, come mai?-
            -Poi stasera ti spiego-
 
Alexei le fece l’occhiolino e si avviò per raggiungere il suo amico Patrick, doveva chiedergli il permesso di usare il
 
posto segreto per gli incontri con Melissa.
 
            -Buon pomeriggio Dottore, perché voleva vedermi?-
            -Come ben sai, presto dovrai fare una dimostrazione per i nostri partner internazionali, lo so che questo non è un circo, ma dovrai metterti in mostra, affronterai un soldato per ogni delegazione-
 
            -Quante nazioni saranno presenti?-
            -Tutte e cinque quelle principali: Stati Uniti, Russia, Germania, Cina ed India. Quindi dovrai affrontare cinque loro soldati, non sanno che sei una ragazza, non diremo la tua età all’inizio, altrimenti non farebbero nemmeno cominciare la dimostrazione, ci penserà Dorotea a truccarti da donna-
 
            -Non mi porta più la colazione…la sostituisce una ragazza che ha paura di me…l’ho fatta arrabbiare…-
            -Lo so, me lo ha detto…tranquilla io non sono arrabbiato con te, sei ancora giovane…capirai un giorno. Vedrai le passerà, ha problemi personali a casa, suo marito si è ammalato di cancro, ultimamente esce prima da lavoro…-
 
Aliya si trattenne da qualsiasi commento, aveva già fatto abbastanza danni.
 
            -Tu come stai in questo periodo? Fatto sogni strani?-
 
La ragazza rimase sorpresa dalla domanda, ma non lo dette a vedere, rispose tranquillamente.
 
            -Alla mensa si mangia malissimo, la prima sera ho avuto problemi a digerire la cena e devo aver fatto un incubo, ma adesso mi sono fatta gli anticorpi-
           
            -Che tipo di incubo? Sai che devi parlarmi di queste cose-
            -Non ricordo bene, mi sono svegliata con una brutta sensazione, ci ho pensato tutto il giorno, ma proprio non ricordo-
            -Se ti dovesse venire a mente fammelo sapere, ok?-
            -Sì certo, glielo avrei detto in caso mi fossi ricordata qualcosa, so che i miei sogni sono importanti segnali della psiche, ma credo che fosse quella fetta di vitello dura come una suola da scarpe che mi ha fatto quell’effetto-
 
Aliya aveva imparato a mentire, del resto tutti nella base erano dei maledetti bugiardi, aveva solo imparato dai maestri migliori che potesse mai avere.
 
            -Il soldato Petrov mi ha chiesto di stare un po’ da solo con te…capirai che per me è interessante come
 
interagite, prossimamente avrò degli incontri anche con lui per parlare di te…avrete più occasioni di stare da soli,
 
però vorrei che tu non ti facessi molte illusioni, sai che tu sei nata per uno scopo ben preciso e non puoi avere una
 
famiglia…anche lui lo sa bene…-
            -Dottore ci siamo chiariti…stiamo vivendo giorno per giorno…sono felice di poter avere almeno questo-
            -Bene è lo spirito giusto! Credimi non è molto diverso fuori di qui…-
            -Dottore, voi dite tutti che sono nata per uno scopo ben preciso, posso saperne un po’ di più? Mi sono immaginata di tutto…-
            -Tu sarai una superspia ed il soldato perfetto, da sola sarai in grado di sostituire un piccolo esercito…-
            -Dovrò uccidere anche persone innocenti?-
            -No, solo chi se lo merita, devi fidarti di noi, lo farai?-
            -Dottore, sono sincera non so se riuscirò mai ad uccidere qualcuno a sangue freddo, ma in battaglia la cosa non mi spaventa…-
            -E’ per questo che hai subito un duro allenamento, vedrai quando sarà il momento farai la cosa giusta-
 
Aliya in realtà non avrebbe mai ucciso nessuno, sentiva dentro di sé che era sempre profondamente sbagliato, ma gli
 
avrebbe fatto credere che un giorno ne sarebbe stata capace, perché lei non sarebbe rimasta a lungo lì, anche se
 
Nestor fosse stato solo il prodotto della sua fantasia, non aveva nessuna intenzione di essere una macchina da guerra
 
al servizio di questi umani sanguinari. Solo con Alexei non riusciva ad essere completamente lucida, ma gli altri per
 
lei erano esseri umani violenti, terrestri ai quali non voleva in alcun modo assomigliare.
 
Come ormai faceva da giorni Aliya raggiunse i suoi nuovi compagni ed amici in mensa, Alexei le passò di nascosto
 
un biglietto che lesse nel bagno.       
 
            “Stasera verrò da te, ti porterò in un posto segreto dove nessuno ci vedrà o ci sentirà,  avremo solo quaranta
 
minuti, che passeremo solo come vuoi tu, potremo essere noi stessi e parlare di tutto, nemmeno il Dottore sa dove ti
 
porterò”
 
Aliya sapeva che aveva il benestare del Dottore, però le sembrò così bello il pensiero che nessuno l’avrebbe tenuta
 
d’occhio, era un vita che si vergognava tantissimo anche quando andava in bagno in camera sua, infatti aveva una
 
tenda intorno al water, la doccia non aveva vetrate trasparenti ed in camera utilizzava una specie di separè per
 
cambiarsi. Era ossessionata dal fatto che la guardassero, voleva chiedere di avere un po’ di privacy almeno in bagno,
 
adesso che le concedevano molta libertà, forse sarebbe riuscita ad ottenerla. Dopo cena si recò in camera e si mise la
 
sua tuta preferita, non sapeva dove sarebbero andati e doveva preparasi a tutto. Sentì bussare alla porta, aprì, era
 
Alexei, entrò in silenzio, rimasero a guardarsi per un lungo minuto poi il black out, tutto si spense, lui le tolse
 
l’orologio come gli era stato insegnato e lo mise sul comodino di Aliya con un bicchiere sopra la cassa, poi la prese
 
per mano e corsero fuori dalla base fino ad un capanno degli attrezzi. Quando entrarono trovarono delle candele
 
accese, delle coperte e dei fiori, Aliya lo guardò timidamente.
 
            -Tu hai preparato questo per noi?-
            -Sì Aliya, ma non ho nessuna intenzione di metterti fretta, avremo altre occasioni, troverò il modo di avere ancora più tempo, infatti stasera parleremo soltanto…-
 
La bella aliena lo guardò con un sorriso malizioso e disse:
 
            -E le coperte servono per parlare?-
            -No…temevo che tu potessi avere freddo…-
 
Aliya si avvicinò a lui, gli mise le braccia intorno al collo e cominciò a baciarlo, poi prese le mani del giovane le
 
appoggiò sui fianchi, con passione cercava di comunicargli che lei era pronta che era sua, ma Alexei si sentiva così in
 
colpa verso di lei che non osava far nulla. Allora Aliya cominciò a sbottonargli la divisa e a togliersi i vestiti, ma lui
 
la bloccò.
 
            -Aspetta! Non voglio che avvenga così in pochi minuti, voglio avere tutto il tempo-
            -E se fosse questa la nostra unica occasione?-
            -Non lo sarà, e poi mi sembra di approfittarmi di te!-
            -Ti stai approfittando di me? Sei con me, ma pensi a lei?-
 
Fu veramente doloroso per lui sentirsi dire questo, Aliya non era una bambina e aveva così tanto potere su di lui che
 
in quel momento davvero non stava pensando a nient’altro che lei.
 
            -No, non capisci proprio? Non riesco a resisterti e sto facendo forza su di me perché la tua prima volta avvenga nel modo più romantico possibile, non voglio che sia qualcosa di squallido…-
 
            -Non abbiamo altra scelta, non è squallido perché tu sei qui con me, ma almeno in questo momento vorrei che anche la tua mente lo fosse, giurami che non stai pensando a lei-
 
            -Te lo giuro, senti il mio cuore che batte come quello di un adolescente al primo appuntamento, guardami negli occhi, sono tuo con tutto me stesso-
 
Alexei sembrava  sincero, ma non era rimasto molto tempo, dovevano ritornare nella stanza di Aliya, nei pochi minuti
 
rimasti si tolsero i vestiti, si abbracciarno, potevano sentire il calore dei loro corpi, lui le carezzò timidamente il seno
 
come se fosse qualcosa di molto delicato e fragile, poi l’abbracciò forte e disse:
 
            -Sei stupenda e come puoi vedere sono eccitato al massimo, ma dobbiamo rivestirci ed andare…il Dottore mi
 
ha chiesto se notavo qualcosa di strano, voleva che ti chiedessi se hai fatto dei sogni particolari o se avevi avuto
 
visioni, sperava che ti avrei chiesto questo nell’unico momento in cui posso baciarti e accarezzarti senza che ci spiino, ma me lo dirai solo se vorrai-
            -Quindi non vuoi sapere la riposta?-
            -No…voglio che tu sia felice e che te ne vada di qui, farò di tutto perché tu possa scappare…un giorno-
            -Dici sul serio?-
 
Aliya era quasi tentata di dire cosa pensava veramente, ma il suo istinto le disse di non farlo.
            -Sì, dimmi cosa posso fare per te-
            -No, non voglio scappare…non saprei dove andare, vorrei solo sapere di quegli alieni a cui somiglio, vorrei vederli, se fosse possibile e parlare con loro…tu sai dove li tengono? E poi vorrei tanto sapere cosa è successo alla signorina Rott…-
            -Tu vorresti stare qui?-
            -Vuoi forse scappare con me? Perché sarebbe assurdo, non voglio rovinarti la vita, non c’è posto per me fuori dalla base, non sono un essere umano normale, il mio posto è qui…-
            -Se è questo che vuoi…allora cercherò le informazioni che mi hai chiesto, avremo altre occasioni per parlare in segreto, adesso andiamo-
 
Si rivestirono di malavoglia, corsero in pochi minuti alla camera di Aliya, lei indossò l’orologio con cautela, lui la
 
prese a la baciò disperatamente per lasciarla solo quando si riaccesero le luci.
 
            -Adesso devo andare, è stato bello vederti tutto il giorno, vorrei passare ogni notte con te…ma è un sogno proibito…buona notte-
 
La baciò sulla fronte e se ne andò con ancora il fuoco nelle vene, aveva visto quel corpo perfetto, l’aveva potuto solo
 
carezzare, era stata una tortura, gli aveva messo addosso ancora più voglia di averla tutta per sé.
 
Aliya invece nel buio della sua camera cominciò a piangere, era sempre più sicura che Nestor non era stato un sogno,
 
forse il Dottore sospettava qualcosa, tutta la serata era una trappola, sicuramente li stavano registrando e Alexei aveva
 
fatto il suo dovere di soldato. Decise che avrebbe sfruttato anche lei la situazione in ogni modo, era riuscita a
 
mantenere la calma e a mentire anche se lui era lì che dichiarava la sua passione per lei, perché in quel momento c’era
 
solo quello, non c’era amore, non avevano fatto sesso perché lui doveva fargli quelle domande altrimenti non avrebbe
 
minimamente perso tempo, oppure l’amava davvero ed era stato completamente sincero. Aliya si mise le mani tra i
 
capelli, al momento non poteva fidarsi di nessuno, aveva bisogno di capire se Alexei le mentiva e doveva escogitare un modo.
 
I giorni seguenti era tornato Fuentes e l’aveva messa alla prova in tutti i modi, gli altri erano sempre presenti, ne
 
approfittavano per tenersi in forma, in compagnia dell’ibrido qualsiasi tipo di allenamento richiedeva solo
 
l’eccellenza.
            -Molto bene Senza Nome hai avuto degli ottimi insegnanti e tu sei l’allieva perfetta, come ben sai tra tre
 
giorni ci sarà la dimostrazione, verranno a vederti le massime cariche delle agenzie segrete delle cinque nazioni che
 
partecipano al progetto. Sono quelli che in realtà manovrano le nazioni, sono quelli che anche se un capo di stato
 
finisce il suo mandato restano sempre lì e sanno i più oscuri segreti-
 
            -Caspita Tenente sembra che ci racconti la storia del lupo cattivo con quel tono- commentò Patrick.
 
            -Anche la storia di cappuccetto rosso è una metafora della vita, ti conviene andarla a ristudiare in questa chiave, forse capiresti molte cose che ti erano sfuggite da bambino!- Commentò Fuentes.
            -Uffa, senso dell’umorismo zero…- rispose piano Patrick.
 
            -Quindi dicevo, oggi Senza Nome sfiderai noi cinque nelle diverse discipline, Melissa nel lancio dei coltelli,
 
Patrick ai laser, Alexei nella scherma, con me alla lotta a corpo libero e tutti insieme la sfida al poligono di tiro.
 
Assumi la forma aliena-
            -Molto bene tenente Fuentes-
            -Cominciamo con i coltelli-
            -Sì signore!-
            -Finalmente mi rispondi da soldato!-
 
La sfida con Melissa consisteva nel fare centro con i coltelli nel minor tempo possibile, mentre i bersagli si
muovevano. La soldatessa fece centri perfetti in venti secondi si girò verso gli altri e disse:
            -Non male, è?-
            -Bravissima Melissa è il tuo nuovo record se non sbaglio-
            -Esattamente e quello recente era comunque imbattuto-
 
Aliya si impegnò al massimo e fece centro nella bellezza di quindici secondi, un risultato incredibile che solo un
 
computer sarebbe riuscito a realizzare.
            -Molto bene Senza Nome, vedo che la tua corazza non ti crea problemi-
            -No signore, va molto meglio-
 
Melissa rimase delusa, ma non disse niente doveva aspettarselo, Alexei aveva tentato di prepararla. Dopo fu la volta
 
dei laser, Patrick avrebbe indossato delle protezioni, a differenza di Aliya che non aveva nessuna possibilità di
 
schermarsi.
            -Nessuno in questa base ha la tua preparazione atletica, ma Patrick ha partecipato alla creazione della sala dei
 
laser ed è il l’unico soldato che è arrivato alla schema cinque con le protezioni-
 
            -Ho migliorato il mio record quando mi hanno detto che avrei dovuto sfidarti, prima se ricordi nessuno aveva
 
mai superato lo schema cinque, adesso arrivo al sesto, so che mi batterai ma ce la metterò tutta comunque, mi
 
piacerebbe arrivare allo schema  sette-
 
Patrick cominciò per primo ed iniziò dal livello uno fino al livello sei, aveva degli ottimi riflessi, con due scudi
 
riusciva a parare alla meglio i colpi che non era abbastanza rapido da evitare. Con sua grande soddisfazione Patrick
 
raggiunse lo schema sette e resistette qualche secondo, poi fu colpito.
 
Aliya si mi in posizione per cominciare il primo livello, era concentratissima e senza espressione facciale, sembrava
 
davvero un robot scappato da un film di fantascienza ad alto badget. Patrick al segnale fece partire il laser, sapendo
 
benissimo che doveva passare almeno al quinto livello per vederla veramente faticare, ma Aliya superò anche quel
 
livello senza il minimo sforzo, arrivò al sesto, al settimo e poi all’ottavo, scansava quei laser come se per lei i colpi
 
andassero al rallentatore, era velocissima e precisa. Aliya non sembrava più quella ragazzina dolce che sorrideva ad
 
Alexei il primo giorno che si erano parlati, davvero qualcosa era cambiato e tutti se ne rendevano conto, ma
 
credevano che il cambiamento avesse a che fare con i chip nel suo cervello, non sapevano che dentro l’ibrido alieno
 
c’era una nuova determinazione: uscire di lì, vendicarsi per il male che aveva ricevuto o per quello che stava per
 
ricevere ed andarsene doveva l’avrebbero accettata come un essere degno di vivere libero. Senza nemmeno
 
accorgersi Aliya era al nono livello, ma Patrick spense tutto.
 
            -Che succede? Perché hai fermato i laser?-
            -Perché mi hai battuto ampiamente, non voglio che tu stia male per un allenamento e poi ricordi? Me lo aveva già accennato il Dottore che è meglio non stressarti troppo-
 
Patrick era una persona gentile d’animo, forse anche più di Alexei, ma Aliya non voleva più essere una bambina
 
ingenua, pensò che il Dottore stesse osservando proprio in quel momento e temesse un attacco epilettico di fronte a
 
testimoni.
 
            -Molto bene Senza Nome, adesso dovrai affrontare Alexei ma prima riposati quindici minuti- disse Carlos.
            -Se proprio devo…-
            -E’ un ordine, il Dottore è stato chiaro con me, è il tempo di recupero minimo per il tuo fisico, ricordatelo, un giorno potrebbe essere vitale sapere questa informazione-
            -Immagino che sappia bene a cosa sono destinata-
            -Sì bambina-
            -Bambina?-
            -Tu sei un temibile avversario, ma solo fisicamente, mentalmente devi crescere ancora molto. Loro sono più maturi di te, non hanno la tua forza e velocità ma hanno delle operazioni vere all’attivo e sono più preparati ad un situazione reale, non dimenticare mai che l’allenamento è un conto e la vita reale un altro-
            -Sì signore!-
            -Bene preparatevi e non voglio vedere sguardi languidi e gesti di intesa! Ora affronterete il nemico, chi farà favoritismi dovrà eseguire trenta flessioni, sono stato chiaro?-
            -Sì signore!- Risposero in coro Aliya ed Alexei cercando di non guardarsi.
 
Una volta cominciata la sfida fu la competizione a fare da padrona, volevano in tutti i modi prevalere l’uno sull’altro,
 
tanto che Aliya appena ebbe l’occasione di avvicinarsi a Alexei gli disse:
 
            -Chi vince decide cosa faremo quando potremo stare da soli e l’altro non potrà obiettare!-
            -Ci sto! Preparati a parlare di te tutta la sera!-
            -Tu ripassati il kamasutra, ti servirà!-
 
Alexei la guardò sorpreso e Aliya lo prese in pieno segnando il vantaggio.
            -Non è leale distrarre l’avversario!-
 
Gli altri non avevano capito tutto quello che si stavano dicendo, ma era abbastanza chiaro cosa stava succedendo,
 
Fuentes non disse nulla, era comunque una sana competizione. Alexei era molto elegante nei movimenti ma meno
 
rapido ed era costretto ad attaccare altrimenti lei lo avrebbe battuto di sicuro, non doveva lasciarle il tempo di fare le
 
sue mosse incredibilmente rapide. Ad un certo punto non riuscì a vedere più chiaramente il fioretto dell’avversaria,
 
era diventata veloce quasi come quando non aveva la sua armatura naturale, fu battuto con un vantaggio di cinque
 
stoccate. Aliya si avvicinò  a lui e quando tolse la protezione gli disse all’orecchio:

            -Ora non hai più scuse!-
Lui inghiottì, altro che dolce sedicenne, era una donna matura ormai e si sentiva un po’ in soggezione.
            -Adesso andremo al poligono di tiro, ci affronteremo nel corpo a corpo nel pomeriggio-
 
Mentre preparavano i fucili, il tenente Fuentes si assentò un attimo, gli ordinò di cominciare senza di lui e raggiunse il Dottore.
            -Buongiorno Spellman, ha seguito i nostri allenamenti? Non so cosa gli avete fatto ma è migliorata in modo esponenziale, fisicamente è praticamente pronta, ma mentalmente è ancora una bambina…-
 
            -Lo so Carlos! Ma gli stati che hanno partecipato ai finanziamenti sono stanchi di aspettare e non gli basterà una dimostrazione, vorranno provarla sul campo…-
 
            -Non è ancora il momento, vedranno che nella dimostrazione è fortissima e vorranno sfruttarla…potrebbe non reggere una vera missione-
            -Tu dimentichi che non è umana-
            -Dottore non sto parlando della sua forza fisica ma del fatto che è ancora acerba, mentalmente è come me e lei quando eravamo dei teenager-
            -Da quando sei diventato uno psicologo? Quello è il mio campo, tu devi solo addestrarla!-
            -Sono l’unico tra me e lei che sa quando sarà pronta per la sua prima missione, so già che pretenderete troppo da lei!-
            -Mi dica un po’, non avrà un debole per una bambina che ha la metà dei suoi anni?-
            -Dottore non offenda la mia professionalità, so fare bene il mio lavoro! E’ per questo che sono stato scelto, se non mi darà retta Senza Nome rischierà la vita e tutti voi ne pagherete le conseguenze!-
 
 
 
 
P.S. Ciao a tutti!
Alexei si sta comportando da gentiluomo…o no? Il mio fidanzato ha detto che è impossibile che un ragazzo di vent’anni che si trovi con una bellissima ragazza nuda in un posto dove non lo possano vedere non faccia un bel nulla…quindi Alexei stava eseguendo gli ordini e voleva sapere se Aliya aveva avuto contatti con Nestor? Oppure non se la sentiva davvero di approfittarsi di lei? Sarebbe bello sapere l’opinione di qualche ragazzo, ma anche quello di qualche ragazza! Per cui recensite!!!
E Fuentes perché tiene così tanto ad Aliya?
Grazie per aver letto e grazie se recensirete.
La vostra
Altair
 
   
 
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