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Autore: Invent    14/09/2015    1 recensioni
A Osaka si verificano quattro omicidi eseguiti nello stesso modo, tutti uomini le vittime. Vicino ai corpi viene trovato un cartoncino ognuno con un nome di un liquore diverso. I quattro liquori sono Korn, Chianti, Vodka e Vermouth. Ciò fa pensare che ci sarà un altro omicidio con il nome Gin. Si nasconderà sul serio l'organizzazione dietro questo caso? Scopritelo leggendo i capitoli!
Genere: Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A metà strada Conan si ricordò di un particolare. Esclamò in preda al panico" Subaru! Abita a casa nostra!". I signori Kudo sembravano non capire, mentre Ai rimproverava se stessa di non averci pensato. I suoi occhi erano sbarrati. Quel tipo già le incuteva terrore, ora che doveva addirittura spiegargli la faccenda, era sul punto di svenire. Yukiko, curiosa, chiese al figlio chi fosse quella persona. Appena Shinichi finì di dirle che lo aveva invitato a stare da lui perchè a casa sua era scoppiato un incendio, la signora si imbestilì e gli urlò contro:" Potevi almeno chiedere il permesso". Conan cercò di contrabbattere:" Ma voi non ci sie...", fu subito zittito dalla madre che, dopo trenta secondi di collera pensò di telefonare al dottor Agasa per trovare una soluzione. Lo scienziato rispose al telefono e diede loro una grande notizia:" Ah già. Dovevo dirvelo quando sareste tornati. Il ragazzo ha trovato un piccolo appartamento in affitto qui in città e si è trasferito il giorno stesso che Conan e Ai sono partiti per Osaka. Mi ha incaricato di riferirvelo al vostro ritorno. Quindi non c'è nessun problema per la casa!" esclamò entusiasta. Detto ciò, la signora Kudo si congedò dalla chiamata e informò i loro compagni. Ai e Yukiko si sentivano da una parte incredule, da un'altra fortunate. Però Conan aveva anche uno strano sospetto dietro alla figura del suo vecchio inquilino. " Se n'è andato proprio il giorno della nostra partenza." pensava il piccolo detective. Dello stesso parere era il padre di Shinichi, Yusako Kudo, noto giallista che in passato aveva aiutato la polizia in qualche complicato caso. Entrambi avevano l'aria molto perplessa, nonostante ciò le altre due non si accorsero di nulla. 

Dopo una bella dormita, Conan era pronto per l'antidoto. Tutto era preparato. I suoi vecchi vestiti erano vicino a lui, pronti per essere di nuovo indossati dopo molto tempo. Dopo una breve, ma sostanziosa colazione, Ai si diresse a casa Kudo e consegnò il farmaco al suo amico. La scienziata quasi arrossì quando il suo "amichetto" la abbracciò in segno di gratitudine nei suoi confronti. Anche se fece di tutto per nascondere questo gesto, Yukiko se ne accorse benissimo, ma fece finta di non aver visto. Era l'ultimo dei problemi di suo figlio e lei doveva starne fuori, almeno per ora. Il piccolo e grazioso bambino Conan Edogawa entrò nel bagno. Quando uscì, si era trasformato in un normale ragazzo liceale di nome Shinichi Kudo. Non aveva più gli occhiali e i suoi vestiti si erano ingranditi. Era ritornato alla normalità. Il ragazzo andò verso Ai e le chiese:" Bene io sono tornato alla mia vecchia vita. Tu cosa farai?" " Bhè... per adesso conservo il farmaco e lo userò al momento opportuno. Devo prima comunicare ai bambini che Conan è tornato dai genitori e va a vivere a Kyoto. No?". Kudo si era completamente dimenticato della squadra dei giovani detective. Adesso voleva salutarli. Ma non poteva farsi vedere. Così escogitò un piano. Con il suo modificatore di voce invitò i tre bambini a casa del dottore e si nascose dietro alla porta del laboratorio. Quando Ayumi, Genta e  Mitsuhiko si misero comodi sul divano, Shinichi-Conan esordì anche con qualche lacrima, non si era mai reso conto di essersi affezionato a loro:" Ragazzi... Riconoscete la mia voce?- i bambini gridarono di si con tutta la forza che avevano in gola-Bhè... io ora ritornerò dai miei e ci trasferiremo a Kyoto. Perciò..." qui non gli uscivano le parole di bocca, non si sarebbe certo aspettato che fosse così difficile. Comunque i ragazzini non lo lasciarono finire perchè gli chiesero subito se avessero potuto vederlo, ma Conan naturalmente disse di no. A quel punto, Ai disse ai tre di andare al parco per distrarsi e così Shinichi potè uscire indisturbato.

Il ragazzo, ancora leggermente intristito, telefonò a Heiji per chiedere se ci fossero novità, ma non ottenne nessuna informazione. Infatti la polizia non aveva piste: il colpevole era riuscito a sfuggire non lasciando nemmeno una prova in tutte e cinque le situazioni. Kudo e Hattori erano a corto di indizi o fonti e non sapevano come muoversi. Non potevano immaginare un criminale così tanto abile da mettere in scena il "delitto perfetto". Kudo informò Heji di avere sospetti nei confronti del misterioso Subaru e Hattori fu d'accordo con lui. Quella loro unica pista, se poteva definirsi tale.  Dopodichè il ragazzo di Tokjo riferì al suo amico e "collega" che sarebbe tornato nel pomeriggio, ma prima di fare qualsiasi altra cosa sarebbe andato da Ran. Dopo il loro incontro a Londra era successo qualcosa, come se la ragazza avesse voluto dirgli una cosa molto importante e Shinichi aveva già intuito di cosa si trattasse. Doveva risolvere il caso a tutti i costi e sconfiggere i criminali per poter rivelare tutta la verità alla sua amata. Comunque non c'era da preoccuparsi perchè lui non è il tipo che si da per vinto tanto facilmente e sa affrontare molte difficoltà con l'animo giusto.

Il viaggio di ritorno a Osaka fu accompagnato da commenti della madre su Ran e della storia del figlio con lei. Ogni volta Shinichi arrossiva, la madre rideva e il padre di tanto in tanto faceva un sorrisetto. Quest'ultimo era tornato in Giappone anche per una vacanza, ma principalmente per studiare la città di Kyoto perchè intendeva ambientare lì il suo prossimo libro giallo intitolato "La furia di Kyoto". L'idea gli era venuta una sera mentre stava per addormentarsi dopo aver scartato almeno venti idee da usare come base per la trama. Erano arrivati a Osaka verso le quattro del pomeriggio e Shinichi andò subito a bussare alla porta. Ran disse a Kazuha:" Vado io non ti preoccupare". La ragazza aprì e rimase di stucco, mentre Shinichi sfoggiava un bellissimo sorriso.
   
 
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