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Autore: Jashin99    14/09/2015    2 recensioni
Hinata Hyuga, la conosciamo tutti, è timida, gentile e molto innamorata.
Quindi molto noiosa.
E allora, perché non renderla più... interessante?
Premetto che sono un NaruSaku convinto, ma ho scritto questa NaruHina perché era un'idea che mi era piaciuta sin dalla prima volta che l'ho pensata, e poi francamente il personaggio di Hinata mi piace molto, mi ha sempre interessato; ma contemporaneamente mi piacciono molto gli schizofrenici e i bipolari, perciò...
Vi auguro buona lettura
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hinata Hyuuga, Kiba Inuzuka, Naruto Uzumaki, Shikamaru Nara | Coppie: Hinata/Naruto
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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PROLOGO

Era un tramonto di fine estate a Konoha. Per essere settembre, faceva ancora caldo, ma ciò non impediva a Hinata di indossare la sua solita giacca lillà.

La ragazza vagava senza meta per le strade del villaggio. In realtà una meta ce l'aveva. Da circa dieci anni: conquistare Naruto.

Ripeteva a se stessa che gli sarebbe bastata un'occasione, solo un'altra, per far vedere a Naruto-kun che lei era la ragazza giusta per lui, che sarebbe stata con lui per sempre, o anche per un istante, se lui glie l'avesse detto. Un istante le sarebbe bastato. Un istante...

Hinata scosse la testa: figurarsi se ciò fosse possibile! E poi, cosa pensava? Un'occasione! Non le sarebbe capitata mai più, con tutte le volte che aveva miseramente fallito; non certo per colpa di Naruto, era lei a sbagliare qualcosa di continuo. Doveva essere lei!

Insomma, non è che se girava l'angolo avrebbe trovato Naruto!

Girò l'angolo.

-Na-Naruto...?- Balbettò piano.

Era lì.

Davanti a lei!

Era in fondo al vialetto, appoggiato al muro, assorto nei suoi pensieri, tra i quali quale fosse il migliore tipo di ramen di Ichiraku e perché Sakura continuasse ad amare Sasuke-kun. Non si era ancora accorto di Hinata.

Hinata si avvicinò al ragazzo. La sua occasione! Non doveva, non poteva sprecarla!

Ma più si avvicinava, più si sentiva svenire. Perché, perché ogni volta che lo incontrava...?

Strinse i pugni: no! Non sarebbe finita così anche stavolta!

-Naruto!- Disse Hinata con provvisoria decisione.

Naruto la sentì e si voltò verso la ragazza.

-Hinata-chan!- Esclamò sorpreso: -Come stai?- chiese sorridendo amichevolmente.

Oddio! L'aveva chiamata Hinata-chan! E le aveva chiesto come stava! E le aveva anche sorriso!

Hinata divenne rossa peperone.

-Io... io... bene...- Borbottò lei a occhi bassi.

Naruto la squadrò stupito: non capiva perché arrossisse di continuo. Eppure, gli Hyuga erano sempre stati molto pallidi, bastava pensare a suo cugino Neji.

Vedendo come la stava guardando, Hinata si sentì in tremendo imbarazzo: stava di nuovo sbagliando qualcosa! Cosa poteva fare?

In quella passò Sakura.

Come Naruto la vide, si dimenticò della presenza di Hinata (cosa che non era molto difficile) e, con gli occhi a forma di cuore, le corse incontro.

-Sakura-chan!- Urlò: -Sakura-chan!-.

Sakura si accorse che la stavano chiamando. Si girò, e vide Naruto.

-Oh, no!- Fece la kunoichi: -Ancora lui, no!-.

Naruto la raggiunse: -Sakura-chan! Mi chiedevo, usciresti con me, dattebayo?-.

Di risposta, Sakura gli mollò un pugno in testa.

Alzò i tacchi, e se ne andò.

-Ahi!- Naruto si massaggiò la testa: -Ahi! Che male! Aspetta, Sakura-chan-ttebayo!- le corse dietro.

Hinata rimase sola. Si mise le mani al petto: un altro fallimento!

-Ahi, Hinata!- Commentò una voce dietro la ragazza: -Così non concluderai mai niente!-.

Hinata si girò.

-Kiba-san!- Esclamò.

Kiba e Akamaru, che facevano la consueta passeggiata giornaliera, raggiunsero la compagna di squadra.

-Se vuoi conquistare Naruto- Continuò Kiba: -devi comportanti in maniera diversa!-.

-Diversa?- Domandò Hinata, tentando di capire.

-Hai mai pensato che... magari... non sei abbastanza dura?- Le chiese Kiba.

-Io... io...- Balbettò lei: -io...-.

-Ecco, vedi?- Disse Kiba: -Non dovresti fare così!-.

-Non dovrei...- Ripeté Hinata.

-Ma per tua fortuna- Kiba le mise il braccio attorno alle spalle: -ci sono qui io!-.

Hinata svenne.

-Accidenti, ne abbiamo di strada da fare...-.

Dieci minuti dopo...

Kiba e Hinata erano appollaiati su un albero.

-Guarda- Disse Kiba all'altra: -sta arrivando qualcuno. Ti farò vedere come ci si comporta con le persone!-.

-Ma...-.

Kiba scese dall'albero, e si avvicinò alla biforcazione.

Fece il pollice all'insù a Hinata e aspettò.

Pochi secondi dopo, sbucò Moegi, che passeggiava tranquillamente, come ogni sera d'estate.

Ma a differenza delle altre sere, si ritrovò davanti un ninja dall'aspetto arrabbiato.

-Ehi, marmocchia!- Disse Kiba, fingendo uno sguardo furioso: -Mi hai tagliato la strada! Gira al largo!-.

-Eh?- Fece la bambina.

-Vattene prima che io...-.

Moegi gli tirò un calcio sugli stinchi.

-Ahio!- Kiba iniziò a saltellare su un piede, tenendosi l'altro tra le mani.

Sbuffando, Moegi se ne andò. Ma perché a lei capitavano sempre gli idioti?

Hinata scese dall'albero, correndo verso l'amico: -Kiba-kun!- disse preoccupata: -Tutto bene? Ti serve aiuto?-.

-No!- Rispose il ragazzo, continuando a saltellare: -Non dovresti preoccuparti per me! Dovresti fregartene!-.

-Ma io...-.

-Zitta!- La interruppe Kiba: -Arriva qualcuno! Sii dura, mi raccomando!- Kiba tornò, zoppicando, sull'albero.

Hinata rimase lì impalata. Poco dopo, arrivò Konohamaru che, come la compagna, adorava andare in giro per il Villaggio fino a quando non aveva scuola.

-Hinata!- Disse felice quando vide la ragazza: -Come va?-.

Hinata arrossì e si mise le mani alla bocca: -Io... tu...- borbottò qualcosa.

-Cosa?- Chiese Konohamaru, avvicinandosi le mani alle orecchie: -Non ho capito!-.

-Tu...- Ripeté Hinata: -...potresti... per favore... levarti di mezzo... grazie...-.

Kiba si mise la mano in faccia, disperato.

-Come?- Domandò Konohamaru, che ancora non aveva sentito le parole di Hinata.

Hinata divenne ancor più rossa.

-Senti,- Disse Konohamaru dopo un po' di silenzio: -ti va di vedere la mia imitazione di Naruto-nii-san?-.

Hinata non rispose.

Konohamaru lo prese per un sì.

-Tecnica della Trasformazione!- Konohamaru si trasformò in Naruto: -Ciao- disse simulando la voce del biondo: -sono fratello Naruto, mi piace molto il Ramen e...-.

TUNF

Hinata cadde all'indietro, svenuta.

“Naruto” si grattò la nuca: -Che ho detto?-.

Con un PUF tornò a essere Konohamaru, e se ne andò.

Pochi minuti dopo...

-Hinata!- Disse una voce: -Hinata! Sveglia!-.

Qualcuno le schiaffeggiò il volto, e Hinata riaprì gli occhi.

-Kiba-san!- Disse lei: -Dove sono?-.

Kiba aiutò la ragazza a rialzarsi.

-Ti ho portato qui- Rispose: -per la seconda lezione.-.

Hinata si trovava in un altro vialetto, anch'esso contornato da un muretto bianco.

Vicino a lei c'erano un secchio di inchiostro nero e un pennello.

Kiba li afferrò: -Devi imparare a essere trasgressiva anche con gli oggetti! Guarda!-.

Iniziò a riempire di graffiti e unghiate il muro.

-Kiba-san...-.

-Non ora Hinata!- La interruppe Kiba, continuando a vandalizzare la parete: -Osserva e basta!-.

-Sì ma Kiba-san...-.

-Non adesso, ho detto!-.

-KIBA!-.

Kiba si interruppe, e si voltò: -Brava, Hinata, questa sì che era...-.

Non era stata Hinata a parlare. Era stata Tsune Inuzuka, sua madre, di ritorno dalla spesa.

La donna lasciò i sacchetti: -CHE STAI FACENDO ALLA NOSTRA PARETE?!?!?-.

-La nostra...- Kiba guardò nuovamente il muretto: -Oh-oh...-.

-KIBA!!!!!!!!!!!!!!-.

-Aiuto!- Kiba corse via, inseguito dalla furiosa madre.

Dieci minuti dopo...

-Ti prego!!!! Basta!!!!!-.

-KIBA!!!!-.

Kiba andò a sbattere contro un muro.

“Sono morto!” Pensò.

-KIBA!- Disse Tsune, avvicinandosi al figlio: -KIBA! Uh?-.

Tsune guardò la parete: -È pulita!-.

Kiba riaprì gli occhi: era di nuovo davanti a casa sua, ma la parete era linda.

-Non capisco...- Borbottò Tsune, rientrando in casa.

-Ma come è possibile?- Si domandò Kiba.

-Sono stata io!- Esclamò Hinata alle sue spalle: -Ora non sei più nei guai, contento?-.

Kiba iniziò a sbattere la testa contro la parete.

Pochi minuti dopo...

Kiba camminava furioso, seguito da Akamaru e Hinata, che era sull'orlo del pianto.

Kiba scalciava una lattina: -Accidenti, Hinata! Dovresti fregartene degli altri!-.

Hinata aveva le lacrime agli occhi: -Io... mi... mi dispiace...-.

-Non devi dispiacerti!- Sbraitò Kiba: -E non devi piangere!-.

-Io...-.

-Cazzo!- Kiba diede un calcio più forte degli altri alla lattina, che volò e volò fino ad atterrare sulla testa di un Anbu, che stava tornando a casa insieme ad alcuni compagni.

-Oh mamma...- Kiba iniziò a indietreggiare.

Gli ANBU ruotarono la testa a 180° gradi.

-La lezione è sospesa!- Kiba scappò via, urlando: -Non l'ho fatto apposta!!!-.

Gli Anbu lo inseguirono: -Fermo!-.

Akamaru li seguì, latrando.

Hinata rimase nuovamente sola.

-Sono un caso disperato!- Iniziò a piangere: -Naruto-kun!-.

Ripensò all'amato ragazzo, al suo bel viso, alla sua voce calda e affettuosa. Ricordò le varie volte in cui le aveva salvato la vita, e di come era sempre stato gentile con lei.

Doveva rassegnarsi. Naruto non sarebbe mai stato suo.

Strinse i pugni: -No!- alzò la testa: -C'è ancora una cosa che posso provare!-.

   
 
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