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Autore: Robigna88    15/09/2015    1 recensioni
Miranda ama fare i dolci, così quando la ammettono ad una delle più prestigiose scuole di pasticceria parte piena di speranze ma anche di paure. Una volta lontana però si renderà conto che forse c'è una cosa che ama più dei dolci e che è sempre stata ad un passo da lei.
(Storia scritta anni fa)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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NDA: Storia scritta anni ed anni fa e che ora mi sento di condividere con voi. Buona lettura :)

IL MIO POSTO

 

 

 

 

 

“Il cuore umano è come la gomma:

pochissimo basta a gonfiarlo,

e moltissimo non riesce a farlo scoppiare.

Se poco più che nulla lo turba,

ci vuole poco meno che tutto per spezzarlo.”

 

(Agnes Grey, Anne Brontë)

 

 

 

 

Leggendo e rileggendo quelle parole Miranda continuava a chiedersi cosa significassero esattamente. Capiva, nel suo piccolo, che erano parole importanti e cariche di significato, che per certi versi avevano influenzato la vita della sua mamma a tal punto che a soli otto anni lei gliele aveva fatte leggere.

Ipotizzò diverse teorie e in alcuni momenti, anche se per pochissimi secondi, si chiese come mai la mamma le leggesse certi libri invece di semplici fiabe.

Quelle parole la ipnotizzavano e la rendevano confusa. Che fossero un inno alla vita e al coraggio? Che ci fosse tra le righe un messaggio nascosto che i suoi otto anni non riuscivano a cogliere?

Rilesse quelle stesse cinque righe per ore ed ore prima di giungere alla conclusione che era meglio chiedere spiegazioni.

Stringendo nella sua  piccola mano il libro, tenendolo aperto nella pagina che conteneva quelle parole, si alzò con calma dal grande divano e si diresse in cucina:

«Queste parole mi piacciono mamma ma non credo di capirne fino in fondo il significato.» Le disse.

La mamma la guardò e sorrise: «Non importa se adesso non le comprendi. Un giorno le capirai e saranno qui su questo stesso libro per ricordarti che dentro di te c’è una forza nascosta che ti farà andare avanti e ti aiuterà quando crederai di non farcela.»

La bambina rilesse i versi: «È come quando tu dici Mi piego ma non mi spezzo?»

«Si più o meno è così.. »

Miranda le sorrise e sembrò riflettere su quello che la mamma le aveva appena detto. Erano belle parole e grazie alla spiegazione aveva fatto un po’ di chiarezza dentro di sé. Quei versi erano un inno alla sensibile forza che ognuno ha dentro. Sapeva che col tempo avrebbe imparato ad apprezzarli maggiormente, ma già da ora si chiedeva se colei che li aveva scritti li aveva dedicati a qualcuno in particolare, ad esempio alla “Agnes Grey” del titolo o semplicemente li avesse scritti come “celato” e poetico incoraggiamento a se stessa durante un momento duro della sua vita. Forse un giorno l’avrebbe scoperto o forse non avrebbe mai avuto una risposta. Mentre li rileggeva pensò che comunque, non era poi così importante, Anne Brontë  le aveva dedicate a tutti quelli che  come lei li avrebbero letti.

 

 

Quindici anni dopo, Miranda era una giovane donna di ventitré anni. Viveva con la madre a New York, in un bell’appartamento sulla 5th Avenue, ad un passo dallo shopping.

Sua madre era un avvocato di successo e di suo padre non ne sapeva praticamente nulla. Cresciuta in modo abbastanza normale, aveva imparato fin da piccola a cavarsela da sola in ogni situazione. Non che si cacciasse in guai particolarmente seri, anzi.. ma era pronta a qualsiasi evenienza.

Non aveva parecchie amicizie, ma ne aveva due che valevano più di mille. Il suo migliore amico: Dave, un tipo tranquillo e simpatico con cui condivideva ogni cosa, e la segretaria di sua madre che lei considerava una sorta di zia: Maddie… Un tipo un po’ fuori dagli schemi ma decisamente fantastico.

Al contrario di molti suoi compagni, Miranda dopo la scuola aveva deciso, pur essendo una studentessa in gamba, di non frequentare il college, e di dedicarsi a quella che da parecchio era ormai la sua passione: i dolci.

Preparava i dolci da quando aveva quindici anni ed era l’unica cosa che voleva fare. Aveva frequentato un corso nella sua città, partecipato a qualche gara cittadina e poi aveva trovato in internet l’occasione della sua vita, uno stage presso la prestigiosissima scuola per pasticceri Hamilton, che si occupava di dolci dal Medioevo..Ok, non proprio da Medioevo ma da tanto tantissimo tempo.

Tutto quello che doveva fare era spedire una domanda di ammissione con le foto di qualche dolce da lei preparato, se ne aveva degli attestati di partecipazione ad altri corsi, e una breve motivazione del perché avrebbe dovuto essere scelta.

A quel punto aveva preparato torte e biscotti vari per fotografarli, aveva fatto una copia del suo attestato del corso frequentato a New York e scritto una brevissima motivazione di due righe: Amo preparare dolci... Prendetemi e non ve ne pentirete.

Forse non era una vera e propria motivazione, ma era l’unica cosa che le era venuta in mente. Ad ogni modo aveva preparato tutto e aveva spedito la sua lettera.

Due settimane dopo aveva perso ogni speranza di essere presa e mestamente se ne stava al parco con Maggie, il cane del suo vicino di casa che ogni tanto portava a spasso..

«Sai cosa stavo pensando Maggie? Se non mi ammettono allo stage potrei iniziare a preparare dolcetti per cani… Che ne dici?»

La risposta che ricevette fu una scodinzolata e due abbai come di approvazione.

Miranda rise appena. «Sapevo che saresti stata d’accordo.»

Il cane scodinzolò e saltellò di gioia.

«Il postino!» Esclamò di colpo Miranda alzandosi dalla panchina su cui era seduta. «Andiamo a vedere se c’è posta per me…»

Avviandosi in fretta verso l’uomo, una lieve speranza si riaccese in lei. Attraversò la strada e raggiunse il postino. «Salve… Sono Miranda Cooper, c’è della posta per me?»

L’uomo le sorrise e controllò nella sua borsa.. Dopo qualche minuto tirò fuori una busta. «Ecco a lei signorina»

Sorrise e ringraziò l’uomo mentre con una leggera ansia girava la busta per vedere il mittente. Lesse un paio di volte prima di convincersi che ci vedeva bene.. La lettera che attendeva era arrivata e lei la stringeva tra le mani. Era l’inizio di un sogno? O la fine?

 

   
 
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