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Autore: JioCullen98    17/09/2015    1 recensioni
Li dove finisce il mondo.
Li dove regna il silenzio.
Li dove giacciono le anime stanche.
Li affronteremo il nostro ultimo nemico.
La morte.
Genere: Azione, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Carlisle/Esme, Emmett/Rosalie
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: New Moon
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Ecco il nuovo capitolo. Buona lettura.
Pov. Silente

L'incantesimo era stato sciolto con successo, Isabella aveva ricordato tutto. D'ora inanzi sarebbe stata in grado di difendersi da sola. Almeno non ci saremmo dovuti preoccuparci ogni secondo quando la perdevamo di vista.
Dopo che fu portata in camera sua io e gli altri ci ritirammo nel mio ufficio per parlare. Dovevamo decidere cosa fare, ora che Bella conosceva la verità sarebbe stato saggio farle seguire le lezioni a scuola, cosi da non attirare attenzioni sgradite.
Almeno per il momento era meglio non far sapere a nessuno cosa avevamo intenzione di fare.
La nostra riunione non durò molto, più che altro discutemmo di cosa fare non appena Bella si fosse alzata. Agrid avrebbe dovuto portarla a Diagon Halley a fare spese, in ogni caso non appena la situazione si fosse stabilizzata avevamo deciso di andare a cercare anche gli altri.
In realtà tutto dipendeva dai ricordi di Bella, se lei avesse saputo qualcosa di importante magari avremmo potuto riuscire a trovare gli altri più in fretta.
Non appena il mio ufficio si fu svuotato mia sorella entrò.  -Ariana, cara sorella, come sta Bella?-
Lei mi studiò per qualche secondo prima di rispondere. - Sta bene, Albus. Però avrà bisogno di riposare per un po'.- Si avvicinò alla finestra e guardò fuori, poi mi parlò con voce cupa. -Fonti certe mi riferiscono che alcune persone sono state viste ai cancelli della scuola. Sarebbe meglio mandare qualcuno a controllare, non credi?- Era molto strano. Chi poteva essersi avvicinato ai cancelli? Forse qualche babbano? Si forse era meglio mandare qualcuno a controllare. Ci avrei mandato Remus, almeno al contrario di Agrid non avrebbe spaventato nessuno e poi lui aveva da fare. Ma c'era qualcos'altro. Qualcosa che non c'entrava affatto con i nostri ospiti inattesi. -Sei arrabbiata con me Ariana?- Lei si voltò verso di me. -Non sono arrabbiata, solo vorrei sapere quali sono le tue intenzioni.- Mi stupii di quell'affermazione. Capitava raramente che Ariana si intromettesse in queste faccende. -Quali intenzioni?- Dissi mentre mi dirigevo verso di lei. -Lo sai.- Mi disse dura. Sapevo a cosa si stava riferendo, ma non volevo che si intromettesse in queste faccende. Anche se potevo capire che fosse preoccupata per Isabella non volevo che il suo buon cuore le impedisse di vedere le cose chiaramente. Isabella era una guerriera, una donna forte, una combattente. E poi aveva riacquistato tutti i suoi ricordi e le sue capacita, non c'era nulla da temere.
-Non temere. So sempre quello che faccio.- Lei mi guardò dritto negli occhi. Sapevo a cosa stava pensando. A quell'unica volta in cui avevo sbagliato e lei aveva pagato per me. Non me lo aveva mai rinfacciato, ma so che in fondo provava rancore per me. Sospirai e tornai alla mia scrivania. Fanny fece una specie di sbuffo dalla sua postazione, anche lei avvertiva la tensione tra me e Ariana.
-Sarebbe meglio se tu andassi a dormire fratello.- Detto questo se ne andò lasciandomi solo.
Le diedi ascolto e mi incamminai verso le mie stanze, ma decisi di passare prima da Isabella. Arrivai davanti la sua porta e la socchiusi. Doveva essere a letto. Mi guardai un po' attorno e ricordai quando li ci viveva sua madre, quanto mi manca la mia bambina, la mia adorata bambina.
Scacciai dalla testa quei brutti ricordi e mi diressi al piano superiore. Socchiusi la porta della camera da letto e la osservai. Aveva ritirato le coperte fin sopra la testa e si era messa in posizione fetale. Si vedeva solo la cima della testa. Chiusi la porta e me ne andai, ma prima sarei passato da Remus a dirgli di andare a controllare che non ci fosse nessuno intorno alla scuola.


Pov. Alice

Eravamo finalmente arrivati a destinazione e dopo esserci sistemati nella nuova casa discutemmo sul da farsi. Carlisle decise di dividerci in due gruppi cosi se lui, Ed, Emmet e io non fossimo tornati gli altri sarebbero venuti a cercarci. Senza dire una parola Carlisle ci condusse in un vicolo, proprio difronte al pub di cui ci aveva parlato. Nessuno di noi parlò. Carlisle sembrava perso in qualche lontano ricordo. Guardai mio fratello e lui mi fece un segno di diniego con la testa. Probabilmente sapeva a cosa stava pensando Carlisle, ma voleva lasciargli un po' di privasi. Chi sa cosa stava ricordando. Finalmente sembrò svegliarsi dal suo viaggio nella memoria e si voltò verso il pub. Proprio mentre stava per aprire la porta si fermò. C'era qualcosa di strano. Qualcosa nell'aria era cambiato, era diventata tutta un tratto opprimente, soffocante. Anche se non avevamo bisogno di respirare era difficile per noi rimanere li perché il nostro istinto ci diceva che per noi era meglio scappare.
Carlisle si voltò verso Ed che però gli fece un segno negativo. Probabilmente gli aveva chiesto se sentisse qualcuno intorno a noi, ma lui non doveva aver sentito nessuno. Strano. Ed si voltò verso di me e con la testa mi indicò un vicolo buio. Ci accucciammo li per non essere visti sfruttando la nostra vista, e quello che vedemmo ci scioccò.
Davanti a noi passarono delle figure oscure avvolte in neri mantelli.
Notai Carlisle irrigidirsi e una di quelle figure voltarsi verso di noi.
-Dobbiamo andarcene.- Noi non ci muovemmo. -Subito.- sibilò. Nessuno di noi riusciva a capire. Mi voltai verso le figure, mi sentivo strana come....non saprei dirlo. Vidi qualcosa di strano nelle figure, dai loro mantelli usciva qualcosa. Una mano putrefatta come quella di un cadavere. Mi sentii prendere in braccio da Edward e il vento in faccia. Era come se non avessi possesso del mio corpo, non riuscivo a muovermi. Ero cosciente, ma era come se fossi svenuta.
Sentii un dolce liquido entrarmi in bocca e scendere giù in gola. Quando ripresi pienamente conoscenza di me ero sdraiata su un divano nella vecchia casa di Carlisle. Jasper mi teneva con la testa sulle sue gambe e mi osservava con un una smorfia di dolore in viso. Aveva un bottiglia in mano. Sangue.
-Cosa mi è successo?- Sentii la mia voce uscire roca a causa dell'accaduto. Jasper mi baciò la guancia e mi aiutò a finire il contenuto della bottiglia. Poi gli chiesi di mettermi seduta. Io guardai gli altri e poi Carlisle. E lo esortai a parlare. -Le creature che abbiamo incontrato erano dissennatori. Creature orribili i dissennatori, si nutrono dei ricordi felici delle persone.-  Carlisle scosse la testa. -Alice ha bisogno di riposo. All'alba ci recheremo a caccia.- Senza aspettare oltre Jasper mi prese in braccio e mi portò in camera nostra. Era una bella stanza calda e accogliente. Con un letto a baldacchino in ferro battuto, le cui morbide coperte di un giallo oro molto caldo, simile al colore delle tende, toccavano il pavimento in parche di legno scuro. I comodini e il comò erano della stessa tonalità del parche. Jasper mi portò fino al letto e mi fece sedere sul bordo. Mi tolse le scarpe una ad una e cosi potei constatare la morbidezza del tappeto di pelo posto sotto il letto. Mi lasciai cadere all'indietro e atterrai su una marea di cuscini colorati.
Lui si stese accanto a me, si stese su un lato e prese ad accarezzarmi i capelli.
-Non sai che paura che ho avuto quando Edward ti ha portato qui in braccio. Ero cosi in pena per te. Ed cercava di entrare nella tua testa, ma Carlisle glielo ha impedito. Temeva sarebbe successo anche a lui, ma io non potevo impedirmi di sentire il tuo dolore, la tua paura.- Mi strinse a se e mi rintanai nel suo abbraccio. Quel caldo rifugio che amavo più di ogni altra cosa al mondo.
Mi baciò tra i capelli e mi sorrise. -Ti amo tantissimo.- Avrei pianto se avessi potuto. -Ti amo anche io.- Passammo così la notte, abbracciati in quel grande letto. Abbracciati, semplicemente abbracciati. Godendo l'uno della presenza dell'altro.

Grazie per aver avuto tempo di leggere il capitolo. Spero che vi sia piaciuto.
Comunque fatevi sentire, io spero di riuscire ad aggiornare presto.
Grazie e alla prossima.

   
 
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