Anime & Manga > One Piece/All'arrembaggio!
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Autore: ___Page    18/09/2015    2 recensioni
"-E tu Perona?!- le chiese Kobi, sporgendosi verso di lei.
-Io?!- domandò, sgranando gli occhioni neri, prima di scrollare le spalle -Oh beh io ci penserò quest’anno! Magari trovo qualcosa di motivante!- disse, con un sorriso che era tutto un programma, girandosi verso le amiche che sapevano bene di cosa stesse parlando.
Senza che nessuno lo sapesse, Perona era già diventata qualcosa alla Raftel High School. Da mesi ormai il suo blog andava alla grande e sempre più studenti chiedevano aiuto alla misteriosa quanto famosa Miss Puck, senza restare quasi mai delusi nelle proprie attese.
Ma non aveva bisogno di vantarsi, le andava bene così. Finché avesse avuto Miss Puck, non sentiva il bisogno di essere nessun altro, a parte se stessa."
A grande richiesta, il seguito di Miss Puck, dieci anni dopo.
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Drakul, Mihawk, Perona, Portuguese, D., Ace, Trafalgar, Law/Margaret | Coppie: Nami/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler!
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Fece scorrere in giù la schermata del telefono, connesso al WiFi della scuola e collegato al suo blog, lanciando rapide occhiate alla porta, per vedere se arrivava qualcuno.
Lei l’aveva accompagnata Law, prima di portare Margaret al Centro Riabilitativo per Animali Esotici di Raftel, dove quell’anno si inaugurava il rettilario e la fidanzata di suo fratello era stata assunta come erpetologa. Margaret era al settimo cielo per quell’occasione ma anche un po’ tesa com’era normale al primo giorno di lavoro in un posto nuovo.
Per questo erano partiti con largo anticipo e Perona era arrivata a scuola prima di chiunque altro, dirigendosi in classe, sedendosi al solito posto, di fianco a Koala e dietro a Sugar che condivideva il banco con Izo, in attesa di qualcuno con cui fare quattro chiacchiere.
E durante quell’attesa aveva pensato di controllare la casella di posta di Miss Puck, trovando pochi messaggi ma sufficienti per tenerla impegnata e cominciare a elaborare una strategia, sentendo il solito fremito di eccitazione lungo la schiena.
Un piccolo “blip” la distrasse dalle sue elucubrazioni, facendola accigliare.
Aveva chiuso la chat del blog, quindi doveva essere un messaggio, caso strano a quell’ora del mattino, soprattutto essendo il primo giorno di scuola.
Dubitava potesse essere suo padre o uno dei suoi fratelli e i ragazzi li avrebbe visti di lì a poco.
Fece scorrere la tendina verso il basso, ingrandendo l’icona di Whatsapp e pigiando sul messaggio che era stato inviato sul gruppo dei suoi amici.
Buon primo giorno gente! Sabo, Kobi, qualcuno può passarmi gli appunti di mate?!
Ace.
Quell’idiota.
Scosse la testa sbuffando una risata prima che un secondo” blip” risuonasse.
Buon primo giorno, Voodoo!  
Un sorriso di puro affetto e lievemente trasognato si disegnò sul suo volto, nel vedere che Ace aveva voluto mandarle un messaggio personale nonostante l’augurio di massa appena fatto.
Ignorando le risposte degli altri, tra cui sicuramente c’erano insulti di Sabo al suo migliore amico per il fatto di avere già chiesto appunti senza che nemmeno le lezioni fossero ancora iniziate, pigiò sul tasto della risposta per poi digitare “Buon primo giorno a te, Spruzzetto di Sole! Cerca di non addormentarti alla prima lezione!”,  seguito da un fantasmino che faceva la linguaccia.
Roteò il pollice nell’aria, indecisa se tornare sul blog o scorrere all’indietro la sua chat con Ace. Non sapeva perché, ma a volte rileggeva volentieri i messaggi che si scambiavano e la sera prima si erano sentiti fino a tardi, parlando del più e del meno, nonostante non si vedessero da appena due giorni.
Anche se era del tutto normale fare così con il proprio migliore amico.
-Quale cuore spezzato ha chiesto il tuo aiuto?-
Perona sobbalzò sulla sedia, arrossendo violentemente mentre si girava verso Koala, ritrovandosi il suo viso sorridente a pochissimi centimetri.
Era così concentrata sul cellulare da non essersi resa conto che la classe si era riempita in un attimo e che la sua migliore amica si era addirittura chinata in avanti e appoggiata al banco con gli avambracci, fissandola a distanza ravvicinata.
-N-nessuno!- rispose, un po’ troppo agitata scuotendo la testa per scacciare il senso di calore che le aveva invaso le vene in un attimo.
Osservò Koala fare il giro per sedersi al suo posto, continuando a studiarla indagatrice.
-Perona, va tutto bene?!- le chiese, mentre si sedeva guardandola fisso negli occhi. 
La rosa deglutì a vuoto sentendo il cuore accelerarle nel petto. Koala la conosceva troppo bene, se non riusciva a dirottare la sua attenzione su altro si sarebbe accorta che aveva qualcosa di strano.
Strabuzzò appena gli occhi, colpita dal suo stesso pensiero.
Perché cos’aveva di strano?! Non aveva niente da nascondere, non stava facendo niente che non fosse perfettamente nella norma!
E allora perché si sentiva tutto il contrario?!
Aprì la bocca, boccheggiando appena.
-Io… Ecco, io…-
-Buongiorno raggi di sole, come andiamo oggi?!- domandò una voce annoiata e intrisa di sarcasmo, facendo sollevare gli occhi alle due ragazze, in tempo per vedere Izo lasciar cadere la sua tracolla in pelle accanto al banco, prima di accomodarsi e girarsi senza perdere tempo verso di loro -Ho visto un paio del secondo che erano vestiti in modo or-ren-do- soffiò rivolgendosi soprattutto a Perona, sillabando l’ultima parola e facendo schioccare la lingua scocciato -Non riesco a immaginare modo peggiore di cominciare la giornata. Santo Roger cosa ci vuole a capire che gli stivaletti a punta erano di moda negli anni ottanta!? Se vuoi metterli devi avere almeno il fegato di cotonarti i capelli e imbottire le spalle dei vestiti se no comprati un paio di normalissime sneaker e smettila di rovinarmi la colazione!-
-Vedo che ti sei svegliato bene oggi, Izo!- commentò la castana, alzando un sopracciglio mentre Perona  sbuffava una risata e anche Sugar entrava in classe, salutando qualcuno in corridoio.
-Divinamente- mormorò atono il ragazzo, puntando poi gli occhi sulla propria compagna di banco -Ben arrivata principessa, le serve un massaggio alla mano? Immagino sarà indolenzita per i troppi autografi firmati-  
La verdina cercò con lo sguardo le amiche, prima di sedersi al suo banco, guardando il moro a occhi sgranati e lievemente infastidita.
-Hai messo la soda caustica nel caffè al posto dello zucchero per caso?!-
-Puff!- sbuffò il ragazzo, scrollando le spalle mentre si girava e portava il gomito destro ad appoggiarsi allo schienale della sedia -Mi avrebbe fatto certo meno male allo stomaco di quell’orrenda visione- decretò, lasciando interdetta Sugar che cercò aiuto in Perona e Koala, con un’espressione della serie “ditemi che non sono solo io a trovarlo insopportabile stamattina”.
-Credo abbia il ciclo- affermò annuendo convinta la rosa, molto più abituata delle altre due a gestire le tempeste ormonali di Izo -Vuoi che ci scambiamo?!- si offrì poi, accedendo gli occhi di Sugar di una luce quasi supplice.
-Sì ti prego!- la implorò senza preoccuparsi di controllare il tono della voce.
Ci mancava Izo con un attacco mestruale per iniziare bene il quarto anno!
Senza una parola, la giovane Mihawk si sedette al posto di sua cugina, guadagnandosi un’occhiata di striscio dall’amico, alla quale rispose con un sorriso convinto. Sapeva che quando Izo era di quell’umore non bisognava dargli troppa corda.
Lo studiò per un attimo, rimanendo colpita per l’ennesima volta dal suo stile formidabile.
Era l’unico che riusciva a mettere pantaloni scuri, camicia e gilet, raccogliere i capelli in uno chignon, truccarsi gli occhi con un filo di eyeliner e risultare perfettamente normale, per non dire attraente.
Un paio di ragazze si erano prese una sbandata spaventosa per lui nonostante fosse palesemente dell’altra sponda, come faceva Perona a saperlo era piuttosto ovvio ed era stata una delle poche volte in cui a malincuore aveva dovuto distruggere le speranze di qualcuno senza neppure provare ad aiutarlo.
-Allora qualcuno ha già visto il nuovo prof di letteratura?- domandò Koala, sporgendosi appena verso di loro.
Izo si soffiò via dalla fronte la ciocca ribelle che sempre sfuggiva al suo impeccabile raccolto prima di voltarsi insieme a Perona.
-A me hanno detto che è un tipo strano forte!- affermò la rosa, cercando di non sembrare troppo entusiasta.
Non era un segreto che le piacessero i tipi strani ma non le sembrava il caso di mettersi a rimbalzare sulla sedia per questo.
-Sarebbe un’autentica novità in questo liceo eh?- mormorò sarcastico il moro, facendole assottigliare gli occhi, infastidita.
-Ti faccio ingoiare un barattolo di bicarbonato se non la pianti di fare l’acido-
-Beh, Perona, in fondo ha ragione!- intervenne Sugar.
-Sì infatti, la normalità non è certo di casa qui! Insomma, guarda Izo!- concluse Koala indicando il ragazzo e facendo scoppiare a ridere le amiche.
-Ah ah ah… aspetta che non mi ricordo più come si ride- commentò atono il chiamato in causa.
Un tonfo li fece sobbalzare tutti e voltare di scatto, mentre un denso silenzio scendeva sull’aula e tutti puntavano gli occhi su una figura piuttosto imponente e riversa a terra, tipo pelle di leone, sovrastata da una testa bionda.
Qualcuno si alzò a metà sulla sedia, senza che nessuno osasse muoversi per andare ad aiutare il nuovo arrivato, chiunque fosse.
Lo guardarono puntellarsi sulle quattro zampe e scuotere la testa per riprendersi dalla botta, testa che poi sollevò sulla classe, sorridendo radioso a tutti quanti.
-Buongiorno ragazzi!- li salutò, come se niente fosse, rimettendosi in piedi, con tanto, troppo entusiasmo per essere appena caduta faccia a terra.
A occhi sgranati e increduli lo osservarono dirigersi sicuro verso la cattedra.
-Oh santo Roger non dirmi che è…- mormorò a mezza voce Sugar, già ridacchiante.
-Io sono il nuovo professore di letteratura! Mi chiamo Corazòn ma voi potete chiamarmi pure Cora o prof. o professore, come vi pare insomma e darmi del tu, del voi, del lei o del loro! È un vero piacere fare la vostra conoscenza!- continuò a esclamare con lo stesso entusiasmo di un animatore da villaggio turistico.
-O mio…- si trattenne dal ridere Perona, studiando incredula la camicia rosa con piccoli cuoricini rossi che da lontano sembravano pois, portata fuori dai jeans sgualciti in un paio di punti, e leggermente aperta sul torace.
Non poteva avere più di quarant’anni, probabilmente anche meno, e il suo fisico era asciutto e atletico, un dettaglio che non mancò di sfuggire a Izo, il quale si accomodò meglio sulla sedia, guardando il biondo con occhi famelici.
-Oh sì, baby! Qualcuno lassù mi ama!-
-Izo!!!- lo ammonì Perona, girandosi di scatto verso di lui con occhi sgranati.
-Che c’è?! Almeno per quest’anno sarò felice che letteratura è una delle materie con più ore!- le fece notare, stringendosi noncurante nelle spalle.
Perona portò una mano a coprirsi la bocca, scuotendo la testa senza riuscire a impedirsi di sorridere.
-Stamattina siamo sulla stessa lunghezza d’onda Izo- affermò Koala alle loro spalle, anche lei gli occhi fissi sul professore e, in quel momento, sul suo lato B.
La rosa spostò lo sguardo dal prof, all’amica, di nuovo al prof, considerando che era oggettivamente un bell’uomo ma restando comunque stranita.
-Sarà che a me non piacciono i biondi…- commentò, lo bocca piegata in una mezza smorfia e scrollando le spalle.
-A differenza di Koala- concluse Sugar, la testa appena inclinata e sostenuta dalla mano destra, voltata verso la castana, con un’espressione a dir poco eloquente.
Koala sobbalzò appena per quell’insinuazione, come se si fosse scottata, diventando di un’interessante sfumatura corallo su tutto il viso, mentre prendeva a balbettare nervosa.
-Ma che… cosa… N-non è vero che mi piacciono i biondi!- protestò, facendo sollevare il sopracciglio a tutti e tre gli amici -A me piacciono i bei ragazzi!- concluse, incrociando le braccia al petto.
-Possibilmente atletici- specificò Perona.
-Beh ovvio!-
-Coi capelli un po’ lunghi magari…-
-E mossi…-
-E biondi!- ripeté Sugar, facendoli scoppiare a ridere tutti quanti, mentre Koala li fulminava truce con i suoi occhioni blu-viola.
-Okay ragazzi! Da dove vogliamo cominciare quindi?!- richiamò la loro attenzione Cora, battendo le mani tra loro.
-Di solito non è il professore che decide da dove iniziare?!- chiese scettico dall’altro lato dell’aula Cavendish.
-Oh per me puoi iniziare da ovunque tu vog…- cominciò Izo con un tono che era tutto un programma e un sorriso esageratamente malizioso in faccia, prima di venire interrotto da una potente sberla di Perona -Ehi!!!- protestò, massaggiandosi la spalla.
-Tieni a freno gli ormoni!- gli sibilò, fulminandolo.
-Sì, hai ragione ma a me piacerebbe sapere cosa vi aspettate voi da questo corso- spiegò con semplicità Cora, lasciandoli tutti interdetti.
Cos’aveva detto?!
Stava davvero chiedendo la loro opinione?!
E quando mai?!
-Nessuno?!- domandò, senza perdere la speranza, facendo una panoramica dell’aula -Proprio nessuno?!-
-Qualcosa di poco noioso, magari…- azzardò una voce dal fondo, riscuotendo il resto dei compagni.
-Oh bene, abbiamo qualcuno che non ha paura di parlare!- affermò il biondo, spostandosi poi verso la lavagna e afferrando il pennarello per scrivere sulla superficie bianca “poco noioso” -Altro?!- domandò, girandosi di nuovo verso gli alunni.
-Un corso anche più… interattivo?!-
-Uhm, interattivo! Mi piace, mi piace!- annuì con convinzione il prof, lasciandoli sempre più increduli ma riuscendo al contempo a infodergli un po’ del suo entusiasmo.
-Letteratura applicata alla vita!- affermò Koala, facendosi coraggio e riuscendo a lasciare per un attimo senza parole il loro nuovo, espansivo docente.
Cora sorrise, facendo arrossire appena la ragazza sulle guance, prima di appuntare anche quel suggerimento accanto agli altri.
-Qualcosa che ci rappresenti- intervenne un’altra voce ancora, facendo immobilizzare di schiena il professore.
Ci mise qualche secondo, Perona, per realizzare che era stata proprio lei a parlare e sbatté le palpebre rapida quando Cora si girò a guardarla con l’aria di uno che aveva appena scoperto l’ubicazione dello One Piece.
-Come ti chiami?- le chiese, curioso, imbarazzandola appena.
-Perona Mihawk- rispose, sostenendo il suo sguardo e grattandosi la punta del naso.
-Perona…- sussurrò quasi avesse appena scoperto una parola nuova -Molto bene!- esclamò poi, tornando a rivolgersi a tutti -Abbiamo il filo conduttore del programma di quest’anno!- affermò, mentre un lieve brusio si alzava nell’aula -Libri che vi rappresentino- proseguì la propria spiegazione il professore -Non vi lascio compiti per il momento ma entro fine mese ognuno di voi dovrà avere individuato un libro che lo rappresenti da leggere insieme e presentare ai compagni! Tutto chiaro?!- domandò, facendo annuire tutta la classe, chi scettico, chi indifferente, chi esaltato dall’idea.
La rosa si girò verso Koala, posando il gomito sullo schienale della propria sedia .
-Piace da morire anche a me!- esclamò, strabuzzando poi appena gli occhi di fronte al sorrisetto eloquente di Koala e Sugar.
-Oh dai?!-
-Non ce n’eravamo accorte!- la presero in giro, facendola arrossire violentemente.
-Eh?! Ma n-non… non in quel senso!!!- protestò, muovendosi a disagio sulla sedia .
-Dai Perona, stiamo scherzando!- le disse Koala, posando una mano sulla sua con affetto.
-Lo sappiamo che preferisci i mori!- le fece l’occhiolini Sugar, facendole strabuzzare gli occhi.
-E questo quando l’ho mai detto?!- s’informò, basita.
-Mai ma abbiamo prove concrete che è così!- sostenne con aria saputa Koala.
-Bene ragazzi, ora vediamo di fare un poco di lezione che ne dite?!- propose Cora, obbligandole a concentrarsi nuovamente su di lui.
Perona si girò trovando Izo che la fissava insistentemente e con le braccia al petto, con una strana luce negli occhi, quasi allarmata.
-Che hai?!- gli domandò, al colmo della pazienza.
-Sono sicuro che sarebbe una splendida relazione, passeremmo tutto il tempo a criticare gli altri per come si vestono e se fossi etero probabilmente ci potrei anche fare un pensiero…- snocciolò rapido il moro, facendola accigliare -… ma spero tu sia consapevole che non sono disponibile in quel senso!- mise in chiaro, lasciandola senza parole per un lungo istante.
Sbatté le palpebre un paio di volte prima di tornare in sé e guardarlo con occhi atoni.
-Cretino- si limitò a mormorare, aprendo il manuale di letteratura e concentrandosi sul prof che, tra uno scivolone e l’altro, aveva iniziato a spiegare.
Sorrise, Perona, divertita e serena. Sorrise al pensiero che quell’anno si prospettava decisamente speciale. 
  
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