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Autore: CloveRavenclaw39    21/09/2015    5 recensioni
Vi presento la famiglia, Prior. Sono abneganti, e domani i loro figli affronteranno il test attitudinale, un test che cambierà la loro vita. cosa sceglierà Caleb, il perfetto figlio abnegante? e Tris? deciderà di lasciare la sua famiglia in favore di una nuova fazione? e sua sorella? tra colpi di scena e combattimenti, riusciranno le gemelle Prior a superare l'iniziazione degli intrepidi?
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Christina, Four/Quattro (Tobias), Nuovo personaggio, Tris, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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-…ma voi due siete proprio uguali?- chiese Christina alle due Abneganti, addentando poi il suo secondo hamburger. Tris e Rid si guardarono allibite, per poi scoppiare a ridere di gusto, fino a che le guance e le pance non cominciarono a dolere.
- Noi due..-
-..uguali?-. Completarsi le frasi era una brutta abitudine, lo sapevano ma non potevano farne a meno. Rid prese un bel respiro, cercando di calmare la ridarella.
- Oh, no. Noi siamo le apoteosi- disse.
- Notte e Giorno, fuoco e acqua, cervello e cuore- continuò Tris, dando gomito alla sorella che le sorrise calorosa. Christina inarcò un sopracciglio, con un espressione tra il confuso e il sospettoso. Quelle due non gliela contavano giusta.
- In che senso?-.
- E’ difficile da spiegare. Lo capirai presto- le rispose Tris, con uno strano sorriso, copia di quello sulle labbra della gemella. Quattro ed Eric si lanciarono una strana occhiata, la prima della serata. Sembrava che tra i due non corresse buon sangue, ma d0altronde erano appena arrivate e non potevano esserne certe-
- Anche voi eravate trasfazione?- chiese quindi Rid ai due Intrepidi , con fare incurante, e a rispondere fu Eric.
- Sapevo di dovere affrontare l’invadenza dei Candidi- sospirò- ma ora ci si mettono anche i Rigidi?- rispose seccato. Rid e Tris si lanciarono lo stesso sguardo ironico e altrettanto seccato. Sembrava che i loro occhi grigi fossero stati improvvisamente percorsi da una saetta elettrica.
- Dev’essere perché siete così accomodanti…-cominciò Tris, fintamente mielosa.
-…più o meno quanto un letto di spine!- concluse la gemella. I due le guardarono allucinati, poi si alzarono e lasciarono sole le trasfazioni.
- Sto elaborando una teoria- annunciò Christina, sorridendo sotto i baffi.
- Cioè?- chiesero le due insieme.
- Che voi due avete un desiderio di morte!- e risero tutte e tre. Dopo poco se ne tornarono in camera e andarono a riposarsi, pensando a cosa li avrebbe attesi il giorno dopo. Ma quando entrarono trovarono Eric pronto ad aspettarle, mentre le guardava come un avvoltoio guarda un animale prossimo alla morte. Molto incoraggiante, pensò Rid, alzando gli occhi al cielo.
- Dovete essere nei locali di allenamento alle otto, e l’allenamento durerà fino alle sei, interrotto solo da una pausa pranzo. Poi potete fare quello che volete. Io sono un capofazione, e sorveglierò l’allenamento. Ora andate a dormire-. Era tardi, e le due gemelle a stento si reggevano in piedi. Era stata una giornata piena di emozioni, ma entrambe sapevano che la notte non sarebbe stata accomodante con loro. La tristezza per aver lasciato i loro genitori, che non avrebbero mai più rivisto, ora si faceva sentire forte e chiara, afferrando loro la gola e facendole provare la brutta sensazione di un soffocamento improvviso. Così Tris, come spesso facevano nella loro vecchia casa, si alzò, e salì nel letto della sorella, che la strinse a se, cercando di ignorare i singhiozzi di Al, che rimbombavano per tutta la camerata come una macabra ninna nanna.
 
 
Furono svegliati da un tremendo rumore di trombe, che le fece alzare subito dal letto. Rid, che odiava alzarsi male la mattina, si vestì svogliata, lanciando occhiatacce alla porta dalla quale era entrato Quattro; evidentemente incurante di cosa quel gesto le avrebbe potuto comportare. Si lavarono a turno, non senza qualche battutina da parte di due ragazzi, che sembravano più dei montoni che degli umani. Tris e Rid si vestirono uguali, facendosi la stessa identica coda: confondersi a volte si era dimostrato indispensabile, soprattutto a scuola, e quell’iniziazione non era tanto diversa da un qualche esame scolastico. Dopo dieci minuti Quattro entrò di nuovo nella camera, dicendo loro di seguirlo. Dopo vari minuti di cammino sbilenco a causa del sonno, dove solo metà del cervello si era impegnata per non farli totalmente crollare, arrivarono ad una specie di palestra: erano presenti manichini, sagome e banchi con sopra armi da lancio. Era presente anche una specie di ring, il cui tappeto da gioco era delineato da linee fosforescenti.
- L’iniziazione è divisa in tre moduli: il primo è fisico, il secondo emotivo, il terzo mentale. Qui svolgerete l’allenamento per il primo modulo, separati dagli interni, ma la classifica sarà unica a fine modulo, e quattro iniziati diventeranno esclusi- disse Eric, entrato alle loro spalle da chissà dove, facendoli sobbalzare- vi allenerete oggi e già da domani cominceranno i combattimenti. Quattro sarà il vostro istruttore, io invece sorveglierò il vostro allenamento. E ora cominciate- concluse, appoggiandosi al muro. Quattro li fece avvicinare tutti ad uno dei banconi, su cui erano posizionate delle armi.
- Dovete smontarle e rimontarle. Poi vi benderò, e dovrete fare lo stesso. Prego, cominciate pure- disse loro. Peter aveva cominciato frettolosamente a smontare la sua arma, lasciando i pezzi in giro per il tavolo, come anche gli altri. Rid invece chiuse gli occhi, e tastò con le mani l’arma, per avere un’idea di come avrebbe dovuto essere una volta integra. Cominciò quindi a smontarla, mettendo ogni pezzo in un posto preciso della sua parte di bancone. Anche Tris faceva una cosa simile, ma con un altro metodo: osservava bene i componenti cercando le differenze gli uni dagli altri. Quando ebbero finito, fu facile ri assemblare le armi, avendo disposto i pezzi in senso orario, in senso anti orario avrebbero messo ogni componente al suo posto. Quando tutti ebbero rimontato le proprie armi, chi con fatica, come Peter, Drew e Al, chi con meno fatica, come le gemelle ed Edward, un ragazzone che sembrava abbastanza gentile, nonostante fosse una montagna in confronto a loro. Quindi Quattro bendò uno ad uno i ragazzi e fece partire dei cronometri posti davanti al loro banco. Velocemente Tris smontò la pistola mettendo i pezzi in senso orario. Quando non ebbe più niente in mano, prese il primo pezzo a destra e lo ricongiunse con il precedente, fino ad avere in mano l’arma completa. Quindi battè la mano sul cronometro. Mentre si alzava la benda vide che la sorella faceva lo stesso. Le due si sorrisero, e attesero che tutti finissero. Edward aveva fatto un tempo migliore di loro, e anche Peter. Ma quando Quattro disse loro di provare le armi, mostrando loro la giusta posizione per sparare ecc, quella del candido sparò indietro, rischiando di colpire Will. Rid non ebbe problemi a sparare: avere un’arma in mano la faceva sentire potente. Sparò senza problemi, e così la sorella, che aveva una mira invidiabile, tanto da suscitare la gelosia di una candida grassa. Come primo giorno non era andato affatto male, e le due si diedero contemporaneamente un pugnetto sulla spalla. Stavano perdendo tempo aspettando che Eric, uscito per un problema, tornasse e vedesse i loro punteggi, che un ragazzo entrò, accostandosi a Quattro. Era alto, aveva i capelli ricci e neri, grandi occhi blu, e un sorriso ironico sulle labbra. I trasfazione non ci badarono molto, ma quando lo sguardo del ragazzo si posò sulle iniziate, un’espressione sbalordita gli si dipinse sul viso.
- Non ci credo! Liv Prior tra gli Intrepidi!-. Come richiamata da quel commento, fatto a voce fin troppo alta, la bionda si girò, sgranando gli occhi.
- Oh no! Sei una persecuzione!- esclamò, mentre il ragazzo le si avvicinava. Era molto alto, e per guardare la bionda negli occhi dovette curvare un po’ la schiena, seguito da Quattro, curioso.
- Al massimo la persecuzione sei tu, dato che io ho scelto gli Intrepidi due anni prima di te, Liv Prior-. Deliverance arcuò le sopracciglia, lanciandogli un’occhiata al vetriolo.
- Non chiamarmi Liv- sibilò, gelida. Lui alzò le mani e sorrise strafottente, proprio mentre entrava Eric.
-Carter, non infastidire le rigide: non sia mai che corrano dalla mamma- le sbeffeggiò il capofazione. Le mani di Rid si strinsero pericolosamente in due pugni, tanto da sbiancare le nocche, pugni che il ragazzo guardò spaventato. Ricordava bene cos’era successo la prima volta che un suo amico l’aveva chiamata Rigida, e non era finita bene.
- Trasfazione, i punteggi di oggi- disse per poi appendere un foglio e andare dai due Intrepidi.
- Non ti conviene chiamarle Rigide, Eric- sussurrò il moro. Il capofazione gli lanciò un’occhiata stranita.
- E perché scusa? Chris loro sono delle Rigide-. Christopher Carter rise.
- Ti ricordi che tre anni fa James rimase in ospedale per tre mesi?- chiese, e io due lo guardarono confusi.
- Si, e allora?-. Chris si girò verso le teste bionde tra gli iniziati.
- Disse di essere caduto, ma nessuno ci credette perché era quasi morto sgozzato. Io ero presente, e posso dirti con certezza che è stata Deliverance Prior a sgozzarlo quasi a morte con un archetto di violino, perché lui l’aveva chiamata Rigida a lezione-. Eric rise.
- Scherzi? Quello scricciolo abnegante!-
- Già…proprio perché era un abnegante non si è fatta scoprire. Credimi, Eric, quella ragazzina è spietata, ucciderebbe chiunque osasse dire qualcosa contro di lei o sua sorella. Il peggio è che è anche furba e aspetta il momento migliore per attaccare- ammise Chris, per poi andare via con Eric, mentre Quattro, turbato da quel racconto, accompagnava i trasfazione alla mensa, ricordandosi di tenere d’occhio quelle due gemelle. Il pranzo passò sereno, almeno finchè i trasfazione non videro la loro tabella punti: Edward era primo, seconda Rid, terza Tris, quarto Will, quinto Peter, sesta Christina, settimo Drew, nono Al e ottava Molly. La decima era Myria, la ragazza di Edward.
 - Come primo giorno non male!- Il ragazzo che era venuto in palestra si sedette accanto a Will, appoggiando il mento sulle mani intrecciate.
- Dimmi Liv, contenta di aver scelto gli Intrepidi?- disse, guardando sorridente la gemella accanto a Quattro, che ridacchiò.
- Io sono Tris!- Chris sorrise.
- Si, lo sapevo- per poi girarsi verso l’altra gemella, in attesa di una risposta, che arrivò forte e chiara.
- Ma farti gli affari tuoi no, Carter?- chiese fredda. Poi fece un’espressione pensierosa.
- James McChane è ancora un intrepido?-. James era il ragazzo che aveva quasi ucciso tre anni prima. Tris guardò la sorella con rimprovero.
- Rid…smettila-.
- Non sto facendo niente!- esclamò l’altra sgranando gli occhi con espressione sorpresa. Tris la guardò crucciata.
- Invece si, stai macchinando. Rid, se ti avvicini a lui giuro che…-
- Si, si, me la fai pagare. Lo dicevo solo a scopo didattico. Se raccontasse la sua testimonianza forse Peter e Drew, Molly, Eric e tutti gli altri la smetteranno di chiamarci Rigide- le disse, addentando il panino. Christina scosse la testa, attirando l’attenzione di tutti al tavolo.
- Oh, non smetteranno mai. Peter è il male fatto persona. Da piccoli faceva i dispetti agli altri bambini, e quando comparivano i genitori fingeva di piangere raccontando balle. E le persone gli credevano, perché eravamo candidi e non potevamo mentire-. Il suo racconto fece riflettere Tris su che razza di persona fosse Peter, quando sentì la sorella ridacchiare.
- Che ridi?- chiese. Lei alzò le spalle indicando Chris, con un baffo di senape. Allora anche Tris cominciò a ridacchiare, e Quattro e Will e tutti gli altri. Chris li guardò non capendo.
- Cosa c’è?- chiese confuso. Quindi Rid prese un fazzoletto, e sporgendosi sulla tavola, glielo appiccicò sulle labbra.
- Sembri un bambino Carter!- lo rimproverò, ma lui dopo essersi pulito le sorrise.
- E tu una mammina premurosa Prior-. Fece appena in tempo ad alzarsi per schivare un oggetto volante non ben identificato che la bionda gli lanciò incavolata., facendo ridere i ragazzi, e ridacchiare Quattro.
- Io quello proprio non lo sopporto!- ringhiò Rid, una volta che il ragazzo si fosse alzato, fulminandolo con un’occhiataccia e guardandolo intensamente, come a fargli scoppiare la testa con il pensiero.
- Ma perché? È così simpatico, e anche carino- esclamò Christina innocentemente all’inizio, ma con malizia verso la fine della frase. L’occhiata che le dedicò la bionda fu tutto un programma. Tris si sentì in obbligo di spiegare.
- Carter le da fastidio dal primo giorno di scuola-
- Ma è più grande- fece notare Will da bravo erudito, ricevendo diverse occhiate che dicevano ‘ma no?’ e ‘taci e fammi ascoltare’.
- Alcuni corsi facoltativi, come quello di arte e musica, erano senza età- spiegò Tris ridacchiando – all’inizio ci prendeva solo in giro, poi R gli ha risposto per le rime, e lui ha cominciato a punzecchiarla per divertimento, e da allora è guerra continua!-. La conversazione rimase leggere e divertente, fino al pomeriggio, dove, di nuovo nella sala, dovettero affrontare un altro allenamento.


Writer's corner
ciao a tuttiiii! sta volta sono stat puntualissima, eh? eh? EH? quindi mi lasciate qualche altra recensione? E a proposito di recenzìsioni, ringrazio calorosamente Alex_001, mommia0601 ( ho sempre paura di sbagliare a ascrivere il tuo nome <3) e anche alla mia adoratissima Lucy_susan, spero che questo capitolo ti piaccia, Lu! a presto e bacioni
Jules
  
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