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Autore: partyponies    22/09/2015    1 recensioni
Twoshot
#1: Annabeth ha urgente bisogno di un vestito e il fato vuole che a "servirla" ci sia un certo tipo moro.
#2: Percy ama Annabeth, ma non le sue idee strampalate(anzi, forse anche quelle).
▬Percabeth[Modern!AU]
Genere: Comico, Demenziale, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Annabeth Chase, Percy Jackson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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A/N: ho continuato la os su consiglio di Annabeth_Granger yeye ( scusa per l'immenso ritardo btw) ️ quindi, per vostro piacere/dispiacere ( a voi l'ardua sentenza), ecco qua una flashfic sul continuo di 'All About that dress'. Vi ricordo che il rating è verde per un motivo, non pensate male. Mi imbarazzo a scrivere certe cose.
Piccoli avvertimenti tecnici: so che sono una scrittrice in erba- ma molto in erba- quindi so che le mie pubblicazioni non sonotanto attese, ma non è quello il punto; volevo solo avvisare tutti quelli che mi hanno scritto di scrivere altre Percabeth che, sì, lo farò, ma molto più avanti perché a) devo disintossicarmi, b) sono effettivamente a corto d'idee ( se ne avete qualcuna carina nviatela per MP) e c) devo dare più spazio agli altri fandom( quali Doctor Who,TMI,Hunger Games e Infernal Devices). Ancora, tutte le mie storie sono in fase di revisione che sembra lunghissima per via della scuola  ma questi sono dettagli.
Detto ciò, buona notte e buona lettura.

-Fa male?

Percy fissò Annabeth,  la sua ragazza di quasi sei mesi ormai,  con sguardo indagatore. L'espressione sul suo volto non lasciava trasparire alcun tipo di emozione, facendo così cadere Percy nel dubbio più assoluto.  Provava dolore ? Le piaceva  o no?Erano questi i quesiti  irrisolti che popolavano la mente del ragazzo.

-Non credo che entri- continuò,  dal momento che Annabeth non si degnava di rispondere. Alcune volte avrebbe voluto essere intelligente come lei,  così avrebbe capito in un batter d'occhio a cosa stesse pensando; ma, riflettendoci bene,  tutti quei pensieri e quella matematica di cui era  tanto appassionata gli avrebbero procurato un forte  mal di testa.

- E allora spingi- suggerì la bionda, sussurrando le parole con un po' l'imbarazzo, per paura che qualcuno potesse sentirli. Sebbene fosse veramente molto intelligente e straordinaria, alcune volte Annabeth aveva idee molto strampalate. Percy aveva imparato ad amare anche quel lato del suo carattere, perché la rendeva più umana.

Si erano baciati durante il loro terzo appuntamento,  a Central Park, e da quel momento Percy aveva cominciato ad essere sempre più attratto da lei,  fino ad amarla così tanto che probabilmente non è sano per la salute.

-Annabeth- disse Percy.  Rispose con un mugolio soffocato.  - Sii sincera.

La sentì sospirare. - In effetti- cominciò- me la sento un po' stretta.

Percy annuì,  comprensivo. Annabeth era testarda e avrebbe fatto di tutto pur di raggiungere il suo intento- anche a costo di soffrire. Lui non gliel'avrebbe mai e poi mai permesso.

-Devo solo fare più pratica- confessò la bionda. La luce le rifletteva sui capelli,  facendoli apparire ancora più chiari, come un'areola.

Percy le sorrise.  -È comprensibile, Ann- la confortò,  perché sapeva che odiava non saper fare qualcosa.

-E se si rompe?

Il ragazzo sorrise.  -Quello sì che sarebbe un bello spettacolo.

-Volevo chiedere un consiglio a Piper,  ma sarebbe stato imbarazzante... per me, in primis,  e per certi versi anche per te.

Percy aggrottò le sopracciglia.  Aveva incontrato l'amica di Annabeth, Piper,  una ragazza bella - ma non quanto Annabeth,  a parer suo- e disponibile ad aiutare e dare consigli ai suoi amici soprattutto  in fatto di moda ed amore. - Come lo sarebbe?

- Mi prenderebbe in giro per l'eternità se sapesse che non so fare questo!- mise le mani nei capelli con fare disperato;  Percy le prese delicatamente i polsi e la fissò intensamente.

- Io non ci vedo nulla di male- la rincuorò, dandole un breve bacio a fior di labbra. Annabeth era nervosa,  poteva intuirlo dal fatto che si mordesse in continuazione il labbro inferiore o che si portasse una ciocca di capelli dietro l'orecchio,  sebbene non c'è ne fosse bisogno.

-Perce? - domandò. Il modo in cui pronunciava il suo nome lo faceva sentire sempre in un certo modo indescrivibile, come se le farfalle avessero divorato il suo stomaco e le sue gambe fossero diventate di gelatina.  Alzò lo sguardo e aspettò che continuasse.  -Dici che tua madre ci rimarrà male se non porto le scarpe con i tacchi al suo matrimonio?

Percy sorrise.  Questo lato di Annabeth- quello un po' insicuro, che la mandava in tilt per ogni piccola minuzia- era uno dei suoi preferiti. - Sarà così felice di vederti che neanche se ne accorgerà- disse. -Tra l'altro,  come ho detto, cosa c'è di imbarazzante nel non saper camminare con i tacchi? Io non lo so fare,  ad esempio.

Annabeth gli diede un pugno sulla spalla.  - Andiamo.  Odio fare shopping,  in qualsiasi modo.

 

   
 
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