A/N:
ho continuato la os su consiglio
di Annabeth_Granger yeye ( scusa per l'immenso ritardo btw) ✌️ quindi,
per vostro piacere/dispiacere ( a voi l'ardua
sentenza), ecco qua una flashfic sul continuo di 'All About that
dress'. Vi
ricordo che il rating è verde per un
motivo, non pensate male. Mi imbarazzo a scrivere certe cose.
Piccoli avvertimenti tecnici: so che sono una scrittrice in erba- ma
molto in
erba- quindi so che le mie pubblicazioni non sonotanto attese, ma non
è quello
il punto; volevo solo avvisare tutti quelli che mi hanno scritto di
scrivere
altre Percabeth che, sì, lo farò, ma molto
più avanti perché a) devo
disintossicarmi, b) sono effettivamente a corto d'idee ( se ne avete
qualcuna
carina nviatela per MP) e c) devo dare più spazio agli altri
fandom( quali
Doctor Who,TMI,Hunger Games e Infernal Devices). Ancora, tutte le mie
storie
sono in fase di revisione che sembra lunghissima per via della scuola
ma
questi sono dettagli.
Detto ciò, buona notte e buona lettura.
-Fa
male?
Percy
fissò Annabeth, la sua ragazza di quasi sei mesi
ormai, con sguardo indagatore. L'espressione sul suo volto
non lasciava
trasparire alcun tipo di emozione, facendo così cadere Percy
nel dubbio più
assoluto. Provava dolore ? Le piaceva o no?Erano
questi i quesiti
irrisolti che popolavano la mente del ragazzo.
-Non
credo che entri- continuò, dal momento che
Annabeth non
si degnava di rispondere. Alcune volte avrebbe voluto essere
intelligente come
lei, così avrebbe capito in un batter d'occhio a
cosa stesse pensando;
ma, riflettendoci bene, tutti quei pensieri e quella
matematica di cui
era tanto appassionata gli avrebbero procurato un forte
mal di
testa.
-
E allora spingi- suggerì la bionda, sussurrando le parole
con un
po' l'imbarazzo, per paura che qualcuno potesse sentirli. Sebbene fosse
veramente molto intelligente e straordinaria, alcune volte Annabeth
aveva idee
molto strampalate. Percy aveva imparato ad amare anche quel lato del
suo
carattere, perché la rendeva più umana.
Si
erano baciati durante il loro terzo appuntamento, a
Central Park, e da quel momento Percy aveva cominciato ad essere sempre
più
attratto da lei, fino ad amarla così tanto che
probabilmente non è sano
per la salute.
-Annabeth-
disse Percy. Rispose con un mugolio soffocato.
- Sii sincera.
La
sentì sospirare. - In effetti- cominciò- me la
sento un po'
stretta.
Percy
annuì, comprensivo. Annabeth era testarda e
avrebbe
fatto di tutto pur di raggiungere il suo intento- anche a costo di
soffrire.
Lui non gliel'avrebbe mai e poi mai permesso.
-Devo
solo fare più pratica- confessò la bionda. La
luce le
rifletteva sui capelli, facendoli apparire ancora
più chiari, come
un'areola.
Percy
le sorrise. -È comprensibile, Ann- la
confortò,
perché sapeva che odiava non saper fare qualcosa.
-E
se si rompe?
Il
ragazzo sorrise. -Quello sì che sarebbe un bello
spettacolo.
-Volevo
chiedere un consiglio a Piper, ma sarebbe stato
imbarazzante... per me, in primis, e per certi versi anche
per te.
Percy
aggrottò le sopracciglia. Aveva incontrato l'amica
di
Annabeth, Piper, una ragazza bella - ma non quanto Annabeth,
a
parer suo- e disponibile ad aiutare e dare consigli ai suoi amici
soprattutto
in fatto di moda ed amore. - Come lo sarebbe?
-
Mi prenderebbe in giro per l'eternità se sapesse che non so
fare
questo!- mise le mani nei capelli con fare
disperato; Percy le
prese delicatamente i polsi e la fissò intensamente.
-
Io non ci vedo nulla di male- la rincuorò, dandole un breve
bacio a fior di labbra. Annabeth era nervosa, poteva intuirlo
dal fatto
che si mordesse in continuazione il labbro inferiore o che si portasse
una
ciocca di capelli dietro l'orecchio, sebbene non
c'è ne fosse bisogno.
-Perce?
- domandò. Il modo in cui pronunciava il suo nome lo
faceva sentire sempre in un certo modo indescrivibile, come se le
farfalle
avessero divorato il suo stomaco e le sue gambe fossero diventate di
gelatina.
Alzò lo sguardo e aspettò che
continuasse. -Dici che tua madre ci
rimarrà male se non porto le scarpe con i tacchi al suo
matrimonio?
Percy
sorrise. Questo lato di Annabeth- quello un po' insicuro,
che la mandava in tilt per ogni piccola minuzia- era uno dei suoi
preferiti. -
Sarà così felice di vederti che neanche se ne
accorgerà- disse. -Tra l'altro,
come ho detto, cosa c'è di imbarazzante nel non
saper camminare con i
tacchi? Io non lo so fare, ad esempio.
Annabeth
gli diede un pugno sulla spalla. - Andiamo.
Odio fare shopping, in qualsiasi modo.