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Autore: Flowerina    27/09/2015    3 recensioni
Cosa succederebbe se una normale ragazza, semplicemente guardando una puntata del suo telefilm preferito, si ritrovasse protagonista di una situazione surreale? Leggete e lo scoprirete!
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Gwen/Artù, Merlino/Morgana
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo 8
 
Stavo soffocando, lentamente le forze svanivano dal mio corpo insieme con l’ossigeno. Tentai di oppormi, di manifestare i poteri che Mordred sosteneva avessi, ma non riuscii neppure a muovermi e, poco a poco, cominciai ad abbandonarmi fino ad arrendermi alla morte. Stava arrivando, la potevo sentire; la vista mi si offuscò, mi accasciai a terra e persi i sensi.
Mi risvegliai poco dopo e, aprendo gli occhi, vidi Merlino che mi osservava preoccupato.
“Sei morto?” gli chiesi.
“No, sciocca, e non lo sei neppure tu!” mi rivelò, sorridendo.
Scattai a sedere con tale velocità, che per qualche secondo vidi tutto offuscato.
“Non dovresti fare movimenti bruschi, sei ancora debole” mi disse Merlino, rigettandomi contro il cuscino. “Gaius ci ha impiegato un po’ per farti rinvenire” aggiunse.
“Cosa è successo?” gli domandai a bruciapelo.
“Mentre Mordred era occupato ad ucciderti, io mi sono slegato e ho usato i miei poteri per stenderli tutti” mi spiegò lui. “Non se lo aspettavano, quindi sono riuscito a sopraffarli senza difficoltà; ma non passerà molto prima che tornino all’attacco.”
“Lo so” dissi io. “A quanto pare, ritengono che io sia qualcuno che, palesemente, non sono. Chissà perché …”
“Milena, mi dispiace dirtelo così” cominciò Merlino, “ma tu sei quella che loro credono tu sia.”
“Ma cosa stai dicendo?!” esclamai io, ridacchiando.
“Milena, è vero: tu sei una maga” disse lui, serio. “Probabilmente, la maga più potente di tutti i secoli.”
“Io, una maga?!” dissi, guardandolo scettica. “Non puoi dire sul serio, Merlino. Avrei usato i miei poteri per liberarci da Mordred, se lo fossi stata!”
“Ancora non hai i poteri” spiegò lui. “Non so il perché, è molto strano.”
“In che senso ‘è molto strano’?” gli chiesi. “Merlino, cosa sta succedendo?”
“Quando sei comparsa nella mia stanza qualche giorno fa, non ho capito subito chi fossi” cominciò a spiegare. “Ma il drago mi ha parlato di te, in passato. Allora, non compresi cosa volesse dire; ma, sentendo le parole di Mordred e Meddorr, tutto mi è risultato chiaro.”
“Sono felice per te, Merlino!” esclamai, sarcastica. “A me non è chiaro nulla!”
“Il drago mi ha parlato di una profezia” continuò il mago, come se non fosse stato interrotto. “Mi ha detto che Mordred sarà causa della morte di Artù, se non riuscirò a fermarlo prima. Ma ha aggiunto che Mordred non potrà vincere, se in mio aiuto giungerà dal futuro il mago più potente di tutti i secoli, discendente mio e di Morgana.”
“Discendente tuo e di Morgana?” gli feci eco io. “Ma voi non avete figli … e non credo li avrete mai!” aggiunsi.
“Morgana è incinta, Milena” mi rivelò Merlino, lasciandomi con la bocca spalancata. “Me l’ha confessato stamattina, ma lo sa già da due mesi.”
“Cosa? Ma non è possibile … voi non … lei diventa …” tentai, senza sapere più cosa dire.
“Credo che il problema stia nel fatto che tu creda ancora di trovarti in un ‘telefilm’” mi spiegò, sottolineando l’ultima parola.
“Non ti ci mettere anche tu, Merlino” feci io, arrabbiata. “Sono in un telefilm, perché voi avete lo stesso aspetto. Inoltre, lo stavo guardando prima di finire qui.”
“Per quanto riguarda il nostro aspetto, penso che tu ci veda così perché è così che ci conosci” disse il ragazzo. “Hai associato dei volti noti a delle persone che non hai mai conosciuto.”
“E va bene, mi trovo su Scherzi a parte, vero?” lo interruppi, cercando delle videocamere nella stanza.
“Guarda il tuo nome, Milena” fece Merlino, insistente. “Milena Morrango sta per Merlino-Morgana. Tu sei la nostra discendente, mettitelo in testa. E prima lo accetterai, prima potremo capire perché i tuoi poteri non si siano ancora rivelati.”
“Morrango è il cognome di mio padre” tentai io, disperata. “Allora, anche lui è tuo discendente?”
“Lo è” confermò Merlino. “Ce ne saranno stati tanti, nel corso della storia. Ma solo tu porti un nome e cognome che, anagrammati, formano il mio e quello di Morgana. Tu sei la maga della profezia.”
“Milena è il nome di mia nonna” disse di getto, un po’ scioccamente.
“Sì, ma solo tu porti un nome e cognome che, anagrammati …”
“… formano il tuo e quello di Morgana” conclusi io per lui. “E ora che si fa?”
“Si va dall’unico che possa aiutarci in questo momento” disse. “Andiamo dal drago.”
 
***
 
“Vi aspettavo” disse Kilgarrah, non appena ci vide spuntare.
“Cosa dobbiamo fare, ora?” gli chiese Merlino.
“La ragazza è finalmente giunta” disse il drago. “Si è compiuto ciò che era stato profetizzato. È tempo che la maga torni da dove è partita.”
“Ma non devo aiutare Merlino a sconfiggere Mordred?” mi intromisi.
“Devi” disse lui, semplicemente.
“Quindi, non devo tornare subito a casa” gli feci notare.
“Devi aiutare Merlino, tornando a casa” ribatté lui.
“Ma come?” chiesi io, che non vedevo il nesso tra le due cose.
“Lo capirai” rispose.
“Cosa dobbiamo fare?” domandò nuovamente Merlino.
“Conduci la ragazza e Artù al lago, e fai recuperare Excalibur al principe” ordinò. “Quando Artù sarà riemerso con la spada, tu, Milena, prendilo per mano e chiudi gli occhi, desiderando intensamente di tornare a casa. Quando li riaprirai, se tutto andrà per il meglio, capirai ogni cosa.”
“Ma io non voglio tornare” replicai. “Non ora, almeno. Devo aiutare Merlino.”
“Se non tornerai, non lo potrai aiutare” disse il drago, come se fosse la cosa più scontata del mondo.
“Non ho ancora i miei poteri” gli ricordai.
“Li avrai, quando avrete fatto come vi dico” ci rivelò. “La tua magia è legata ad Artù e ad Excalibur. Vedrai. Ora andate, e fate quello che vi ho detto.”
 
***
“Spiegami, Merlino: perché ho dovuto interrompere l’allenamento e seguirvi nel bosco?” chiese Artù, irritato.
Erano passate alcune ore da quando avevamo lasciato il drago, e Merlino, dopo aver alquanto faticato per convincere il principe a venire con noi, ci stava guidando verso il famoso lago in cui aveva gettato Excalibur.
“Ve l’ho detto, zuccone: pensiamo di aver individuato dove si nasconde Meddorr” rispose, seccato.
A quanto pare, così mi aveva raccontato Merlino, Artù aveva dimenticato tutto ciò che era successo la sera precedente, quindi il mago aveva dovuto inventare che aveva sorpreso Meddorr a parlare con gli uomini che avevano tentato di rapirmi.
“Ho capito, testa di fagiolo” replicò Artù. “Ma perché stiamo andando da lui solo noi tre e col buio? Non credo sia una mossa intelligente!”
“Vi ho detto anche questo” inventò Merlino, sbuffando. “Ho portato Milena per farle vedere che Meddorr è malvagio, dal momento che lei non ci crede. Non dobbiamo attaccarlo, ma solo spiarlo. Se però dovesse sorprenderci, ci sareste voi a difenderci.”
“Continua a sembrarmi una mossa stupida!” commentò Artù, e io non potei fare a meno di pensare che la storia inventata da Merlino non fosse adeguata: come avrebbe fatto a convincerlo a gettarsi nel lago per recuperare la spada?
Giungemmo a destinazione che già era buio; il lago era fantastico e risplendeva di una luce innaturale, mentre le lucciole volavano sulla sua superficie.
“E ora, Merlino?” domandò il principe. “Dov’è Meddorr?”
“Forse arriverà più tardi” mentì il ragazzo.
“Cos’è quel bagliore in fondo al lago?” mi intromisi io, per togliere Merlino dagli impacci.
“Cosa?” chiese Artù.
“Ho visto qualcosa che luccica” inventai.
“Forse è la refurtiva nascosta da Meddorr e i suoi” tentò il mago.
“Vado a vedere” dissi io, sperando che Artù proponesse cavallerescamente di gettarsi al posto mio.
Feci per buttarmi, ma il principe mi fermò.
“Vado io” disse, e si gettò.
Riemerse poco dopo con Excalibur in mano, e la portò a riva.
“Era una spada” ci disse. “Una spada perfetta. Chissà chi l’ha gettata nel lago …” disse tra sé, soppesando Excalibur.
Merlino mi fece segno di procedere e io, avvicinandomi ad Artù, gli presi la mano e la tenni stretta nella mia.
“Cosa fai?” mi chiese, distogliendo lo sguardo dalla spada.
Excalibur cominciò a brillare e io, approfittando del diversivo (il principe si era voltato a guardare la fonte di luce), chiusi gli occhi e desiderai con tutta me stessa di tornare a casa. Seppi che aveva funzionato ancor prima di aprire gli occhi. Mi sentii forte come mai nella mia vita e, attraverso gli occhi chiusi, notai che la luce si era intensificata: capii che era giorno e che, a giudicare dall’odore salmastro, mi trovavo sulla spiaggia. Sentii la mano di Artù scivolare nella mia e, aperti gli occhi, vidi che aveva perso i sensi.
“Finalmente è tornato!” esultò una voce.
Mi voltai indietro e vidi che a parlare era stato Merlino, non quello che avevo appena lasciato, ma un Merlino anziano, con barba e capelli lunghi e bianchi.
“Lo aspetto da molti, lunghi anni” aggiunse.
“Tu sei il Merlino che ho appena lasciato a Camelot?” chiesi, pur conoscendo la risposta.
“Sì e no” mi rispose. “Mettiamola così: ho spento molte candeline per arrivare a questo punto!”
Osservai il mare, assorta nei miei pensieri, e la città di Messina lì di fronte.
“Perché lui è qui?” domandai, indicando Artù.
“È tempo che Avalon risorga” mi rispose con semplicità.
“Allora era tutto vero” riflettei. “Attendi da secoli il suo arrivo, ma non doveva rinascere: Artù doveva giungere dal passato.”
“E perché ciò accadesse, erano necessari i poteri congiunti di Merlino e Morgana, di un nostro discendente, i tuoi poteri” rivelò il mago.
“Avalon dovrà risorgere tra Reggio e Messina?” domandai.
“Proprio così” confermò Merlino. “Mai sentito parlare del fenomeno della fata Morgana?”
“È quello per cui Messina sembra più vicina a Reggio?” tentai di ricordare.
“Sì, quello” disse Merlino. “La città che si vede vicina non è Messina, ma Avalon: freme per tornare a vivere di nuovo, e i suoi poteri si manifestano da anni così.”
“Ma dove si trova?” chiesi. “E come faccio a farla tornare?”
“Artù ed Excalibur sono essenziali” rivelò  Merlino. “Come anche i tuoi poteri. Quanto al luogo in cui è ubicata, il mito di Atlantide è in realtà quello di Avalon: si trova sott’acqua, nelle profondità più oscure e mai raggiunte da vita umana. Per quanto riguarda il modo per farla riemergere, toccherà a te scoprirlo: io non lo conosco. Ma sta’ attenta, l’impresa non sarà semplice: oltre a te e Artù, sono arrivati nel presente anche Meddorr e Mordred. Stanno riorganizzando le forze e, poi, attaccheranno. Sfrutta il tempo a disposizione per spiegare ogni cosa al principe, poi mettiti al lavoro: ogni attimo è prezioso.”
“Tu non mi aiuterai?” gli chiesi.
“Il mio tempo è scaduto” disse. “Il mio compito era accogliervi al vostro arrivo. Ora posso andarmene felice.”
“Ma io non posso farcela senza aiuto” replicai.
“Ce la farai” disse e, senza aggiungere altro, si immerse lentamente in acqua, sempre più giù, finché di lui non rimase più nulla.

TO BE CONTINUED
 

Angolo autrice
La storia è giunta al termine, ma lascio in sospeso il finale. Per il momento, preferisco prendermi una pausa. Se ne avete voglia, siete liberi di immaginare il prosieguo: mi farebbe piacere. Ringrazio tutti quelli che hanno recensito e seguito “Ritorno al passato” e spero che la mia storia vi abbia permesso di trascorrere un po’ più lietamente il tempo che avete impiegato per leggerla. Mi scuso per le lunghe pause tra un capitolo e l’altro, ma gli impegni della vita reale non mi hanno permesso di scrivere con frequenza costante. Preciso che la storia è nata di volta in volta, e la trama non era stabilita sin dall’inizio: per questo motivo, alcuni caratteri che avevo previsto in un primo momento, poi non sono stati rispettati (vedi la coppia Gwen/Artù). Grazie ancora a tutti e alla prossima.
Flowerina
 
   
 
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