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Autore: Kaguya    29/09/2015    2 recensioni
Salve, questa è una raccolta di flash-fic/drabble/oneshot ispirate alla poesia omonima di Fernando Pessoa. I capitoli riprenderanno i temi proposti dalla poesia in questo ordine:
1. Interruzione / Nuovo cammino
2. Caduta / Passo di danza
3. Paura / Scala
4. Sogno / Ponte
5. Bisogno / Incontro
Pairing: RuHana
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Restano Tre Cose
2. Caduta / Passo di Danza



Non c'era salvezza.
Nessun appiglio a cui aggrapparsi per contrastare la marea. Quelle onde impazzite che spingevano i suoi pensieri sempre più alla deriva.
Nelle orecchie solo il rombo del sangue. Sulla pelle un sapore salato.
Lenzuola bianche come vele abbandonate al volere del vento, impossibili da ammainare.
L'angosciante sensazione di essere risucchiato in un gorgo quando gli occhi impattarono contro quelle perle blu notte.
Un sospiro che lo trascinava via come il canto di una sirena. Molto più potente.
Non poteva nulla. E questa consapevolezza lo fece affondare più in profondità.
Non c'erano argini. Nessuna difesa.
Le mura erano cadute.
Niente più scuse. Nessuna remora.
Ma soprattutto non c'erano confini.
Distinguere dove finisse il suo respiro e iniziasse quello di Kaede era impensabile.
Le labbra si saccheggiavano a vicenda in una lotta senza fine.
Quanto erano stati sciocchi a pensare di poter sfuggire a tutto quello?
I proclami d'odio sprecati, i pugni che non riuscivano a fare male quanto uno sguardo negato.
L'orgoglio. Cosi tanto orgoglio...Le regole. I limiti.
Quel gioco di contrattazioni, di compromessi venuti male. E i nuovi proclami d'odio.
E quelli d'amore un attimo dopo.
Le finzioni e le distanze prese per non rischiare. Senza mettersi in gioco. Senza farsi male.
Stare in salvo nelle proprie fortezze.
Le prime crepe. E poi in quel pomeriggio di fine autunno il crollo.

“Vieni da me...”

Era stato un sussurro, quasi coperto dal fruscio delle foglie rosse che cadevano al suolo nel cortile della scuola.
Il silenzio timido che li aveva accolti in casa. E poi gli occhi che si parlavano, e timidi non lo erano per niente.
I primi passi di una danza vecchia come il mondo, sul divano.
La fuga su per le scale. Un rincorrersi che era finalmente un trovarsi.
Una coreografia perfetta.
Incastri di gambe e sorrisi complici.

Hanamichi non poteva fare a meno di pensare che se quello era il prezzo dello scoprirsi, dell'abbassare finalmente la guardia, era ben disposto a lasciarsi andare in caduta libera.
Le braccia di Kaede, strette attorno alla sua schiena, erano l'unica difesa di cui aveva bisogno.


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Capitolo due...vai con una flash-fic!!
Stasera mi sentivo romantica...spero di non aver scritto una roba inutilmente smielata...in quel caso chiedo venia! Grazie come sempre per l'attenzione se siete arrivati fin qui :)
A presto!

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