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Autore: Gremilde    29/09/2015    5 recensioni
Questa è la prima fanfiction che scrivo e che decido di pubblicare sugli shugo chara. E' una storia che sto scrivendo con l'aiuto delle mie sorelline, anche loro appassionate dell'anime.
Non posso dirvi se all'interno della mia storia ci saranno degli spoiler. Non conosco il manga e dell'anime ho visto solo una parte. Questo racconto, è nato dopo aver visto Ikuto stare male per colpa dell'energia X contenuta nel suo violino. Non ho ancora visto cosa accadrà da lì in poi... Questo è ciò che immagino io...
Genere: Fantasy, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amu Hinamori, Ikuto Tsukiyomi, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Attacco al Royal Garden

I Guardiani accompagnarono gli adulti al Royal Garden, aspettarono che prendessero posto al tavolo rotondo e poi chiusero a chiave le porte, in modo tale che nessuno potesse disturbarli.
Sakura guardandosi intorno sorrise, le sembrava di essere tornata indietro nel tempo: quel posto non era cambiato granché da quando lei era adolescente.
- Qua dentro il tempo si è fermato. – borbottò Takuumi muovendosi a disagio sulla sedia – Mi sento fuori posto esattamente come anni fa.
- È tuo diritto stare qua. – lo contraddisse Sakura – Sei un ex-Guardiano. – lo fissò – Sei l’Oracolo.
- Già. – bofonchiò appoggiando le braccia sul tavolo, era stanco e avrebbe voluto andare a riposare.
- Siamo tutti presenti. – disse il Jack’s Chair portando un vassoio con del tea e della cioccolata calda – Possiamo iniziare la riunione.
- Manca un ex-Guardiano. – lo contraddisse Sakura prendendo una tazza di tea con un sorriso gentile.
- Latte e zucchero? – le domandò Takuumi cambiando discorso.
- No grazie. – si girò a guardarlo - Non mi piace il tea all’inglese. – scosse la testa.
Ascoltando il rumore della fontana del Royal Garden, i Guardiani e gli adulti sorbirono le bevande calde. I ragazzi avevano molte domande da porre, ma sapevano che affrettare i tempi non sarebbe stato produttivo: a tempo debito, avrebbero saputo tutto.

Sakura fu la prima a finire il suo tea, il suo sguardo era perso all’interno del giardino, osservava i fiori e le farfalle che si muovevano leggere tra essi e ricordava quanto fosse stata felice lì dentro con i suoi amici e con Takuumi al suo fianco. Dei tempi in cui erano una “coppia”, prima che l’arrivo del nemico e del seme del dubbio, alimentato dalla gelosia di Tsukasa, cambiasse le cose.
- Miraboshi. – la chiamò lui intuendo i suoi pensieri – Torna nel presente. Il passato ormai è andato.
- Sei antipatico. – gli sorrise alzandosi – E non ho voglia di ascoltarti… Per adesso non sono la Custode, sono semplicemente una donna, giovane, che ha voglia di godersi questo splendido giardino. – e, facendogli la linguaccia, corse tra i percorsi del giardino alla ricerca del suo posto segreto.
- Sakura! – la richiamò Tsukasa, ma lei finse di non sentirlo e continuò il suo peregrinare fino a che trovò lo stradello che cercava, quello nascosto dalle rose canine.
Attorno al tavolo, si levò un leggero mormorio; il Preside si alzò e chiedendo ai due ragazzi dei Guardiani di aiutarlo, andò a prendere dei documenti per iniziare la riunione.
Amu osservava pensierosa Takuumi, si chiedeva se avesse mai conosciuto Ikuto e sul perché nel cortile avesse esclamato una cosa tipo “sei tu che cercavo”.
Takuumi, si girò ad osservare l’Ace’s Chair e la Queen’s Chair che stavano leggendo un fumetto e ridevano sommessamente alle battute dei protagonisti; poi il suo sguardo si posò su Amu e si sentì trafitto dai suoi occhi di ambra liquida.
- Sei triste, Jolly. – le disse appoggiando il viso sulle braccia conserte sul tavolo.
- Servirebbe a qualcosa dirti no? – domandò distogliendo lo sguardo.
- In effetti no. – le sorrise sollevando solo l’angolo sinistro della bocca, Amu lo trovò affascinante anche con quella cicatrice a segnare il suo volto.
- Sto pensando troppo. – ammise prendendosi la testa tra le mani – E più penso più mi sento inutile.
- Non scoppiare a piangere, confettino. – scosse la testa nera – Con me le lacrime non attaccano.
- Sei davvero suo zio. – sorrise senza calore – Anche Ikuto mi chiama “confettino”.
- Pensavo avesse più fantasia mio nipote. – disse mandando la testa di lato e chiudendo gli occhi – Con quei capelli rosa confetto, viene naturale soprannominarti così. – la guardò aprendo un solo occhio, era così simile ad Ikuto che Amu arrossì bruscamente.
- Tuo nipote è un ragazzo in gamba. – balbettò stringendo con forza le nocche sopra la gonna – E’ un bravo musicista e…
- Possiede la Chiave Magica. – concluse per lei Takuumi – Conosco la storia. – sospirò cambiando nuovamente posizione – Ti ricordo che sono un ex-Guardiano.
- E sei l’Oracolo. – mormorò Amu gonfiando le guance – Cosa vuol dire?
- CI vuole tempo per ogni cosa ed ogni cosa a suo tempo. – rispose enigmatico lui, aveva sentito arrivare gli altri, non erano discorsi da fare in presenza di tutti i Guardiani. Lui era lì per salvare Ikuto dai nemici che avevano intrappolato il suo cuore con la magia negativa. Avrebbe dato tutto, anche la vita per salvarlo. Amu era la chiave da usare per raggiungere il cuore del giovane, ma Sakura avrebbe dovuto addestrarla e farle comprendere la potenza dei sentimenti che nascondeva nel cuore. Era fondamentale che ammettesse a se stessa che lo amava, che glielo urlasse anche davanti ad uno stadio gremito di persone, altrimenti lui si sarebbe perso per sempre. Inghiottito dall’oscurità della magia X.
- Takuumi. – lo riscosse Tsukasa dai propri pensieri – Potresti andare a chiamare Sakura? Vorrei cominciare.
- Vado. – annuì l’uomo alzandosi – Ma tu inizia pure. La prima parte, dal nostro arrivo alla nostra investutira, è tutta scritta nei registri.
- Giusto… allora ragazzi… sedetevi, sarà una lunga riunione.
I Guardiani, sospirando sconsolati perché si prospettava una lunga giornata di noiose chiacchiere, presero posto a sedere ed aprirono sul tavolo uno dei primi tomi che il Re Fondatore aveva preso dall'archivio.

Ignara che la riunione stava per cominciare, Sakura raggiunse la parte del Royal Garden che preferiva e, liberandosi delle scarpe e dagli occhiali da vista, si stese sull’erba e chiuse gli occhi.
Le sue shugo chara l’avevano seguita durante la passeggiata; quel giardino era ricco di bei ricordi anche per loro e si erano guardate intorno piene di meraviglie, poi si erano sdraiate sulle corolle dei fiori, godendosi il calore del sole filtrato dai vetri.
- Quindi questo è il tuo posto segreto, Custode. – parlò Arashi facendola sobbalzare.
- Arashi! – si portò una mano sul petto lei – Mi hai spaventata a morte.
- Non era mia intenzione. – sorrise lo spirito stendendosi sull’erba.
- Hanno iniziato a parlare? – chiese dopo qualche minuto di silenzio.
- Sì, Tsukasa ha tirato fuori i vecchi album fotografici ed i registri. Sta raccontando del vostro arrivo a scuola.
- E lo fa mescolando le carte dei tarocchi. – concluse Takuumi che, guidato dalle voci, era riuscito a raggiungerli prima di lasciarsi cadere pesantemente a terra.
- Hm… il mio posto segreto è troppo affollato oggi. – borbottò lei togliendosi gli occhiali dai capelli per rimetterli sul naso dove dovevano stare.
- Sakura… - la chiamò lui.
- Sì Takuumi, dimmi. – si girò sul fianco a guardarlo, il suo cuore iniziò a battere velocemente, lo amava così tanto che sentiva onde di energia propagarsi dal suo chakra del cuore e tutt’intorno a lei.
- Se non tieni a bada il tuo potere, ci farai scoprire dal nemico. – le disse duramente.
- Sono vent’anni che non ci vediamo. – bisbigliò stringendo gli occhi – Nemmeno mezz’ora fa ci siamo baciati e tu… L’unica cosa che hai da dirmi è che devo tenere a bada il mio po… - non terminò la frase, Takuumi l’aveva stretta contro il suo petto e le aveva chiuso la bocca con un bacio.
Takuumi chiuse gli occhi e strinse il corpo della giovane donna contro il proprio; le sue labbra si schiusero dolcemente forzando Sakura a fare altrettanto, per rendere il bacio meno casto e più sensuale.

Takuumi le infilò una mano tra i capelli, violando la bocca di lei con la lingua. Sakura si aggrappò con entrambe le mani alla sua maglietta e rispose al bacio chiudendo gli occhi.
Da loro, si scatenò un turbine di energia che animò i fiori dell’intero Royal Garden, increspando persino l'acqua del laghetto davanti al gazebo dei Guardiani.
L’aria si caricò di elettricità, facendo pizzicare il naso dei Guardiani e rendendo gli shugo chara più felici e gioviali, facendoli volare in cerchio ridendo, spinti dall’energia ascendente, nutrendosi di essa.
- Che strano… - mormorò Rima guardandosi intorno – Che sta succedendo?
- Oracolo e Custode. – spiegò con un sorriso mesto il Preside.
- E’ la loro energia questa?
- Sì. – annuì Tsukasa – Probabilmente si stanno baciando ed hanno abbassato le loro difese.
- Si stanno… - iniziò Yaya arrossendo.
- Baciando? – concluse Amu fissando l’orlo della gonna dell’uniforme scolastica.
Tsukasa avrebbe voluto rispondere e spiegare il perché di quello strano fenomeno, ma il fragoroso boato dei vetri della cupola del Royal Garden che andava in frantumi, glielo impedì.
I Guardiani si nascosero sotto al tavolo urlando spaventati, ognuno chiamava a gran voce il proprio spirito per assicurarsi che fosse al sicuro.
- Questa energia è tutt’altro che positiva! – urlò Nagihiko il Jack’s Chair proteggendo con il proprio corpo Rima.
- Questo è un attacco della Easter! –rispose alzando la voce Tadase per sovrastare il frastuono – Amu, stai bene?
- Ho paura. – balbettò la Jolly – Sembra un incubo.

Dalla cupola aperta, entrò Ikuto più bello e più pericoloso che mai. Indossava dei pantaloni in pelle aderenti neri, una camicia blu scuro con le maniche arrotolate sui gomiti ed un gilet in pelle come i pantaloni. Ai piedi aveva degli anfibi con la punta rinforzata; i capelli erano spettinati sulla nuca, i suoi incredibili occhi blu erano vacui senza nessun tipo di emozione o segno vitale ad animarli.
La sua bocca era piegata in un sorriso amaro, sprezzante. In mano stringeva il violino e la chiave magica brillava di luce nera, la stessa emessa dalle uova X.
- Ikuto! – lo chiamò uscendo dal proprio nascondiglio Amu – Ikuto smettila!
- Confettino… - la chiamò sprezzante, la voce gelida e incolore, la guardò senza vederla – Sei tu che mi hai condotto qui… - le sorrise e altre onde di energia negativa attraversarono il Royal Garden distruggendo tutto ciò che incontravano sul loro cammino, facendo cadere a terra Amu che si ferì le mani sui vetri della cupola.
- Nessuno ti ha condotto qui. – replicò Tadase – Men che meno Amu.
- Reuccio. – gli sorrise passandosi la lingua appuntita sulle labbra – Ancora a provare a conquistare il cuore di confettino?
- La cosa non ti riguarda. – sbottò Tadase frapponendosi tra lui e Amu.
Ikuto non rispose, inclinò la testa di lato e seguì il flusso di energia positiva che continuava ad alleggiare nell’aria, con un ghigno cattivo spiccò un salto urlando:
- Non sono qui per giocare con voi, ragazzini! – si guardò attorno e continuò - Trovata! – e raggiunse Sakura e Takuumi distruggendo tutto al suo passaggio.
- Presto. – mormorò Amu tremando – Facciamo tutti la Chara Trasformation! Dia, sei pronta?
- Sì, Amu. – annuì lo spirito guardiano.
- E adesso… - iniziò Amu.
- Cuore mio… - le fecero eco gli altri.
- Schiuditi! – terminarono in coro, in lampi di luce colorata, i Guardiani si fusero con i loro spiriti guida e corsero all’inseguimento di Ikuto, pronti a combattere.

Ikuto, continuando a distruggere tutto con la sua energia nera, raggiunse il nascondiglio di Sakura e Takuumi attaccandoli con uno dei suoi potenti colpi, rompendo la sfera protettiva che il loro bacio aveva creato.
L’onda d’urto li fece rotolare sul pendio dove si erano "nascosti", Sakura arrestò la propria caduta contro delle rocce sporgenti che delimitavo un laghetto artificiale e si ruppe il labbro inferiore; Takuumi fu sbalzato più lontano da lei, dalla parte opposta alla sua e sbatté la testa contro il tronco di un albero perdendo i sensi.
- Sei tu!!! – le disse Ikuto atterrando a pochi passi da lei – Tu che vogliono. – la guardò con i suoi occhi vuoti dal basso verso l’alto ed un sorriso malvagio si dipinse sul suo volto.
- Hai osato ferire la mia bellissima bocca, ragazzino. – rispose la donna alzandosi, per niente spaventata dall’attacco di Ikuto, sentiva che non era il ragazzo ad attaccarla di sua spontanea volontà.
- Non sono un ragazzino! – ringhiò Ikuto ferito nell’orgoglio, per un attimo Sakura vide brillare una scintilla all’interno dei suoi occhi e percepì la dura lotta che il vero Ikuto stava combattendo contro l’Ikuto X creato ad hoc dalla Easter.
- In confronto a me sei un moccioso. – replicò tentando di farlo arrabbiare per aprire nuovamente una breccia nell’energia X.
“Ikuto!” una voce profonda, cupa, rimbalzò all’interno della testa del ragazzo che, reggendosi le tempie, si inginocchiò a terra “Smettila di giocare con quella stupida donna! E’ lei il nostro obbiettivo, prendila e portala da noi. Ma, ricorda, ci serve viva!”.
- Sì capo… - biascicò Ikuto dopo che il dolore alle tempie era scemato.
- Come pensavo. – sorrise senza calore Sakura, il labbro aveva smesso di sanguinare ma era indolenzito, si sarebbe presto gonfiato.
- Tu non sai niente di me! – urlò Ikuto e le lanciò contro onde di energia X così potenti che tutti i vetri alle spalle di Sakura andarono in pezzi.
Un normale avversario, dopo un simile attacco sarebbe svenuto; ma lei no. Era ancora in piedi e lo guardava beffardamente, con la stessa espressione gentile e compassionevole che aveva visto di tanto in tanto negli occhi di Amu, soprattutto quand’era stato male.
- Così non combattiamo alla pari, però… - scosse la testa bionda Sakura – Se permetti…
- Ikuto fermo dove sei! – urlarono i Guardiani circondandolo e ingaggaindolo in una dura battaglia.
Sakura, sospirando, pregò Tsukasa di andare a controllare i segni vitali di Takuumi poi fece la Chara Trasformation con Maki:
- E adesso… cuore mio… Schiuditi! – recitò la formula, Maki suonando il suo violino si chiuse all’interno del suo uovo ed entrò nel cuore di Sakura dando vita alla Chara Trasformation “Violinist Mystical”.
I lunghi capelli di Sakura si raccolsero in una complicata acconciatura sulla nuca, impreziositi da punti luce in cristallo di molti colori; indossava un lungo abito di raso blu scuro a sirena che metteva in risalto il suo fisico da modella ed ai piedi aveva le scarpe di cristallo come quelle di Maki.
Tra le mani, fasciate in lunghi guanti di raso blu notte, stringeva un violino.
- Adesso Ikuto combatteremo alla pari. – disse puntando i suoi occhi azzurri in quelli spenti di lui.
- Davvero pensi di impressionarmi così? – fece un sorriso malizioso lui – Ho ricevuto ordini precisi. Tu viva, alla Easter. Di loro i miei capi non sanno cosa farne. - guardò i Guardiani che giacevano a terra senza fiato dopo i ripetuti scontri.
- Peccato che non ti permetterò di fare loro del male. – scosse la testa lei.
- Ah no…?
- No, perché Amu combatterà con me.
- Chi? Quella piagnucolosa ragazzina con i capelli rosa? – rise Ikuto sprezzante – Lei non potrebbe sconfiggermi neanche se lo volesse.

Un singhiozzo proruppe dal petto di Amu, Ikuto aveva ragione: lei non riusciva a combatterlo aveva troppa paura di ferirlo.
- Amu, - la chiamò Sakura raggiungendola – ora non è il momento di piangere né di avere paura. – le tese la mano e la aiutò ad alzarsi – Ascoltami.
- Io… - singhiozzava ancora trasformata con Dia – Io sono inutile… Non so cosa fare.
- Lasciati guidare da me. – la consigliò Sakura.
- Tu vuoi uccidere Ikuto! – si spaventò Amu togliendo la mano da quella della donna.
- Assolutamente no. – scosse la testa la Custode, poi si rese conto che era Ikuto a manipolare le paure di Amu.
- Invece è così! – gridò ponendo fine alla sua trasformazione con Dia – Io non ti aiuterò mai, sei un mostro! – e scappò via piangendo disperatamente.
- Adesso sei sola, signora. – sorrise senza calore Ikuto facendo un beffardo inchino.
- Ho commesso un grave errore. – sospirò lei – Ho sottovalutato il mio nemico.
- Mossa stupida.
- Non parlavo di te, ragazzino. – rise sprezzante lei osservandolo; poi iniziò a suonare il suo violino e l’energia negativa portata da Ikuto, svanì come nebbia al sole, lasciando il posto ad una potente energia positiva che riportò la serra del Royal Garden a vita nuova.
Ikuto, attraversato dalle note del violino di Sakura, cadde a terra ed iniziò a contorcersi dal dolore.
Sakura suonava ad occhi chiusi, stringendo i denti. L’energia delle uova X accumolata dentro il giovane era tantissima; ma lei sapeva di poterlo salvare.
- Doppia spirale del cuoreeeee!!! – l’attacco musicale di Sakura fu bruscamente interrotto dall’accatto dei bastoni del cuore di Amu che si era chara trasformata in Cuore Amuleto con Ran.
- Amu! – urlò Tadase colpito dallo strano comportamento della Jolly.
- Ikuto sta soffrendo troppo! – singhiozzò – La colpa è sua.
- Amu… - scosse la testa Sakura, ormai il suo attacco aveva perso potenza ed Ikuto aveva riconquistato le sue forze.
- Confettino… - la derise alzandosi – Brava piccola… - guardò i presenti dicendo – Adesso tocca a me suonare!
- No Ikuto. – lo supplicò Amu – Ti prego non farlo!
Ma lui non l’ascoltò ed iniziò a suonare il suo violino X, finendo di distruggere tutto quello che era ancora vivo nella serra.
I Guardiani iniziarono a contorcersi per terra in preda a lancinanti dolori. Amu restò in piedi e continuò a pregare Ikuto di smetterla di suonare; ma lui fu sordo a qualunque preghiera: il suo attacco stava avendo la meglio sulla stessa Sakura che, in ginocchio, stava cercando la giusta soluzione per fermarlo.
Amu cadde al suolo svenuta, di nuovo quella luce negli occhi di Ikuto, la sua volontà prese per un attimo il sopravvento e la mano che muoveva l’archetto smise di suonare.
- A… - mormorò e la sua voce era diversa, carica di dolore – Amu…
- i… Ikuto… - rispose lei prima di svenire.
Ikuto provò a fare un passo verso di lei; ma il suo burattinaio riprese il controllo e gli ordinò di rientrare immediatamente alla base: il suo violino aveva bisogno di essere ricaricato di energia X.
Sakura osservò il ragazzo scomparire avvolto da una nuvola di energia negativa, poi si accasciò al suolo e svenne, il suo ultimo pensiero fu che nonostante la battaglia cruenta, in quel punto l’erba era tenera e fresca.

I Guardiani e gli adulti, si risvegliarono alcune ore dopo nell’infermiera della scuola.
Erano sporchi di fango e fuliggine; le mani fasciate e ricordavano a stento ciò che era successo.
Gli unici con i ricordi ancora vivi nella mente erano il Custode, l’Oracolo, l’Indovino ed Amu Himamori che, sentendosi responsabile di ciò era successo, non aveva più lacrime da versare.
Sakura, anche se la testa le pulsava e sentiva che stava per vomitare, si voltò verso il Jolly dicendo:
- Piangere non ti porterà indietro Ikuto.
- Lo so. Ma per colpa mia, siete quasi morti.
- Tu hai qualcosa dentro al cuore confettino. – mormorò aprendo gli occhi Takuumi – Ikuto deve averte lasciato un seme nero.
- Cos’è un seme nero? – domandò Tadase reggendosi la testa.
- Un maleficio. – spiegò Rima riassumendo – Ne ho sentito parlare da Kairi. – spiegò arrossendo.
- Rima ha ragione. – annuì il Re Fondatore – Un seme nero è un maleficio che permette a Ikuto, in questo caso, di controllare Amu in caso di bisogno.
- Ikuto stesso è controllato da qualcuno di molto potente e spietato. – sospirò Sakura poggiandosi una mano di traverso sugli occhi – Mentre suonavo, ho toccato per un attimo l’IO profondo di Ikuto. Al momento la magia nera non l’ha scalfito. Ma sta diventando debole.
- Dobbiamo salvarlo. – mormorò a denti stretti Yaya – Lo dobbiamo ad Utau. – guardò i suoi compagni che annuirono lentamente.
- Utau? – chiese Sakura senza capire.
- Sua sorella minore. – spiegò Tsukasa – Una famosa idol.
- Oh… - mormorò la Custode perdendo subito interesse per la ragazzina, non era lei la chiave per liberare Ikuto.
- La storia si ripete. – biascicò Takuumi – Un triangolo lui – lei – l’altro. – guardò Tadase e Amu – Una ragazzina che ancora non comprende i propri sentimenti. Un tipo che ne approfitta, - e guardò Tadase – e il bello e dannato. – concluse con un sorriso.
- L’epilogo della prima storia non è stato dei migliori. – rispose dopo un breve silenzio Sakura – I nostri amici sono morti, noi siamo sopravvissuti per miracolo.
- Perché abbiamo unito i poteri. – si strinse nelle spalle Arashi – Però niente è stato come prima dopo quella battaglia.
- Già… - la donna distolse lo sguardo dai presenti, persa nei propri pensieri.
Voleva salvare quel ragazzo ad ogni costo, era una vittima come lo era stato Takuumi anni prima, ma adesso lei era più forte, matura e saggia. Avrebbe consigliato Amu e le avrebbe insegnato ad usare i suoi poteri per raggiungere il fulcro, il cuore, di Ikuto senza menzogne com’era successo a lei da ragazzina.
Un sorriso le increspò le labbra e si accentuò quando sentì la mano di Takuumi stringere piano la sua.
- Ci riuscirai. – le disse, in quanto Oracolo spesso aveva delle visioni.
- Ci riusciremo insieme. – gli sorrise guardandolo – Da sola non potrei mai.
- Non sei sola. – le disse Tsukasa – Hai noi.
- Grazie senpai. – annuì grata – Grazie anche a voi ragazzi…
- Il Royal Garden è distrutto. – annunciò Rima – Dove ci incontreremo domani?
- A casa mia. – si offrì subito Nagihiko – La mia casa è molto grande, potremmo allenarci in completa libertà, senza che nessuno ci disturbi.
- Ottimo Jack’s Chair. – annuì Sakura.
Chiacchierando, organizzarono un piano serrato di allenamenti per migliorare le proprie capacità di difesa ed aiutare Amu a non essere più vittima della magia subdola di Ikuto.

Il ragazzo, tornato nel quartier generale della Easter, fu preso dagli scienziati che lo usavano come cavia da laboratorio e fu trascinato in malo modo fino all’ambulatorio dove lo sottoponevano agli esperimenti.
- Maledetto Ikuto! – parlò la voce maschile dura, cattiva, questa volta non dentro la testa del giovane ma davanti ai suoi occhi vacui – Hai ancora una scintilla di energia vitale dentro te. – gli sorrise e l’IO di Ikuto si chiuse a riccio spaventato – Tranquillo… Durerà poco… - guardò gli scienziati dicendo – Cosa aspettate? Iniziate il trattamento.
- Ma… capo… - provò a dire uno.
- “Ma”, cosa? – fece lui stringendo gli occhi.
- Niente capo… niente… - a testa bassa, sistemarono Ikuto sul lettino, gli legarono mani e piedi e poi applicarono gli aghi nei punti vitali del suo corpo.
Ikuto urlò di dolore finché non svenne, poi si rifugiò nella bolla dei suoi ricordi felici mentre l’energia X si mescolava al suo sangue.

 

Angolo dell’autrice:
Non mi inseguite con lance e forconi… Giuro solennemente di salvare Ikuto dalla Easter e da questo capo tremendo.
So che avrei dovuto spiegare di più in questo capitolo, ma è venuto così… Mi impegno a mettere in chiaro i punti dubbi della mia storia, spiegando chi sono l’Oracolo e il Custode.

Blue_Passion, dinamitica scrittrice, non mi odiare… Sarà una Amuto, ma prima di arrivarci soffriranno un pochino tutti…

XOXO Gremilde.

   
 
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