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Autore: TwoNamesForS    30/09/2015    2 recensioni
"Lei" è la raccolta di sfoghi di una ragazza che si trova a pensare spesso a tutto quello che sente, e che in questo modo matura un pensiero che però non vuole accettare, ovvero che lei...
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Lei è di nuovo qui, a pensare.

Pensa che non può fare a meno di pensare.

Pensa che pensare sia più forte di lei.

Pensa che pensare sia l'unica cosa che riesce a fare.

Pensa che si sente inutile.

Pensa che al mondo nessuno sente, o sentirà mai, bisogno di lei.

Pensa che non ha qualità tali da poter essere accettata da qualcuno.

Pensa che rimarrà sempre sola.

Pensa che non potrà mai piacere a nessuno.

Pensa a lui.

Pensa al ragazzo che le ha colpito il cuore.

Pensa a come nella sua imperfezione sia perfetto per lei.

Pensa che la perfezione sia un concetto relativo, e che non esiste la perfezione suprema e universale.

Pensa che “perfetto” sia solo un modo di esaltare un qualcosa che piace molto, ma non necessariamente a tutti.

Pensa che il mondo è strano.

Pensa a come tutti siano uniti, ma come dietro ognuno sia in guerra con gli altri.

Pensa che lei è diversa.

Pensa che lei la guerra la ha solo con sé stessa.

Pensa che il mondo sia stato davvero crudele con lei.

Pensa che avrebbe voluto essere normale.

Pensa che non avrebbe mai voluto avere quel dolore che si porta dentro.

Pensa che lei sta male.

Pensa che lei sta malissimo.

Pensa che nessuno la comprende.

Pensa che lei è sola.

Pensa che nessuno noti le cicatrici intorno alla bocca, fatte per simulare il perenne sorriso che secondo gli altri la rappresenta.

Pensa che nessuno noterà mai i tagli che ha addosso, mentre balla.

Pensa che nessuno sente la sua richiesta disperata di aiuto, mentre canta.

Pensa, mentre scrive, che nessuno, per quanto colpito, si preoccuperà mai di lei.

Pensa che nessuno noterà mai chi è davvero.

Pensa che nessuno la conosce, oltre lui.

Pensa che lui la conosce, ma non lo sa.

Pensa che nessuno sappia di lei.

Pensa che lei sia relegata in un oblio infinito ed eterno, incapace di essere salvata, in quanto invisibile a tutti coloro che finora ha visto.

Pensa che lei è come un fantasma.

Pensa che la gente, di fronte a lei, passa, corre, parla ma nessuno la nota mai.

Pensa che per lei è impossibile farsi notare.

Pensa che anche facendosi notare nessuno la capirebbe.

Pensa che nessuno le starebbe vicino, in quanto lei è diversa.

Pensa che vorrebbe piangere.

Pensa che sa benissimo di non sapere più come far scendere le dolci lacrime che le rigavano il viso, e che lei rimpiange amaramente.

Pensa che non saper ridere sia meglio di non saper piangere.

Pensa che senza ridere si può continuare ad andare avanti, avendo la possibilità di esternare quello che si sente, invece non sapendo piangere tutto rimane dentro, e fa sempre più male.

Pensa al dolore che sente.

Pensa che vorrebbe spaccare tutto.

Pensa che vorrebbe piangere, in un angolo.

Pensa a quella canzone.

Pensa alle parole di quella canzone.

Pensa a come vorrebbe che qualcuno le dedicasse una canzone.

Pensa a come vorrebbe che qualcuno la facesse sentire “speciale”, anche solo un secondo.

Pensa che vorrebbe che qualcuno le stesse vicino, le dedicasse una canzone e la stringesse talmente forte da rompere il ghiaccio che ricopre il suo cuore.

Pensa che nessuno le dedicherà mai una canzone.

Pensa che non succederà mai.

Pensa che nessuno capirà mai le parole che lei vorrebbe sentire.

Pensa che sarà sempre qui, a immaginare un momento del genere, che però non diventerà mai realtà.

Pensa che lei vede dentro le persone.

Pensa che vede il buono ed il cattivo di ognuno, ma che lei calcola solo il primo.

Pensa che nessuno sappia vedere dentro lei.

Pensa che le gente non capisca che la sua “timidezza” occulta un mondo nascosto a tutti tranne che a lei.

Pensa che nessuno capisca che lei non parla perchè non vuole essere giudicata dagli altri.

Pensa che nessuno capisca che il suo silenzio nasconde la sua voglia di avere qualcuno vicino che la faccia sentire bene, o che almeno le parli.

Pensa che ci sono parole stupide.

Pensa che ci sono frasi che spesso sono false.

Pensa a come vorrebbe che qualcuno le chiedesse un semplice “Come stai?”.

Pensa a come vorrebbe solo che qualcuno si preoccupasse per lei.

Pensa a come vorrebbe, per una volta, che non fosse lei a preoccuparsi per gli altri e a stargli vicino, ma il contrario.

Pensa che nessuno si preoccupa mai di lei.

Pensa che nessuno si è mai chiesto “Chissà come sta”.

Pensa che, nonostante alcuni dicano il contrario, lei è non ha nessuno che la capisce e che si preoccupi per lei.

Pensa che se qualcuno si fosse davvero preoccupato avrebbe levato la maschera che lei porta, ma nessuno lo ha mai fatto.

Pensa che quel “In qualsiasi momento, qualsiasi cosa ti serva io ci sono per te”, che lei dice spesso agli altri, non le è mai stato ricambiato.

Pensa che forse è ora di smettere di pensare.

Pensa che il suo dolore sia l'ancora che la porterà nell'abisso della follia.

Pensa che forse è ora di andare a dormire.

Pensa che lei sarà sempre sola e nessuno si preoccuperà mai per lei.

Pensa che è ora di rifugiarsi nel mondo dei sogni, che ingannano la mente, facendole credere di poter essere ancora felice, prima o poi.

  
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