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Autore: Vanex23    03/10/2015    1 recensioni
[...]
Una ragazza dai capelli biondi stava seduta fuori da un locale alle 22:00 di sabato sera, intenta a finire delicatamente la sua ultima sigaretta, cercando di non pensare a ciò che si stava perdendo all'intero del posto. I suoi occhi color cioccolato si erano quasi incantati a fissare il nulla, all'estremità della strada, da cui passavano auto su auto e aveva ormai perso il conto di quante ne aveva viste in quelle serata.
Si stava annoiando e stava aspettando e ciò la portava alla seccatura più totale perché odiava aspettare, soprattutto chi era in ritardo.
Si stava interrogando se le scelte che aveva fatto fin quella sera potevano essere giuste oppure no, ma d'un tratto si scordò pure perché stava pensando, quando incrociò il suo sguardo con uno sguardo azzurro, che la scrutavano come sempre e, uno sguardo così non te lo puoi dimenticare. Non te lo puoi dimenticare soprattutto se ci sei cresciuta insieme, se ci hai sperato almeno una volta nel vederlo addosso a te. Non te lo puoi dimenticare se ci hai passato tutte le notti più brutte della tua vita con quello sguardo che ti rassicurava [...]
Genere: Generale, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                                                                                   Terzo Capitolo

"Another day, another life
Passed by just like mine, it's no complicated
Another mind, another soul,
another body to grow old, it's no complicated
Do you ever wonder if the stars shine out for you?

Float down like autumn leaves
Hush now close your eyes before the sleep 
And you're miles away
And yesterday you were here with me."

N.B: Prima di cominciare a leggere questo capitolo, vi invito a leggerlo con sottofondo "Autumn Leaves" di Ed Sheeran. Sono particolarmente in fissa con lui e tutte le sue canzoni in questo periodo e da un lato mi ispirano pure a scrivere molto. Scusate per la beve nota prima di iniziare, ma credo che ne valga la pena. Buona lettura.


**
10 anni prima.

"Jake per favore, potresti gentilmente guardare tu tuo fratello Lucas mentre gioca, al posto di stare qui senza far nulla davanti alla play?" Domandò una donna esausta mentre stava sistemando dei vestiti in un armandio.
"Che palle." Borbottò un ragazzo biondo, alto, che stava seduto su un divano a giocare alla sua adorata play station mentre combatteva contro i tasti.
"Jake, per favore.. Non vedi quanto sono indaffarata per ora? E poi ti farebbe bene uscire un po'. Tra te e Ben non so chi sia più malato a giocare." Rispose la madre piazzandosi davanti al figlio, affinché non vedesse più nulla nella tv.
"E va bene. Ma credo che Lucas ce la faccia anche da solo." Rispose Jake, sistemandosi la maglietta prima di uscire.
Erano i primi giorni di dicembre, non era un mese particolarmente bello per uscire e Jake avrebbe preferito sicuramente starsene seduto dentro casa a giocare alla play o addirittura a mangiare biscotti sul divano guardando qualche serie tv del periodo. Ma sua madre aveva ragione: era un periodo in cui non faceva altro che stare dentro, da solo, senza neppure uscire e aveva addirittura abbandonato la sua fidanzatina per questo. Jake aveva solamente 13 anni, non poteva occuparsi di tutte queste cose insieme, prima pensava al divertimento, giustamente e dopo si vedrà.
Quel giorno era stato comunque un giorno tranquillo e normale, l'anormalità stava nel fatto che essendo dicembre, la temperatura fuori era del tutto sopportabile e i bambini potevano giocare fuori, nei giardini o al parco senza alcun problema, ridendo e scherzando spensierati.
Jake stava cercando il fratello, che sembrava proprio essere sparito, eppure sapeva che era rimasto in giardino giocare e che più volte lo aveva visto correre dalla finestra.
"Buuuuu!" Esclamò qualcuno alle sue spalle.
"Non mi fai paura, Luke." Rispose Jake notando il divertimento, innocuo, del bambino.
"Cosa devo fare per farti spaventare?" Rispose seccato il fratello più piccolo.
"E' già tanto quando dicono che tu sembri la mia copia più piccola, fidati." Disse Jake ridendo.
"Io sono più bello." Continuò Luke correndo davanti al fratello.
"Aspetta di arrivare alla mia età per dire 'bello'. Sarai bellissimo." Gli fece l'occhiolino Jake.
"Che ci fai qui fuori? Mamma ti ha rotto la play?" Chiese Luke mentre restava fermo sul marciapiede guardando le macchine che passavano.
"Oh ma quanto vuoi sapere? E comunque no, curiosone. Sappi che quando me ne andrò resterà a te a dovrai trattarla con cura." Gli fece notare Jake serio.
"Io preferisco giocare all'aperto." Rispose stranito Luke.
"Parli così solo perché hai 8 anni. Piuttosto.. Stai giocando qui da solo?" Domandò stranito Jake guardandosi attorno.
"Tu giochi pure da solo alla play." Rispose Luke.
"Nono, non va bene. Non hai conquistato nemmeno una ragazzina con cui poter giocare insieme?" Chiese Jake sbalordito.
Luke non riusciva a capire dove il fratello volesse andare a parare, d'altronde aveva solamente 8 anni e Jake sapeva bene quanto potesse essere ingenuo il piccolo.
"In realtà tra poco dovrebbe venire Keira." Rispose il piccolo biondo sorridendo.
"Non mi sorprenderei se un giorno dovessi vedervi insieme, come fidanzati." Rispose Jake sghignazzando.
Luke continuava a guardare verso destra, davanti a sé, fin quando non scorse due figure a lui molto conosciute. Una era sicuramente quella di Keira, mentre l'altra era quella del fratello di Keira, Eric, che aveva la stessa età di Jake ed erano anche compagni di scuola.
"Non mi dire, Jake Hemmings proprio qui?" Domandò ironico Eric mentre si avvicinava a entrambi i fratelli.
"Mia mamma mi ha costratto ad uscire per badare a questa piccola peste." Rispose indicando Luke mentre era intento a parlare con Keira.
"Possiamo andare al parco? E' qui vicino casa!" Chiese Luke speranzoso, indicando in realtà quanto fosse vicino casa. Bastava solamente attraversare la strada per poi percorrere un po' di strada e si era già arrivati al parco.
"Sì. Ma non allontanatevi troppo, soprattutto parlo con te Luke." - Cominciò il fratello tenendogli la spalla. - "Ti voglio qui per le 6, chiaro?"
"Certo." Rispose. Dopodiché si allontanò seguito da Keira, e attraversarono la strada.
"Tra un paio di anni quei due si metteranno insieme." Disse Jake provocando Eric.
"Non mi dispiacerebbe sai? Almeno sarebbe l'unico ragazzo che la conosce realmente da una vita." Rispose Eric sorridendo all'amico.
"Partita?" Chiese Jake prendendo un pallone nel giardino.
"Ci sto." Rispose Eric carico.
Nel frattempo i due bambini erano andati al parco e stavano giocando su un'altalena che da poco era stata cambiata. Facevano i turni. Ogni tanto saliva lei e ogni tanto saliva lui.
Al momento Luke spingeva Keira fino a farla salire sempre più in alto e si divertivano molto quando dovevano usare l'altalena.
"Quando faremo la nostra casetta sull'albero?" Chiese Keira scendendo dall'altalena e sedendosi su una panchina lì vicino con Luke.
"Non ti piace quella che abbiamo trovato con Calum l'altro giorno?" Chiese Luke triste.
"Sì, ma non l'abbiamo fatta noi. Chissà a chi l'abbiamo rubata." Rispose Keira dispiaciuta.
"Nessuno ha scritto niente, quindi può essere di tutti e siccome l'abbiamo trovata noi, adesso è nostra." Disse Luke vittorioso.
"Quindi io sono la regina e tu sei il re!" Esclamò contenta Keira.
"E Calum sorveglia quando noi non ci siamo." Continuò Luke.
"Poverino." Rispose ridendo la bionda.
"Non possono esistere due re e poi tu devi essere la mia regina e basta, non puoi stare con due re." Rispose offeso Luke.
"Ma Calum è mio amico!" Disse ridendo Keira.
"Io sono il re ed io comando. E poi se tu sei la regina sei fidanzata con me, quindi Calum non può essere tuo amico, ma solo mio amico." Rispose contento Luke.
La casetta si trovava esattamente su un albero vicino uno dei college della città in cui andava il fratello maggiore di Luke. Era stato proprio lui a suggerire al fratello quella casetta sull'albero, e un pomeriggio i tre bambini erano andati insieme a vederla.
"Vuoi vedere una cosa bella?" Chiese d'un tratto Luke sorridendo.
"Dove?" Domandò Keira.
"Vieni con me." Rispose il bambino prendendo la mano della bambina.
Abbandonarono il parco e scavalcarono un cancelletto socchiuso entrando in un aerea abbandonata del quartiere lì vicino. Camminarono un po' prima di arrivare al posto giusto che Luke stava cercando.
Dopo circa 5 minuti di camminata, Luke saltò da un cumulo di terra verso un piccolo gradino e aiutò anche Keira a saltare. Intorno vi erano solo alberi altissimi ed erbacce e per quasi tutto il tragitto Keira non aveva osato staccare la sua mano da quella di Luke, che la teneva forte.
Appena arrivarono a destinazione, Luke fece subito notare con allegria in che posto l'aveva portata - "Ti piace?" Domandò curioso.
"Come hai scoperto questo posto?" Chiese contenta.
"Lo sai che non sto mai fermo. E un giorno stavo aspettando Micheal e mi annoiavo. E mi sono ritrovato qui." Spiegò.
"E' bellissimo." Disse la bambina guardandosi attorno.
Era davanti forse alla cosa più bella che aveva visto fino a quel momento. C'era un piccolo ruscello che scorreva davanti a loro, un posto isolato e bellissimo per poter riflettere, tanti alberi attorno a loro, piccoli fiori gialli ovunque e un prato stupendo su cui potersi sedere.
"Questo è il mio posto segreto." Disse fiero Luke.
"Ma adesso lo so io." Rispose Keira sorridendo.
"Adesso è nostro allora." Disse porgendogli la mano a mo' di accordo.
Keira ricambiò la stretta di mano rispondendo al suo sorriso con un altro sorriso.
Però aveva paura.
Aveva paura un po' di quel posto.
Aveva paura perché aveva disubidito alle regole sia di Eric che di sua madre.
Si era allontanata troppo da quello che le avevano detto.
E non ci aveva neppure pensato.
Tutta quest'ansia e questa paura la invasero profondamente tutte insieme e smise subito di ridere e stare bene.
Era preoccupata per quello che aveva fatto e si fece prendere subito dal panico, senza nemmeno riuscir a pensare.
Iniziò a respirare male e Luke se ne accorse.
"Ho paura.." Disse solamente a Luke.
"Perché?" Chiese il bambino non capendo.
"Ho disubidito a mia madre.." Rispose solamente Keira cercando di respirare di nuovo bene.
"Non ti preoccupare, questo sarà il nostro piccolo segreto e nessuno saprà mai niente!" Rispose Luke, tenendole di nuovo la mano.
In quel momento, per quanto potessere essere ancora una piccola bambina, Keira riuscì forse a capire molto più di quello che avrebbe dovuto e si tranquillizzò all'istante.
Luke aveva mantenuto la promessa fino alla fine: nessuno aveva saputo niente.


**
10 anni dopo.

I primi giorni di dicembre erano sempre stati una disperazione per gli studenti. Se per dicembre si intendeva anche vacanza, ovvero la parte finale fino alla prima metà di gennaio, i primi giorni erano stress allo stato puro. Compiti e compiti, stramaledetti compiti su compiti. E ogni studente sapeva che se voleva passare le vacanze tranquillo doveva almeno finire 5 corsi con cinque compiti dei 9 frequentati regolarmente.
Ma per Luke sarebbe stata più complicata la cosa. Dopo aver frequentato l'anno all'estero ed essere tornato a scuola con un mese di ritardo, gli toccava anche fare dei test integrativi per frequentare a tutti gli effetti il quinto anno e li avrebbe dati tutti nei primi giorni regolari di dicembre.
Ora avrebbe affrontato l'ultimo test per sua fortuna e se ne sarebbe liberato anche facilmente, matematica era la materia che più gli riusciva meglio fare, e ciò non lo preoccupava nemmeno un po'.
"Hemmings, capisco che nella mia materia vada bene, ma non posso di certo graziarla perché arriva in ritardo, come sempre aggiungerei." Lo aveva conzonato il prof prima di farlo accomodare in aula, facendogli notare, ancora una volta, il suo ennesimo ritardo.
Luke entrò in aula senza battere ciglio e prese posto accanto a Calum che lo aspettava ridendo sul proprio banco.
Davanti a lui c'erano Keira e Steffy. Una sdraiata completamente sul banco, disinteressata al tutto che la circondava, mentre l'altra intenta a sistemarsi le ciglia col mascara.
Micheal e Ashton avrebbero saltato la prima ora, mancavano entrambi e di certo avevano intuito anche il motivo: l'interrogazione fatale.
"Ecco qui il suo test. Mentre lo compila io interrogherò qualcuno." Rispose il prof porgendo il test a Luke, che iniziò subito a svolgerlo senza problemi.
Nel frattempo il prof chiamò due ragazzi interrogati. Uno lo conosceva bene, era un amico dell'ex di Keira, Matt, uno dei soliti sbruffoni che a lui stavano letteralmente sui maroni, che se solo avesse potuto, gli avrebbe spaccato la faccia tante di quelle volte, mentre l'altro, neanche sapeva chi fosse, doveva essere nuovo per non ricordarsi i volti della scuola.
In tutto ciò Calum iniziò la sua missione, annoiato dalla monotonia mattutina in classe. Cominciò a lanciare pezzi di carta ovunque, fin quando non riuscì a colpire il pieno occhio Steffy che si era appena girata per bere.
"La vuoi smettere, dannazione!" Esclamò sottovoce quest'ultima arrabbiata.
"Non era indirizzata a te, ma siccome mi urta vederti metterti quel coso nell'occhio, credo di averti fermata." Considerò Calum indicando il mascara nelle mani di Steffy.
"Se ti da così fastidio non guardarmi, o per lo meno non guardare i miei occhi." Sbottò infastidita la bruna mentre continuava a bere.
"In realtà io sto già guardando altro se può interessarti." Rispose Calum sorridendo maliziosamente.
"Il seno non vale." Commentò alzandosi la maglietta infastidita.
"Tanto per sapere, che taglia porti?" Chiese Calum avvicinandosi con la sedia verso il banco.
"Calum, dovresti saperlo, siete amici da praticamente sempre e non lo sai?" Intervenne Luke ridendo.
"Io vi odio." Rispose Steffy prima di girarsi infuriata.
"Grazie amico." Commentò Calum deluso, mentre Luke continuava a ridere.
"Senti, al posto di lanciare palline inutili di carta, dì a Steffy che devo parlarle urgentemente dopo." Bisbigliò Luke all'amico intento ancora a compilare il test.
"Steffy.. Steffy.. Ehi!" Cominciò Calum, ma la ragazza non intendeva girarsi.
"Sto cercando di dormire, vi prego ragazzi, qualsiasi cosa abbiate, potete parlarne dopo?" Intervenne Keira girandosi verso i due.
Il suo volto era stanco, aveva di nuovo le occhiaie e la sua voce era terribilmente bassa da causare per un attimo dei brividi lungo a schiena di Luke che sembravano non volessero finire più. Luke alzò subito di scatto la testa e per un attimo si incrociarono con lo sguardo, ma lei abbassò subito gli occhi rigirandosi verso il suo banco.
Calum ritornò a lanciare piccoli pezzi di carta contro Steffy, visto che quest'ultima non accennava nemmeno a girarsi, scrivendoci sopra delle frasi e provando fino all'ultima risorsa che aveva, ma quando sembrava averci perso ogni speranza, la mora si rigirò verso lui completamente furiosa. - "Ma mi spieghi cosa cazzo hai nel cervello oggi? Sei più rompi scatole di sempre!"
"Hai il ciclo oggi forse?" Chiese ironico Calum, mentre come risposta ricevette solo uno sguardo assassioni e capì che forse per oggi doveva smetterla. - "Leggi i due bigliettini che ti ho tirato." Rispose solamente.
"Due? Qui ce ne sono cento!" Disse indicandogli tutti quelli che aveva tirato.
"Ne hai due nei capelli, sono quelli." Borbottò contrariato.
La ragazza passò le mani nei propri capelli e lanciò uno sguardo truce al moro, che lo fece scoppiare a ridere nel bel mezzo del silenzio più assoluto.
Il professore gli lanciò uno sguardo confuso ma allo stesso tempo molto irritato e ciò non passò inosservato il ragazzo che prontamente si scusò. - "Mi scusi prof!"
Steffy lesse nella propria mente i due bigliettini che Calum le aveva tirato.
Il primo recitava "Cambio dell'ora: dobbiamo parlare." E per un attimo la ragazza non perse un battito al suono di quella frase nella sua mente.
Lesse anche il secondo che diceva "Luke deve assolutamente dirti una cosa." E già lì riuscì a recupare tutti i battiti persi inutilmente.
Si girò di scatto verso i due ragazzi, posò i bigliettini sul loro banco e sussurrò - "D'accordo." che fece d'intesa sia con Calum che con Luke.


__

Nel cambio dell'ora Keira andò a frequentare la sua lezione, ovvero filosofia, mentre Steffy avrebbe avuto insieme ad Allison, fisica. 
Riuscì a rintracciare subito la sua amica uscire dal corso di biologia e la prese subito a braccetto.
"Seffy? Dove stiamo andando?" Domandò confusa all'amica.
"Al mio armadietto, dobbiamo parlare coi ragazzi." Disse solamente, senza accennarle nulla.
Arrivarono al suo armadietto, Calum e Luke erano lì ad aspettare, insieme ad Ashton e Steffy si avvicinò pericolosamente al moro.
"Ti avevo detto di non arrivare così prima di me." Sbottò la ragazza.
"Io non vorrei dirti nulla, ma il mio armadietto è proprio qui accanto al tuo, quindi levati adesso che devo prendere il libro di biologia pure." Rispose infastidito quest'ultimo.
"Ah.." - Rimase un attimo spiazzata Steffy da ciò. - "Cosa volete?" Chiese acidamente.
Tra lei e Calum le cose andavano bene a periodi, e male a periodi e proprio in quel momento stavano andando decisamente male.
"Si tratta di Keira." Disse serio Luke.
"Io non so nulla e soprattutto non so nemmeno perché debba interessarti, non siete più amici voi." Rispose Steffy nascondendo in realtà ciò che avrebbe voluto dire. Il corridoio si era svuotato, erano rimasti solamente loro a parlare e nella classe di fisica ancora non c'era cenno del prof. 
"E' tua amica, non ti interessa sapere cosa le sta accadendo?" Le chiese Calum accanto al suo armadietto con dietro Luke e Ashton, aspettando una risposta.
"Anche se dovessi saperlo, secondo te, te lo direi?" Domandò Steffy sapendo già la risposta.
"Steffy, io l'ho vista l'altra sera. Le sue mani tremavano, i suoi occhi erano paurosi. E' chiusa in se stessa e crede di star facendo la cosa migliore per tutti noi." Cominciò a parlare Luke. Lui lo sapeva bene cosa voleva dire. Lui ormai provava gli stessi unici due sentimenti ogni giorno e anche se credeva di stare bene e si sentiva protetto.
Ma con Keira era diverso, lei aveva altro, e non lo faceva per potreggere se stessa, ma per proteggere gli altri.
"Ultimamente ha avuto due attacchi di panico in un mese, in nostra presenza. Ma credo sia dovuto allo stress tra il pub e il non dormire per niente." Disse Allison attirando l'attenzione su di sé.
"E' da quando è morto Eric che va avanti questa storia, un anno è troppo." Sospirò Steffy rassegnata.
Erano rimasti lì davanti all'armadietto a parlare quando la loro discussione fu disturbata da qualcuno che usciva dalla porta del bagno proprio lì vicino a loro.
Tutti e cinque si giraro curiosi del rumore che avevano sentito, ma ciò che avrebbero visto non gli sarebbe piaciuto molto.
"Ho interrotto qualcosa?" Chiese Keira poggiata alla porta.
"Stai bene?" Domandò Allison avvicinandosi a lei, notando quanto potesse essere pallida quella mattina.
"S-sto bene." Quasi balbettò per rispondere.
"E invece no!" Intervenne Steffy.
"Mi ricorda qualcosa che ho già visto quando eravamo più piccoli." Sospirò Calum avvicinandosi alle ragazze.
"Va tutto b-bene." Sussultò di nuovo.
"Keira, sii sincera. Hai avuto un attacco di panico, vero?" Chiese Allison preoccupata.
Ma lei non voleva risponderle dicendole la verità. Si stava preoccupando già troppo per lei e non voleva di certo creare altri problemi o farla stare male per colpa sua. Ma la cosa era evidente e di certo non avrebbe aiutato negare tutto, lo avevano già capito da soli.
"Sì." Rispose solamente non guardando nessuno in viso, ma sapeva perfettamente che i suoi occhi azzurri la stavano fissando. Sapeva che Luke aveva capito tutto già da quella sera che si erano incontrati, sapeva che adesso sarebbe stato ancora più rischioso e che avrebbe fatto fatica con tutto e tutti, sapeva che adesso, anche se c'era lui, non poteva più contare sul suo aiuto, perché lei stessa lo aveva lasciato fuori. Sapeva tutte queste cose e pensarle le causava solo paura e ansia.
"Perché?" Chiese Steffy preoccupata.
"Non lo so, sono preoccupata, ho troppi test da fare in questo periodo, sai come sono, non riesco a gestire bene queste cose. Tra due giorni riapre pure il locale, dopo una settimana di stop e devo prepararmi di nuovo." Rispose sorridendo falsamente all'ultima affermazione. Mentii a tutti. I problemi nella sua mente echeggiavano in altre forme e in altri modi e la maggior parte di questi avevano il nome di Luke.
In tutto ciò, alzò il suo sguardo solo in quel momento per incrociare quello di lui. Se ne stava zitto, in disparte e guardare tutta la scena, appoggiato all'armadietto. Lo aveva ringraziato almeno 20 volte mentalmente.
"Scusatemi, io vado a lezione, ci vediamo dopo." Commentò Luke voltando le spalle a tutti e andandosene.
"Sì esatto, anch'io dovrei tornare in classe, non preoccupatevi, non è successo nulla. Sono ancora qui ehi!" Disse Keira abbracciando le amiche ancora preoccupate. - "Ci vediamo dopo." Disse, tornando in aula.
Calum e Ashton decisero di saltare la lezione, non avevano voglia di subirsi un'ora di biologia, mentre Luke restò in palestra da solo, coi suoi pensieri.
Aveva capito fin dal primo momento che Keira stava nascondendo qualcosa di molto più grande di quello che sembrava alle sue amiche e a tutti quanti e a lui ciò non andava per niente bene. Voleva saperlo, ciò lo corrodeva dentro, perché lo sapeva, lui ne era la parte cruciale. Tutto ciò che stava nascondendo aveva a che fare con lui e forse, per la prima volta, sperava di sbagliarsi solo per togliersi questo enorme peso dalle spalle.























Angolo Autrice:
Scuuuuusate se vi ho abbandonati così all'improvviso ma, questa settimana è stata le peggiore per via della scuola. Iniziano le interrogazioni e iniziano anche i primi raffreddori, giovedì mi sono ammalata yey!
Comunque sia, tornando a noi, adesso ho postato e sono happy, domani aggiorno anche Scream, -2 capitoli e sarà conclusa e dopo potrò dedicarmi solo a questa che, sinceramente parlando, non so quando potrò aggiornare. Conto sabato, altrimenti domenica prossima. Ma non temete. Semmai dovessi saltare qualche giorno di "consegna" del capitolo, recupererò nei giorni di festa che avrò ad ottobre, quindi it's ok.
Fatemi sapere se questa storia vi sta piacendo, cosa ne pensate, sono curiosa, voglio anche sapere le vostre teorie su Keira e Luke, o solamente su uno dei due, oppure sulla strana coppia della storia che non sono loro ma Calum e Steffy, insomma, ditemi cosa ne pensate.
Spero questo capitolo vi piaccia comunque, buona lettura, xoxo Vanex23!




 

Ps: Sono anche curiosa di sapere chi legge la mia storia, se è una lukegirl, una calumgirl, una ashtongirl o michealgirl, sono curiosa mhuahua.
      Quale coppia shippate di più al momento nella storia? (Sappiate che ci saranno moooolte sorprese su ciò).



 

SPOILER:


[...]
"La numero quattro è la camera della perdizione migliore in assoluto!" Esclamò Calum, rivolgendosi a Luke.
"Ci sono stati moltissimi cambiamenti in un anno.." Mormorò Luke confuso.
"E' una camera in cui si riuniscono tutti. Stiamo tutti insieme, però ci sono anche quegli stronzi di Scott, Joey e Matt." Disse Ashton poco soddisfatto.
"Ma anche Keira, Steffy ed Allison." Suggerì Micheal, guardando i tre amici.
Calum tossì sonoramente e riprese a bere il suo frullato.
"Ci siete andati?" Domandò incredulo Luke.
"Ci annoiavamo, e poi si beve gratis e Keira da ubriaca è ancora più simpatica." Rispose Micheal, mentre Ashton e Calum facevano cenni di smetterla di parlare.
"Stasera andrò anch'io allora." Rispose Luke soddisfatto.
"Che cosa?!" Chiesero in coro Ashton e Calum, sconvolti all'affermazione dell'amico.
[...]
  
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