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Autore: koopafreak    04/10/2015    3 recensioni
Breve long-fic incentrata sulla commedia contorta tra il sovrano delle ombre e l'impacciato acchiappafantasmi del reame.
Genere: Dark, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Crack Pairing | Personaggi: Luigi, Re Boo
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Personaggi: Luigi, Re Boo, Daisy, Waluigi, Mario (menzionato), Peach (menzionata), Wario (menzionato), Bowser (menzionato).
Genere: Dark, Introspettivo, Sentimentale.
Pairing: Het, Shonen-ai (unilaterale), Crack Pairing.
Note: Nessuna.



Acciaccatura



Il mistero aveva avuto origine da uno scherzo di pessimo gusto.

Da una pozzanghera, per la precisione; una di quelle che la mattina costellavano i giardini reali del castello di Peach, dopo che i roseti e le aiuole erano stati irrigati. In attesa che fosse dato il segnale di allineare i veicoli alle linee di partenza, i concorrenti passeggiavano nei dintorni del tracciato osservando le composizioni floreali e svagandosi chi per conto proprio e chi tra amici. La dinamica dell'accaduto fu molto semplice: l'idraulico in verde camminò vicino alla pozza e Waluigi, fingendo in maniera poco credibile di inciampare, gli sferrò uno spintone tale da spedircelo dentro con tutti i vestiti. Le risa sguaiate che ne erano seguite avevano catturato l'attenzione dei partecipanti e Daisy era scattata come una lince, affrontando a brutto muso il ceffo mentre Luigi stesso aveva dovuto trattenerla per il braccio pronto a mollare il primo pugno ed aggiudicarsi così la squalifica per atteggiamento antisportivo.

« Non importa » le aveva ripetuto coi capelli appiccicati alla fronte e la tenuta incrostata di terra ed erba potata.

« Sempre a mandare avanti le femmine. Eh, sfigato? » lo aveva apostrofato Waluigi con un ghigno sgradevole sui tratti affilati. « A volte mi scordo chi è la principessina tra voi due. »

La maggioranza degli sfidanti aveva insistito per l'espulsione del provocatore, ma non vi erano state prove effettive dell'intenzione dietro il suo gesto e le proteste servirono a poco. I soli rimasti impassibili furono Bowser, Wario e Re Boo.

Il grosso koopa avrebbe avuto motivo di reagire esclusivamente in due casi: se a finire nel fango fosse toccato a Mario, e lì se la sarebbe risa di gusto anche lui o, al contrario, non avrebbe indugiato a scagliarsi col massimo della potenza contro lo spilungone se questi si fosse azzardato a sfiorare Peach con un dito. Wario era stato troppo preso dal suo spuntino di metà mattinata per considerare altro, mentre il fantasma aveva assistito sin dall'inizio senza mostrare alcun cenno di coinvolgimento. Avrebbe potuto addirittura testimoniare agli arbitri del colpo basso di Waluigi e riuscire a strappare quantomeno un ammonimento, ma l'unica cosa che aveva fatto era stato girarsi dall'altra parte intanto che il più smilzo dei compari W si era allontanato gongolante tra i folti roseti, ridacchiando ancora sotto i baffi a punta.

L'agguerrita reggente di Sarasaland, frustrata a lasciar correre su una cattiveria così gratuita soltanto grazie alle rassicurazioni di un fradicio Luigi, aveva dovuto abbracciarlo stretto per reprimere l'impulso di tirare un vaso dietro al piantagrane, infischiandosene degli abiti intrisi di lui ad infangarle la tuta immacolata. « Gli starebbe proprio bene se una iena volante se lo portasse via » aveva sbuffato aiutando il ragazzo a ricomporsi, intenta a riservargli le sue tenerezze mentre gli asciugava il viso col foulard che si era slegata intorno al collo.

« Risulterebbe indigesto anche alla povera bestiola. » Luigi le aveva sorriso cercando invano di fermarla, preferendo che almeno lei restasse pulita, ma la fanciulla era più caparbia.

Placatisi gli animi e distolto l'interesse generale su di loro, la coppietta si era discretamente appartata tra le siepi rigogliose di ibisco. Daisy gli cinse di nuovo le spalle, lo guardò con quegli occhi grandi e luminosi che si addolcirono riempiendosi del suo riflesso e gli depose sulle labbra un bacio, delicato come il frullo d'ali di una farfalla, in un gesto liberatorio della collera precedente e dell'affetto verso di lui che in pubblico non era libera di esprimere. « Sei la persona più buona che io conosca, tanto da chiedermi a volte se tu sia reale o ti perderò quando finirò per svegliarmi » gli aveva sussurrato.

L'amore della preziosa Daisy era per il giovane una panacea contro i mali di qualsiasi natura, persino la crudeltà di coloro che fino a poco tempo prima avevano avuto il potere di rabbuiare le sue giornate. Eppure, ogni occasione che il fato gli donava per stringerla tra le braccia rianimava in lui la sicurezza di quanto insignificante fosse tutto il resto, le delusioni e i dissapori nascosti in un piccolo scrigno dentro di sé che non aveva mai dissigillato con nessuno. Era inoltre consapevole che Waluigi avesse nutrito, e forse lo faceva ancora, un debole per l'audace principessa che aveva scelto invece di legarsi a lui, arrivando a comprendere le ragioni per cui il già penoso rapporto tra loro due antitesi viventi si fosse ulteriormente inasprito. E non gliene voleva in fin dei conti.

Restava tuttavia il fatto che, digressioni smielate a parte, a distanza di una settimana da quella mattina in cui era stato visto per l'ultima volta, del famigerato Waluigi se ne erano perse completamente le tracce.


« Sono un po' preoccupato. Daisy lo ha detto con una tale serietà che comincio a pensare che una iena volante se lo sia preso per davvero » ammise Luigi cogitabondo, tenendo lo sguardo chino sulla sua plum clafoutis. « Non è certo l'individuo più socievole sulla faccia dell'universo, ma non vorrei comunque che gli fosse capitato qualcosa di brutto. »

Re Boo trasmetteva decisamente maggior ottimismo del rispettivo convitato. « Oh, pinzillacchere! Starà benone » mentì con candore agitando una mano guantata in segno di noncuranza, come a scacciare le premure dell'altro, scocciatosi di tornare su un argomento così monotono. Prima l'unico disposto a sopportare il buzzurro era quell'altro buzzurro di Wario e d'un tratto tutti quanti si riscoprivano ad accusarne la mancanza? « Sarà sorto un impegno dell'ultimo minuto. Scommetto che al prossimo gran premio lo riavremo a scaldarci il cuore con la sua rusticità. »

La frequenza dei loro incontri aveva fatto sì che si fosse pian piano instaurata una forma di confidenza e l'atmosfera tra i due si stava visibilmente rilassando: il giovane teneva il Poltergust 5000 poggiato a terra e non più in spalla, dondolandosi pigramente sulla sedia, mentre lo spettro si era spogliato della sua marsina, mettendo in mostra il panciotto impreziosito con fregi sofisticati e la camicia sboffante, chiusa dallo jabot che ricadeva fluente sul petto e decorata dai polsini a più strati di pizzo. Sulla fascia del colletto risaltava in un unico tocco di colore la spilla gioiello con un'ametista: evidentemente la gemma prediletta dal sovrano che non si poneva problemi a sfoggiarne una ove poteva.

« È curioso però che se ne sia andato abbandonando la sua moto in mezzo alla pista » osservò Luigi indirizzandogli un'occhiata perplessa.

Il fantasma sviò con un'alzatina di spalle e terminò di dedicarsi al suo dessert, rimuginando irritato sui propri subordinati e sulla relativa incompetenza nel trascurare la minuzia di scomodarsi a far sparire anche il veicolo, onde evitare di lasciare il lavoro a metà. Colpa sua che aveva commesso in primo luogo l'errore di considerare scontato che ci sarebbero arrivati da soli. Persino da defunti non si smetteva mai di apprendere dall'esperienza.

Ad ogni modo, per non dar ulteriore pena al buon Luigi, a tempo debito avrebbe liberato il citrullo attualmente confinato in una delle sue foreste infestate a vagabondare nell'oscurità sinché le forze non lo avessero abbandonato. Lo spettro aveva constatato con un certo piacere come Waluigi avesse miseramente fallito dove il suo mortale aveva avuto successo in passato. E quella non era stata neppure una delle sfide più ardue a cui aveva sottoposto quest'ultimo.

« Tra pochi giorni è il compleanno di Daisy » gli comunicò l'idraulico con una nota di irreprimibile felicità a tingergli la voce. Fu come se quella notizia gli fosse sfuggita dalle labbra, tanta l'esultanza interiore da non riuscire a trattenersi dal condividerla. Era già avvenuto che la principessa si fosse insinuata nelle loro discussioni di vita, morte, vita dopo la morte, arte e storia, sovente senza che Luigi se ne rendesse conto siccome gran parte dei suoi pensieri parevano volti costantemente alla fanciulla.

Ebbene, un anno in meno al suo decesso. Re Boo sollevò gli occhi ultraterreni che mandarono un baluginio ipnotico mentre abbozzava un sogghigno. « Lo hai detto come se questo fosse più speciale di tutti gli altri. »

« È la prima volta che suo padre le permette di festeggiarlo qui da noi, nel Regno dei Funghi. » 

Se si fosse sentito vagamente partecipe della ragione di tale debordante letizia, magari si sarebbe lasciato contagiare da quel delizioso sorriso da ebete sotto i baffi curati.

Il primo amore: un'effimera illusione di quiete destinata ad appassire in un mondo inquieto dove chiunque restava irrimediabilmente solo coi suoi demoni, persino un'anima pura come Luigi. Ma il bravo fantasma lo avrebbe aiutato ad aprire finalmente gli occhi. Presto.

Quella dei due innamorati era una situazione così fragile che sarebbe bastato un gesto o poche parole nel momento sbagliato per farla precipitare, costretti a nascondere il reciproco affetto da sguardi indiscreti. Luigi e suo fratello godevano di notevole riconoscimento nel Regno dei Funghi per il loro eroismo e la principessa Peach aveva conferito ad entrambi il meritato titolo di cavalieri del reame. Malgrado tale onorificenza, al di fuori della terra della generosa sovrana i Mario non potevano contare di ricevere un simil riguardo e in apparenza restavano soltanto due umili lavoratori con molto coraggio e nessuna estrazione nobiliare: improbabili partiti che non sarebbero stati visti con benevolenza dalle altrui maestà, se la posta in gioco era proprio l'erede al trono di una di queste.

Il padre della principessa Daisy purtroppo non costituiva un'eccezione, ligio alle tradizioni ed estremamente protettivo nei confronti della sua bambina, alla quale aveva permesso, seppur con molte riserve, di prolungare il soggiorno nella dimora dell'amica a patto che non avesse trascurato l'istruzione. Se il monarca della rovente Sarasaland fosse venuto a conoscenza dell'intrigo disdicevole in cui la figlia era coinvolta con un popolano, non avrebbe perso un secondo a riprendersela dentro le mura del suo castello, lontano dagli scandali e dalle grinfie di qualunque bellimbusto pronto ad approfittare di una giovane rampolla ingenua, gettando fango sul buon nome della dinastia reale.

Quella vicenda struggente fece sovvenire a Re Boo di una favoletta che aveva letto in un libro secoli or sono, quando il sangue pompava ancora nelle sue vene. Il lieto fine ideale: il padre comprensivo e di larghe vedute che spalancava le braccia al giovane villico ma dall'animo giusto, coronando il sogno d'amore disinteressato tra la pulzella svampita e l'adorato arrampicatore sociale. Così dozzinalmente cliché. Peccato che nella realtà le cose funzionassero ben diversamente.

Dopo tempo immemore che un'emozione simile non tornava ad appesantirgli il cuore che più non aveva, avvertì un briciolo di tristezza per il suo Luigi, per i mulini a vento contro cui si sarebbe scontrato e quanto ne avrebbe sofferto. Ciononostante non doveva far nulla per risparmiarglielo, restando cheto ad attendere il momento opportuno per recidere il fiore al massimo del suo splendore.

Con un piccolo sforzo, stirò le labbra in una maschera allegra. « Dunque vivilo come se fosse l'ultimo. »


Nota d'autrice:

« Acqua cheta rovina i ponti » → Proverbio di origine toscana. Si definisce “acqua cheta” un individuo tranquillo che con costanza è in grado, cheto cheto, cioè senza tanto clamore né in aperta competizione, di eliminare ostacoli in apparenza inamovibili; o, in negativo, chi apparentemente non sembra crear problemi ma a un bel momento potrebbe esser proprio quello che sconvolgerà tutto.

Direi che ambedue le interpretazioni riassumano brillantemente il modo di agire di Re Boo :]

  
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