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Autore: LadyFel    15/02/2009    1 recensioni
La mia prima Ff originale, spero vi attiri! Lei è la ragazza più anonima, lui il più corteggiato: cosa succederà? Un amore acerbo, ma non per questo meno intenso. Un ultimo magico anno di scuola media...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Com'è difficile crescere! - Primi giorni...e primi guai!
Com'è difficile crescere!
Caro D,
Primo giorno nient'affatto male, anzi! Nuovo compagno, un figo da paura!
Vediamo come va...

Capitolo 2. Primi giorni, primi guai e primi sguardi!

fine settembre '99

I primi giorni erano andati abbastanza bene. Danilo era sempre il mio vicino di banco. Aveva già fatto amicizia con tutti i compagni, e ora giocavano a pallone assieme come se si conoscessero da secoli, e non solo da qualche giorno...
Certo, aveva subito mostrato il suo lato irrascibile, a ragione. Uno dell'altra classe lo aveva colpito in pieno con una pallonata e lui si era arrabbiato di brutto. Per poco non facevano a botte, meno male che i miei compagni lo avevano trattenuto.
E non solo. Il primo compito non era andato molto bene, e lui se l'era presa moltissimo, tanto che era finito dal preside per insulti alla prof di matematica, che gli aveva dato un'insufficenza per mancanza di passaggi indice, secondo lei, che aveva copiato. Cosa assolutamente non vera. Ero seduta accanto a lui, lo avrei visto copiare! Ma nonostante la mia testimonianza a suo favore, la prof non tornò sui suoi passi, mandandolo dal preside.
Perciò erano stati giorni abbastanza burrascosi per lui. Nonostante questo, era diventato in pochissimi giorni il più in vista della scuola, e il più corteggiato anche. Nessuna tuttavia sembrava incontrare i suoi gusti, così abbiamo pensato che avesse già la tipa, fuori dalla scuola.
Avevo comunque notato che a volte si imbambolava a fissarci, a pranzo, a lezione, in cortile. Ogni tanto lo beccavamo, e ne ridevamo, chiedendoci cosa avesse mai da guardare. Presto lo scoprii e soprattutto scoprii chi guardava così insistentemente.

Come sempre, noi ragazze passavamo i pomeriggi e gli intervalli sedute sui gradini, guardandoli giocare. Sempre noi tre, io Ila e Ste. A volte si univano a noi alcuni delle altre terze, A e C. Noi siamo nella B. Ma il più delle volte eravamo solo noi tre. Siamo sempre andate piuttosto daccordo, fin dal primo anno.
Un pomeriggio eravamo rimasti i soliti quattro gatti, perchè buona parte degli studenti, specialmente i primini, erano tornati a casa. Le terze invece avevano il rientro pomeridiano, due ore. Come ogni giorno, i nostri compagni di classe, non tutti ma quasi, giocavano a calcio sul campetto di cemento/cortile grande.
E noi tre come al solito stavamo sedute sulle scale, chiacchierando e spettegolando. Un bel sole caldo ci avvolgeva, regalandoci una delle ultime tintarelle dell'estate.
"Che caldo oggi, oh!" -Ila-
"Hai ragione, però si sta bene..." -Ste-
"Che pacchia...non c'è nessuno..c'è il sole...si sta bene, io quasi quasi mi tolgo la maglia..." -io, sfilandomi la felpa-
Subito seguita anche dalle altre due, poggiammo le maglie accanto a noi e ci sdraiammo meglio per prendere il sole, occhi chiusi. Ad un certo punto, una serie di fischi ci arrivano.
"Quanto siete idioti!" dice Ila all'indirizzo dei nostri compagni.
"Vieni qui che ti faccio cambiare idea!" le risponde a tono Alessandro, fissandola malizioso. Tra quei due non ho mai capito se c'era stato qualcosa però era evidente che lei gli piaceva.
"Che maiale!!" lo rimbecca Ilaria, facendogli una smorfia e risedendosi tranquilla come se niente fosse.
"Ila, ma tra te e Ale è successo qualcosa?" le chiesi, curiosa.
Lei arrossì violentemente e mi rispose con un mezzo cenno.
"Allora, che è successo?" sempre più curiosa.
"Niente di che in realtà...ci siamo baciati, niente di più...un bacio così, tanto per..."
Io e Ste sogghignamo, tempestandola di domande su Alessandro, alle quali rispose titubante. Intanto però lui continuava a guardarla, giocando distrattamente.
Non era l'unico.
Mi sentivo osservata, come braccata. Alzai la testa e scrutai un po' in giro. Nessuno mi stava fissando, così tornai a prendere il sole tranquilla, scambiando qualche parola con Ila e Ste.

Di nuovo quella fastidiosa sensazione. Mi alzai di scatto.
"Ste che succede?"
"Niente...vado a sgranchirmi un momento le gambe e in bagno...torno subito..." scendendo le scale e dirigendomi tranquilla verso l'altro lato del cortile, attraversando il campo come se niente fosse.
"Ste!!!!Passi in qua la palla?" mi ululò Alberto, dalla porta.
Per fortuna ero più avanti rispetto al pallone così calciai di sinistro, il piede che preferivo. Mi è sempre piaciuto il calcio, ma non ci ho mai giocato veramente, anche se qualcosa ho imparato. Ripresi il cammino, ma fui subito richiamata dalle urla meravigliate dei miei compagni. Alessandro mi venne incontro e mi riportò il pallone, mettendolo giù a terra esattamente dove era prima.
"Ritira!"
Lo guardai strana, e lui fece gli occhioni da gatto che faceva sempre quando voleva un favore. Ogni volta riusciva a convincerci.
Guardai la porta mezzo secondo, mezzo passo indietro, caricai appena la gamba e calciai. Il pallone fece una stranissima parabola e andò a spiaccicarsi sulla colonna dietro la porta, dentro la porta!
Alessandro mi fissò a bocca aperta.
"Ma come cavolo fai?"
Feci spallucce, proseguendo per la mia strada, entrando dentro la scuola. Di nuovo quello sguardo indagatore adosso! Grrr che nervoso!
Cinque minuti dopo riuscii e mi diressi di nuovo verso le scale. Sotto il portico mi bloccai. Ecco di chi era quello sguardo braccante. Danilo era appoggiato alla colonna, davanti a me, e mi fissava. Il suo sguardo mi attraversava come se fossi fatta di carta o lui fosse Superman.
"Bel tiro."
"Grazie."
"Giochi da qualche parte?"
"No."
"Hai giocato?"
"No, mai..."
Tacque, restando in silenzio a guardarmi, esplorando con gli occhi ogni singolo centimetro del mio viso, chissà cosa cercando.
Mi mossi e lo superai, dirigendomi verso le scale. Uscì da dietro la colonna, come per seguirmi, ma poi si fermò, rinunciando.
Ero sicurissima che mi stesse ancora guardando quando arrivai dalle miei amiche, mi risedetti come se niente fosse successo.
In realtà qualcosa era successo. Quello sguardo stava diventando una persecuzione, ma in fondo in fondo, non mi dispiaceva, anzi!






Ecco il secondo capitolo! Leggete, leggete!! ;)

@gingi__devishina: eccoti accontentata! Spero ti piaccia. Grazie per il commento! :))
  
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